La Consob proroga il divieto di Short Selling

 La Consob in data 29 Gennaio 2009 ha emesso la Delibera n° 16781 con la quale sostanzialmente proroga il divieto di short selling su una serie di azioni del paniere italiano. Ancora dunque, le vendite allo scoperto sono state vietate ai singoli trader, poiché considerate speculazione.
Il primo provvedimento era stato emesso alla fine del 2008 e prorogato fino al 31 Gennaio 2009. Ha funzionato? Il grafico parla da solo, non servono commenti. Le vendite, non si sono fermate assolutamente (ma se i piccoli trader non potevano vendere allo scoperto…chi lo ha fatto?). Ma il fatto ancor più grave è che i trader sono stati limitati nel loro lavoro e demonizzati come speculatori, quelli “cattivi” che questa crisi l’hanno alimentata fin dall’inizio.
Tutta colpa dei trader quindi? Sono loro che hanno affossato il mercato?
Assolutamente no.
Perché i trader vendevano allo scoperto (quando potevano)?

Total lancia un’Opa da 385 milioni di euro sulla canadese Uts Energy

Un’Opa ostile da 385 milioni di euro su Uts Energy. A lanciarla è la compagnia petrolifera francese Total. Il terzo gruppo petrolifero d’Europa ha, infatti, lanciato, tramite la filiale Total E&P Canada, un’offerta pubblica d’acquisto sulla società petrolifera canadese Uts Energy. Il valore complessivo dell’operazione è stimato attorno ai 617 milioni di dollari canadesi e la Total intende corrispondere un prezzo d’offerta pari a 1,3 dollari canadesi per ogni singola azione della società Uts Energy. Dalla Total fanno sapere che il prezzo verrà pagato interamente in cash ed andrà ad integrare un premio di circa il 57% rispetto alle attuali quotazioni in Borsa del titolo Uts.

Pfizer acquista Wyeth per 68 miliardi di dollari. Nasce un nuovo colosso farmaceutico

E’ fatta. La tanto chiacchierata fusione tra i due colossi del settore farmaceutico, la Pfizer e la Wyeth, è avvenuta. Ieri, infatti, la Pfizer, leader indiscusso del settore farmaceutico e produttrice dell’anticolesterolo Lipitor e del Viagra, ha concluso l’acquisto della rivale Wyeth per un costo complessivo di 68 miliardi di dollari. Nello specifico la Pfizer pagherà, per ciascuna azione Wyeth, circa 50,19 dollari, 33 in contanti e 0,985 in azioni proprie. Scopo principale della fusione, la più grande degli ultimi 8 anni nel settore farmaceutico in America, è quello di permettere alla Pfizer di affrontare meglio la crisi economica internazionale e le perdite nel fatturato previste nel 2011 quando scadrà il brevetto del Lipitor, con il contenimento dei costi e l’introduzione di nuovi medicinali.

Il caso Madoff complica la situazione di HSBC e UBS, che potrebbero subire pesanti perdite

 HSBC Holdings Plc e UBS AG potrebbero rischiare di subire perdite per 3,2 miliardi di dollari: tali perdite sono strettamente collegate al caso Madoff, riguardo in particolare ad alcune contestazioni sui doveri di custodia finanziaria in Lussemburgo ed Irlanda. Lo scorso 12 gennaio il ministro delle finanze della Francia, Christine Lagarde, aveva inviato una lettera al primo ministro del Lussemburgo e della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, in cui veniva sottolineato come sia attualmente in gioco l’immagine dell’industria finanziaria europea. Gli assets finanziari europei sono infatti cresciuti del 59% negli ultimi sei anni, raggiungendo quota 6,8 trilioni di euro, dato che sono stati resi appetibili dalle regole che proteggevano gli investitori.

Advertising online in crescita: sconfiggere la crisi economica investendo in pubblicità

 Tempi di crisi? Non solo, o non sempre. La recessione è realtà, la recessione avanza. Cassa integrazione e disoccupazione aumentano, in Italia. I consumi si arrestano, e i saldi in corso vivono di analisi contrastanti. Insomma, la situazione non è rosea.

Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’Upa, l’organismo associativo costituito dalle principali Aziende industriali, commerciali e di servizi che investono in pubblicità, col pessimismo non va d’accordo, anzi.

Nelle prime due settimane di dicembre, Mediaworld ha venduto 20 mila televisori a schermo piatto da 42 pollici. Vuol dire che la gente trascorre più tempo in casa davanti alla tv. Questa è un buona notizia per chi comunica attraverso questo mezzo. Inoltre, nel 2008 gli acquisti su Internet sono raddoppiati. Il regalo di Natale, perciò, si è comprato anche online. E questa è un’ opportunità per quella stampa che fa sinergie con la rete

Asahi punta alle acquisizioni oltreoceano per superare la crisi interna di vendite

 Asahi Breweries Ltd., una delle più importanti aziende del Giappone attive nella produzione di birra, potrebbe raggiungere a breve un accordo per l’acquisto della sua unità australiana Cadbury Plc per una cifra vicina a 1,185 miliardi di dollari australiani (808 milioni di dollari), potendo in tal modo aggiungere anche il marchio per bibite analcoliche Schweppes: l’operazione è volta in particolare a fronteggiare il calo delle vendite interne di birra. Asahi, società che ha sede a Tokyo, potrà dunque acquisire anche le etichette del cordiale di Cottee e dei succhi di frutta della Spring Valley: tutto rientra nei piani dell’acquisizione, che dovrebbe ottenere i finanziamenti da nuovi prestiti bancari.

 

Tra l’altro, tale transazione permetterà il completamento della trasformazione di Cadbury in un’azienda del settore dolciario, anche a seguito della difficile situazione che ha vissuto recentemente la sua unità statunitense di bevande analcoliche. L’industria delle bevande giapponesi si sta sempre più rivolgendo nei confronti delle bibite analcoliche e sta tentando di effettuare acquisizioni oltreoceano, a seguito del declino subito dalla vendita di birre in Giappone. La compagnia asiatica ha espresso il suo interesse per l’acquisto di due unità oceaniche: la compagnia australiana Groupe Danone SA e quella neozelandese Frucor, la quale era stata già venduta lo scorso ottobre a Suntory Ltd per una cifra superiore ai 600 milioni di euro.

Lo scandalo Madoff poteva essere scoperto già nel 2001

 Lo scandalo Madoff poteva essere evitata già nel 2001, se si fosse usata solo una briciola di accortezza in più. In quell’anno infatti la rivista finanziaria Barron’s parlò in suo lungo e dettagliato reportage di tutte le irregolarità che si potevano nascondere dietro gli incredibili rendimenti di oltre il 15% all’anno dei fondi del “guru” di Wall Street, in qualsiasi condizioni di mercato ci si trovasse. Il giornale riportò anche l’imposizione che l’ex bagnino di Long Island dettava ai suoi clienti

lei non deve raccontare a nessuno che sta investendo con me

Erin E. Arvedlund, il giornalista che realizzò quel servizio paragonò il fondo hedge di Madoff al crack Ltcm, destando stupore e fastidio nella comunità di Wall Street, che era rassicurata dal fatto che Madoff fosse stato presidente del Nasdaq.

“Vaffanbanka!” manuale di autodifesa economica e finanziaria a rendimento garantito

 Sappiamo ora, che non possiamo fidarci dei report delle potenti istituzioni mondiali: questa gente è buona solo a farsi gli “affari loro”. Sappiamo anche, che quando un promotore finanziario ci vuole propinare un PAC, è bene pensarci due volte. Ma allora, escludendo i trader (che per la loro “professione” è fondamentale seguire un certo tipo di studi), come fa’ un semplice cittadino a capire dove investire? Deve armarsi di buona volontà ed iniziare a studiare l’Economia e la Finanza? Non per forza.

Anche se delle basi è giusto averle poiché la materia ci tocca direttamente (sia che vogliamo investire o meno, non si può sentir parlare di tasso fisso e variabile, PIL, disoccupazione, debito pubblico, azioni, obbligazioni e storcere il naso), basta solamente un po’ di buonsenso e una corretta informazione per non farci spennare.

La flessibilità come caratteristica fondamentale per sopravvivere negli investimenti

 Le previsioni per l’anno venturo sono a dir poco catastrofiche. Si vocifera che il peggio non è alle spalle ma davanti a noi. Nuovi fallimenti, disoccupazione, sono solo due dei molteplici aspetti ai quali si rischia di dover far fronte.
Premesso che sono e rimangono previsioni (attualmente condivisibili) quelle diffuse dai notiziari, vediamo se l’anno 2009 sarà così terribile anche per gli investitori professionisti, i cosiddetti trader.

Nei momenti di recessione come quello attuale è naturale un allontanamento delle masse dai mercati. Meglio il materasso, dice qualcuno. C’è chi, invece, è attirato dai prezzi bassi e fa spesa di azioni che ritiene “a buon prezzo” (questo argomento merita però una riflessione a parte). Ma come si comporta un trader professionista in situazioni simili?