Rendimento bond greco a 1100%

 Segno dell’evidente sfiducia dei mercati finanziari internazionali, il rendimento del bond greco in scadenza il 20 marzo 2012 (codice GR0110021236a, per gli interessati all’investimento speculativo) è schizzato a quota 1.100 punti percentuali. Il debito in scadenza tra meno di due mesi, dal controvalore di 14,4 miliardi di euro, è pertanto pagato con un rendimento mostruoso, che apre interessantissimi scenari di guadagno sul breve termine per gli investitori più accaniti.

È d’altronde ben noto che la Grecia, senza un aiuto internazionale da parte dell’Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea, non riuscirà a rimborsare il suo bond, con l’impossibilità di onorare il debito anche parzialmente.

Crisi Europa è colpa dell’Italia?

 Secondo uno degli editorialisti di Bloomberg, Simon Johnson, la crisi europea non avrà una buona fine per i suoi protagonisti principali. In particolare, le criticità cui sta andando incontro l’Unione Europea sembrano divenire influenze dirette delle cattive performance dell’Italia e della Banca Centrale Europea, candidate ad essere le colpevoli di un “delitto” compiuto ai danni della stabilità dell’area euro.

Secondo quanto riporta Johnson in un suo recente approfondimento, sarebbero due le scuole di pensiero intorno alla crisi europea: la prima ritiene che l’Italia si salverà grazie all’intervento di Mario Monti. Il premier adotterà le misure necessarie per reintrodurre l’opportuna ondata di austerity, e convincerà la Germania a non domandare altri tagli di budget. Il supporto del governo, e l’influenza della BCE, permetteranno all’Italia e all’Europa di salvarsi.

Decreto Liberalizzazioni firmato da Napolitano

 Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il decreto Liberalizzazioni. La firma era attesa sul brevissimo termine, visto e considerato che il Capo dello Stato era al lavoro di ricognizione sul testo già durante la fase di bozza dello stesso testo. Un lavoro perfezionato e finalizzato al momento dell’arrivo del testo definitivo da parte della Ragioneria Generale dello Stato, che dà di fatto il via libera alla nuova fase dell’iter del provvedimento legislativo.

 Contemporaneamente alla firma del presidente della Repubblica, è stata portata alla luce una novità dell’ultima ora in merito ai pagamenti alle piccole e alle medie imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione: dei 5,7 miliardi di debiti dello Stato nei confronti delle attività produttive italiane, che lo stesso di prepara a rimborsare nel brevissimo periodo, un massimo pari a 2 miliardi di euro saranno pagati utilizzando titoli di Stato con scadenza sul breve e medio termine.

Aumento capitale Unicredit

 Anche se alla data del 27 gennaio – termine ultimo per l’esercizio dei diritti di opzione – manca ancora ben più di qualche ora, dalle parti di Unicredit trapela un sentimento di soddisfazione in merito all’esito dell’aumento di capitale cui la banca di Piazza Cordusio ha dovuto ricorrere al fine di ripatrimonializzare le proprie strutture, e rispettare così le onerose indicazioni fornite negli scorsi mesi dall’European Banking Association, l’autorità che rappresenta gli istituti bancari a livello europeo.

L’aumento di capitale, del controvalore complessivo di 7,5 miliardi di euro, sembrerebbe infatti accingersi verso un completo esaurimento. I primi commenti in tal senso si sono avuti sabato mattina, quando – cioè – la banca è entrata in possesso delle prime analisi tempestive in merito all’andamento delle vendite dei diritti di opzione, che potevano essere ceduti (in cambio di un controvalore monetario) entro le ultime ore di venerdì.

Previsioni di Merrill Lynch per il 2012

 Merrill Lynch, uno degli osservatori più attenti di quanto accade sul fronte internazionale, ha diffuso le proprie convinzioni e le proprie raccomandazioni sulle politiche di investimento per il 2012. Stando a quanto affermato dalla società, l’economia mondiale crescerà con un ritmo pari al 3,7%, grazie a una buona performance dei Paesi emergenti, in grado di controbilanciare la contrazione della crescita dell’Eurozona, e il rallentamento delle economie più mature. 

Per quanto concerne le singole aree territoriali, Merrill Lynch afferma come gli Stati Uniti saranno in grado di sviluppare il proprio prodotto interno lordo con un ritmo pari all’1,9%, e come la Cina – pur mantenendo dei ritmi di aumento della produttività piuttosto dinamici – dovrà affrontare le conseguenze negative della crisi del debito europeo e di alcuni partner di principale riferimento, con probabile rallentamento della straordinaria crescita del Paese asiatico.

Default della Grecia molto probabile secondo Fitch

 Secondo quanto afferma David Riley, capo analisi, e Edward Parker, managing director di Fitch Ratings, la Grecia non riuscirà a pagare le obbligazioni da 14,5 miliardi di euro in scadenza nel mese di marzo. Considerando l’attuale scenario che contraddistingue la scarsa tenuta dei conti pubblici di Atene, il coinvolgimento di alcuni soggetti privati e le tensioni economiche e sociali che l’area ellenica sta attraversando, è pertanto probabile che entro 45 giorni il Paese andrà a dichiarare il proprio default. 

In maniera più esplicita, Parker avrebbe detto che “un coinvolgimento del settore privato, per noi (Fitch, ndR), equivale a un default. Prevediamo che succeda relativamente presto”. Riley, ospite della trasmissione Ballarò, ha invece aggiunto che “la Grecia andrà in default. Non si discute su questo. Ci sarà una ristrutturazione del debito. Si parla di ridurre in modo notevolissimo quanto deve ai suoi creditori privati. L’importante per la Grecia è che il default venga gestito nel mondo giusto e ordinato, nel contesto del Fondo Monetario Internazionale e dell’Unione Europea, al fine di rimettere in piedi il Paese”.

Stipendi banchieri fermi per tre anni

 Anche i banchieri risentiranno, per quanto possibile, degli effetti della lunga ondata di crisi che sta colpendo il mercato dell’Eurozona. In una lettera indirizzata ai vertici degli istituti di credito, infatti, il numero 1 dell’Abi Giuseppe Mussari ha chiesto agli occupanti delle più alte poltrone delle aziende bancarie italiane di applicare “moderazione” nel trattamento economico dei top manager, evitando per quanto possibile il loro incremento nei prossimi tre anni

Con la lettera inviata ai presidenti dei consigli di amministrazione delle banche associate, agli amministratori delegati e ai direttori generali degli istituti di credito, Mussari cerca così di sensibilizzare i banchieri sulla necessità di dare un concreto esempio alla causa del sistema bancario evitando, più in generale, il clamore mediatico di nuovi rialzi negli stipendi – già di per sé piuttosto dorati – dei manager degli istituti bancari.

Asta titoli di Stato con il fiato sospeso per la Francia

 Giornata di attesa per la Francia. Parigi sta infatti collocando sul mercato i propri titoli di Stato: un appuntamento ampiamente previsto, che dovrebbe permettere ai transalpini di ottenere 8,7 miliardi di euro di prestito. L’esito dell’asta appare tuttavia piuttosto incerto (nonostante qualche indiscrezione positiva degli ultimi minuti) a causa del comportamento dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, che venerdì scorso, a piazze finanziarie chiuse, aveva declassato Parigi privandola della storica tripla A.

Proprio in vista dell’appuntamento di questa mattina, Sarkozy aveva mostrato chiaramente di non gradire il comportamento degli analisti della società di rating statunitense, arrivando a sostenere a denti stretti che il loro giudizio non era rappresentativo del reale stato di salute dell’economia e dei conti pubblici del Paese.

Pil statunitense in crescita inferiore alle attese

 Il Prodotto Interno Lordo statunitense cresce, ma lo fa con un ritmo inferiore alle attese. È questa la principale variabile statistica che emerge da un report pubblicato dal Dipartimento del Commercio americano, secondo cui la crescita economica USA durante il quarto trimestre del 2011, avrebbe deluso in maniera parziale gli auspici dei principali analisti locali e internazionali, che attendevano un trend più deciso nello sviluppo produttivo.

Il Pil del Paese nordamericano si sarebbe infatti sviluppato con un ritmo pari a 2,8 punti percentuali annui, contro una media delle previsioni degli analisti pari a 3 punti percentuali. Una delusione che  – ricorda la Louis Capital Markets – probabilmente influenzerà le prossime previsioni, rendendo gli investitori sul mercato americano molto più cauti circa l’effettiva attendibilità delle sitme riguardanti i dati provenienti da oltre Oceano.

Liberalizzazione delle aperture esercizi commerciali

 La preoccupazione per la recessione deriva anche e sopratutto dalla frenata dei consumi che si è registrata nei Paesi Sviluppati, di cui nello specifico possiamo cercare le cause al non adeguamento degli stipendi all’inflazione in Italia come in altri stati. Secondo molti analisti è proprio questo il punto da cui ripartire per uscire dalla spirale che porterebbe ad una crisi gravissima senza più possibilità di uscirne indenni, ed è proprio per questo forse che si parla della liberalizzazione delle aperture degli esercizi commerciali.

Piazza affari apre in salita. Lo spread resta oltre i 500 punti

Le borse americane hanno chiuso la giornata di contrattazioni in negativo. Il Nasdaq ha chiuso con un -1,55% mentre il Dow Jones ha perso l’1,10%. Lo spread nella prima mattinata di oggi è ancora alto, oltre i 500 punti. Sembra non sortire nessun effetto sul differenziale la manovra del governo monti che oggi è al vaglio del parlamento, il quale dovrà dare la fiducia o meno a tale manovra. Intanto Piazza Affari gira in positivo, solamente l’indice STAR è segnato in negativo, anche se appena sotto lo zero Insomma, una giornata che sembra buona per le borse nazionali.

TI Media crolla in borsa dopo le dimissioni di Mentana

Dopo l’annuncio della denuncia all’associazione dei giornalisti di Roma da parte del suo cdr, oggi è arrivato l’annuncio shock da parte di Enrico Mentana. “Rassegno da subito le dimissioni dalla direzione del Tg La7”. L’annuncio è arrivato nel primo pomeriggio di oggi e subito in borsa il titolo TI Media è crollato fino a perdere 4 punti percentuali. Mentana ha motivato così le sue dimissioni: “ho appreso dalle agenzie di essere stato denunciato alla Magistratura ordinaria dal mio Cdr. Ho atteso 24 ore per verificare eventuali ravvedimenti che non ci sono stati. Essendo impensabile continuare a lavorare anche solo per un giorno con chi mi ha denunciato”.

Borse europee aprono in calo. Lo spread sopra i 500 punti

Si prospetta come una giornata nera quella aperta poche ore fa su Piazza Affari. Le borse europee come hanno chiuso ieri sera, anche oggi aprono in negativo senza nessun accenno a voler migliorare. Dato ancora più negativo arriva dal differenziale tra i bot italiani ed i bund tedeschi il quale, in queste prime ore di contrattazioni, ha superato nuovamente i 500 punti.

Piazza Affari apre in rialzo e lo spread supera i 450 punti

Sembra non abbia sortito alcun effetto positivo la manovra del Governo Monti sulle borse nazionali ed Europee. Anche il vertice tenutosi a Parigi non ha portato benefici sostanziali all’economia dell’Unione Europea. Nonostante l’apertura positiva di questa mattina, Piazza affari sta già girando in negativo, arrivando a perdere parecchi punti sul terreno. Lo spread rimane invece alto, toccando anche quota 470 punti. Negativa anche le borse asiatiche.