A delegittimare le aperture delle Borse europee ci pensa Tokyo che, la scorsa notte, fa registrare un passivo in chiusura del 2.3%. L’apertura di Piazza Affari, in contro tendenza rispetto a quella degli altri mercati continentali, si attesta su un incoraggiante +0.42% ma bastano poche ore di scambio a riportare il cammino in salita ed attestare una perdita percentuale di quasi mezzo punto. A metà giornata il trend negativo non subisce inversione lasciando strascichi importanti anche a Piazza Affari, i cui ribassi si avvicinano ai 2 punti percentuali. Solo un segnale positivo di Wall Street potrebbe invertire la tendenza e l’apertura del Dow Jones è di+0.7% rispetto ai valori del giorno precedente: impennata al rialzo per le principali piazze – fatta esclusione del rosso di Bruxelles – che chiudono con un incremento che oscilla tra l’1% e l’1.5%. Uno dei valori peggiori lo fa registrare Piazza Affari: Mibtel a +0.24%, S&P Mib 40 a +0.19%.

Continuiamo a monitorare da vicinissimo il nostro indice italiano: la delicatezza dei livelli sui quali ci stiamo muovendo, merita un’attenzione particolarissima. La giornata di ieri Giovedì 30 Ottobre ha disegnato sul grafico un’altra potenziale Doji: le contrattazioni sono iniziate a 20734 e si sono concluse a 20768, due valori molto vicini che disegnano sul grafico daily un body ridottissimo, quasi inesistente. La differenza rispetto alla Doji del 27 Ottobre, è la posizione: non trovandosi ad un bottom (o ad un top) di un movimento importante, l’operatività su violazione dei livelli estremi (21238-20418) è estremamente sconsigliata.