Utili Eni 2011 a 6,89 miliardi di euro

 Buona chiusura d’esercizio per Eni. Il gruppo ha infatti confermato di aver concluso il 2011 con un utile netto in crescita del 9% a quota 6,89 miliardi di euro, con il consiglio di amministrazione che ha così stabilito la distribuzione di un dividendo in favore agli analisti pari a 1,04 euro per azione, di cui 0,52 euro già distribuiti precedentemente come acconto. 

Oltre a fornire elementi consuntivi sul 2011, la società guidata dall’amministratore delegato Paolo Scaroni ha altresì voluto tendere la mano a un 2012 che si preannuncia particolarmente dinamico sul fronte del giro d’affari, con la nuovissima scoperta di un giacimento di gas naturale all’interno di una vasta area offshore in Mozambico.

Aperta la successione per la presidenza della Banca Mondiale

 È apertissima la successione alla poltrona di presidente della Banca Mondiale: l’attuale numero uno, Robert Zoellick, sta infatti concludendo il proprio mandato (la scadenza naturale è prevista per il prossimo 30 giugno), ma non vi sarà una conferma. In effetti, le candidature in questo caso spettano alla Casa Bianca e le intenzioni sono quelle di puntare su un nome nuove. Da quando esiste questa istituzione, una delle creazioni più importanti di Bretton Woods nel 1944, il presidente è sempre stato di nazionalità americana, una regola non ufficiale ma che compensa il fatto che sullo scranno più alto del Fondo Monetario Internazionale siede un europeo (non a caso gli ultimi due presidenti sono francesi).

Settore Bancario positivo a Piazza Affari

 Dopo almeno due sedute incerte che sembravano costringere il FTSE-Mib ad un ritorno verso quota 16000 finalmente la situazione cambia e lo fa’ fin dai primi scambi. Durante la seduta di ieri a Wall Street la negatività ha portato il Dow Jones sotto a quota 12800 dove poi è iniziato il recupero nell’ultima ora che ha riportato in quota l’indice USA per un close daily a 12878 punti.

La scia positiva è continuata sui mercati asiatici e prosegue nell’Eurozona fin dalla mattina; l’apertura di Piazza Affari prossima a 16.600 punti è un segnale estremamente positivo che fa’ scattare immediatamente gli acquisti che portano l’indice a raggiungere velocemente 16700. La resistenza prossima a 16800 punti difficilmente verrà vista durante la seduta di oggi, ma attualmente ci sono i presupposti per un recupero a breve della positività per l’avvio anticipato di un ciclo a due settimane.

Italia sotto osservazione di Bruxells

 Il nuovo rapporto dell’Unione Europea sugli squilibri macroeconomici mette sotto stretta osservazione l’Italia. Bruxelles è infatti preoccupata “per il suo basso potenziale di crescita”, come ricordato dal commissario Ue per gli affari economici Olli Rehn presentando il report sopra anticipato, che – magra consolazione – non risparmia neppure la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna, il Belgio, la Bulgaria, Cipro, la Danimarca, la Finlandia, l’Ungheria, la Slovenia e la Svezia

Ad ogni modo, i contenuti qualitativi del report non sono tutti negativi per il Belpaese. Rehn ha infatti riconosciuto che l’Italia – unitamente alla Spagna – sta agendo “con determinazione per riformare il mercato del lavoro e migliorare la competitività”. Indimenticabile è, tuttavia, l’ostacolo relativo alle scarse potenzialità dei crescita dello Stivale, che si trascina un “significativo deterioramento della competitività, dimostrata anche dalle persistenti perdite di quote di mercato”, dalla metà degli anni ’90.

Sator e Palladio all’attacco di Fonsai

 I fondi Sator e Palladio, rispettivamente riconducibili alle amministrazioni di Arpe e Meneguzzo, hanno investito pesantemente sul capitale di Fonsai arrivando a detenere una partecipazione pari all’8%, e blindando i propri orientamenti attraverso la sottoscrizione di un patto di consultazione non finalizzato a indurre obblighi di voto tra i partecipanti, ma solamente in ottica di predisposizione in vista della prossima fusione del polo assicurativo. 

La vicenda del riassetto della compagine sembra pertanto tutt’altro che lineare. Nella giornata di ieri – l’ennesima molto movimentata per la compagnia assicurativa – il mercato finanziario ha scambiato di mano il 7% del capitale, con una quota rastrellata da Palladio (che ha comunicato di aver superato la soglia del 5%) e di Sator (che invece ha precisato di aver scollinato la soglia dei 2 punti percentuali, raggiungendo poi il 3,011%).

Andrea Ragnetti è il nuovo ad di Alitalia

 Cambi importanti ai vertici di Alitalia: Rocco Sabelli non è più l’amministratore delegato della compagnia di bandiera e il suo ruolo verrà ricoperto da Andrea Ragnetti, le cui ultime esperienze erano state svolte all’interno di Telecom Italia e Phillips. I soci Cai hanno convenuto su questa scelta in maniera unanime, mentre la presidenza rimarrà ancora appannaggio di Roberto Colaninno. La riunione appena menzionata si è tenuta presso la sede di Intesa Sanpaolo. Come ha confermato lo stesso Colaninno, il meeting in questione ha avuto un buon esito e ora bisognerà attendere il prossimo consiglio di amministrazione del gruppo, quello del 24 febbraio, per ratificare il nuovo insediamento, un momento molto atteso dall’azienda.

Fase di stallo per le trattative tra Yahoo e Alibaba

 Il board di Yahoo deve nuovamente fare i conti con le nuove pressioni degli azionisti in merito ai negoziati per vendere i suoi assets asiatici, una operazione che potrebbe essere in grado di generare oltre dieci miliardi di dollari: le trattative per la cessione della partecipazione in Alibaba Group Holding e le altre operazioni giapponesi sono giunte a una fase di stallo, anche perché si sono focalizzate soprattutto sugli aspetti fiscali della vicenda. Tra l’altro, la stessa compagnia di Sunnyvale dovrà rimpiazzare alcuni dei propri direttori e non bisogna dimenticare nemmeno la revisione delle opzioni strategiche, ragioni per cui queste pressioni potrebbero rivestire un ruolo determinante.

Produzione Industriale Eurozona frena Piazza Affari

 La tensione sui mercati azionari che mette in discussione il rialzo in corso nel medio periodo viene alimentata nella giornata di oggi dai dati sulla produzione industriale dell’Eurozona, in calo dell’1.1% a Dicembre. La seduta di oggi a Piazza Affari si è avviata esattamente dove si è conclusa ieri senza gap di prezzo ma in pochi minuti gli acquisti sono iniziati e per circa 3 ore sono proseguiti, fino a portare l’indice poco sopra a quota 16500 che ora diventa la statica da controllare in close giornaliero.

Nel caso in cui il FTSE-Mib chiuderà le contrattazioni al di sopra della resistenza indicata allora il minimo del ciclo a due settimane in chiusura al 20 Febbraio sarà invece anticipato al bottom di questa mattina e l’avvio della nuova fase rialzista porterà presto l’indice delle blue-chips oltre il top della scorsa ottava.

Fonsai in Borsa realizza +10%

 Giornata molto positiva per Fondiaria Sai durante le negoziazioni in Piazza Affari. Forte del grande interesse intorno alla sua riorganizzazione, e complice l’intervento indiscreto di alcuni nuovi operatori che stanno cercando di inserirsi all’interno della vicenda societaria (peraltro, già ben lungi dall’essere lineare e priva di complicazioni), i titoli della compagnia assicurativa crescono in doppia cifra, con una quotazione in continuo incremento. 

Di contro, a subire gli effetti di questi nuovi interventi è certamente Unipol. La società, che progettava il matrimonio con Fondiaria Sai al fine di dar vita, finalmente, alla riorganizzazione del polo assicurativo, rischia di veder scombinati i propri progetti dall’ingresso di alcuni outsider tutt’altro che rinunciatari, i quali potrebbero rivoluzionare gli assetti societaria di Fonsai, rendendo complicata – o irragiungibile – la riorganizzazione inizialmente progettata.

Depositi overnight in aumento presso la Bce

 Sono ancora in aumento i depositi overnight presso la Banca Centrale Europea. Stando a quanto comunicato dallo stesso istituto monetario europeo, infatti, ieri gli istituti di credito europei hanno allocato presso lo sportello ufficiale ben 510,234 miliardi, con un significativo incremento rispetto alla cifra rilevata venerdì, quando gli stessi avevano allocato nelle casse dell’istituzione monetaria del vecchio Continente la cifra di 507.876 miliardi di euro. 

A ben vedere, quanto allocato nella giornata di ieri è una cifra molto vicina alla soglia di 528 miliardi di euro, stabilita come massimo assoluto nella metà dello scorso mese di gennaio. Una soglia che secondo buona parte degli osservatori internazionali potrà efficacemente essere raggiunta nei prossimi giorni o, al più tardi, entro il compimento delle prossime due settimane.

Moody’s declassa l’Italia e altri cinque paesi

 Moody’s non ha avuto alcuna pietà nello scagliarsi contro ben sei nazioni europee, un elenco che ricomprende anche il nostro paese, oltre alla Spagna e al Portogallo: in pratica, è stato sottoposto a revisione anche l’outlook di nazioni importanti quali Francia e Regno Unito, declassato a “negativo” a causa della crisi del debito europeo. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il rating spagnolo è passato da A1 ad A3, con il giudizio molto vicino a un cambiamento, mentre il nostro paese e i portoghesi hanno dovuto subire un downgrade, rispettivamente, da A3 ad A2 e da Ba3 a Ba2. Le altre valutazioni che sono state riviste in maniera negativa sono quelle relative alla Slovacchia, alla Slovenia e a Malta.

I nuovi rincari dei carburanti

 I carburanti italiani non riescono a conoscere un movimento diverso da quello che va verso l’alto: l’ultima settimana, infatti, è stata caratterizzata da aumenti su aumenti, con i vari centesimi che hanno fatto letteralmente lievitare i prezzi della benzina verde, ma non solo. In effetti, se quest’ultima ha subito un rialzo di un centesimo, il diesel non è stato certo da meno (0,5 centesimi), così come il Gpl, il carburante che fa risparmiare di più (addirittura 2,5 centesimi nella media nazionale). In pratica, la domanda di propano e butano hanno inciso fortemente su questi trend, anche perché si tratta di combustibile utilizzato anche per il riscaldamento e con il gelo di questi tempi è più fondamentale che mai.

Risultati asta BOT 13 Febbraio 2012

 Anche se il mercato azionario in questo momento sta soffrendo per la situazione Europea la giornata è nel complesso positiva per l’Italia grazie ai buoni risultati ottenuti nell’asta di Bot di oggi. Sono stati collocati 12.000 milioni di euro di BOT tra annuali e flessibili.

Nel dettaglio il Tesoro ha collocato 8.500 miliardi di euro di Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza ad un anno; il rendimento di questi è in calo rispetto al mese precedente e si attesta a 2.23%, il minimo da Giugno scorso. Sono inoltre stati collocati BOT “flessibili” a 127 giorni con un rendimento dell’1.546% per un importo totale di 3.500 milioni di euro.

La domanda leggermente in calo è riuscita comunque a coprire l’offerta ed il rendimento in netta diminuzione conferma la tendenza al recupero che l’Italia ha dimostrato avere negli ultimi mesi. Il rendimento dei titoli del debito Italiano in generale si può dire che è più che dimezzato negli ultimi due mesi e in Marzo 2012 ci si attende un ulteriore miglioramento da questo punto di vista. 

FTSE-Mib apre in positivo

 Avvio positivo per le Borse Europee con il FTSE-Mib che apre sopra quota 16500 e sfiora nella prima ora il top a 16625 prima di ritracciare verso il close di Venerdì scorso. Anche se l’avvio è stato positivo il gap-up ha costretto ad un ritorno verso la finestra di prezzo, chiusa pochi minuti fa’ con il FTSE-Mib ancora in territorio positivo sostenuto dai finanziari.

L’andamento della giornata di oggi è molto difficile da contestualizzare; il close di Venerdì scorso ha rivisto i livelli raggiunti durante la seconda metà della scorsa ottava ed ha rimesso in discussione la tendenza rialzista impostata nel medio-breve periodo a favore di un ritracciamento che troverebbe conferme sui grafici ciclici. Attualmente è attesa una discesa per il close del ciclo a due settimane e la fine della fase di ritorno sarebbe prevista per il 20 Febbraio, quando dallo swing di minimo il mercato potrà ripartire verso l’alto.