Crisi economica: gli italiani hanno voglia di reagire

 In Italia molti cittadini e molte imprese hanno rotto gli indugi senza aspettare che la crisi economica finisca; una quota parte di italiani, unitamente a molte piccole e medie imprese, stanno infatti imparando a convivere con la crisi cercando delle opportunità da cogliere al fine di contrastare il grande clima di incertezza e di prudenza.

Non a caso il Censis, Centro Studi Investimenti Sociali, attraverso il Rapporto mensile “Diario della crisi”, ha messo in evidenza come nel nostro Paese stiano arrivando proprio dal tessuto sociale i primi veri segnali di reazione alla crisi economica. Decisamente più attendista e prudente è invece il settore creditizio, con le grandi banche che, in particolare, sono ancora restie e concedere mutui, prestiti e finanziamenti.

Il piano immobiliare di Obama fa volare gli indici statunitensi

 Finalmente Wall Street riesce a chiudere la serie interminabile di contrattazioni negative che ha caratterizzato gli ultimi cinque giorni: gli investitori sono tornati a dare fiducia ai titoli azionari, soprattutto dopo l’annuncio da parte del presidente statunitense Barack Obama di voler lanciare un nuovo piano volto ad aiutare ben 9 milioni di famiglie a rimanere nelle loro abitazioni, rendendo in tal modo molto più agevole il pagamento del mutuo. È stato soprattutto l’indice Dow Jones a far registrare la migliore performance, guadagnando 1,57 punti percentuali; anche l’indice Nasdaq si è notevolmente ripreso ed ha chiuso con un guadagno dell’1,46%.

Sospensione delle rate del mutuo con i Tremonti bond

 Il Tesoro ha posto delle condizioni interessanti agli istituti di credito nell’ambito della sottoscrizione degli ormai celebri Tremonti bond, soprattutto per quanto riguarda quelle persone che si trovano senza un lavoro o in cassa integrazione: per questi soggetti sarà infatti possibile sospendere per un periodo di 12 mesi le rate del mutuo. Contestualmente, sono stati previsti anche un aumento delle risorse per il credito da fornire alle piccole e medie imprese e degli accordi per anticipare alle imprese le risorse volte a finanziare la cassa integrazione.

La sottoscrizione di questo nuovo strumento finanziario comincerà a partire da oggi grazie a un decreto firmato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Il ministro Giulio Tremonti intende avviare, con queste obbligazioni che hanno preso il suo nome, una maggiore patrimonializzazione delle banche. Ovviamente gli istituti di credito italiani andranno a pagare come contropartita una cedola annuale che è compresa tra il 7,5% e l’8,5%: queste percentuali rimarranno in vigore per i primi anni, poi aumenteranno in maniera graduale soprattutto al fine di favorire il credito alle imprese e alle famiglie.

Mutui al 4%: una circolare ministeriale ne spiega il funzionamento

 La circolare 11434 pubblicata circa una settimana fa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze precisa e chiarisce quelli che erano stati i dubbi e le perplessità che avevano avanzato i clienti delle banche in merito al decreto anticrisi, in particolare per quanto riguarda la fissazione del “tetto” al 4% agli interessi da dover versare sui mutui a tasso variabile. Un primo chiarimento della circolare sottolinea come anche i prestiti che hanno tasso e durata variabile hanno diritto alla suddetta agevolazione: in questo caso il contributo statale evidenzierà i suoi effetti più sulla minor durata del mutuo che sull’ammontare della rata, la quale rimane fissa.