Bce taglia tassi all’1% e segna record minimo

 Il governatore della BCE Mario Draghi ha annunciato il taglio di 25 punti base per i tassi di riferimento Eurozona, giungendo così all’1%. Solo il mese scorso il costo del denaro era stato diminuito: ad appena 5 settimane dal suo insediamento quindi Draghi ha fatto bis. L’ambigua situazione dei mercati e dell’economia reale ha allentato le pressioni al rialzo su salari, costi e inflazione, per questo motivo il numero uno della BCE ha deciso di invertire la rotta delle misure monetarie da adottare (erano previsti infatti dei rialzi). Nonostante la diminuzione del costo del denaro, le previsioni della BCE sul tasso di inflazione nel 2012 sono al rialzo del 2%, rispetto all’ultima stima dell’1,7%, la crescita nell’eurozona invece sarà compresa tra  l’1,5% e l’1,7% nel 2011 e tra il -0,4% e + 1% l’anno prossimo.

Inflazione cinese in calo dopo oltre un anno

 L’alta e cronica inflazione cinese sembra finalmente aver trovato un punto di frenata: in effetti, l’indice dei prezzi al consumo della seconda economia mondiale è sceso fino a un inatteso 4,2% a novembre, consentendo quindi a Pechino di favorire il credito e sostenere in maniera adeguata la crescita economica. Secondo il National Bureau of Statistics, sono stati soprattutto i prezzi alimentari a trainare questo ribasso, il quale non veniva registrato da almeno un anno (a ottobre si veleggiava ancora oltre i cinque punti percentuali). Le autorità cinesi saranno quindi incoraggiate da questo dato così promettente, cercando di introdurre maggiore flessibilità nel sistema interno e irrobustendo lo stesso per differenziarlo da quello disastrato dell’eurozona.

Le ipo di Hong Kong sono diventate meno proficue

 Il mercato di Hong Kong sta cominciando a divenire meno appetibile e proficuo per le banche di investimento internazionali: la constatazione può essere fatta alla luce del vero e proprio record di sottoscrittori che stanno gareggiando per quel che concerne le tariffe delle offerte pubbliche iniziali. Le ipo in questione, infatti, dopo essere aumentate a una media del 5,3% bel corso di quest’anno (la percentuale della precedente decade era pari al 3,1%), sono poi state caratterizzate da un rallentamento delle vendite complessive, le quali si sono ridotte fino a un terzo di quelle della Cina e della città di New York.

Unione fiscale dell’Ue e firewall finanziario

 A non essere intenzionata a lasciare morire di “morte naturale” l’euro sembra essere, tra gli altri, soprattutto Angela Merkel: con la “Fiskalunion”, che il cancelliere chiama “Unione di stabilità“, sarebbe introdotta una certa disciplina nonchè intervento da parte dell’UE negli affari interni degli Stati sovrani. I Greci possono già testimoniare di questo tipo di intervento, con i Commissari UE presenti in ogni Ministero da quando la situazione di austerità ellenica é stata resa pubblica. Un’idea non condivisa in tutto e per tutto dalla Francia, dove il deputato di sinistra Jean-Marie Le Guen si oppone a un accordo in tal senso tra il Presidente Nicolas Sarkozy e Merkel. In questo contesto dovrebbe inserirsi l’Italia, una delle maggiori economie trainanti Eurolandia.

Mercato Italiano negativo, finito il rally di Natale?

 Mentre molte persone stanno in queste ore dedicando il loro tempo all’Albero di Natale come nelle migliori tradizioni, chi segue i mercati probabilmente non riuscirà a distogliere l’attenzione dai monitor che segnano in questo momento un calo sul FTSE-Mib di circa il 2% del valore. La giornata di ieri, chiusa in leggero recupero (ma in territorio negativo) sembrava lasciasse aperte tutte le possibilità per il close settimanale a cui ci avviciniamo, anche se buona parte degli investitori danno già per finito il rally natalizio sul top proprio di ieri poco sopra a 16000 punti, che resta la resistenza critica da superare in close daily.

Nel breve periodo abbiamo 15500 come punto di resistenza orario oltre il quale il mercato  punterà a recuperare terreno fino a chiudere positivamente la giornata di oggi.

Bonus IRAP 2012, sconto per le imprese

 Già dal prossimo 2012 sarà valido il bonus IRAP, che permette, alle imprese che assumono donne e giovani al di sotto dei 35 anni, di beneficiare di uno sconto sull’imposta regionale sulle attività produttive, pari a 10.600 euro, l’agevolazione si eleva a 15.200 per le regioni del Sud. Inoltre sull’ Irpef più leggero sarà calcolata l’aliquota Irap pari al 3,9%, da applicare sia per i dipendenti già assunti che per quelli da assumere in futuro. Ma c’é un’altra condizione: che i lavoratori siano assunti a tempo indeterminato.

A Natale gli italiani non risparmiano sul cibo

 La crisi economica impera ovunque e più che mai anche nel nostro paese, ma la tradizione sembra avere la meglio in questo periodo di festività natalizie: secondo l’ultima analisi della Coldiretti, la quale si è avvalsa di una approfondita analisi di Deloitte (Xmas Survey 2011 per la precisione), il settore alimentare può ancora contare su richieste importanti da parte dei consumatori, come a dire che ancora non si è pronti per il risparmio vero e proprio. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che solamente l’11% degli italiani ridimensionerà la propria spesa in cibi per i festeggiamenti ormai sempre più vicini, anzi se ci sarà qualche taglio, andrà a riguardare altri comparti.

Borsa in discesa ma non è colpa del Governo Monti

 Quello che sta accadendo in queste ore sul listino italiano sta destando immediatamente i notiziari che sono pronti ad urlare contro il Governo tecnico piuttosto che prendersela con la Cina che ha declassato il Bel Paese. Tutto questo allarmismo è comunque immotivato se si guarda, come sempre siamo abituati a fare, all’intera Eurozona; a scendere non è solo il Mercato Italiano ma anche quello Tedesco e Francese che seppur contengono le perdite si portano sotto ai supporti di breve per iniziare la fase di correzione. Pensare come al solito di salire sempre è utopistico ed ancora una volta al primo ritracciamento (dopo 7-8 giorni di crescita ininterrotta) i media urlano al disastro. In realtà fin’ora la discesa è del tutto normale dal punto di vista grafico visto che gli indicatori in ipercomprato chiamavano una fase di discesa che stabilizzasse il prezzo ed ecco quindi che oggi i trader prendono profitto dai precedenti rialzi.

Cgil-Cisl e Uil sciopero contro la manovra Lunedì 12

Si prospetta come un’altra giornata calda quella di Lunedì 12 dicembre. Subito dopo la conferma delle varie misure presentate in conferenza stampa dal premier Monti, le tre principali sigle sindacali Cgil-Cisl e Uil si sono accordate e confermano che ci saranno tre ore di sciopero lunedì 12. In prima battuta Cisl e Uil si erano accordate per solamente due ore di sciopero, la Cgil, sentitasi esclusa da tale accorda ne aveva proclamate 4 per lo stesso giorno. Nella giornata di ieri si è raggiunto l’accordo per un totale di tre ore di sciopero.

Bruxelles indaga sul possibile cartello degli e-book

 Ormai non ci si stupisce più se i cartelli vanno a riguardare tutti i settori: l’ultima indagine a tal proposito è stata condotta a livello continentale dalla Commissione Europea, insospettita dalle situazioni ambigue che si erano venute a creare nell’ambito dei cosiddetti e-book e la loro commercializzazione in territorio comunitario. Che cosa è successo esattamente? Bruxelles ha di fatto avviato una inchiesta formale per accertare l’esistenza o meno di questo cartello, focalizzando la propria attenzione su diverse case editrici: si tratta, nello specifico, della Hachette, della Penguin, della Simon & Schuster, della Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck e della Harper, cinque società piuttosto affermate che si sarebbero rese protagoniste di questa situazione poco chiara.

Citigroup approva una nuova serie di licenziamenti

 L’amministratore delegato di Citigroup, Vikram Pandit, ha individuato il metodo più immediato per rimettere in sesto i profitti della banca americana: purtroppo, si tratta di un metodo che non è indolore, visto che prevede il licenziamento di circa 4.500 dipendenti, un numero davvero impressionante, ma “giustificato” dalle ultime deboli performance aziendali. In effetti, il quarto trimestre di quest’anno sarà caratterizzato per l’istituto da un monte spese pari a quattrocento milioni di dollari, le quali andranno a coinvolgere anche questi tagli del personale. La cifra è di sicuro impatto, soprattutto se si pensa che alla fine di settembre la stessa Citigroup contava circa 267mila dipendenti nella propria struttura.

Valore derivati finanziari in aumento del 13%

 Il valore nozionale dei derivati finanziari registra un aumento nei primi sei mesi di questo 2011: circa il 13% in più, performance che però può risultare modesta se rapportata a quella osservata nel complesso dei paesi del G-10, dove si e’ registrato un aumento del 18%. Il comunicato di Banca d’Italia sulla rilevazione sui prodotti derivati over-the-counter a fine giugno 2011 sottolinea però che il valore nozionale dei contratti in essere presso le banche italiane é comunque una quota piuttosto irrisoria dell’intero campione dei paesi del G-10 (1,6%).

La manovra diventa decreto legge, le novità

 Il presidente della Repubblica ha emanato il decreto legge con le disposizioni urgenti per la crescita, l’equità ed il consolidamento dei conti pubblici: a Montecitorio fanno sapere che si lavorerà anche nel ponte dell’Immacolata per studiare gli emendamenti da proporre. La manovra Monti di cui in queste ultime settimane hanno discusso tutti gli italiani, dai governatori nella conferenza delle Regioni, dalla maggioranza e la nuova opposizione, fino ai comuni cittadini al bar, è divenuta legge, ecco alcune novità.

Monti a Porta a Porta parla degli spread, ecco i grafici

 Ospite in questi minuti della trasmissione televisiva Porta a Porta è Mario Monti che parla della manovra “salva-italia” spiegando anche la situazione che il nuovo Governo si è trovata a dover gestire. Anche se l’argomento centrale dell’intervento non è di certo lo spread Btp-Bund, per spiegare il perchè delle scelte drastiche intavolate dal Governo il Premier è ricorso al famoso indicatore che tiene con il fiato sospeso l’Italia (e non solo).

Durante la trasmissione non c’è stato un supporto “grafico” ma si è detto che “lo spread italiano ha seguito quello greco” e per questo i rischi di diventare la “nuova Grecia” nell’Unione Europea erano e sono ancora altissimi. Proponiamo di seguito quello che non è stato proposto agli spettatori di Porta a Porta, tenendo conto che in arancione abbiamo lo spread Italia-Germania di volta in volta confrontato con quello della Grecia, quello della Spagna ed infine quello della Francia.