Tir e camion di tutta Italia sono rimasti bloccati ai caselli autostradali per ben due giorni, uno sciopero e una protesta che hanno letteralmente paralizzato il paese, mettendolo in ginocchio da diversi punti di vista: in effetti, una delle conseguenze di questo evento poteva essere facilmente intuito, i danni economici dello sciopero cominciano già a farsi sentire. La Coldiretti ha stimato le perdite finanziarie del mancato trasporto di merci e prodotti agricoli, un tipico compito dei camionisti. Nello specifico, si tratta di oltre cinquanta milioni di euro in cibi e alimenti che sono andati persi o che rischiano la deperibilità a causa della mancata conservazione. Latte, frutta e verdura sono i beni maggiormente minacciati, con le aziende agricole del nostro paese che possono cominciare a preoccuparsi del fatto che essi non raggiungeranno gli esercizi commerciali e i negozi.
CUI e contratto di apprendistato a confronto
Eccoci finalmente alla fase 2 della manovra finanziaria, quella che dovrebbe attenersi a regole volte a incentivare la crescita del nostro Paese e a sostenere l’occupazione. Sembra che il governo faccia sul serio anche sotto questo punto di vista e intende una volta per tutte, mettere fine al livello di precarietà esagerato a cui abbiamo assistito in questi anni, dovuto all’abuso di contratti di lavoro che dovrebbero limitarsi realmente a situazioni di lavori autonomi, ma che spesso nascondono veri e propri rapporti di dipendenza. Entro breve tempo chi vuole flessibilità dovrà pagarla. E anche abbastanza cara. Suona come una minaccia forse, in realtà si vuole tendere a dare più certezze non solo ai giovani, ma anche a chi, in età più avanzata deve reintegrarsi nel mondo del lavoro a causa di mobilità e licenziamenti. Ecco le proposte del governo.
Nuove previsioni Italia 2012
A fronte dell’andamento degli ultimi giorni a Piazza Affari (ma anche nel resto dell’Eurozona) si sta valutando una revisione delle previsioni riguardanti il 2012; l’FMI aveva dato ormai per certo che il 2012 sarebbe stato un anno di recessione così come il successivo 2013, con crolli del PIL ed aumento spropositato del peso del debito pubblico per l’Italia stessa. Dopo la serie di rialzi che ha messo a segno il mercato Italiano e la serie di ribassi sullo spread btp-bund si comincia a vociferare di una riduzione delle previsioni da 1 anno a 3 mesi circa.
Se la tendenza fosse consolidata (senza considerare per il momento Euro/Dollaro su cui le previsioni diventano ora indipendenti rispetto ai mercati) e nei giorni seguenti assisteremo ancora ad un recupero di quota 16000 sul FTSE-Mib allora effettivamente potremmo pensare che nei prossimi due mesi e mezzo la situazione si potrebbe stabilizzare in favore di un grande recupero di lungo periodo per tutto il resto del 2012, a dispetto delle peggiori previsioni che sono state fatte.
Rating Sony e Panasonic
Moody’s, una delle principali agenzie di rating al mondo, ha scelto di tagliare il rating di alcuni dei più grandi big della tecnologia globale, Sony e Panasonic. Una decisione che non ha colto impreparati i principali osservatori internazionali, ben coscienti che i vertici di analisi della società stavano da tempo valutando il possibile downgrade, a causa delle deteriorate situazioni economico finanziarie delle corporate giapponesi.
E così, sulla base della formale decisione di Moody’s Investors Service, il credit rating di Sony è stato abbassato di un notch a quota Baa1, il terzo peggior rating di Moody’s per quanto concerne l’area dell’investment grades. Retrocessione di un gradino anche per Panasonic, il cui rating è ora pari a A2, il sesto miglior giudizio nella scala dei valori dell’agenzia di rating in questione.
Strategie mercato Paypal
PayPal sembra esser decisa a lanciare la propria struttura verso nuove strategie e politiche operative di mercato. L’obiettivo della compagine, uno dei fondamentali player a livello mondiale nel sistema dei pagamenti elettronici, è quello di sottrarre quote di transazioni ai gestori delle carte di credito, avvicinando anche fuori dal web nuove fasce di consumatori verso i propri servizi e le proprie funzionalità storiche.
Per questo motivo, l’azienda di proprietà di eBay sta cercando di finalizzare l’introduzione del proprio servizio di pagamento elettronico in oltre 2 mila negozi della Home Depot, in tutto il territorio statunitense, entro la fine del mese di marzo: si tratta di un’operazione piuttosto importante poiché, come evidente, la compagnia potrebbe sensibilmente avvantaggiarsi di una migliore posizione commerciale, a discapito delle transazioni con le carte di pagamento.
La Germania preme per unire i due fondi Ue di salvataggio
La Germania è più che mai intenzionata a combinare i due fondi di salvataggio destinati al continente europeo, la soluzione che viene ritenuta più adeguata per potenziare la lotta contro la crisi fiscale: nel dettaglio, questa “fusione” dovrebbe riguardare il fondo permanente, così da rendere ancora più efficiente quello temporaneo che ha cominciato a produrre i propri effetti a partire dallo scorso mese di luglio. L’urgenza di queste misure è divenuta ancora più alta alla luce delle difficoltà che sta incontrando la Grecia, fin troppo vicina al default. Il commissario europeo agli Affari Economici e Monetari, Olli Rehn, ha ribadito che questi rinforzi finanziari sono i benvenuti.
In Italia cresce il numero delle imprese fallite
Se c’è un modo per capire quando un paese è davvero in crisi economica, questo è sicuramente rappresentato dal fallimento delle sue imprese: e in effetti, come rilevato dal Cerved Group, le chiusure e i fallimenti di aziende nel nostro paese sono aumentati di 7,4 punti percentuali nel corso del 2011, con più di dodicimila entità coinvolte. Si tratta di un vero e proprio boom, tra l’altro si sta parlando di un record in termini numerici da quando è stata riformata la disciplina fallimentare circa cinque anni fa. Nel 2005, infatti, alle varie procedure di fallimento potevano essere ammesse anche le cosiddette “microimprese”, dunque in quell’anno fu toccato un livello davvero molto alto, ma influenzato dai testi normativi allora in vigore.
Previsioni Natural Gas 2012
Gli investimenti in Gas Naturale sono sempre sembrati buoni agli occhi dei piccoli risparmiatori, ma questo non è più vero almeno dal 2009. Ma proviamo ad analizzare la situazione di lungo periodo; il grafico mensile in allegato mostra l’andamento del future rettificato del Natural Gas fin dal 1990 ed è facile intuire come le convinzioni legate a semplici analisi non trovano quasi mai riscontro nel mondo della finanza.
Anche se il Natural Gas è sempre usato e negli ultimi anni ci sono stati rialzi e ribassi (anche se in minor numero) l’andamento che vediamo non rispecchia assolutamente le credenze comuni sui consumi effettivi di Gas; dal 1990 al 2000 circa il prezzo è stato praticamente costante (sul future rettificato si aggira tra 6.15 e 8.30) ed anzi se vogliamo considerare un minimo di inflazione il prezzo si è anche abbassato in questo arco temporale.
I Forconi in Sicilia continuano la protesta
Il quadro che emerge da questa situazione é quello di uno scenario dove rabbia e desolazione sono i soggetti principali. La desolazione di chi a causa della crisi non riesce ad andare avanti e la rabbia di fronte alle scelte del governo, che contribuiscono a stremare la categoria. I padroncini dell’Aias finiranno la protesta iniziata qualche giorno fa, ma tutti gli altri autotrasportatori indipendenti, imprenditori agricoli e pescatori continueranno gli scioperi a oltranza, fino a quando si avrà una risposta dal governo. Le città anche sono stremate da cinque giorni di proteste: manca la benzina, gli autotrasportatori sono fermi e gli scaffali dei supermercati si svuotano, furti di benzina, vigili urbani rimasti a piedi per mancanza di carburante.
Class action Federconsumatori su prestito convertendo BPM
Partita la class action contro il convertendo Bpm, promossa da Federconsumatori, i cui legali, la prossima settimana, depositeranno l’atto di citazione al Tribunale di Milano. Gli oltre 15 mila risparmiatori quindi riceveranno finalmente una tutela: tutti clienti della Bpm a cui nel 2009 era stato venduto il Bond Convertendo 2009/2013, che non era una semplice obbligazione o comunque uno strumento finanziario a basso rischio, ma un derivato non negoziato in Borsa. Il tasso di interesse offerto era allettante (cedola del 6,75% lorda) e impiegati, operai, insegnanti e liberi professionisti si sono fidati. A fine dicembre è stata decisa la conversione anticipata del prestito e chi l’ aveva comprato ha scoperto di aver perso un bel po’ di quattrini: stiamo parlando di quasi il 90% di quanto investito.
Piazza Affari positiva, spread sotto a 420
Giornata positiva per i mercati finanziari; l’ultima ottava completa di Gennaio 2012 sembra voglia chiudere in positivo, così come farebbe il mensile in corso se l’andamento di queste prime ore di Lunedì 23 Gennaio verrà mantenuto fino a Martedì prossimo.
A Milano il FTSE-Mib apre esattamente dove aveva chiuso Venerdì scorso e sale immediatamente oltre la quota critica di resistenza a 15750 punti andando a segnare nuovi massimi di periodo in linea con le attese dopo il precedente close di Wall Street; benissimo il settore bancario che nel complesso guadagna oltre il 6% al momento con Banca MPS in testa alle blue-chips che si avvicina al 10% di guadagno in poco più di tre ore di contrattazioni, seguita da Unicredit che segue a ruota l’andamento nonostante le incertezze sull’aumento di capitale.
Aumento capitale Unicredit
Anche se alla data del 27 gennaio – termine ultimo per l’esercizio dei diritti di opzione – manca ancora ben più di qualche ora, dalle parti di Unicredit trapela un sentimento di soddisfazione in merito all’esito dell’aumento di capitale cui la banca di Piazza Cordusio ha dovuto ricorrere al fine di ripatrimonializzare le proprie strutture, e rispettare così le onerose indicazioni fornite negli scorsi mesi dall’European Banking Association, l’autorità che rappresenta gli istituti bancari a livello europeo.
L’aumento di capitale, del controvalore complessivo di 7,5 miliardi di euro, sembrerebbe infatti accingersi verso un completo esaurimento. I primi commenti in tal senso si sono avuti sabato mattina, quando – cioè – la banca è entrata in possesso delle prime analisi tempestive in merito all’andamento delle vendite dei diritti di opzione, che potevano essere ceduti (in cambio di un controvalore monetario) entro le ultime ore di venerdì.
Google pubblica risultati deludenti
Google, leader mondiale nel mercato delle ricerche online, negli scorsi giorni ha dovuto fare i conti con la pubblicazione di risultati non in linea con la maggioranza delle aspettative. Stando a quanto rivelato dalla società, infatti, la società guidata da Larry Page ha conseguito ricavi non soddisfacenti: come spiegato dallo stesso chief executive officer durante un incontro con i principali stakeholders, la motivazione è da ricondursi al calo del business europeo, con la crisi del debito che sta producendo significativi pregiudizi sulla tenuta della crescita mondiale della grande G.
I ricavi del quarto trimestre dell’anno si sono così dovuti accontentare di toccare quota 8,13 miliardi di dollari, contro gli 8,41 miliardi di dollari che Bloomberg aveva invece auspicato in chiusura d’anno. Per quanto concerne invece il livello della redditività, Larry Page ha reso noto che i profitti hanno toccato quota 9,50 dollari per azione, contro una media delle principali stime che si aggirava intorno ai 10,50 dollari per azione.
I risparmi delle liberalizzazioni secondo la Federconsumatori
Tutte le liberalizzazioni decise dal governo Monti sono note e promettono di aumentare la concorrenza in molti settori: ma i cittadini si chiedono semplicemente quanto potranno ricavare in termini economici dal Decreto Cresci Italia. L’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori ha provato a calcolare i possibili risparmi destinati ai consumatori, cercando di capire quali sono i potenziali benefici per ogni singola famiglia. I dati sono senza dubbio incoraggianti. In effetti, le agevolazioni destinate a ogni singolo nucleo familiare ammonta a 946 euro: ovviamente, si tratta della somma che si ottiene dai vari risparmi per le varie categorie professionali che sono coinvolti da questo pacchetto di misure.