Nello scorso mese di maggio in Italia l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali ha fatto registrare un calo congiunturale dello 0,1%, mentre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente c’è stato un aumento del 4,5%. A rilevarlo in data odierna, martedì 28 giugno del 2011, è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica.
Rischio Italia: Ft sul settore bancario
Quella di ieri è stata una giornata di passione per i titoli del debito pubblico italiano, i cui rendimenti sul mercato, rispetto a quelli tedeschi, hanno fatto registrare un sostanziale allargamento. Oggi la situazione è decisamente più tranquilla, anche perché ieri il Tesoro, sebbene con rendimenti in sensibile aumento, è riuscito a piazzare senza patemi i Bot ed i Ctz in base alle aste già programmate.
Piazza Affari: tempi maturi per Telecom Italia
Secondo la teoria classica dell’analisi ciclica i tempi sono maturi su Telecom Italia per un’inversione di medio periodo, come del resto ci si aspetta su tutta Piazza Affari; la mancanza di segnali tecnici non spaventa chi da anni segue la società dal punto di vista grafico, visto che la ripetitività delle inversioni temporali ha dato la sua prova di validità scandendo le inversioni con precisione millimetrica.
Nike: profitti trimestrali superiori alle attese
Nike Incorporated, la prima compagnia al mondo per quel che concerne gli articoli sportivi, non smette di stupire dal punto di vista finanziario: il profitto del trimestre che si è concluso lo scorso 31 maggio è stato appena reso noto e ha messo in luce delle cifre nettamente superiori alle previsioni, grazie soprattutto alle ottime vendite nordamericane. Nel dettaglio, il reddito del colosso di Beaverton è cresciuto di ben quattordici punti percentuali, attestandosi a quota 594 milioni di dollari, il che equivale a dire che ogni singola azione vale 1,24 dollari, mentre in realtà gli analisti avevano parlato di 1,17 dollari in media.
Wall Street, i titoli bancari trascinano la seduta
Il New York Stock Exchange ha fatto temere ancora una volta una chiusura negativa per quel che concerne le proprie contrattazioni, ma poi è riuscita a segnare dei rialzi importanti: in particolare, sono stati il settore tecnologico e quello bancario a guidare queste performance. Le banche, poi, hanno riservato le migliori sorprese. In effetti, oltre all’ottimo andamento di Microsoft, c’è da sottolineare quello di Bank of America (+3.14%) e di American Express (+2.48%), tra i migliori titoli in assoluto.
Google sotto la lente dell’Antitrust Usa
Il colosso americano Google, società dell’omonimo motore di ricerca, è nel mirino dell’Antitrust a stelle e strisce. A riportare l’indiscrezione, poi confermata, è stato il “Financial Times” nel precisare come la “FTC”, la Federal Trade Commission, abbia preso di mira quelli che sono i business principali della major americana.
Piazza Affari: bene Pirelli, ma non troppo
Investire su Pirelli dopo l’inizio della ripresa iniziata nel 2009 su Piazza Affari avrebbe fruttato in percentuale molto più di altre blue-chips anche più accreditate, ma chi ha veramente creduto nel rialzo?
Nokia Siemens Networks: momento difficile
Nokia e Siemens continuano a pensare alla ristrutturazione di Nokia Siemens Networks, la joint venture tra la società tedesca, la Siemens appunto, ed il colosso finlandese dei telefonini Nokia. In particolare, le due società stanno da un po’ sondando il terreno per l’ingresso di nuovi soci nel capitale della joint venture; si tratterebbe in particolare, non della cessione di quote di minoranza, ma di una quasi vendita visto che a quanto pare l’intenzione è quella di cedere oltre il 50% del capitale.
Tirrenia: la Sardegna ricorrerà contro la privatizzazione
Tirrenia e Regione Sardegna, la frase più azzeccata per descrivere questo “rapporto” è che il buon sangue non sta certo scorrendo. L’assessorato sardo ai trasporti non ha usato mezzi termini per esprimere il proprio punto di vista in merito alla privatizzazione della compagnia campana: l’obiettivo è quello di raggiungere un accordo quanto prima, anche perché sembra imminente l’intervento dell’Antitrust per bloccare i cartelli del settore in questione. In particolare, non è piaciuta la sortita della Compagnia Italiana di Navigazione (Cin), la quale si è rivolta al governo per escludere la Saremar dalle trattative.
Soros sibillino: l’uscita dall’euro è praticamente inevitabile
George Soros, noto imprenditore e politico ungaro-statunitense, è stato più che profetico nel suo ultimo intervento a Vienna: a suo parere, infatti, è probabilmente inevitabile che vi sarà a breve un meccanismo capace di far uscire le economie più deboli dall’euro. Secondo lo stesso Soros, stiamo vivendo una fase critica dal punto di vista finanziario, con il sistema che rimane estremamente vulnerabile. Il riferimento del filantropo non poteva che andare alla Grecia e alle sue attuali difficoltà, ma il rischio è che queste condizioni possano coinvolgere presti anche altre nazioni europee; l’euro è dunque giunto al capolinea?
Piazza Affari: anche Eni in difficoltà
Tra le Blue-Chips storiche sulle quali i risparmiatori orientano i propri capitali rientra sicuramente Eni che grazie ad una solidità aziendale superiore ed ai dividendi interessanti attira a sè l’attenzione di chi deve scegliere la divisione del proprio portafoglio.
Carburanti: benzina, prezzi in buona discesa
Dopo una lunga fase ascendente negli ultimi giorni il prezzo alla pompa dei carburanti, ed in particolar modo della benzina, ha fatto registrare una sensibile discesa come non si vedeva oramai da parecchio tempo. In particolare, è stato il marker leader in Italia, il colosso del cane a sei zampe Eni, a tagliare i prezzi ben tre volte nell’arco di sette giorni.
Materie Prime: meno investimenti sul Soybean
Il future sul Soybean cede terreno dopo la compressione di lungo periodo che ha costretto il grafico daily a 6 mesi di lateralità; l’uscita rialzista di inizio Giugno non ha prodotto il risultato atteso dai più visto che il test di ritorno è fallito con il rientro nel triangolo e l’avvio di una fase discendente ancora in corso.
Direzione Fmi: da Canada e Australia voti per Carstens
Agustin Carstens, governatore del Banco de México nonché candidato alla direzione generale del Fondo Monetario Internazionale, incassa due fondamentali sostegni: si tratta del voto di Canada e Australia, nazioni che intendono premiare il centroamericano piuttosto che la francese Christine Lagarde. L’annuncio ufficiale è giunto direttamente dai due ministri delle finanze, il canadese James Flaherty e l’australiano Wayne Swan. La scelta si basa sulla precedente esperienza di Carstens a Washington (dal 2003 al 2006), un biglietto da visita che dimostrerebbe le sue capacità di affrontare le principali sfide dell’economia globale.