Piazza Affari: avvio di ottava negativo

 Non che qualcuno si aspettasse un avvio positivo per la seconda ottava del mese di Settembre, ma nonostante questo il mercato riesce lo stesso a stupire; il FTSE-Mib apre sotto a 13750 saltando a piè pari il minimo relativo del 6 Settembre e proseguendo il cammino negativo iniziato l’8 Settembre per la chiusura del tracy+1.

Secondo i vincoli ciclici classici è giusto che il minimo del 6 Settembre sia stato rivisto nel breve periodo, come è corretto che l’entità del ribasso sia alta (in linea con l’andamento precedente della volatilità).

Piazza Affari: chiusura rosso fuoco dopo dimissioni di Stark

 Il programma di acquisto dei titoli Italiani e spagnoli da parte della Bce accende le polemiche interne che dividono il board della Banca Centrale Europea manifestando i gravi problemi di cui si vocifera già da tempo; la giornata culmina con le dimissioni di Juergen Stark che a quanto pare dovevano essere date a mercati chiusi (i compratori che non cedono alle paure dell’overnight, ringraziano) ma grazie a Reuters la notizia è trapelata in giornata.

Piazza Affari chiude a -4.83%: ma è veramente colpa della manovra?

 Che la manovra di Agosto sia un gran caos, non è una novità e come lo sapevamo la scorsa settimana, lo sappiamo anche adesso. Così come sapevamo già che i provvedimenti colpiranno i lavoratori ed i pensionati, è stato scritto chiaramente. Sappiamo inoltre fin da subito tutto riguardo la tassazione sulle rendite finanziarie (e sappiamo anche che invece di aumentare la tassazione, si sarebbe potuto ragionare sull’evasione fiscale legata alle grandi operazioni finanziarie, lasciando in pace i poveri risparmiatori onesti, ma è un altro discorso questo). Sappiamo inoltre, molto bene, che non c’è alcun provvedimento per la crescita nella manovra. E questo ovviamente è l’aspetto peggiore.

Wall Street: torna lo spettro dei mutui, Dow Jones -2.20%

 Economia ferma oltre oceano secondo i dati negativi sull’occupazione, negativi oltre ogni aspettativa; il Dow Jones conclude la seduta con una perdita del 2.20%, l’SP500 cede il 2.53% mentre il Nasdaq il 2.58%. Anche se nelle settimane precedenti ci si è accaniti contro l’area Euro, nessuno ha dimenticato dove è iniziata la crisi ed è proprio quello il settore che rischia di far sprofondare in recessione il Paese; le autorità di controllo vogliono infatti eseguire degli accertamenti sui mutui bancari alla ricerca di irregolarità, memori del passato recente e dello scoppio della crisi. Secondo il New York Times, Fannie Mae e Freddie Mac minacciano azioni legali contro dodici istituti di credito, con l’accusa di aver nascosto informazioni sugli assets tossici.

Rischio Italia: Ft sul settore bancario

 Quella di ieri è stata una giornata di passione per i titoli del debito pubblico italiano, i cui rendimenti sul mercato, rispetto a quelli tedeschi, hanno fatto registrare un sostanziale allargamento. Oggi la situazione è decisamente più tranquilla, anche perché ieri il Tesoro, sebbene con rendimenti in sensibile aumento, è riuscito a piazzare senza patemi i Bot ed i Ctz in base alle aste già programmate.

Nel 2008 a Piazza Affari le aziende perdono 16 miliardi di utili

Inutile dire il contrario: la grave recessione globale sta lasciando il segno sull’economia italiana. A risentirne sono soprattutto le imprese e in particolare quelle quotate in Borsa. Queste ultime infatti hanno registrato nel 2008 ricavi per 37,6 miliardi di euro contro i 53,7 totalizzati nel 2007. Con la crisi, quindi, Piazza Affari ha “bruciato” la bellezza di 16 miliardi di euro, pari a quasi un terzo dei profitti registrati nel 2007. Nonostante dalle borse mondiali arrivino i primi segnali di ripresa, con perdite che sono state dimezzate grazie al recupero del settore bancario in particolare negli USA, in Italia i listini sono ancora dominati dal segno meno.

Debole seduta per le borse europee. Chiusura contrastata per Wall Strett. In rosso gli indici asiatici

Debole chiusura ieri per le principali borse europee. L’avvio di settimana è stato, dunque, sottotono per gli indici esteri. Male Bruxelles che chiude a – 0, 87% a 3.640,71 punti. Chiusura in rosso anche per Zurigo che flette dello 0,86% a 7.322,68 punti, Madrid con un calo dello 0,74% a 12.829,4 punti, Londra dello 0,58% a 5.872,5 punti ed Amsterdam dello 0,30% a 469,82 punti. Ottengono, invece, un lieve rialzo Francoforte con + 0,17% a 6.815,63 punti e Parigi che chiude con + 0,08% a 4.799,38 punti.

Difficile giornata, ieri, in Europa, per il settore bancario, dopo che Lehman Brothers ha comunicato di prevedere perdite di circa 3 miliardi di dollari nel secondo trimestre.

Le elezioni e la Borsa: come ha reagito Piazza Affari e i titoli su cui puntare con il governo di centro destra

La Borsa tradizionalmente è influenzata da ciò che accade non solo a livello economico ma anche politico: come avrebbe potuto rimanere indifferente alle elezioni? Il pericolo maggiore è stato scongiurato perchè ai mercati tutto poteva andare bene tranne un pareggio, perchè i mercati avevano bisogni di stabilità. Per il resto non importa chi vince, la finanza è talmente ormai proiettata sulle questioni internazionali che la politica “locale” conta poco.

Quando ieri i primi exit poll hanno fatto credere che lo scarto potesse essere minimo la Borsa è scesa del 1%, anche se va detto che già prima i mercati erano al ribasso. Nell’afterhours quando ormai era sicuro il Berlusconi III i titoli che attorno a lui orbitano sono andati in controtendenza: Mediaset ha guadagnato il 2% a 6,16 euro, Mediolanum l’1,42% e Mondadori il 2,13%.

Euromobiliare si è spinta ancora più in là e ha individuato i titoli che dovrebbero beneficiare dell’insediamento del nuovo governo di centro destra.