Wall Street inverte: previsto un Venerdì nero?

 Non rosso, ma nero potrebbe essere il Venerdì che va’ a chiudere l’ottava in corso, visti i presupposti sulla chiusura di oggi di Wall Street attesa tra poco; attualmente il Dow Jones cede in termini percentuali l’1.66% portandosi a quota 11707 dopo un’apertura prossima alla parità vicino a 11900 punti. Se pensiamo che solo Martedì scorso lo stesso indice andava al recupero di 12200 punti ci rendiamo conto di come è cambiata la situazione e ad aggravare il quadro ci sono i segnali ciclici che con la perdita del bottom del 9 Novembre prevedono un’intermedio ribassista a meno di immediata smentita.

La tensione è quindi altissima e si corre ai ripari; vengono liquidate tutte le posizioni possibili e ci si prepara per il tonfo di domani mattina che può essere smentito solamente da una sessione asiatica sopra la media per un close settimanale che comunque sarà non potrà lasciare segnali di forza. 

Piazza Affari: si ridimensiona lo spread Italiano, ora è la Francia a preoccupare

 L’avvio di seduta incerto sembra essere “corretto” dall’intervento di Monti che ferma la volatilità e rilancia al rialzo il Mercato sulla scia di un’ottimismo su cui nessuno riesce a scommetterci. Ancora si parla di un’Italia piena di problemi ed ancora l’ormai vecchio Governo che tenta di fare ostruzionismo in tutti i modi continua a rallentare l’azione del nuovo team di lavoro che si trova tra le mani un Paese in bilico.

Nonostante tutto nella giornata di oggi i mercati sembrano tenere un’eventuale ribasso (sostenuto solo dal supporto a 15200 punti di Mib) per il momento scongiurato; lo spread Btp-Bund si ridimensiona di una manciata di punti sfiorando quota 500 ed anche se resta il sorvegliato speciale d’Europa l’attenzione oggi sembra tutta per la situazione Francese che sembra riservare sorprese nell’immediato futuro.

Fitch: forti rischi di contagio per le banche americane

 La sfida che le banche degli Stati Uniti si apprestano ad affrontare nel nuovo anno è seria e rischiosa: il rischio deriva soprattutto dal progressivo deterioramento che sta interessando il debito sovrano europeo, con gli spread di molte nazioni che sono saliti alle stelle e il rischio di un contagio sempre più vicino. L’osservazione è di Fitch, una delle tre principali agenzie di rating a livello internazionale, la quale ha mostrato una certa preoccupazione per l’outlook del credito americano, nonostante la crisi del Vecchio Continente possa essere risolta in tempo e in maniera adeguata. L’esposizione di questi gruppi è infatti piuttosto elevata e bisogna quindi prestare la massima attenzione.

Credit Suisse è pronta a chiudere la filiale di Taiwan

 Credit Suisse, uno dei gruppi bancari più importanti di tutta la Svizzera, ha deciso di chiudere le proprie operazioni creditizie di Taiwan, paese in cui è appunto presente una filiale: in questo modo, secondo le prime indiscrezioni di cui si è in possesso, si andrebbero a eliminare una ventina di posti di lavoro. Il Credit Suisse Ag Taipei Bank Branch, specializzato soprattutto in reddito fisso, tassi di cambio esteri e operazioni relative al mercato monetario, chiuderà quindi i battenti, una decisione privata su cui vige ancora il massimo riserbo. C’è comunque da precisare che il paese asiatico potrà ancora beneficiare dei servizi concernenti la ricerca azionaria e il trading commerciale della banca elvetica.

Governo Monti: ecco i nuovi ministri

Desidero ringraziare le forze politiche e sociali per la collaborazione che ho avuto. Desidero rivolgere un cordiale saluto al Presidente del Consiglio uscente. Un sentito ringraziamento al Capo dello Stato per il sostegno che in ogni istante da lui ho avuto.

Così il  Governo Monti presenta i nuovi ministri. Alle 13,30 di ieri dal Quirinale ha ringraziato tutte le forze politiche, Berlusconi e Napolitano.  Entro oggi al Senato presenterà il programma del suo governo. Ecco la lista dei nomi dei Ministri con Portafoglio:

Barroso: la crisi UE é sistemica

 Commissione ed eurogruppo dovranno rafforzare la sorveglianza sui paesi dell’Eurozona sotto procedura per deficit eccessivo, é questo quello che ha sottolineato il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso confermando che presenterà una proposta tra meno di dieci giorni.  Le ‘finanziarie’ nazionali dovranno essere esaminate e valutate prima di adottare gli idonei strumenti o emendamenti da applicare nel corso dell’anno. La proposta della Commissione Ue sugli Eurobond sarà quindi presentata prima della fine dell’anno, ha annunciato il presidente parlando alla plenaria di Strasburgo.

Unicredit, tagli al personale a causa della crisi

 Unicredit corre ai ripari, se di ripari si può parlare. Dopo l’aumento di capitale approvato dall’ultimo consiglio di amministrazione, sembra che adesso sia la volta di una riduzione dei costi. Dieci miliardi di perdite, una svolta epocale che porta i segni della rottura a soli dodici mesi dall’arrivo di Federico Ghizzoni. L’aumento di capitale partirà tra due mesi e non dovrebbe incontrare problemi, le fondazioni si sono impegnate a fare la loro parte. Con l’aumento di capitale la struttura patrimoniale di Unicredit sarà più stabile e solida, infatti il core tier 1 salirà al 10,35% con Basilea 2 e al 9% con Basilea 3. Il gruppo ha anche fatto richiesta di una maggiore semplicità nella struttura, semplificazione che costerà 5.200 posti lavoro entro il 2015.

Piazza Affari: i migliori ed i peggiori a metà seduta

 Oggi 16 Novembre il mercato è ancora agitato dopo il crollo verticale di ieri sera che ha visto l’indice delle blue-chips italiane eliminare i guadagni precedenti portandosi vicino alla parità. Governo o non Governo Italiano, ancora una volta la causa dei movimenti del listino italiano è da cercare nell’Eurozona, visto che ancora una volta i movimenti dei mercati del Vecchio Continente sono estremamente simili (per non dire identici).

Non fosse infatti per la differenza di orari di contrattazione il Mib sarebbe nient’altro che una replica del Dax (o dell’Eurostoxx se si preferisce) anche se non si esclude che eventi straordinari possono costringere l’indice italiano a percorrere una strada personale amplificando in linea di massima i movimenti generali, sia in positivo che in negativo. Attualmente non è il caso comunque di eventi particolari e lo dimostra il fatto che i range di estensione sono identici a quelli Europei e nessun sovraperforma più di altri consolidando l’idea che l’Europa è ancora estremamente compatta sotto il punto di vista dei Mercati.

Carburanti: nuovi rincari per il gasolio

 Una crisi economica come quella che si sta vivendo ultimamente non può che avere conseguenze a livello di qualsiasi settore: uno di questi è, senza dubbio, quello dei carburanti, con i rincari che rendono la vita impossibile agli automobilisti e provvedimenti finora inutili. L’ultimo effetto negativo provocato nei confronti di tale comparto è rappresentato dal nuovo tariffario di benzina e gasolio. Ma se nel primo caso le performance e gli andamenti possono essere definiti piuttosto “autonomi”, lo stesso non può dirsi del gasolio, i cui incrementi sono stati fin troppo significativi. Come è stato opportunamente rilevato dalla Staffetta Quotidiana, infatti, compagnie importanti come Q8, Shell, Ip, Tamoil e TotalErg hanno ritoccato al rialzo i loro listini e non si è trattato di modifiche di poco conto.

Citigroup, licenziamenti per ben tremila dipendenti

 Citigroup, una delle principali banche degli Stati Uniti, non sta vivendo uno dei momenti più brillanti della propria storia: ne è una chiara conferma l’ultima decisione aziendale che i vertici sono stati costretti a prendere, vale a dire il licenziamento di oltre tremila dipendenti, una scelta che comunque era nell’aria, visto che l’amministratore delegato Vikram Pandit ha appena ridimensionato i costi per far fronte alla crisi e l’ambito occupazionale è sempre uno dei più colpiti in questi casi. Questi tagli, in particolare, costituiscono circa l’1% dell’intero staff di Citigroup, potrebbe sembrare una percentuale poco significativa, ma la stima è addirittura destinata a crescere, come confermato da alcune indiscrezioni anonime.

Termini Imerese chiude il 23 novembre

 Gli operai che hanno varcato stamani i cancelli della Fiat a Termini Imerese sono accomunati da un senso di sfiducia e di sconforto. Ieri é stata annunciata la fine della produzione, prevista per il 23 novembre, l’annuncio ufficiale seguito da giorni di cassa integrazione, attendendo invano che la situazione nel frattempo potesse migliorare. Si tratta di un anticipo rispetto alle date previste, ovvero dicembre 2011. La notizia arriva pochi giorni dopo la proposta di Dr Motor sul futuro dello stabilimento. Rimane quindi un’ultima speranza per la riunione al ministero dello Sviluppo, dove sindacati e istituzioni incontreranno la Dr Motor, che vorrebbe acquisire la fabbrica che Fiat abbandona dopo 41 anni.

Consob: proroga vendite allo scoperto fino al 15 Gennaio 2012

 La Consob ha deciso di prorogare ancora una volta lo stop alle vendite allo scoperto iniziato il 12 Agosto scorso sulla paura di nuovi crolli speculativi e portato avanti di volta in volta ogni volta  che ci si trovava vicino alla sua scadenza. Nelle delibere (n°17992 e 17993) pubblicate sul sito ufficiale abbiamo i dettagli del provvedimento, che ancora una volta viene scelto come misura contro la volatilità che i mercati hanno dimostrato negli ultimi mesi.

Le vendite allo scoperto si intendono sui titoli azionari italiani quotati sul mercato e vieta di fatto la vendita di titoli non presenti in portafoglio con efficacia dal 1° Dicembre 2011 alle ore 00:00.

Isvap: i risultati della vigilanza su Fondiaria Sai

 L’Isvap, l’istituto nostrano che si occupa di vigilare sul corretto operato delle assicurazioni private, ha concentrato tutte le proprie attenzioni recenti su una compagnia, Fondiaria Sai: cosa è successo esattamente? I rilievi in questione hanno riguardato, in particolare, il settore delle polizze Rc Auto, tra i più dibattuti di questo momento, visto che non hanno convinto del tutto le prese in carico e le movimentazioni del portafoglio sinistri che sono state poste in essere dalla compagnia torinese. Ma il presidente dell’Isvap stesso, Giancarlo Giannini, si è rivolto anche ad altri ambiti, dato che non bisogna dimenticare la lunga durata di questa ispezione nei confronti del gruppo assicurativo guidato da Emanuele Erbetta; le procedure sono cominciate infatti all’inizio di quest’anno e la loro conclusione è stata sancita appena due mesi fa.

Volkswagen-Porsche, le alternative alla fusione

 Sono ben due anni che la compagnia automobilistica Volkswagen Ag sta puntando alla fusione con Porsche Se, ma i vari termini legali e fiscali si sono sempre messi di traverso; l’accordo in questione risale infatti al 2009, ma fra tre giorni esatti vi sarà un meeting molto importanti del board del colosso di Wolfsburg, in modo da poter considerare delle possibili alternative in questo senso. In effetti, per evitare altro stallo e tempi morti, la società tedesca è pronta a rinunciare ai suoi progetti iniziali e a puntare direttamente all’acquisizione dei business automobilistici della stessa Porsche, come sta trapelando ormai da alcune indiscrezioni anonime.