In pochi se lo attendevano, ma il terzo trimestre di quest’anno è stato caratterizzato dal sorpasso di Samsung Electronics ai danni di Apple per quel che concerne la vendita di smartphone: a questo punto, si può parlare di una delle “battaglie” aziendali più accanite dal punto di vista legale e tecnologico. Nel dettaglio, tra luglio e settembre scorsi, il colosso coreano è riuscito a realizzare la cessione di ben 27,8 milioni di questi telefonini, conquistando dunque il 23,8% del mercato totale; i 17,1 milioni di esemplari della Apple, invece, rappresentano “soltanto” il 14,6% del settore in questione, con la compagnia di Cupertino che si è quindi dovuta accontentare di uno scomodo secondo posto.
Mediobanca trimestrale, pesano crisi e attività greche
Risultati trimestrali anche per Mediobanca: il gruppo ha risentito della forte crisi dei mercati finanziari e del perdurare di un contesto operativo debole, in particolare per l’attivita’ di Corporate e Investment Banking. Tuttavia, grazie anche all’accresciuta diversificazione delle attivita’, l’andamento dei ricavi non ha avuto forti ripercussioni e si realizza un miglioramento del costo del rischio, un costante livello elevato di patrimonializzazione, liquidita’ e qualita’ degli attivi. Efficace la diversificazione corporate/retail, preservati capitale, liquidità e qualità degli attivi. In virtù del contesto economico la banca realizza utili dimezzati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a 56,8 milioni di euro da 127,6. Da sola la divisione corporate and investment banking ha fatto registrare una perdita per 26 milioni. E’ una conseguenza anche della crisi del debito sovrano che ha imposto rettifiche sulla valutazione del portafoglio titoli per 70 milioni di euro dei quali 44,5 legati a obbligazioni greche. Il Core Tier non subisce importanti variazioni e si mantiene all’11,1%.
Odissea dei precari: 4,3 mln dipendenti aspettano rinnovo
Con il termine precariato si intendeva, almeno fino a poco tempo fa, quella categoria di lavoratori che non avevano sicurezza sulla continuità del rapporto di lavoro, ma a questo fardello se ne aggiunge un altro: la bassa remunerazione, la mancanza di un reddito adeguato su cui poter contare per pianificare la propria vita presente e futura. A fine settembre risultano in attesa di rinnovo 31 accordi contrattuali, relativi a circa 4,3 milioni di dipendenti, comunica l’l’Istat, precisando che la quota di dipendenti che aspettano il rinnovo e’ pari a uno su tre. La situazione peggiora nel settore pubblico, dei circa 4,3 milioni di dipendenti che aspettano, circa tre milioni sono del pubblico impiego, il resto é relativo ad aziende private. Analizzando il settore privato nel dettaglio, la copertura contrattuale risulta al 100% nel settore agricolo, del 98,4% nell’industria e del 68,6% nei servizi.
Piazza Affari: arriva il ritracciamento, debole il bancario
Puntuale arriva il ritracciamento a Piazza Affari, ben visibile sul grafico orario nella sua forma; la costanza della discesa disegna un solo swing ribassista che lentamente ridimensiona i guadagni della giornata di ieri portandosi poco sotto al 50% del range di estensione tra l’apertura e la chiusura di Giovedì scorso. Nonostante la performance sia di -1.75% (-1.51% invece per il derivato del FTSE-Mib) la situazione non preoccupa ancora molto; anche se le aste di titoli di Stato del Tesoro sono state disastrose non sono queste a ridimensionare il valore del Mib in chiusura di ottava. Non stupisce infatti che i rendimenti delle emissioni siano superiori alla norma ed il mercato aveva già scontato questa possibilità diventata certezza nelle ultime ore. Quello che invece affonda l’indice sono i bancari come ben si “legge” guardando la classifica dei peggiori; in fondo a questa troviamo Banca Popolare di Milano che cede l’8% e si conferma il più volatile del settore seguita da Banca Popolare dell’Emilia Romagna che cede invece il 6.57%. Sempre oltre il 2% di perdita abbiamo invece Ubi Banca, Mediolanum, Unicredit, Banca MPS e Banco Popolare.
Occupytheurl, gli indignati americani finiscono sul web
Gli “indignados” di tutto il mondo posso riempire non solo le piazze reali per far valere i loro diritti, ma anche quelle presenti sul web: l’intento di Occupytheurl.com è sostanzialmente quello di aumentare le dimensioni del fenomeno, sfruttando al massimo al web e la sua capacità di fare presa tra la gente, soprattutto tra i più giovani. Il sito in questione, infatti, è composto di una sola pagina e si può inserire l’url in un apposito riquadro per entrare a far parte della già vasta comunità. Come è noto, Occupy Wall Street è forse la protesta più nota e meglio organizzata da questo punto di vista, ma anche altre città americane sono interessate dalle stesse contestazioni e questo mezzo elettronico vuole rappresentare un ideale sostegno.
Sony ed Ericsson, la joint venture è al capolinea?
Sony Corporation ha trovato l’accordo definitivo per l’acquisizione della quota del 50% di Ericsson Ab: il riferimento non può che andare alla celebre joint venture creata dieci anni fa dalle due compagnie in ambito telefonico, con l’obiettivo, in questa occasione, di integrare il business degli smartphone con nuove offerte. Il colosso svedese potrà così ottenere ben 1,05 miliardi di euro in denaro cash per le proprie azioni nella Sony Ericsson Mobile Communications Ab, come annunciato nelle ultime ore dalla compagnia di Stoccolma.
Eni trimstrale positiva e scoperta in Mozambico
Tempo di conti anche per Eni, l’azienda attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della petrolchimica, della generazione e produzione di energia elettrica e dell’ingegneria e costruzioni, ha mostrato risultati migliori delle attese del mercato. Terzo trimestre del 2011 con un utile netto adjusted in crescita del 7% a 1,79 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2010. Le attese degli analisti in questo senso si attestavano a 1,5 miliardi. In crescita del 3% l’utile netto trimestrale raggiunge 1,77 miliardi di euro, per il cash flow trimestrale quota 2,61 miliardi di euro.
Spesometro, evasione fiscale quasi impossibile?
Controlli in arrivo per i contribuenti italiani, non solo per chi potrebbe essere sospettato di evasione, ma per chiunque faccia una spesa oltre i 3000 euro. Arriva lo spesometro, una misura che servirà a prevenire l’evasione fiscale e che permetterà di mettere subito in luce coloro che dichiarano di guadagnare poche migliaia di euro all’anno e invece fanno una vita da pasha. I venditori dovranno trasmettere le operazioni rilevanti ai fini Iva imponibili e non imponibili. Occorre quindi dare comunicazione all’agenzia delle entrate per le cessioni di beni e prestazioni di servizi rese e ricevute da soggetti passivi Iva, di importo pari o superiore a 3000 euro.
Piazza Affari: super-rally di fine ottava, close vicino ai massimi
La giornata di oggi è estremamente positiva sotto quasi tutti i punti di vista sui mercati; un rialzo simile è indice sicuramente di grande forza nonostante il gap-up può far pensare ad un ritorno verso la “finestra di prezzo” almeno per chiudere il “buco” sul grafico. Sotto a quota 16700 i rischi di un ritorno verso il basso aumentano esponenzialmente, ma quello a cui si assisterebbe è per il momento una semplice chiusura di gap visto che con i movimenti di oggi sui grafici intraday le aspettative di medio periodo cambiano drasticamente.
La positività di oggi infatti (che vede il Mib guadagnare oltre il 5%) oltre una serie di pattern di continuazione sul grafico orario vanta anche un listino particolarmente incoraggiante visto che l’unico titolo negativo è Lottomatica che cede l’1.36%; il settore bancario trascina al rialzo invece le blue-chips con un guadagno complessivo di quasi il 7%, che insieme a Fiat, Enel ed Eni completano il quadro della giornata di oggi che sta per chiudersi nell’ottimismo più verde degli ultimi tempi.
Boeing, terzo trimestre trainato dalle vendite
Boeing Company, la maggiore compagnia americana per quel che concerne la costruzione di aeromobili, ha diffuso i dati relativi alla chiusura del proprio terzo trimestre: l’arco temporale compreso tra gli scorsi mesi di luglio e settembre è stato caratterizzato, in particolare, da un utile netto pari a 1,098 miliardi di dollari, un totale che consente di garantire un valore di 1,46 dollari per ogni singolo titolo azionario. Se poi si vuole effettuare un confronto col passato più recente, c’è da dire che nello stesso identico periodo del 2010 l’utile in questione era molto più basso, circa 837 milioni di dollari (per la precisione 1,12 dollari per azione).
Bpm, resi noti i componenti del Consiglio di Gestione
Tira una forte aria di nomine e riunioni in casa Banca Popolare di Milano: l’istituto lombardo sta infatti assistendo alla composizione dei principali consigli, dopo alcune rinunce e candidature che sono state avanzate. In particolare, la giornata di ieri è stata caratterizzata dalla prima riunione in assoluto del Consiglio di Sorveglianza. Che cosa è stato deciso nello specifico? L’attuale consiglio in questione viene presieduto da Filippo Annunziata, con ben due vice-presidenti e una serie infinita di consiglieri; le decisioni più importanti hanno riguardato la composizione dei vari comitati interni, vale a dire quello per il controllo e quello per la revisione contabile, senza dimenticare il comitato per le nomine e quello per la remunerazione.
Trimestrale negativa per Amazon
Amazon, il sito di acquisti online ha annunciato i risultati del terzo trimestre di quest’anno: l’utile netto, seppur positivo, è calato del 73% a $63 milioni pari a $0,14 per azione, i ricavi si sono attestati a 10,88 miliardi di dollari. Il consensus era di $0,24 per azione. Per quanto riguarda le spese operative sono cresciute del 48% e di conseguenza il margine operativo è diminuito dello 0,7%. A cosa é dovuto questo calo di risultato? Occorre considerare che il leader mondiale del commercio elettronico negli ultimi mesi ha continuato ad investire massivamente nella sua rete di distribuzione, in nuovi prodotti e servizi.
Fondi Ue: un uso migliore é necessario
Le sollecitazioni Bruxelles si fanno più pressanti e il nostro governo deve decidere al più presto le misure da adottare per arginare quantomeno il debito pubblico. Il presidente del consiglio sta preparando una lettera di intenti la quale contempla, secondo alcune indiscrezioni rivelate dal ministro Tremonti, soprattutto un uso coordinato e definito dei fondi europei: l’Italia in questo settore è al terzo posto, dopo vengono solo Romania e Bulgaria. La strategia di sviluppo, come sottolinea il numero uno dell’Economia, deve avere come protagonista il Sud Italia, maggiore destinatario in molti casi dei fondi europei.
Piazza Affari: FTSE-Mib recupera nonostante la negatività di Wall Street
Strano ma vero; la tenuta di ieri confermata con una formazione che viene chiamata “Pin-Bar“ alle ore 15:00 della giornata di ieri rilancia verso l’alto l’indice italiano che si appresta a chiudere la giornata sopra la parità. Dopo aver recuperato la statica minore a 16125 il Mib è ora pronto per chiudere la giornata oltre a 16250 punti mentre il Dow Jones dà seguito all’analisi ciclica che richiede in questo momento un close di trady+1.
La stranezza stà semplicemente nel fatto che di solito è l’indice italiano (insieme a quelli Europei) a sfruttare ogni singola chiusura ciclica per ritracciare il prezzo e tornare su livelli bassi scendendo molto di più in proporzione al Dow Jones;