
S&P Mib i top 10 di giornata:
PRYSMIAN 11,1000 (+3,74%); UNICREDIT 1,7450 (+3,38%); MONDADORI 3,4825 (+2,80%); ENI 16,7400 (+2,70%); GENERALI 19,4900 (+2,58%); ENEL 4,5225 (+2,55%); ATLANTIA 13,1000 (+2,02%); A2A 1,2710 (+1,76%); FIAT 4,5900 (+1,72%); BULGARI 4,4175 (+1,55%).
S&P Mib i flop 10 di giornata:
SEAT PG 0,0581 (-1,69%); UNIPOL 1,0850 (-1,36%); UBI BANCA 10,2900 (-1,15%); BANCO POPOLARE 4,9500 (-1,10%); MEDIASET 4,0525 (-1,04%); BANCA MPS 1,5260 (-0,97%); SAIPEM 11,8200 (-0,84%); L’ESPRESSO 1,1580 (-0,77%); LUXOTTICA GROUP 12,6700 (-0,63%); MEDIOBANCA 7,2150 (-0,48%).
Effettuando una sovrapposizione di grafici tra l’SPMIB e il Dax si nota una divergenza particolare sviluppata nell’ultimo mese di contrattazioni: non coincide infatti l’ampiezza dei movimenti tra il 21 Novembre e il 5 Dicembre: mentre il nostro indice di bandiera è tornato al di sotto del minimo segnato il 21 Novembre, il Dax ha mantenuto i prezzi al di sopra del 50% del movimento sviluppato, il che se preso singolarmente sarebbe un segnale di forza non da sottovalutare. Se si considera però la situazione ciclica attuale, tenendo presente la possibilità di un nuovo minimo in vista, il nostro indice potrebbe aver rallentato la salita quasi ad anticipare la debolezza che colpirà anche l’indice Tedesco. Infatti le probabilità per gli sviluppi futuri attualmente sono al 70% per un nuovo minimo che riveda i minimi del 2008.
Il movimento sviluppato dall’indice americano non fa’ altro che confermare le previsioni sul nostro indice di bandiera: anche sul Dow Jones infatti non è ancora stata smentita l’ipotesi di rivedere i minimi annuali prima di un vero e proprio rimbalzo.
La mancata tenuta dei 5,46 euro ha consentito il raggiungimento dei 4,80, supporto dal quale i prezzi hanno tentato un timido rimbalzo mancato. Attualmente peggiora però il quadro tecnico dell’azienda torinese, poiché la parte bassa del canale non è riuscita a respingere le quotazioni verso la mediana: si può tracciare quindi un altro canale ribassista (disegnato in verde sul grafico) che vede l’abbassamento dei target previsti sia al rialzo che al ribasso: i prezzi ora stazionano sopra la nuova mediana intorno alla parte bassa del vecchio canale (disegnato in nero). All’abbandono di quest’ultimo, i prezzi si dirigeranno verso i 7 euro in caso di rialzo (parte alta del canale ribassista verde) o verso i 3 euro in caso di ribasso (mediana dello stesso canale, nonché il più ottimista dei target in caso di nuovi scossoni ribassisti) come primissimi target. Resta rischiosa l’apertura di posizioni di lungo periodo in entrambe le direzioni, visto il momento di incertezza: dopo aver perso il 74% in un anno, andare short sarebbe azzardato poiché sarebbe come salire su un treno in corsa. Vista la situazione particolarmente debole non è sbagliato aprire nuove posizioni ribassiste, ma il rapporto rischio/rendimento diventato ora sfavorevole riserva l’operazione solo agli investitori più aggressivi ed esperti.
Movimenti ristretti negli ultimi tre giorni sull’S&P-MIB. Si presenta ora un’occasione interessante fornita dalla presenza di ben tre barre daily inside successive: i movimenti infatti degli ultimi tre giorni di contrattazione si sono svolti all’interno del range del 19 Dicembre compreso tra 19683 e 19008: i livelli forniti diventano interessanti da sfruttare su rottura degli stessi seguendo il mercato in direzione d’uscita. Lavorando su time frame daily può verificarsi un gap che salterebbe i livelli d’interesse. In tal caso, una corretta gestione della posizione può fornire soluzioni molteplici e adatte allo svilupparsi del movimento: ad esempio in caso di gap down al di sotto dei 19008 si può andare short con metà del capitale con il quale si intende operare, per poi immettere un ordine condizionato di sell limit proprio a 19008 per sfruttare la chiusura del gap e sfruttare un’eventuale discesa. Altrimenti, per un’operatività più prudente, si può immettere solamente l’ordine di sell limit sempre sullo stesso livello di interesse.