È stata una giornata molto intensa quella di ieri per il G20 di Londra: sono state decise in maniera congiunta importanti misure di sostegno finanziario, volte a rilanciare l’economia mondiale. Come ha annunciato il “padrone di casa”, il premier britannico Gordon Brown, nel corso della conferenza stampa conclusiva del vertice, verranno attinte delle risorse aggiuntive per un totale di 1.000 miliardi di dollari per il Fondo Monetario Internazionale e le altre principali istituzioni finanziarie; in questo senso, hanno brillato per “generosità” paesi come la Cina, la quale ha contribuito con 40 miliardi di dollari, l’Ue con 100 miliardi ed altri 100 miliardi sono arrivati dal Giappone. Molto soddisfatto degli accordi raggiunti è stato il presidente statunitense Barack Obama, che ha definito le conclusioni del vertice “storiche e produttive”.
Politica Economica
Taglio tassi: costo del denaro all’1,25%
La Bce ha deciso di tagliare i tassi di 25 punti base, portando il tasso principale dall’1,50 all’1,25%. Con questa operzione il tasso arriva a
L’Ocse vede un futuro nero per l’occupazione, ma Sacconi rimane ottimista
L’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici) ha nuovamente lanciato l’allarme sul problema dell’occupazione: si prevede infatti che il tasso di disoccupazione delle principali nazioni industrializzate possa raggiungere valori a due cifre entro il 2010. Il rapporto è stato pubblicato nel corso del summit sociale del G8 che è cominciato in questi giorni a Roma. Già il dato sulla disoccupazione relativa al 2009 non era positivo (tasso di disoccupazione al 6,9% nelle principali economie mondiali), ma si prevede anche un incremento esponenziale di persone senza lavoro nei prossimi due anni. Come precisa lo stesso rapporto:
Se questi dati dovessero venire confermati, si arriverebbe ad una crisi simile, se non peggiore, a quella verificatasi negli anni ’70 e ’80, all’indomani dei famosi shock petroliferi. Bisogna dunque intervenire immediatamente.
Nonostante questi cattivi “presagi”, il ministro del lavoro Maurizio Sacconi si mostra ottimista, ritenendo la crescita della disoccupazione molto più lenta rispetto a quella che si sta verificando negli Stati Uniti.
Almunia si mostra preoccupato per la situazione economica di Italia e Grecia
Il commissario agli Affari economici e monetari dell’Unione Europea, Joaquin Almunia, lancia l’allarme sulla situazione critica che sta attraversando l’Europa: si tratta sostanzialmente solo dell’inizio del periodo critico e ci si aspetta da un momento all’altro che nei paesi dell’area euro possa scoppiare una vera e propria emergenza dal punto di vista finanziario. Secondo le parole dello stesso Almunia:
Certo, sono possibili altre crisi in Europa e nella zona euro, ma siano pronti e attrezzati per contrastarle.
Il commissario si è detto anche molto preoccupato in relazione alla situazione di alcuni paesi, in particolare la Grecia e l’Italia, i quali non hanno provveduto a consolidare le loro finanze pubbliche prima della crisi economica.
Il Tesoro USA avvia un nuovo piano di salvataggio bancario
È ormai praticamente pronto l’ingente piano del Tesoro statunitense che dovrebbe consentire il salvataggio bancario attraverso l’eliminazione degli assets tossici e un’opera di “pulizia” dei vari bilanci. Il Wall Street Journal, uno dei più autorevoli quotidiani economici americani e del mondo, ha già anticipato alcuni elementi che caratterizzeranno il piano dell’amministrazione Obama: il governo stanzierà infatti fondi per una cifra compresa tra i 75 e i 100 miliardi di dollari e, inoltre, si dovrebbe dar vita ad una forte partecipazione del settore privato in partnership con le autorità pubbliche. Quest’ultimo aspetto, comunque, rischia di rimanere uno dei punti più delicati di tutto il piano, soprattutto alla luce dei recenti fatti che hanno coinvolto i manager di Aig per quanto riguarda l’ottenimento dei bonus.
Tremonti: il sistema non è al collasso. Per Fmi la ripresa nel 2010
Stretta nella morsa della crisi economica l’Italia non ha ancora ben chiara l’entità dei danni che ha subito ma soprattutto che subirà. C’è chi, come il governatore di Bankitalia Mario Draghi, vede nero e prevede una forte recessione e un rapido rallentamento dell’economia italiana e chi, invece, tende a minimizzare la situazione ridimensionando l’impatto della crisi sul nostro Paese. E’ il caso del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che, in occasione della presentazione della rivista Limes, ha dichiarato che anche l’Italia sta attraversando un periodo negativo per l’economia ma che il Paese non è al collasso. Secondo il ministro Tremonti, infatti, l’Italia uscirà dalla crisi meglio di tanti altri Paesi in quanto, nonostante un elevato debito pubblico, il nostro Paese ha una velocità di crescita del disavanzo inferiore a quella di altri paesi, come Francia e Germania e un avanzo leggermente positivo contro quelli negativi degli altri paesi.
Governo e Confindustria si accordano su un fondo di garanzia per le pmi
Il governo intende venire incontro alle esigenze delle imprese italiane stanziando un fondo di garanzia da 1,3 miliardi di euro e aumentando il limite di compensazione tra debiti e crediti di imposta fino a un milione di euro (attualmente tale soglia si aggira intorno ai 516.000 euro): l’annuncio è arrivato direttamente dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, a margine dell’incontro che si è svolto tra industriali e governo e che ha trattato soprattutto argomenti relativi alla crisi economica. Come ha spiegato la stessa Marcegaglia:
Nei prossimi giorni il governo provvederà a stanziare 1,3 miliardi di euro per costituire un fondo di garanzia in favore delle piccole e medie imprese. Inoltre, il premier ci ha dato assicurazione che verrà anche innalzata la compensazione tra crediti e debiti di imposta di oltre mezzo milione di euro.
La Cgil vede un futuro nero per l’occupazione: ecco le proposte del sindacato
Sono allarmanti le cifre fornite dall’ufficio studi della Cgil riguardo la disoccupazione del nostro Paese per questo e gli anni a venire. Si prevede infatti che nel 2009 le persone senza lavoro aumenteranno di circa mezzo milione di unità, mentre nel triennio 2008-2010 la somma totale di disoccupati dovrebbe salire a oltre un milione di persone. L’ipotesi peggiore, secondo gli studi dell’organo della confederazione, parla di oltre 2 milioni e mezzo di disoccupati e un tasso di disoccupazione pari al 10,1% nel solo 2010. Le preoccupazioni però nascono anche dai dati relativi all’andamento del prodotto interno lordo italiano, il quale potrebbe scendere di ben quattro punti percentuali: l’Ires-Cgil, l’istituto di ricerche economiche e sociali della confederazione ha annunciato, in questo senso, che sarà il 2010 l’annus horribilis per il Pil, con un declino di oltre tre punti percentuali. Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, è stato molto chiaro riguardo alla situazione dell’attuale crisi finanziaria:
Sono necessarie sicuramente delle scelte importanti di sviluppo, le risorse attuali sono scarse e bisogna intervenire al più presto. La Cgil propone una vera e propria riforma degli ammortizzatori sociali: si potrebbe applicare una sorta di tassa di solidarietà per due anni per i redditi superiori ai 150.000 euro, in modo da estendere l’indennità di disoccupazione ordinaria.
Bce: tassi non ancora al minimo, possibile ulteriore taglio
Trichet ha affermato, nel bollettino mensile: Tassi così bassi non hanno precedenti storici. però non abbiamo deciso a priori che l’attuale livello dei tassi sia
L’Ue suggerisce all’Italia le direttive di intervento sulla spesa sociale
La Commissione Europea si è rivolta in questi giorni all’Italia attraverso una bozza di raccomandazione per segnalare che la spesa pensionistica del nostro paese cresce
Il governo “smuove” l’economia con le grandi opere: 1,3 miliardi di euro al Ponte sullo Stretto
È infine arrivata la conferma da parte del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli per quanto riguarda lo stanziamento in favore delle cosiddette “grandi opere”: il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha infatti provveduto alla distribuzione dei rimanenti 18 miliardi di euro del Fondo Aree Sottoutilizzate, dopo che già nello scorso mese di dicembre lo stesso ministero aveva ricevuto altri 7,3 miliardi. Alcune voci parlano di una sorta di ricompensa nei confronti del ministro Matteoli per come era stata attuata la legge di conversione del decreto 185/08 approvato lo scorso 15 gennaio: tale legge, infatti, destinava parte di quei 7,3 miliardi di euro ad attività che non avevano molto a che fare con le infrastrutture, come ad esempio le sovvenzioni ai treni regionali delle Ferrovie dello Stato o alle imbarcazioni della Tirrenia.
Bce taglia tassi. Economisti riducono stime Pil
La Bce ha tagliato il costo del denaro di mezzo punto percentuale, portando il tasso principale dal 2% all’1,50%, tocca così il minimo storico. Secondo
Contro la crisi anche il Papa: in primavera un’enciclica sulle questioni sociali
Anche il Vaticano comincia a occuparsi di problemi economici e di crisi finanziaria: gli ultimi due interventi di Papa Benedetto XVI sono stati proprio indirizzati in questo senso, al fine di denunciare le problematiche economiche e sociali e anche in previsione della stesura di una futura enciclica che affronti le questioni in maniera più approfondita, a cui il pontefice sta già lavorando. Già la scorsa settimana Benedetto XVI aveva parlato apertamente di economia, nel corso dell’incontro con i parroci di Roma, con cui si è, come dire, “sfogato”, confidando la fatica e la difficoltà di una riflessione su questi temi. Secondo alcune fonti, l’enciclica, la quale sarebbe la terza per il Papa, dovrebbe essere pubblicata a breve entro la fine della primavera e dovrebbe avere il titolo “Caritas in veritate”.
Il vertice UE mette in luce la situazione allarmante dei paesi dell’est Europa
I capi di Stato e di governo dell’Unione Europea riuniti a Bruxelles nel vertice anti-crisi, si sono detti contrari, Germania in testa, a un piano speciale di sostegno economico dei paesi dell’Europa dell’est, dichiarandosi comunque pronti a prendere in esame ogni caso singolarmente. La proposta che ha destato maggiori attriti all’interno della riunione è stata quella presentata dall’Ungheria, la quale ha richiesto un piano specifico da 160-190 miliardi di euro. I dati economici sui paesi dell’est Europa sono abbastanza evidenti e contribuiscono a rendere più cupo lo scenario finanziario globale. Credit Suisse ha proprio effettuato uno studio al riguardo, mettendo in luce come i paesi più vulnerabili all’attuale crisi si trovano in questa parte del mondo.