Erg, il primo semestre 2011 è da dimenticare

 La raffinazione di Erg, una delle principali compagnie petrolifere a livello internazionale, ha fatto registrare un margine decisamente negativo nel corso del primo semestre di quest’anno: la società, la quale fa capo alla proprietà della famiglia Garrone, deve infatti far fronte a un calo di ben quaranta milioni di euro, dato che va a riferirsi ai valori correnti. Il margine operativo lordo, inoltre, è sceso da 135 a 108 milioni, senza dimenticare il preoccupante indebitamento dal punto di vista finanziario, vale a dire 706 milioni di euro. Che cosa ha provocato tutte queste stime così negative? La crisi della Libia è stata senz’altro determinante, ma va considerato anche il blocco relativo alla raffineria di Priolo, dalla quale dipendono molte delle sorti di Erg.

Petrolio, nuovo ribasso dopo le delusioni americane

 Il prezzo del petrolio è in continuo ribasso, ormai il dato è più che assodato. Le quotazioni dell’oro nero sono scese anche nel corso della giornata di ieri: le motivazioni sono presto dette, le delusioni per le stime macroeconomiche degli Stati Uniti sono state determinanti, ma non bisogna dimenticare nemmeno l’andamento altalenante del comparto del lavoro. Al contrario, il sentimento finale non è stato modificato dal buon dato relativo alle scorte americane, in netta ripresa negli ultimi sette giorni. In effetti, bisogna sottolineare come le riserve petrolifere strategiche siano incrementate di oltre 950mila barili, ma le aspettative erano decisamente migliori, almeno due milioni di unità nel complesso.

Commodities: salute alterna per oro e petrolio

 Oro e petrolio, quasi inutile aggiungere che si tratta delle due materie prime per eccellenza: ma in che condizione di salute versano attualmente? I ribassi di maggio sembrano ormai un ricordo lontano, soprattutto il prezioso metallo sta ora viaggiando su livelli molto interessanti, mentre l’oro nero è in estrema difficoltà, con una quotazione destinata a scendere nel corso del mese di luglio. In particolare, bisogna prestare la massima attenzione nel caso dei contratti futures petroliferi che prevedono una scadenza nel corso del prossimo mese, visto che si dovrebbe scendere addirittura al di sotto dei cento dollari al barile (98,50).

Arabia Saudita contro l’Opec: aumentano le estrazioni di greggio

 L’Opec dovrà affrontare una grana di non poco conto: l’Arabia Saudita, uno dei principali membri dell’organizzazione petrolifera, ha letteralmente infiammato il meeting di Vienna, preannunciando la propria intenzione di aumentare la produzione di greggio a causa degli eccessivi livelli dei prezzi. La nazione asiatica aveva precisato che queste misure sarebbero state adottate solamente in caso di bisogno, ma poi qualcosa di concreto già è avvenuto: il ministro Ali al Naimi ha già approntato un apposito programma, il quale prevede l’estrazione di oltre mezzo milione di barili giornalieri in più nel corso di questo mese, con il totale che si avvicinerà pericolosamente ai dieci milioni, un ammontare che non viene registrato da almeno tre anni.

Groenlandia: petrolio e metalli per ottenere l’indipendenza

 Non c’è pienezza di felicità, senza pienezza di indipendenza: così amava ripetere il filosofo e scrittore russo Nikolaj Černyševskij, una citazione che si addice perfettamente alla Groenlandia. L’isola più estesa al mondo è infatti pronta a scommettere sul fatto che un boom nei prezzi delle materie prime possa velocizzare la conclusione del dominio coloniale danese, il quale dura da quasi tre secoli.