Il nuovo rapporto dell’Unione Europea sugli squilibri macroeconomici mette sotto stretta osservazione l’Italia. Bruxelles è infatti preoccupata “per il suo basso potenziale di crescita”, come ricordato dal commissario Ue per gli affari economici Olli Rehn presentando il report sopra anticipato, che – magra consolazione – non risparmia neppure la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna, il Belgio, la Bulgaria, Cipro, la Danimarca, la Finlandia, l’Ungheria, la Slovenia e la Svezia.
Ad ogni modo, i contenuti qualitativi del report non sono tutti negativi per il Belpaese. Rehn ha infatti riconosciuto che l’Italia – unitamente alla Spagna – sta agendo “con determinazione per riformare il mercato del lavoro e migliorare la competitività”. Indimenticabile è, tuttavia, l’ostacolo relativo alle scarse potenzialità dei crescita dello Stivale, che si trascina un “significativo deterioramento della competitività, dimostrata anche dalle persistenti perdite di quote di mercato”, dalla metà degli anni ’90.