Gas, Eni sigla memorandum per nuove iniziative in Ucraina

 Si chiama Memorandum of Understanding e ha la funzione di mettere nero su bianco possibili iniziative di cooperazione per l’esplorazione di idrocarburi in Ucraina. Lo hanno siglato il ministro ucraino dell’Ecologia e delle Risorse Naturali Mykola Zlochevskiy e l’Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni nel corso del suo viaggio in Ucraina. In particolare, il memorandum prevede lo studio di iniziative congiunte nei settori del petrolio e del gas, convenzionali e non, sulla base della reciproca condivisione di dati, competenze e tecnologie. Le parti hanno inoltre concordato di istituire un team di lavoro congiunto per la valutazione delle diverse opportunità. Durante la sua visita a Kiev, l’AD Paolo Scaroni ha inoltre incontrato il ministro dell’Energia e delle Risorse Minerarie Yuriy Byoko per discutere di ulteriori collaborazioni nel settore upstream ucraino.

Eni, scoperta idrocarburi nel Mare del Nord

 Novità per Eni nelle acque inglesi del Mare del Nord. In particolare, è stato registrato un vero e proprio successo nella perforazione del pozzo esplorativo 22/25a-10z, sulla struttura di Culzean, nelle acque inglesi del Mare del Nord, appunto. Lo ha reso  noto la compagnia del cane a sei zampe, confermando la presenza di un importante accumulo di idrocarburi. Il pozzo è stato perforato in 89 metri d’acqua per verificare l’estensione della scoperta di Culzean e provare, così, la produttività del giacimento, e ha incontrato gas e condensati a una profondità media di circa 4500 m in arenarie di età Giurassica e Triassica.

Enel, nato il primo impianto in Italia per catturare la CO2

 Si trova presso la centrale termoelettrica Federico II di Brindisi il primo impianto pilota in Italia – e uno dei primi in Europa – per catturare e sequestrare l’anidride carbonica.

L’impianto rientra tra le attività integrate previste dall’accordo strategico siglato con Eni nel 2008. E’ un progetto fortemente innovativo tanto da permettere di trattare 10.000 metri cubi l’ora di fumi provenienti dalla centrale a carbone Federico II per separare 2,5 tonnellate l’ora di anidride carbonica (CO2) – uno dei principali gas effetto serra -, fino a raggiungere un massimo di 8.000 tonnellate l’anno. Un po’ come se si fosse trasportata sul posto un’enorme foresta: per avere un’idea dell’impatto sull’ambiente,infatti,  basterà pensare che si tratta della stessa quantità di CO2 che viene assorbita da circa 800 mila alberi, ovvero una foresta di dieci chilometri quadrati.

Eni, accordo per cedere quota giacimento Elephant a Gazprom

 Eni ha siglato un accordo che pone le basi per la futura cessione a Gazprom da parte della stessa Eni della quota detenuta da quest’ultima (33,3%) nel consorzio per lo sviluppo del giacimento petrolifero libico di Elephant, nella zona desertica sud occidentale a quasi 800 chilometri da Tripoli.

Lo comunica una nota dell’Eni secondo la quale la quota ceduta a Gazprom è stata valutata circa 170 milioni di dollari. “L’accordo – aggiunge ancora il comunicato – sarà firmato nelle sedi competenti e sottoposto per approvazione alle autorità libiche“.