Seat PG sospesa per eccesso di rialzo

 SEAT Pagine Gialle è stata sospesa dalle negoziazioni di Piazza Affari per eccesso di rialzo. La decisione è giunta dopo che i titoli della compagine aveva registrato una crescita teorica del 15,8%, che avrebbe fatto seguito al balzo di 24 punti percentuali conseguiti nella giornata di ieri. Entro oggi il consiglio di amministrazione della società dovrà riunirsi per definire i contenuti della proposta finale dell’attesa ristrutturazione finanziaria. 

Lo stesso consiglio di amministrazione, due settimane fa, aveva avuto modo di esaminare lo stato dei riscontri ricevuti dai creditori e da altri stakeholders in merito alla proposta di ristrutturazione consensuale che era stata formulata il 24 novembre 2011. Dopo un tira e molla piuttosto acceso, il termine di accettazione della proposta era stato prorogato al 16 gennaio 2012, con la constatazione che il creditore senior non aveva avuto sufficiente supporto ai termini di ristrutturazione.

Le responsabilità di Vegas nell’affaire Unipol-Fonsai

 L’integrazione di Fondiaria Sai con Unipol non smette di far parlare di sé, anche se in alcuni casi i commenti non sono certo positivi: in effetti, due tra le più agguerrite associazioni dei consumatori, vale a dire l’Adusbef e la Federconsumatori, si sono addirittura scagliate contro la Consob e il suo presidente, Giuseppe Vegas. Il motivo? Il riassetto dei due gruppi assicurativi, costellato dalla presenza di altre compagnie, sarebbe stato caratterizzato da un ruolo troppo ambiguo da parte della commissione che controlla la nostra borsa. In pratica, come hanno sottolineato le due stesse associazioni, le ricostruzioni della stampa sono inequivocabili: Vegas si sarebbe incontrato con i vertici aziendali di Mediobanca e di quelle società che erano direttamente interessate a salvare il gruppo della famiglia Ligresti, in modo da suggerire l’iter da seguire per dar vita a questa operazione di cui si sta parlando da tanto tempo.

Un nuovo record per le bollette del gas

 Il primo mese di questo 2012 è stato caratterizzato da temperature piuttosto fredde in tutto il paese e anche febbraio non promette niente di meglio: purtroppo, però, i brividi più forti che i consumatori proveranno saranno quelli al momento dell’apertura della bolletta del gas. Quest’ultima ha infatti raggiunto un nuovo record, con una spesa che diventa davvero proibitiva. Come ha messo in luce il Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione (Creef) della Federconsumatori, ogni famiglia italiana dovrà sborsare in media ben 1.276 euro, la cifra più alta che sia mai stata registrata da sedici anni a questa parte.

Asta BTP a 10 anni

 L’Asta BTP a 10 anni del Tesoro è stata archiviata positivamente, anche se è davvero impossibile parlare di un pieno successo. Nonostante una domanda positiva e un rendimento che è dato in calo rispetto a quello che aveva contraddistinto le precedenti sessioni di collocamento dei titoli del debito pubblico, infatti, è indubbio rilevare come il Tesoro si aspettasse di più da questa asta di fine gennaio, soprattutto per quanto concerne il rendimento decennale dei titoli offerti.

Maggiormente nel dettaglio, il Ministero dell’Economia ha reso noto di aver collocato titoli decennali per 2 miliardi di euro a fronte di una domanda ben superiore, pari a 2,85 miliardi di euro. Il rendimento del titolo decennale è così sceso a quota 6,08 punti percentuali rispetto ai 7 punti percentuali della precedente asta di dicembre: un corposo passo indietro, dunque, anche se la maggior parte degli analisti (probabilmente, anche quelli interni al Tesoro), auspicava un calo del rendimento al di sotto della soglia del 6%.

Asta BTP a 5 anni

 Il Ministero dell’Economia ha collocato 7,5 miliardi di euro di titoli di debito pubblico con scadenze pari a 5 e 10 anni. In questo approfondimento cerchiamo di capire come è andata l’asta BTP a 5 anni, il cui rendimento – premettiamo – è sceso fortemente al di sotto dei 6 punti percentuali, con miglioramento delle condizioni di finanziabilità del debito pubblico italiano, rispetto alla situazione e allo scenario che aveva contraddistinto il ricorso al risparmio privato durante le aste precedenti sul fronte delle scadenze a medio lungo termine.

Il rendimento dei Btp con scadenza nel 2017 (5 anni) è infatti calato a quota 5,39 punti percentuali, rispetto ai 6,6 punti percentuali che avevano contraddistinto l’asta precedente. Più nel dettaglio, il Tesoro ha reso noto di aver collocato 3,57 miliardi di euro di titoli con scadenza 2017, contro richieste pari a 4,63 miliardi di euro, con una forbice tra domanda e offerta che è stata pertanto leggermente superiore alla soglia del miliardo di euro.

Prestito obbligazionario per Enel retail

 Torna sul mercato Enel; da domani inizierà la campagna pubblicitaria sponsorizzerà la nuova emissione obbligazionaria del colosso dedicata ai clienti retail. L’offerta sarà di minimo 1.500 milioni di euro di bond per un massimo di 3.000 milioni di euro a seconda della bontà della domanda. Il prestito obbligazionario di Enel avrà durata di sei anni e sarò sottoscrivibile sia a tasso fisso sia a tasso variabile. La negoziazione avverrà sul Mot ed il taglio minimo è stato confermato a 2000 euro.

Entro il 3 Febbraio si prevede il via libera della Consob che permetterebbe l’avvio dell’emissione il 6 Febbraio. In ogni caso si prevede una chiusura massima entro il 24 Febbraio anche se c’è la possibilità di chiusura anticipata per la soddisfazione dell’intera offerta.

Accordo Unipol-Ligresti raggiunto

 Il gruppo Unipol ha comunicato ieri il raggiungimento dell’accordo per la fusione con Fondiaria Sai, Premafin e Milano Assicurazioni, mentre in data odierna vengono diffusi i particolari del piano che completano il quadro generato dal 13 Gennaio scorso quando è stata sottoscritta la lettera di intenti.

L’accordo ha richiesto un massiccio intervento della Consob e varie sedute dei Cda ma i risultati sono arrivati; il gruppo della famiglia Ligresti, che controlla Fondiaria-Sai, sono azionisti per il 50% ma nell’immediato scenderanno al 10% mentre Unipol si farà carico di un aumento di capitale da 400 milioni che permetterà di salire al 70% nella quota di partecipazione. 

Citigroup taglia bonus

 Citigroup, una delle principali banche degli Stati Uniti d’America, ha affermato la propria volontà di ridurre i bonus societari, sulla scia di quanto già avvenuto nel corso del 2011, quando la divisione dell’investiment banking del gruppo creditizio potè ottenere impieghi inferiori di circa 30 punti percentuali rispetto a quanto abituata in precedenza, a causa di una flessione evidente dei ricavi societari.

Gli sforzi compiuti da parte del chief executive officer Vikram Pandit sono d’altronde evidenti: al fine di ripristinare un adeguato livello di redditività, il manager delegato di Citi sta producendo significative riduzioni del costo del personale (principalmente, attraverso tagli delle risorse umane), controbilanciando così in maniera almeno parziale il contributo negativo derivante dal calo del giro d’affari del gruppo.

LG chiude trimestre in perdita

 LG Display, uno dei leader mondiali nella produzione di display a cristalli liquidi, ha affermato di aver concluso il quarto trimestre dell’anno fiscale con una perdita d’esercizio più contenuta di quanto precedentemente previsto dagli osservatori di mercato, grazie – principalmente – a una discreta domanda per alcuni dei principali prodotti della società, come i pannelli utilizzati nelle TV 3D e nei dispositivi mobili.

Più dettagliatamente, la perdita netta conseguita da LG nel trimestre terminato il 31 dicembre 2011 è stata pari a 6,3 miliardi di won (circa 5,6 milioni di dollari), contro una perdita di ben 268,4 miliardi di won conseguita nello stesso periodo dello scorso anno, e contro una previsione (media) degli analisti internazionali che affermava come il quarto trimestre 2011 di LG si sarebbe chiuso con un risultato negativo per 83,9 miliardi di won.

Grecia e creditori privati vicini a un accordo

 Rimane ancora al centro della preoccupazione europea la situazione della Grecia: ciò nonostante i negoziati fra il paese elleno e i suoi creditori privati potrebbero sfociare in un accordo molto presto, secondo quanto riferito dal commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn. Durante il Forum mondiale di Davos, il commissario ha sottolineato che entro gennaio deve essere trovato l’accordo e i negoziati fra la Grecia e i suoi creditori privati sulla ristrutturazione del debito andranno avanti ogni giorno ad Atene. Il rischio di credit crunch é stato allontanato, sottolinea, Rehn, gli interventi della Bce sono stati molto importanti nell’evitarlo e nel facilitare nuove emissioni obbligazionarie da Italia, Spagna e Irlanda.

Settimana decisiva per l’offerta pubblica iniziale di Facebook

 Sembra finita l’attesa per la tanto sospirata offerta pubblica iniziale di Facebook Incorporated: la settimana che comincia oggi dovrebbe essere decisiva in questo senso, anche se ormai se ne sta parlando da diverso tempo. La compagnia americana sta vagliando l’ipotesi di una valutazione compresa tra i 75 e i 100 miliardi di dollari, nonostante le due fonti che hanno rivelato queste indiscrezioni abbiano preferito rimanere anonime. La tempistica potrebbe comunque cambiare da un momento all’altro, segno dell’incertezza che ancora regna sovrana. L’ipo in questione dovrebbe poi essere in grado di fornire i finanziamenti necessari per aiutare lo stesso social network a mantenere la propria espansione, oltre a fronteggiare la concorrenza delle principali rivali del web, vale a dire Google e Twitter.

Mussari (Abi) rassicura sullo spread a quota 100

 La città di Vicenza e, più precisamente il Road Show Italia 2011-2012 tenuto nella città veneta, sono stati il luogo e l’occasione per Giuseppe Mussari, numero uno dell’Abi, di discutere di argomenti molto attuali: i due punti principali che sono stati toccati dal presidente dell’Associazione Bancaria Italiana riguardano la fiducia nei confronti dell’Italia, con la previsione di uno spread che tornerà a breve a quota 90-100 punti (come avveniva giusto un anno fa) e una stilettata nei confronti dell’European Banking Authority e dei criteri stabiliti da essa in merito ai rafforzamenti degli istituti di credito.

Previsioni Rame 2012

 Tra le commodities più interessanti risaltano una serie di metalli che per diversi motivi si sono trovati al centro della discussione economica nei precedenti anni; l’aumento spropositato di certi mercati ha cambiato gli equilibri mondiali ma ha anche favorito chi in tempi non sospetti ha investito in certi futures piuttosto che altri. Escludendo l’Oro che è sempre al centro dell’attenzione visto che si tratta di un mercato strettamente correlato (idealmente) alla moneta in circolazione, tra gli altri metalli pochi godono di un’aumento della fama e dell’interesse degli investitori come il Rame. Negli ultimi anni per diversi motivi legati all’economia reale si è iniziato a parlare del prezzo del rame ed ovviamente i portafogli più dinamici avevano già girato parte della liquidità su questo promettente metallo, mentre ora la domanda è per il 2012 appena iniziato.

Investire nel Rame 2012

Le famiglie italiane sono sempre più indebitate

 Le famiglie italiane stanno affrontando in maniera sempre più difficoltosa questa persistente crisi economica: come ha rilevato opportunamente l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, infatti, dal 2008 al 2011 l’indebitamento dei vari nuclei presenti nel nostro paese è aumentato di ben 36,4 punti percentuali, un valore davvero elevato. Se invece si volessero conoscere i termini assoluti, allora ci si accorgerebbe che l’ammontare sostenuto da ogni famiglia è stato molto vicino ai ventimila euro. I dati messi in luce in questo senso hanno fatto comprendere, inoltre, che i cittadini romani sono quelli che si trovano in maggiori ambasce, con un indebitamento medio pari a 29.287 euro, di gran lunga superiore a quello delle famiglie di Lodi (28.470) e di Milano (28.251).