Ticket sui farmaci in arrivo in Toscana

 Da pochi giorni in Toscana le medicine costano di più. l costo cambierà a seconda del reddito. È la prima volta che viene introdotto un ticket sui farmaci, in base al reddito familiare lordo o a quello Isee (un dato che prende in considerazione non solo il reddito, ma anche immobili, mutui, figli o coniuge a carico),  sarà determinato il costo del medicinale. Ovviamente chi è esente, come gli invalidi o gli affetti da patologie croniche, continuerà a non pagare. Per tutti gli altri invece si farà riferimento alle fasce di reddito, ecco le cifre più precise: fino a 36,151 non si verserà il ticket, oltre questa soglia il rincaro andrà da 1 a 3 euro a confezione, in base alla propria fascia di appartenenza.

Tasse locali più che raddoppiate in 15 anni

 In quindici anni sono cresciute del 138% le tassi locali, sono passate da 40,58 miliardi a 96,55 miliardi di euro. La situazione emerge da una analisi della Cgia di Mestre che sottolinea una crescita addirittura a tre cifre della tassazione a livello locale. In particolare si riferisce alle entrate fiscali di Comuni, Province e Regioni. Il quadro che emerge mostra una situazione in cui le differenze tra Nord e Sud sono piuttosto importanti: mentre, ad esempio, in Lombardia i cittadini pagano 2.697 euro di tasse ai vari enti locali, in Campania si scende a 1.657, con una innegabile ed evidente divergenza tra Nord e Sud.

Tagliare le tasse: Corte dei Conti, è impossibile

 La crisi finanziaria ed economica, dalla quale l’Italia a fatica sta uscendo, genererà perdite ingenti che la Corte dei Conti, nel suo Rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica, ha valutato in ben 140 miliardi di euro alla fine del 2010; ma il costo della crisi salirà a ben 160 miliardi di euro nel 2013. Di fronte a questo scenario secondo la Corte dei Conti il taglio delle tasse nel nostro Paese è impossibile.

Imprese e commercianti, nuove tasse in arrivo

 Mezzo miliardo di tasse in più grazie all’introduzione dell’Imu. Questo quanto saranno chiamati a pagare gli imprenditori italiani proprietari di negozi, uffici o capannoni, stando almeno a uno studio effettuato dalla Cgia di Mestre, l’Associazione Artigiani Piccole Imprese di Mestre.

Con la nuova versione sul federalismo fiscale, infatti, dal 2014 Irpef e Ici spariranno mentre nascerà, al loro posto, l’Imu. Con quali risultati concreti per le casse degli imprenditori e dei commercianti?

Per dare una risposta, la Cgia di Mestre, nel suo studio ha ipotizzato un’aliquota Ici al 6,4 per mille – corrispondente alla media nazionale applicata nel nostro Paese – e un’aliquota Imu pari al 7,6 per mille, come indicato nel relativo decreto approvato dalla “bicameralina”. Ed ecco i risultati: la nuova imposta porterà maggiori uscite per i proprietari di capannoni, uffici e negozi per un totale di 542 milioni di euro. In particolare, 41,6 milioni interesseranno negozianti e bottegai, 50,8 milioni saranno a carico di liberi professionisti, 449,5 milioni riguarderanno industriali e artigiani. I dati sono stati ricavati – è bene precisarlo – considerando soltanto una parte degli immobili strumentali, quelli di proprietà delle persone non fisiche (cioè società o imprese).