Si prospetta come un’altra giornata calda quella di Lunedì 12 dicembre. Subito dopo la conferma delle varie misure presentate in conferenza stampa dal premier Monti, le tre principali sigle sindacali Cgil-Cisl e Uil si sono accordate e confermano che ci saranno tre ore di sciopero lunedì 12. In prima battuta Cisl e Uil si erano accordate per solamente due ore di sciopero, la Cgil, sentitasi esclusa da tale accorda ne aveva proclamate 4 per lo stesso giorno. Nella giornata di ieri si è raggiunto l’accordo per un totale di tre ore di sciopero.
Bruxelles indaga sul possibile cartello degli e-book
Ormai non ci si stupisce più se i cartelli vanno a riguardare tutti i settori: l’ultima indagine a tal proposito è stata condotta a livello continentale dalla Commissione Europea, insospettita dalle situazioni ambigue che si erano venute a creare nell’ambito dei cosiddetti e-book e la loro commercializzazione in territorio comunitario. Che cosa è successo esattamente? Bruxelles ha di fatto avviato una inchiesta formale per accertare l’esistenza o meno di questo cartello, focalizzando la propria attenzione su diverse case editrici: si tratta, nello specifico, della Hachette, della Penguin, della Simon & Schuster, della Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck e della Harper, cinque società piuttosto affermate che si sarebbero rese protagoniste di questa situazione poco chiara.
Citigroup approva una nuova serie di licenziamenti
L’amministratore delegato di Citigroup, Vikram Pandit, ha individuato il metodo più immediato per rimettere in sesto i profitti della banca americana: purtroppo, si tratta di un metodo che non è indolore, visto che prevede il licenziamento di circa 4.500 dipendenti, un numero davvero impressionante, ma “giustificato” dalle ultime deboli performance aziendali. In effetti, il quarto trimestre di quest’anno sarà caratterizzato per l’istituto da un monte spese pari a quattrocento milioni di dollari, le quali andranno a coinvolgere anche questi tagli del personale. La cifra è di sicuro impatto, soprattutto se si pensa che alla fine di settembre la stessa Citigroup contava circa 267mila dipendenti nella propria struttura.
Valore derivati finanziari in aumento del 13%
Il valore nozionale dei derivati finanziari registra un aumento nei primi sei mesi di questo 2011: circa il 13% in più, performance che però può risultare modesta se rapportata a quella osservata nel complesso dei paesi del G-10, dove si e’ registrato un aumento del 18%. Il comunicato di Banca d’Italia sulla rilevazione sui prodotti derivati over-the-counter a fine giugno 2011 sottolinea però che il valore nozionale dei contratti in essere presso le banche italiane é comunque una quota piuttosto irrisoria dell’intero campione dei paesi del G-10 (1,6%).
La manovra diventa decreto legge, le novità
Il presidente della Repubblica ha emanato il decreto legge con le disposizioni urgenti per la crescita, l’equità ed il consolidamento dei conti pubblici: a Montecitorio fanno sapere che si lavorerà anche nel ponte dell’Immacolata per studiare gli emendamenti da proporre. La manovra Monti di cui in queste ultime settimane hanno discusso tutti gli italiani, dai governatori nella conferenza delle Regioni, dalla maggioranza e la nuova opposizione, fino ai comuni cittadini al bar, è divenuta legge, ecco alcune novità.
Monti a Porta a Porta parla degli spread, ecco i grafici
Ospite in questi minuti della trasmissione televisiva Porta a Porta è Mario Monti che parla della manovra “salva-italia” spiegando anche la situazione che il nuovo Governo si è trovata a dover gestire. Anche se l’argomento centrale dell’intervento non è di certo lo spread Btp-Bund, per spiegare il perchè delle scelte drastiche intavolate dal Governo il Premier è ricorso al famoso indicatore che tiene con il fiato sospeso l’Italia (e non solo).
Durante la trasmissione non c’è stato un supporto “grafico” ma si è detto che “lo spread italiano ha seguito quello greco” e per questo i rischi di diventare la “nuova Grecia” nell’Unione Europea erano e sono ancora altissimi. Proponiamo di seguito quello che non è stato proposto agli spettatori di Porta a Porta, tenendo conto che in arancione abbiamo lo spread Italia-Germania di volta in volta confrontato con quello della Grecia, quello della Spagna ed infine quello della Francia.
Mercato Europeo debole ma Wall Street apre in rialzo
Se la giornata di ieri è stata segnata fin da subito dall’ampio ritracciamento dello spread Btp-Bund, le contrattazioni di oggi non sembrano riuscire a proseguire il lavoro di stabilizzazione iniziato ieri. Anche se le notizie negative fanno il giro dei notiziari, c’è da dire che il valore del FTSE-Mib è praticamente prossimo al close di ieri e quindi anche se si sta facendo un dramma per un -0.40% la situazione generale resta più che positiva.
Come indicavamo ieri, non ci sono state giornate vere di ritracciamento per lo spread, seguito ormai a livello Europeo. Nella sessione di ieri però il ribasso è stato ampio e determinante anche per i mercati oltre oceano che anche se alla fine hanno chiuso sulla debolezza non hanno oltrepassato i livelli critici. In una giornata come quella di oggi lo spread potrebbe benissimo tornare vicino ai massimi ed invece resta fermo praticamente allo stesso valore di ieri tornando vicino a 370 punti con l’intento di abbandonarli per scendere a 350.
Piazza affari apre in calo. Spread sotto i 400 punti
Apre in calo questa mattina Piazza Affari. Dopo l’apertura positiva di ieri derivante dalla manovra finanziaria presentata dal Premier Monti nella serata di Domenica, questa mattina Piazza Affari sembra in leggero affanno. L’Ftse Mib in apertura, lasciava sul terreno lo 0,9%, l’All Share segnava un -0,8%. Verso le 9:20 la situazione sembrava volgere in positivo, con una perdita pari allo 0,2% e con l’All Share che guadagnava lo 0,15% a 16.683 punti.
Per la Grecia altri 2,2 miliardi di dollari dall’Fmi
Il Fondo Monetario Internazionale ha approvato proprio ieri una tranche da 2,2 miliardi di dollari del proprio programma di emergenza per la Grecia, una misura che servirà a scongiurare a tutti i costi un default della nazione ellenica: il via libera dell’organismo di Washington permette in questo modo di finanziare sin da subito il paese, fornendo quindi del tempo prezioso all’Unione Europea per prevenire che la situazione peggiori e il contagio si propaghi all’intera eurozona. Secondo quanto si legge dal comunicato del numero uno del Fondo, Christine Lagarde, Atene deve far fronte a obiettivi piuttosto ambiziosi, tra cui non si può non ricordare la riduzione dell’ampio deficit fiscale.
Nuovi sviluppi nelle trattative sulla holding dei Ligresti
Il riassetto del debito di Sinergia, una delle principali holding di proprietà della famiglia Ligresti, continua ancora a tenere banco. In particolare, però, è l’intero universo che gravita attorno all’imprenditore siciliano a destare la massima attenzione in ambito finanziario: in effetti, una delle offerte più importanti che sono state ipotizzate e avanzate nel corso della giornata di ieri è stata quella di Marcellino Gavio, impresa intenzionata a rilevare la quota di partecipazione che la stessa famiglia può attualmente vantare in Igli, la società finanziaria che è in grado di controllare quasi un terzo dell’intera Impregilo.
Fonsai e margine di solvibilità da rafforzare
Fondiaria Sai S.p.A. ha confermato di essere allo studio su possibili operazioni finalizzate a sostenere e rafforzare il margine di solvibilità consolidato del gruppo. La società deve agire in seguito a una richiesta della Consob, che ha rilevato la necessità di aumentare la riserva finanziaria supplementare alle riserve tecniche, per garantire più adeguati mezzi finanziari proporzionati all’attività svolta. E’ necessaria, secondo la commissione nazionale per la società e la Borsa, una somma eccedente rispetto ai mezzi necessari ad onorare i “normali” impegni già assunti.
Prezzo del petrolio a 250 dollari con il blocco all’Iran
Si accende il dibattito secondo cui l’Iran potrebbe aver pianificato e avviato sperimentazioni per un ordigno nucleare. A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) sui programmi nucleari di Teheran, arrivano prontamente le reazioni soprattutto da parte di Stati Uniti e Israele, che non escludono anche un possibile attacco militare verso l’Iran. Il Paese però respinge la veridicità del rapporto dell’AIEA, sottolineando l’imparzialità dell’Agenzia e accusando il documento di essere “squilibrato, non professionale e politicamente motivato”. Mahmud Ahmadinejad, parlando alla tv di Stato, ha voluto sottolineare che l’Iran non ha assolutamente bisogno di un ordigno nucleare e che la loro battaglia non sarebbe fatta di bombe o missili, ma con un mezzo forse meno pericoloso, ma ugualmente sconvolgente: il petrolio.
FTSE-Mib positivo e spread in discesa dopo la manovra
La manovra “salva-italia” (o se si preferisce “la stangata”) sembra essere ben vista dai trader visto che i mercati beneficiano del momento stabilizzando l’andamento delle principali blue-chips e consolidando i rialzi avuti fin’ora con l’abbassamento dello spread tra Btp e Bund.
Proprio quest’ultimo torna intorno ai livelli di Settembre/Ottobre mettendo a segno la prima vera fase di discesa che può rassicurare marginalmente gli investitori. Sul Mib invece a confermare la forza del momento abbiamo il Bancario oltre il 5% di performance positiva con Banca MPS in cima alle blue-chips, seguita da Banco Popolare e Finmeccanica rispettivamente con il 9.49% e l’8.88%. Dal lato opposto abbiamo STM che conferma la sua debolezza particolare insieme ad Ansaldo e Parmalat che seppur in territorio positivo dimostrano ancora una volta la sfiducia degli investitori.
Nuova imposta sul deposito titoli
Il decreto “salva-italia” presentato dal Governo deve far fronte ad una recessione che per molti è ormai inevitabile e le critiche si sprecano su tutti i fronti; uscire da un momento difficile non lo si fa’ di certo senza calcare la mano, ma quello che la nuova manovra da 30 miliardi intende proporre va’ a toccare una serie di punti che feriscono il morale già basso degli italiani che sentono ancora il peso della crisi sulle loro spalle (quando invece sarebbero i banchieri a doversi fare un esame di coscienza).
Se sotto i riflettori abbiamo i tagli ai costi della politica e le novità sulle pensioni, dall’altro la discussione si sposta sui 10 miliardi previsti per la crescita del Paese che non convincono affatto visto che lo sviluppo dovrebbe essere incentivato puntando sopratutto sulle risorse umane e proponendo un piano di lungo periodo.