Le donne lavoratrici del nostro paese non se la passano certo bene: secondo quanto emerso dall’ultimo stato dell’occupazione femminile che è stato redatto dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, il dato che emerge con maggiore nettezza è il declino delle donne che hanno un posto di lavoro. Le stime si riferiscono ai primi nove mesi dello scorso anno (quindi il periodo compreso tra i mesi di gennaio e settembre del 2011), un arco temporale in cui sono state registrate 45mila occupazioni in meno, un dato che fa sicuramente riflettere ma anche allarmare. Nonostante il segno negativo, comunque, sono proprio le donne quelle che vantano il numero maggiore di ore di lavoro al giorno, visto che bisogna ricomprendere nel novero anche coloro che svolgono dei lavori domestici.
L’Ue vara ufficialmente l’European Stability Mechanism
La Cina è decisamente più vicina al continente europeo: l’eurozona ha appena firmato il trattato che prevede l’introduzione dell’European Stability Mechanism (Esm), il fondo salva-Stati permanente, ma fa sicuramente notizia anche l’annuncio del premier cinese Wen Jiabao circa il rafforzamento della partecipazione del suo paese a questi meccanismi. La piena funzionalità dell’Esm è prevista per il prossimo 1° luglio, anche se bisogna precisare che molti dettagli potranno essere rivisti da qui al prossimo mese. In effetti, è stato stabilito anche che la forma finale del fondo potrebbe essere rivista il 1° marzo, anche se per il momento si conosce nel dettaglio la dotazione finanziaria (500 miliardi di euro), con la possibilità di incrementare il totale grazie al contributo della Germania.
Mario Monti e il mercato del lavoro con il posto fisso monotono
Sta suscitando a dir poco scalpore la frase pronunciata da Mario Monti meno di 24 ore fa, ospite a Matrix, sulla cui poltrona si é lasciato sfuggire delle affermazioni che sono quantomeno discutibili e che riportiamo testualmente: “I giovani si abituino all’idea di non avere più il posto fisso a vita. Che monotonia. È bello cambiare e accettare delle sfide”. Un’ospitata il cui scopo principale era quello di discutere sul decreto milleproroghe, sul famigerato CUI, sul “tabù” (come definito dallo stesso Monti) dell’art.18 o, in via più generale, sulla manovra finanziaria, si è invece rivelato un’arma a doppio taglio per il professore e il suo team, che sostiene di essere al lavoro per trarre le finanze italiane dal baratro alla luce dei nuovi trattati e accordi europei.
Aste spagnole positive, ma i mercati rallentano
Nonostante l’emissione spagnola di Bonos risulta positiva nel complesso i mercati Europei soffrono della tensione accumulata nei giorni precedenti e sopratutto restano in grande attesa per i dati in uscita domani sul fronte USA su cui le previsioni sono negative.
Nel dettaglio l’asta di Bonos spagnoli è stata di 4560 milioni di euro di collocamento con rendimenti in calo rispetto ai precedenti che si attestano a 2.98%, 3.55% e 3.7% rispettivamente per le scadenze del 2015, 2016 e 2017. A frenare l’entusiasmo per il buon collocamento di oggi c’è il confronto con il precedente, nel quale l’importo emesso era nettamente superiore a quello previsto. Non si può comunque parlare di negatività da debito pubblico; la situazione in Europa si sta stabilizzando come mostrano le Piazze più importanti e sopratutto l’Euro che nei confronti del Dollaro sta lentamente recuperando il terreno perso.
Titolo Enel dopo vendita Terna
Enel è uscito definitivamente dal capitale della Terna, la società che si occupa delle infrastrutture a supporto dei collegamenti energetici. Per dar seguito a tale scelta, nella giornata di ieri è stato dato seguito a un collocamento accelerato fino al 5,1% del capitale della società, equivalente all’intera partecipazione residuale nell’azienda (102.384.037 azioni).
L’accelerated bookbuilding è stato gestito da Banca Imi, JP Morgan, Mediobanca e Unicredit, ed è riservato ai soli investitori istituzionali italiani ed esteri, con un prezzo di vendita compreso tra un minimo di 2,67 euro e un massimo di 2,74 euro per azione. Al margine della transazione, Enel potrebbe pertanto incassare fino a un massimo di 280 milioni di euro, da utilizzarsi per la riduzione dell’indebitamento.
Dove comprare azioni Facebook
Dopo mesi di voci e indiscrezioni, Facebook ha finalmente rotto gli indugi, presentando la domanda di offerta pubblica iniziale alla Sec americana (l’equivalente della nostra Consob) e predisponendo un’operazione che dovrebbe consentire al social network si poter approdare sulla piazza azionaria statunitense entro pochi mesi.
La decisione della società guidata da Mark Zuckerberg rischia di costituire la punta dell’iceberg borsistico del 2012: per dimensioni e per importanza, infatti, l’IPO di Facebook monopolizzerà l’attenzione nelle settimane a venire, fino alla data di sbarco in Borsa. Ma come partecipare a questa nuova era del social network? Come investire in Facebook, pur rimanendo in Italia? Come investire in azioni estere attraverso i vari intermediari a disposizione per tutti gli investitori nazionali?
Redditometro 2012 con cento nuovi indicatori
Il mese di febbraio è cominciato con una novità di rilievo per quel che riguarda il Fisco: il nuovo redditometro è pronto a partire nella sua fase sperimentale, per poi diventare effettivo e concreto già nel corso di quest’anno. Si tratta dell’ennesimo strumento che viene introdotto dalla nostra amministrazione finanziaria per intensificare la lotta all’evasione fiscale, anche se in realtà era già presente da qualche tempo, ma non aveva finora prodotto dei risultati utili. Il meccanismo è stato ora oliato e perfezionato, ma l’obiettivo da raggiungere sarà sempre il medesimo, vale a dire verificare con cadenza periodica la corrispondenza tra le spese realizzate dai contribuenti (il loro stile di vita quindi) e il reddito che viene riportato all’interno della dichiarazione dei redditi.
Licenziamenti in vista per American Airlines
Licenziamenti per ben 13mila dipendenti, un calo sostanzioso per quel che riguarda il numero dei voli e delle tratte, modifiche importanti ai contratti posti in essere con i fornitori e leasing degli aerei: sono questi i punti salienti su cui intende focalizzarsi Amr Corporation, la compagnia texana che controlla di fatto uno dei colossi più importanti dei cieli, la American Airlines. L’intento di tutte queste misure così drastiche è facilmente intuibile, visto che si vogliono ottenere dei risparmi aziendali per ben due miliardi di dollari; tra l’altro, il lungo elenco di voci che è stato appena menzionato fa parte integrante di un più vasto piano di ristrutturazione del debito che è stato posto in essere dalla stessa società americana (quest’ultima si trova in amministrazione controllata da alcuni mesi).
Andamento titoli bancari dopo intesa UE su bilancio
Hanno reagito bene i mercati all’accordo dell’Unione europea sui vincoli di bilancio e all’intesa seppure parziale per l’introduzione del ‘Fiscal compact‘: reazione positiva di tutti i mercati, con l’euro solido e soprattutto si é ridotto lo spread tra Bund tedeschi e titoli dei Paesi più esposti alla speculazione (il nostro Paese é tra questi). L’effetto é stato quello di una sorta di rasserenamento del clima dei mercati sulla scia anche della riduzione dello spread fra Btp e Bund sotto i 400 punti base. Lo spread Btp/Bund quindi si riduce ancora e le borse proseguono la corsa iniziata stamattina, sostenute anche dall’esito positivo dell’asta tedesca.
Dati di bilancio Fiat 2011
Un 2011 decisamente positivo per il Gruppo Fiat, che si chiude con ricavi pari a 59,6 miliardi. La buona performance é da attribuirsi anche al contributo di Chrysler per il periodo giugno-dicembre di 23,6 miliardi e la crescita del 4,2% dei ricavi di Fiat in questo caso però esclusa Chrysler (37,4 miliardi). È la prima volta dal ’97 che Chrysler chiude un anno in utile netto. Nello specifico invece, relativamente al trimestre ottobre-dicembre 2011 i ricavi del gruppo sono stati pari a 19,6 miliardi. Nella nota resa pubblica dalla compagnia si sottolinea che la diminuzione del 2,3% registrata da Fiat Group Automobiles (-1,3% a cambi costanti), é stata causata soprattutto dalla riduzione dei volumi di automobili in Europa, tuttavia é stato possibile compensarla con un incremento dei ricavi di Ferrari e componenti.
Facebook in Borsa con 5 miliardi di dollari
Che sarebbe successo ormai era scontato; il social network che ha conquistato internet sembra essere ormai giunto alla svolta che vede la fine della gestione privata a favore di un ingresso in Borsa a Wall Street, per consolidare i risultati raggiunti fin’ora ed aprire nuove vie di crescita. Il potenziale di un social network così diffuso è estremamente alto e proprio per questo bisogna fare passi lenti e lunghi per sfruttare ogni minima possibilità.
Il proprietario fondatore Mark Zuckerberg ci ha abituato a cambiamenti diluiti nel tempo ma sopratutto implementati con il contagocce e questo “modus operandi” sembra essere rispettato anche nella gestione finanziaria dell’impero legato a Facebook; le prime indiscrezioni di Novembre scorso parlavano di 10 miliardi di dollari di IPO (offerta pubblica iniziale) mentre i rumors di oggi vedono questa quota dimezzata a 5 miliardi. Se questo potrebbe essere scambiato per un segno di debolezza, chiariamo subito che non è esattamente così; piuttosto si tratta di una mossa estremamente prudente che consente a Mark ed al suo staff di sondare il terreno e valutare effettivamente le possibilità di crescita dal punto di vista finanziario, valutando anche la risposta del mercato dopo il collocamento e l’eventuale partecipazione dei colossi della finanza.
Rendimento Bond portoghesi vola al 21%
Vola il rendimento dei bond portoghesi: la chiusura dell’asta sui titoli di Stato a cinque e dieci anni conferma infatti i timori di un possibile allargamento della crisi del debito dalla Grecia alle economie maggiormente precarie (e il Portogallo è certamente tra queste), incrementando il livello di rischio percepito per il debito sovrano e, di conseguenza, il rendimento che è necessario attribuire ai titoli di Stato affinchè possano essere efficacemente collocati sui mercati europei.
I mercati finanziari hanno così penalizzato fortemente Lisbona, sulla scia del timore che il Paese possa essere presto costretto ad affidarsi ad un secondo piano di aiuti internazionali, o a valutare una forma di ristrutturazione straordinaria del proprio debito, proprio come avvenuto ad Atene.
Fiscal compact 2012, le nuove misure stabilite dall’UE
Attraverso una intesa allargata assunta nella giornata di ieri, l’Unione Europea è riuscita a compiere il decisivo passo in avanti verso il nuovo Fiscal Compact, il Patto di bilancio che impone regole di rigore comuni sui conti pubblici e sulla crescita economica. Ad ogni modo, l’accordo consolidato in ambito comunitario non è ancora una certificazione di omogeneità di intenti da parte dell’Unione Europea. I Paesi membri sembrano infatti ancora divisi in merito ad alcuni temi di particolare importanza come – su tutti – le modalità di risoluzione della crisi economica greca.
Inoltre, non tutti i 27 membri hanno sottoscritto l’accordo. Si sono tirati fuori dalle regole del Fiscal Compact – come era prevedibile alla vigilia – la Gran Bretagna, e le Svezia (quest’ultima, per “ragioni parlamentari” prevalentemente riconducibili alla scarsa maggioranza di cui gode il premier locale).
Enel approva i dati preliminari del 2011
Si sta parlando tanto in questi giorni del prestito obbligazionario di cui sarà protagonista a breve Enel, ma non bisogna dimenticare i risultati che sono stati raggiunti dallo stesso ente energetico nel corso del 2011: il gruppo, infatti, ha reso note tutte le cifre relative alla propria situazione finanziaria, mettendo in luce delle buone condizioni di salute. Anzitutto, non si può non cominciare questa trattazione senza ricordare che i ricavi hanno raggiunto quota 79,5 miliardi di euro, con un rialzo rispetto a un anno prima di ben 8,3 punti percentuali. Un discorso simile, anche se la crescita è stata più moderata, è quello che si deve fare in relazione al margine operativo lordo di Enel, con i suoi 17,7 miliardi di euro e il +1,1% registrato in tal senso.