Banche italiane promosse da Ubs

 La banca d’affari svizzera Ubs ha pubblicato un report nel quale ha posto la sua attenzione sulle prospettive relative al settore bancario italiano. Ubs prevede progressi dalla seconda metà del 2013, a seguito di un graduale miglioramento del contesto macroeconomico e politico in Italia e in Europa. A Piazza Affari i titoli bancari hanno beneficiato del report di Ubs, spingendo al rialzo l’indice azionario FTSE MIB in area 17.170 punti (+1,3%). Tra i titoli bancari migliori c’è sempre Banca Mps (+3,7% a 0,289 euro), seguita da Unicredit (+3,26% a 4,176 euro) e Banco Popolare (+3,08% a 1,471 euro).

Avvio negativo a Piazza Affari

 Avvio di ottava critico per Piazza Affari; l’apertura sotto il livello di guardia dei 16000 punti, recuperati venerdì scorso con estrema fatica, ripropone agli investitori occasioni di vendita allo scoperto anche se questa volta il book di negoziazione si muove lentamente, aspettando forse l’intervento dei traders oltre oceano. La borsa di New York regge la fase negativa dell’Eurozona creando una divergenza che disorienta gli investitori e rilancia la sfida dell’Eurozona.

Per Arkimedica due modifiche delle partecipazioni azionarie

 La giornata di ieri è stata ricca di comunicati importanti per quel che concerne Arkimedica: in effetti, la prima novità che bisogna sottolineare riguarda il deposito presso il registro delle imprese delle modifiche relative al capitale sociale dell’azienda di Gattatico, le quali non sono altro che la conseguenza dell’omologazione del concordato preventivo dello scorso 31 maggio. Ebbene, come ha prontamente comunicato la Consob (Commissione Nazionale di Società e di Borsa), il Banco Popolare ha provveduto a ridimensionare la propria quota di partecipazione nel capitale della società emiliana, visto che tale valore è passato dal 3,316% ad addirittura lo 0,161%, quindi un disimpegno piuttosto importante ed evidente.

Il nuovo bond a tasso fisso di Ubi Banca

 L’Unione delle Banche Italiane (meglio nota con il nome di Ubi Banca) ha collocato due giorni fa presso il DomesticMot di Borsa Italiana un nuovo titolo obbligazionario. Si tratta di “Unione di Banche Italiane Scpa – Tasso Fisso 4,00%”. Come si intuisce piuttosto facilmente, questo prodotto (il codice Isin di riferimento è IT0004815368) prevede un tasso fisso e un rendimento iniziale fissato a quattro punti percentuali: volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che il numero totale di bond in circolazione è pari a 15.371, con un valore nominale unitario di mille euro. Questo vuol dire che l’importo complessivo dell’offerta del gruppo bergamasco è di 15,37 milioni di euro.

La nuova obbligazione Step Up di Ubi Banca

 La giornata odierna sarà fondamentale per la negoziazione presso il DomesticMot di Borsa Italiana di un nuovo prodotto finanziario che reca la “firma” di Ubi Banca: il gruppo bancario bergamasco provvederà infatti a collocare un nuovo titolo obbligazionario del tipo Step Up che giungerà a scadenza nel 2014. Si tratta, nello specifico, di bond a tasso fisso che prevedono un incremento del valore della cedola in modo prefissato; la caratteristica principale di tali strumenti, dunque, è quella di una struttura cedolare piuttosto caratteristica, visto che si tratta di qualcosa che è variabile nel tempo, ma anche predeterminata in fase di emissione del titolo stesso. In aggiunta, come precisa il prospetto informativo dell’Unione delle Banche Italiane, le obbligazioni in questione sono state progettate per garantire degli interessi annui lordi, i quali verranno pagati in via posticipata il 30 aprile di ogni anno.

Dividendo e bilancio Ubi Banca esercizio 2011

 Un dividendo unitario da cinque centesimi di euro: è questa la proposta di distribuzione che è stata avanzata da Ubi Banca nel corso della giornata di ieri, più precisamente dal proprio consiglio di gestione. Tale cedola si riferisce ovviamente a ogni singolo titolo azionario, con un totale di questi strumenti che supera abbondantemente i novecento milioni di unità, al netto di quelle proprie che sono state acquisite. Si conoscono da tempo anche le date per il pagamento vero e proprio, vale a dire il prossimo 21 maggio, con lo stacco che avverrà tre giorni dopo. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che il monte dividendi in questione sarà pari a quarantacinque milioni di euro, ammontare che vale sulle riserve straordinarie.

Il monte dividendi di Ubi Banca

 Un giudizio positivo e di approvazione in merito al bilancio di esercizio e quello consolidato è giunto nel corso della giornata di ieri in merito a Ubi Banca: l’istituto di credito bergamasco ha infatti potuto beneficiare dell’approvazione fondamentale da parte del Consiglio di Sorveglianza, come comunicato puntualmente alla fine della riunione di quest’ultimo. Ma cosa è stato approvato nello specifico in questo caso? Anzitutto, un via libera strategico è stato quello alla distribuzione del dividendo per quel che concerne quest’anno (la validità è quindi relativa al 2011), anche se bisognerà ancora attendere il prossimo 27 aprile e l’assemblea dei soci prevista per quella data per un ulteriore passo in avanti.

Dividendo UBI Banca esercizio 2011

 Stando ai risultati di bilancio 2011 appena comunicati, UBI Banca ha chiuso lo scorso esercizio con una perdita pari a 1,851 miliardi di euro, contro un utile del 2010 pari a 172,1 milioni di euro. A pesare sul conto economico dell’istituto di credito sono state le influenze negative di avviamenti e di altre attività immateriali, senza le quali il risultato netto d’esercizio sarebbe stato equivalente a un utile pari a 349,4 milioni di euro, in aumento di 97,1 punti percentuali rispetto a quanto conseguito nel corso dell’esercizio solare precedente dallo stesso gruppo bancario.

Titolo Ubi Banca in calo dopo la contrazione degli impieghi

 L’andamento di questo inizio settimana del titolo Ubi Banca è praticamente da dimenticare: in effetti, il gruppo bergamasco si è piazzato addirittura in fondo al Ftse Mib, a causa principalmente della debolezza del comparto bancario europeo, ma anche e soprattutto dei dubbi che stanno avvolgendo il pagamento del dividendo relativo allo scorso anno. Victor Massiah, amministratore delegato dell’istituto lombardo, era stato molto chiaro pochi giorni fa, precisando come gli stress test condotti a livello europeo abbiano provocato una riduzione degli impieghi, con il titolo che è stato addirittura capace di perdere sei punti percentuali.

Settore Bancario affonda le Borse

 Dopo un’ottava tutto sommato positiva (grazie sopratutto al gap-up di venerdì scorso) i mercati Europei si avviano ad un close settimanale difficile in cui i bancari sono i protagonisti assoluti.

Fino a ieri il rialzo è stato sostenuto proprio dal settore bancario insieme a quello assicurativo, sempre più legati ed al centro del pericolo recessione; dopo il doppio massimo di ieri ed il gap lasciato aperto sul grafico del FTSE-Mib un venerdì “rosso” era quasi inevitabile e per questo gli investitori non sono spaventati. I traders prendono profitto dalle operazioni di breve e questo dimostra che non c’è ancora fiducia nel lasciare le posizioni overnight; la situazione è nettamente migliorata nelle ultime settimane ma ancora l’azionario non convince i grandi fondi che aspettano il momento giusto per riprendere gli acquisti e trascinare verso l’alto i titoli favoriti.

Ubi Banca chiude 36 filiali

 Durante la crisi dei subprime degli anni precedenti una lunga serie di istituti di credito degli Stati Uniti sono crollati, anche se poi tutto si è “risolto” con l’acquisto da parte della rimanenza “sana” a prezzi scontati dei primi. Ora che la crisi monetaria interessa l’area Euro (grazie anche, lo ricordiamo sempre, all’attacco proprio dagli Stati Uniti tramite le agenzie di rating)  ci si aspetta da diversi mesi l’equivalente di quello che è successo oltre oceano.

Dopotutto ad essere ancora una volta nel mirino sono proprio gli istituti di credito Europei, oltre che i debiti sovrani che sembrano diventati ingovernabili. Da quando l’Euro ha cominciato ad accusare i suoi problemi, questo è il primo vero effetto della fase di crisi che stiamo passando ed interessa il colosso UBI Banca.

Chiusura Borse, le Azioni migliori e peggiori del 07-12-2010

 FTSE Mib i top 5 di giornata:

+4,65% Buzzi Unicem
+3,54% Fiat
+3,39% Exor
+3,10% Italcementi
+2,77% Bulgari

FTSE Mib i flop 5 di giornata:

-1,45% Mediaset S.P.A
-0,80% Bca Mps
-0,76% Banco Popolare
-0,66% Ubi Banca
-0,65% Finmeccanica

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Chiusura Borse, le Azioni migliori e peggiori del 22-11-2010

 FTSE Mib i top 5 di giornata:

+1,59% Bulgari
+1,49% Exor
+0,74% Fiat
+0,57% Lottomatica
-0,20% Snam Rete Gas

FTSE Mib i flop 5 di giornata:

-4,91% Prysmian
-4,81% Finmeccanica
-3,68% Ubi Banca
-3,51% Fondiaria-Sai
-2,97% Azimut

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