Catricalà (Antitrust), dall’Europa servono linee guida per le imprese

 Il Presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, in una lettera, ha chiesto che l’Europa decida linee guida per le imprese di prodotti alimentari garantendo, così, informazioni corrette e complete ai consumatori. La lettera è stata mandata al Commissario Europeo per la Salute e Politica dei Consumatori John Dalli, come pure ai vertici dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Nella richiesta, il Presidente Catricalà, in attesa del varo delle linee guida, chiede anche molta cautela nell’autorizzazione delle frasi pubblicitarie (claim) sui singoli prodotti, claim che possono essere utilizzati in modo strumentale da parte delle stesse aziende, fanno notare dall’Antitrust. L’Authority, inoltre, ricorda anche che, in presenza di claim salutistici ammessi o autorizzati dalla Commissione Europea, la normativa comunitaria stabilisce che l’impiego delle informazioni nutrizionali e sulla salute “non può essere falso, ambiguo o fuorviante”.

Inps, a febbraio in calo le ore di cassa integrazione

 Sono state 70,6 milioni le ore di cassa integrazione (cig) autorizzate lo scorso mese di febbraio, cioè il 27,3% in meno rispetto allo stesso mese del 2010. In quel periodo, infatti, furono 97,1 milioni le ore di cig concesse. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’Inps. Più in dettaglio, considerando i primi due mesi dell’anno in corso, si è giunti a quota 130,9 milioni, contro i 178 milioni dello stesso periodo del 2010 (-26,5%).

Un alto dato – anche questo diffuso dall’Inps – aiuta a fotografare meglio la situazione: la cassa integrazione ordinaria (cigo) subisce una flessione drastica del 51% rispetto allo stesso mese del 2010 (19,2 milioni di ore contro 39,1), la straordinaria (cigs) diminuisce del 17% (per l’esattezza, passa da 35,1 milioni di ore nel febbraio 2010 a 29,1 milioni nel febbraio 2011) e la cassa integrazione in deroga (cigd) cala del 2,6% (da 22,9 milioni a 22,3).

Rinnovabili, il governo ha approvato il decreto legislativo

 Il ‘via libera’ al decreto per le energie rinnovabili è arrivato con il Consiglio dei ministri di giovedì 3 marzo. In una nota, il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani ha commentato sostenendo che Nessun taglio, nessun tetto, nessuno stop allo sviluppo del settore produttivo è stato mai previsto, quanto piuttosto il potenziamento e la razionalizzazione del sistema per incrementare l’efficienza e l’utilizzo di questo tipo di energia, diminuendo gli oneri indiretti legati al processo di realizzazione degli impianti da essa alimentati (dall’autorizzazione, alla connessione, all’esercizio) e, soprattutto, eliminando l’effetto delle speculazioni finanziare che hanno approfittato del settore. Si apre dunque una nuova stagione per l’energia pulita.

Fiat resta competitiva in Europa per le più basse emissioni di CO2

 Fiat Automobiles è il brand con il livello più basso di emissioni di CO2 tra le vetture vendute in Europa nel 2010. Così, secondo la certificazione della società JATO Dynamics, leader mondiale per la consulenza e la ricerca nel settore automotive.
In particolare, Fiat, rispetto al 2009, ha registrato un valore medio di 123,1 g/km e, anche come Gruppo, risultato primo in classifica con 125,9 g/Km e un miglioramento di 5 g/Km rispetto all’anno scorso.
“Questo primato importante è un segnale di un miglioramento costante”, sottolineano dal Gruppo che si vede riconosciuto questo primato per il quarto anno consecutivo. Infatti, precisa il management, negli ultimi 4 anni Fiat Automobiles ha ridotto le proprie emissioni medie del 10%, portandosi da 137,3 a 123,1 g/Km di CO2, e superando così di larga misura il target previsto dall’Unione Europea per il 2015, fissato a 130 g/Km. “E’ un risultato che testimonia l’impegno di Fiat nel campo della tutela ambientale”, puntualizzano ancora dal Gruppo automobilistico.

Enel, nato il primo impianto in Italia per catturare la CO2

 Si trova presso la centrale termoelettrica Federico II di Brindisi il primo impianto pilota in Italia – e uno dei primi in Europa – per catturare e sequestrare l’anidride carbonica.

L’impianto rientra tra le attività integrate previste dall’accordo strategico siglato con Eni nel 2008. E’ un progetto fortemente innovativo tanto da permettere di trattare 10.000 metri cubi l’ora di fumi provenienti dalla centrale a carbone Federico II per separare 2,5 tonnellate l’ora di anidride carbonica (CO2) – uno dei principali gas effetto serra -, fino a raggiungere un massimo di 8.000 tonnellate l’anno. Un po’ come se si fosse trasportata sul posto un’enorme foresta: per avere un’idea dell’impatto sull’ambiente,infatti,  basterà pensare che si tratta della stessa quantità di CO2 che viene assorbita da circa 800 mila alberi, ovvero una foresta di dieci chilometri quadrati.