Come investire dopo summit UE fine giugno 2012

 Giovedì e venerdì scorso i leader dell’Eurogruppo hanno raggiunto un accordo per il salvataggio dell’euro, attraverso una serie di misure tra le quali spicca senza dubbio lo scudo anti-spread. Da ieri, però, un paio di paesi dell’UE-17 (Finlandia e Olanda) hanno fatto sapere di non essere d’accordo sulle modalità operative dello scudo in quanto viene utilizzato il fondo ESM per acquistare i titoli pubblici dei paesi in difficoltà ogni volta che viene raggiunta una determinata soglia critica dello spread. Banche d’affari e agenzie di rating sembrano essere d’accordo sul fatto che sono stati fatti passi in avanti, ma restano delle perplessità.

InBev compra tutta la birra Corona per 20 miliardi di dollari

 Anheuser-Busch InBev – gruppo birrario belga-brasiliano e più grande produttore al mondo – ha raggiunto l’accordo per acquistare la restante metà del capitale del maggior produttore di birra messicano, ovvero Grupo Modelo, ovvero il proprietario del marchio Corona. L’acquisto del 49,7% ancora non posseduto da InBev (oltre al 56% dei diritti di voto) porterà il controvalore dell’operazione a 20,1 miliardi di dollari in contanti. La definizione del deal porterà il marchio Corona nella grande famiglia InBev, che già annovera tra le sue file Budweiser, Stella Artois, Bass, Tennent’s e Beck’s.

Scandalo Barclays per manipolazione Libor

 La britannica Barclays, una delle più potenti banche d’affari al mondo, è finita sotto accusa per aver manipolato l’indice interbancario Libor. Il governo inglese ha rilasciato dichiarazioni molto dure, che mirano innanzitutto a far pressioni sul ceo della banca Bob Diamond allo scopo di farlo dimettere. George Osborne, cancelliere dello Scacchiere, ha dichiarato che “la storia di comportamenti irresponsabili evidentemente non è finita”, mentre il premier britannico David Cameron ha fatto intedere che avverrà una revisione legislativa per fare chiarezza su dinamiche come quelle sul Libor e trasformarle in comportamenti di rilevanza penale.

Target Nokia tagliato da Nomura

 Il broker giapponese Nomura ha deciso di abbassare il target price del colosso finlandese dei telefonini Nokia. Gli esperti della casa d’affari nipponica hanno deciso di tagliare il prezzo obiettivo a 2 euro da 3,2 euro per azione. Le forbici di Nomura su Nokia hanno praticamente tagliato del 60% il potenziale upside per il titolo, che continua a soffrire molto alla borsa di Helsinki. La quotazione di Nokia è attualmente sotto i 2 euro per azione e venerdì la chiusura del titolo alla borsa finalandese era stata negativa dell’1,33% con chiusura a 1,933 euro.

Goldman Sachs consiglia di aprire posizioni short su S&P500

 Ieri sera gli indici azionari americani hanno chiuso in forte calo, a seguito del downgrade effettuato dall’agenzia di rating Moody’s su ben 15 grandi banche di rilievo internazionale. Nel novero delle bocciature di Moody’s sono entrate anche le prime cinque banche statunitensi, ovvero Citigroup, Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan e Bank of America. Solo quest’ultima ha ricevuto un taglio del rating di un solo livello, mentre per le altre è avvenuto un downgrade di due notch. Tra le big bank a stelle e strisce, Morgan Stanley è quella che preoccupa di più.

Previsioni Eurostoxx Giugno 2012

 Tra i futures più importanti dell’Eurozona quello che maggiormente rispecchia l’andamento generale è sicuramente l’Eurostoxx quotato all’Eurex. Le ore di contrattazioni riescono a dare seguito alla sessione Europea con il proseguo degli scambi oltre gli orari di chiusura delle principali Piazze, collegando il mercato Europeo a quello USA e diminuendo i gap di apertura e chiusura.

La capacità previsionale e la forte componente “tecnico-grafica” che caratterizza l’Eurostoxx lo rende anche la scelta preferita per chi segue sia l’analisi fondamentale sia l’analisi tecnica. L’altissima liquidità infine ne fa’ uno degli strumenti finanziari più scambiati e più stabili dell’intera Eurozona, secondo forse solo al Bund quotato nello stesso mercato.

Previsioni negative su crescita e disoccupazione USA 2012

 Nella giornata di oggi la Federal Reserve ha rivisto le stime di crescita ed occupazione relative agli USA ed a sorpresa il quadro previsto è in peggioramento. Secondo Ben Bernanke il tasso di disoccupazione arriverà all’8,2% con la crescita che frenerà da 2,9% al 2,4%. Le stime vengono riviste al ribasso proprio al culmine di un periodo di netto recupero per i mercati azionari che vedono il Dow Jones puntare direttamente a quota 13000 punti.

Anche se il tasso di disoccupazione sta scendendo la decrescita registrata è troppo lenta secondo la FED ed in queste condizioni il rilancio del Paese e della Valuta USA si allontana e sfora il 2012.

Durante l’intervento è stata confermata inoltre l’estensione dell’Operazione Twist; per un valore complessivo di 267 milioni di dollari verrà eseguito lo “swap” dei bond a breve termine con quelli a lungo termine, entro la fine dell’anno. Proprio sull’operazione la commissione si è trovata in leggero disaccordo, con il voto contrario di Jeffrey Lacker, contrario all’estensione dello swap.

Controllo spread non è soluzione a crisi Euro

 Il contenimento dello spread “forzato” e controllato non sarebbe una soluzione in grado di ridare stabilità all’Eurozona. Questo in sostanza è quello che sostiene Amadeu Altafaj, portavoce degli affari economici della Commissione Europea. L’idea di un meccanismo di controllo dei differenziali è stata definita un “paracetamolo finanziario” che potrebbe solamente alleviare i problemi senza risolvere nulla.

La crisi nell’Eurozona è strutturale e radicata nei singoli Paesi; anche se per cause diverse gli effetti convergono in un distanziamento netto tra i Paesi membri, che rispetto alla Germania mostrano dal punto di vista finanziario delle problematiche sulla raccolta dei titoli di Stato, con la diretta conseguenza visibile sui rendimenti in continua ascesa.

Aste Spagna positive con rendimenti in netto rialzo

 Dopo un’avvio di ottava estremamente contrastato i Mercati Europei ci riprovano e fin dalle prime battute gli investitori scommettono su una ripresa nel breve termine, nonostante l’andamento delle aste spagnole preoccupa il mondo finanziario.

Aver scongiurato l’uscita dalla Moneta Unica Europea da parte della Grecia con la vittoria della Nuova Democrazia non basta a rilanciare il Vecchio Continente che deve ora fronteggiare due gravi situazioni all’interno dell’area dell’Unione Monetaria. Da un lato vi è l’Irlanda, che anche se non si è guadagnata gli onori della cronaca come Grecia e Spagna ha una situazione interna tale per cui sarà necessario stilare un piano di aiuti dedicato, anche se dalla sua ha un Governo da sempre attivo contro la crisi. Dall’altra vi è invece la Spagna, vero punto cruciale nel medio termine per il rilancio dell’Euro. 

Il voto in Grecia non placa la tensione sugli spread

 La vittoria del partito di centro-destra Nea Dimokratia alle elezioni politiche in Grecia sembrava essere il preludio ad una riscossa dei mercati finanziari, dopo tanti mesi trascorsi con il dilemma della Grecia dentro o fuori dall’unione monetaria. Nea Dimokratia, guidata da Antony Samaras, si è detta da sempre favorevole a mantenere il paese nell’euro e a voler rispettare il memorandum di intesa con la troika (Bce-Ue-Fmi). Tuttavia, passata l’euforia iniziale, i mercati stanno prendendo coscienza che i problemi nella zona euro non sono di certo finiti.

Elezioni Grecia, le Borse reagiscono positivamente

 L’attesa per i risultati della seconda tornata elettorale in Grecia è finita. La vittoria della Nea Dimokratia, contro il movimento anti-euro Syriza, è infatti ritenuto un episodio in grado di garantire l’esistenza di una maggioranza utile per la formazione di un governo in grado di condurre Atene verso la strada europeista, scongiurando il rischio di imminenti rotture all’interno della macrozona che ha adottato la valuta unica.

Al risultato politico si collegano immediati riscontri economico finanziari. Positiva era stata l’apertura delle borse asiatiche (soprattutto, Tokyo e Hong Kong), e positivo è anche lo sprint dell’euro sulle altre valute estere. Segnali piuttosto chiari di come i mercati finanziari abbiano apprezzato vistosamente il risultato delle urne elettorali, e che vedrà la Nea Dimokratia e il Pasok ottenere la maggioranza dei seggi in parlamento, soprattutto nell’ipotesi in cui, come sembra probabile, Dimar, la Sinistra democratica, dovesse aggiungersi alla coalizione.

London Metal Exchange acquistata dalla Borsa di Hong Kong

 Se ne parlava ormai da tempo e per certi versi può ritenersi un deal pressoché annunciato. Il London Metal Exchange (LME), storica Borsa alle grida fondata nel lontano 1877, è passata in mani cinesi dopo che l’Hong Kong Exchange ha deciso di staccare un assegno da 1,4 miliardi di sterline, cioè 2,15 miliardi di dollari, per rilevarne il controllo societario. Il listino londinese è il più grande al mondo negli scambi di metalli non ferrosi e da solo muove quasi l’80% degli scambi globali su questa particolare categoria di materie prime.

La crisi dell’euro colpisce le banche svizzere

 La Svizzera è da sempre un porto sicuro per gli investimenti, in particolar modo nelle fasi di maggiore turbolenza dei mercati quando gli investitori vanno alla ricerca di una maggiore protezione del loro patrimonio per evitare forti perdite in conto capitale. Non a caso il franco svizzero viene considerato un bene rifugio e la Banca Centrale Elvetica è dovuta intervenire 9 mesi fa per bloccare la discesa del cambio euro/franco, fissando un “peg” a 1,20, per evitare di far crollare la propria economia con una valuta eccessivamente forte.

Manchester United si quoterà a Wall Street

 La pluridecorata società di calcio Manchester United Football Club ha intenzione di sbarcare in borsa. Il club inglese fondato nel 1878, è tra i più vincenti della storia del calcio inglese e mondiale. Dal 1986 la guida tecnica della squadra è affidata al manager scozzese Sir Alex Ferguson. Il Manchester United è la quarta società di calcio più ricca del pianeta e ha milioni di tifosi sparsi per il mondo. A breve potrebbe esserci una svolta dal punto di vista finanziario con lo sbarco alla borsa di Wall Street.