I problemi che toccano l’economia greca si ripercuotono sui mercati finanziari. A Wall Street i future dei listini si riducono, gli operatori conoscono perfettamente il rischio che la Grecia non riesca a centrare gli obiettivi sulla riduzione del deficit. Ad alimentare il sentiment negativo sono quindi ancora una volta le cattive notizie sulla Grecia per la quale si teme sempre più un fallimento. I ministri delle finanze riuniti nei giorni scorsi a Lussemburgo, hanno sottolineato che il Paese ellenico potrà aspettare fino a novembre (e non ottobre come si era programmato) per ottenere la seconda tranche di aiuti da 8 miliardi di euro.
L’Europa? Solo un mosaico composto da particelle insignificanti
Un mosaico composto da piccole particelle che, prese da sole, non significano molto: con questa frase il Wall Street Journal dedica un intero articolo all’Unione Europea e alla sua economia. Mettendo insieme queste tessere si può avere un’opera d’arte, prosegue il giornale. Un quadro dipinto su una tela larga dove é protagonista il Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF), che acquista le obbligazioni europee per ricapitalizzare le banche e risolvere altri problemi di liquidità. L’Europa deve affrontare contestualmente una crisi di debito sovrano, una crisi bancaria e una crisi dell’euro, l’ipotesi di esclusione della Grecia é ormai allontanata e forse ci sono altri paesi a rischio dall’area dell’euro.
Piazza Affari sotto la parità. Colpa di Fitch?
La notizia diffusa ieri dalla nota agenzia di rating va’ direttamente ad affiancarsi a quelle del taglio di rating sul debito pubblico Italiano e sulla Cassa Depositi e Prestiti; il taglio netto sulle stime di crescita per il 2012 ed il 2013 comunicato da Fitch contribuisce a diffondere il panico per l’imminente fase di recessione in cui rischiamo di entrarci mani e piedi.
Se la colpa è da ricercare nelle manovre del Governo che in nessun modo sembrano favorire concretamente la crescita e lo sviluppo nei prossimi anni, gli effetti non si può dire che saranno immediati. Fermo restando che Fitch potrà tranquillamente rivedere “in corsa” le aspettative, se queste rimarranno invariate allora non sprofondare in una crisi vorrebbe dire entrare in una fase di stallo di lunghissimo periodo che vedrà l’indice italiano (ancora) stretto in un laterale ad ampio range, come prima del crollo di Agosto.
Mussari, non ci sono problemi di funding in Italia
I questi giorni la crisi economica sta facendo nuove vittime fra le grandi aziende presenti sul mercato, una crisi economica che non si limita a colpire solamente le piccole o medie imprese ma anche le grandi nazioni, che si ritrovano costrette a dover coprire dei costi elevati per pianificare questi ammanchi economici. A parlare, questa volta, è Giuseppe Mussari, presidente dell’Associazione Banche Italiane, che in occasione di un convegno Axa, risponde all’allarme lanciato da Mario Draghi sui problemi riguardanti la liquidità del sistema bancario europeo, ed afferma che per l’italia non c’è nessun problema di funding.
Olidata vince la gara per i servizi alle pubbliche amministrazioni
Olidata, celebre spa italiana attiva nella realizzazione di software, torna finalmente a far brillare il proprio nome: l’azienda romagnola, infatti, è riuscita ad aggiudicarsi in
Bmw supera Mercedes nelle vendite americane
Il brand tedesco Bmw è riuscito ad accrescere le proprie vendite di vetture di lusso negli Stati Uniti, con le spedizioni che sono addirittura aumentate di diciannove punti percentuali: il dato è stato trainato, in particolare, dal suv X3, presentato negli showroom americani a gennaio e che ha consentito alla casa di Monaco di Baviera di ottenere risultati lusinghieri dal punto di vista commerciale. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, infatti, c’è da dire che le spedizioni a cui si faceva riferimento in precedenza sono aumentate fino a quota 21.750 unità nel corso del mese di settembre, una stima superiore a quella conseguita dalla Mercedes, in grado di guadagnare il 9% ma di fermarsi a 21.649 veicoli.
Crescita Italia: Fitch taglia stime
Cattive notizie per l’Italia, Fitch taglia le stime del nostro Paese prevedendo un’espansione 2012 dello 0,2% dal precedente 1,0%. Nel suo Global Economic Outlook, l’agenzia di rating ha rivisto anche le sue previsioni relative all’anno 2013, allo 0,6% rispetto al precedente 1,6%. Per quanto riguarda la stima di quest’anno invece Fitch ha lasciato Invariata la stima a a 0,7%. Tuttavia non è totalmente pessimistico il lo scenario fotografato dall’agenzia di rating, Fitch esclude per ora una piena ricaduta in recessione nonostante le nuove stime incorporino rischi di contrazione del Pil.
In Grecia licenziamento per 30 mila statali
La Finanziaria 2012 é stata presentata nel Parlamento Greco, subito durante il Consiglio dei ministri il quale ha fissato il delicato piano di tagli di 30mila posti di lavoro nel settore pubblico. Misura che secondo il governo si é resa necessaria per superare il periodo di austerità del paese ellenico. Per convincere la troika a continuare a elargire gli aiuti alla Grecia, Atene ha promesso di introdurre nuove tasse, ridurre i salari dei dipendenti pubblici e il numero degli statali di un quinto entro il 2015. Nel progetto di bilancio 2012 il governo prevede che il Pil subisca una contrazione del 2,5 per cento e si tratterebbe del quarto anno consecutivo di contrazione.
Crisi Europa: previsto un taglio dei tassi Bce da Citigroup
La mobilità per 30mila dipendenti statali approvata la scorsa settimana non ha cambiato praticamente nulla sullo scenario della crisi Greca; secondo le stime il Pil sarà del 2.5% ed i conti pubblici necessitano di manovre ben più radicali per risollevare le sorti del paese.
L’attenzione che i media danno alla Grecia sembra però volta a nascondere l’effettiva situazione generale dell’area Euro. I rating che arrivano da oltre oceano sono spesso esageratamente preventivi (sopratutto se sono emanati da persone che non hanno minimamente sospettato dei titoli tossici qualche anno fa’) rispetto alle effettive aspettative di rischio, ma non colpiscono a caso; il downgrade dell’Italia è forse il provvedimento più azzeccato visto che proprio il Bel Paese sembra essere altrettanto a rischio guardando i CDS sul debito di casa, anche se la recessione ancora non si manifesta nella sua totalità.
Piazza Affari: open di ottava in gap-down
Open negativo a Piazza Affari: il Mib perde attualmente circa l’1.80% dopo un gap-down di circa 300 punti rispetto al valore di Venerdì scorso. L’open è in linea con l’andamento degli ultimi 3 giorni di contrattazioni a Wall Street, dove dopo il top di Martedì scorso sopra a 11300 punti il mercato ha disegnato un ribasso perfettamente contenuto nel canale dell’immagine che ha portato il Dow Jones a 10913.31 punti con aspettative negative tra oggi e domani.
Marchionne conferma, Fiat fuori da confindustria ad inizio 2012
Come già affermato nella lettera inviata lo scorso 30 Giugno ad Emma Marcegaglia, l’AD di Fiat, Sergio Marchionne ha confermato che la sua azienda uscirà a partire dal prossimo 1 Gennaio 2012, da confindustria. La lettera inviata da Marchionne alla Marcegaglia, indica precisamente il motivo per cui la Fiat decide di uscire da confindustria. Il principale motivo, è che secondo l’AD di Fiat sono cambiati i piani di confindustria, la situazione si è mutata in negativo per le aziende e FIAT ha quindi deciso di uscire, per poter continuare ad essere una parte fondamentale del sistema economico italiano.
Alibaba Group punta all’acquisizione di Yahoo
Come cambiano i tempi: appena sei anni fa Yahoo pagava più di un miliardo di dollari per divenire il maggior investitore di Alibaba Group Holding, società informatica cinese: ora, lo stesso gruppo dell’ex Impero Celeste è pronto ad assestare un rilevamento nei confronti del colosso di Sunnyvale. L’ad della stessa Alibaba, Jack Ma, ne è convinto, l’interesse rimane altissimo e sono state superate tutte le questioni politiche e quelle finanziarie. C’è da precisare anzitutto che Yahoo ha appena licenziato il proprio ceo Carol Bartz e che detiene una quota del 40% del gruppo asiatico; l’ascesa di quest’ultimo è stata favorita sicuramente dalla progressiva scalata di potere di Ma fino ai vertici della compagnia che lui stesso ha fondato dodici anni fa.
Borsa di Tokyo, Sumitomo Metal perde terreno
Comincia un nuovo lunedì e con esso riprendono anche le contrattazioni borsistiche, in primis quelle del Tokyo Stock Exchange: una delle performance su cui si stanno concentrando le maggiori attenzioni è quella di Sumitomo Metal Industries Limited, terza compagnia di tutto il Giappone per quel che riguarda la produzione di acciaio, la quale è scesa fino al livello più basso delle ultime tre settimane. Che cosa è successo in particolare per “meritare” un simile declino? Il colosso nipponico è stato costretto a far fronte a spese piuttosto ingenti, quasi ottanta miliardi di yen (un miliardo di dollari), una operazione necessaria per annotare il valore dei propri investimenti in Borsa. Entrando maggiormente nel dettaglio numerico, c’è da dire che questa stessa azienda ha ceduto ben 3,7 punti percentuali nel corso dell’apertura odierna giapponese, attestandosi a quota 156 yen, un valore che non veniva raggiunto dal 12 settembre scorso.
Il Qatar dà fiducia al comparto minerario greco
La Qatar Holdings Llc è pronta a investire circa un miliardo di dollari nella European Goldfields Limited, compagnia quotata a Londra e tra le maggiori della Grecia per quel che riguarda l’estrazione mineraria di oro: una fiducia che forse in pochi si aspettavano, vista la situazione economica del paese ellenico, ma si punta con decisione sul metallo più nobile. Nello specifico, la holding araba provvederà ad acquisire una partecipazione del 10% da Ellaktor Sa, ricevendo inoltre un altro 5% da una compagnia greca di costruzioni; in aggiunta, dettaglio certamente non trascurabile, la stessa European Goldfields potrà beneficiare di seicento milioni di dollari in sostegno finanziario.