Anche la Slovenia finisce nella morsa delle agenzie di rating

 Diventa sempre più difficile andare a individuare una nazione europea che possa dirsi al sicuro dalla scure delle agenzie di rating: l’ultima malcapitata è stata la Slovenia, la quale si è vista ridurre le proprie valutazioni di breve termine da parte di Fitch, a causa soprattutto dei forti rischi che il paese balcanico corre dal punto di vista della stabilità bancaria. Tra l’altro, anche la posizione fiscale di Lubiana è molto delicata e per questo motivo la compagnia francese ha declassato anche i giudizi relativi alla valuta locale. Nel dettaglio, il rating in questione è stato ridotto da AA ad AA-, il quarto più alto grado di investimento, lo stesso dell’Italia, il che la dice lunga sull’attuale momento dell’eurozona.

Tokyo Stock Exchange, apertura in leggero ribasso

 L’apertura di oggi del Tokyo Stock Exchange, la borsa giapponese, non può definirsi positiva, anzi le contrattazioni si sono caratterizzate per un ribasso di 1,02 punti percentuali: a farla da padrona, per il momento, ci hanno pensato i titoli azionari americani, il cui declino non poteva che ingigantire i timori in merito alla tenuta economica globale, senza dimenticare la confusione che contraddistingue l’eurozona con i suoi pericolosi debiti sovrani. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che l’indice di mercato Nikkei 225 ha avviato la seduta con una perdita di oltre ottantotto punti, attestandosi a quota 8.527,64.

Per gli impiegati degli studi professionali un aumento di 87,50 euro

 Firmato l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale degli studi professionali, che toccherà lo stipendio di impiegati presso notai, ingegneri, dentisti. L’intesa, sottoscritta tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e Confprofessioni, riguarda circa un milione di lavoratori subordinati e 400mila tra praticanti e partite Iva ed e’ stata . Tra le figure professionali coinvolte, i dipendenti degli studi notarili e di avvocati, studi dentistici, ingegneri, architetti. L’aumento salariale previsto per queste categorie professionali e’ di 87,50 euro, in questo modo giunge a conclusione la lunga trattativa per il rinnovo del contratto nazionale degli studi professionali, iniziata lo scorso autunno.

Fitch taglia outlook di Intesa Sanpaolo

 Obiettivo puntato su Intesa Sanpaolo, l’agenzia di rating Fitch ha rivisto l’outlook sulla banca da stabile a negativo (peggioramento  esteso anche alla controllata Banca Imi), a causa della situazione di incertezza in cui versa il nostro Paese e delle conseguenti prospettive dell’economia italiana. Confermato invece il rating a lungo al livello “AA-“, quello a breve a “F1+” e il rating di efficienza finanziaria a “aa-“. Il taglio del giudizio, secondo quanto riferito dall’agenzia di rating, é dovuto al fatto che i tassi degli impieghi resteranno probabilmente bassi mentre i costi di raccolta sono aumentati per effetto dell’andamento del mercato.

Intesa San Paolo, nasce Superflash: il brand delle nuove generazioni

Parlare agli under 35 per scrivere il futuro. Se la crisi economica si mostra cieca di fronte alle nuove generazioni, Intesa Sanpaolo sceglie di partire proprio da loro. I giovani.

Superflash è il brand innovativo con cui l’istituto di credito ha dato inizio a un percorso coraggioso e impegnativo: costruire una banca giovane al servizio dei giovani.

Superflash Intesa Sanpaolo: cos’è

Il progetto in pillole: undici filiali nelle principali città italiane entro il 2012 (già operativa quella di Milano in via Torino con apertura dal lunedi al sabato: ore 13.30-19); sito internet; interazione con i social network (pagina Superflash su facebook); presenza nei luoghi di aggregazione giovanile e nelle università; coinvolgimento di Radio Musicflash, la web-radio di Intesa Sanpaolo; offerta articolata nei quattro ambiti di “Vantaggi e Tempo libero“, “Prodotti e Servizi“, “Progetti e Futuro” e “Impegno sociale“; servizi bancari suddivisi in Superflash carta, conto, prestito, mutuo, risparmio, mobile; attenzione al contesto del volontariato e incentivi a sostegno dell’innovazione e della ricerca universitaria.

Intesa, Ipsos e il progetto: come, quando, perchè

Attraverso il massimo coinvolgimento delle risorse under 35, che rappresentano il 20% del personale dipendente del gruppo, Intesa Sanpaolo intende garantire tutto il supporto adeguato alle necessità dei piccoli uomini che crescono. Guardare il mondo con gli occhi di un giovane e scegliere di indossarne gli abiti: l’impegno dell’istituto è di per sè lodevole e rappresenta un unicum all’interno del panorama nazionale ed europeo. Continuità con la storia di successi decennali e capacità di cogliere e prevedere i cambiamenti sociali del tempo: è la vera sfida.

Svecchiare la concezione del tradizionale rapporto front office e svincolarsi dagli eccessivi tradizionalismi che oggi non calzano bene neppure in contesti istituzionali. Sanno solo di formalismo obsoleto. Occorre innanzitutto essere ed esserci: lo impone una realtà di volta in volta più drammatica. Lo si evince dai risultati allarmanti dell’indagine Ipsos per Intesa Sanpaolo (svolta attraverso i social network e l’esperienza diretta con 5.600 filiali dislocate su territorio nazionale), fonte di ispirazione della rivoluzione concettuale intrapresa dal gruppo: dei circa 13 milioni di italiani tra i 18 e i 35 anni (il 20% della popolazione), a fronte di un 19% che ancora studia vi è un 53% con occupazione stabile mentre risultano essere poco meno della metà (46%) i giovani senza occupazione (disoccupati o inoccupati) o precari.

Piazza Affari: Wall Street cede ieri in chiusura, FTSE-Mib oggi negativo

 Durante la giornata di ieri il Dow Jones ha consolidato il rialzo di Lunedì arrivando a sfiorare gli 11400 punti prima di girare al ribasso per correggere il movimento della prima ora; la positività Europea ha sostenuto Wall Street e fintato che le Piazze del Vecchio Continente erano aperte gli acquisti sostenevano anche gli indici USA.

Durante le ultime 2 ore di trading di ieri Martedì 27 Settembre il Dow è arrivato sul supporto a 11150 punti che oggi farà da spartiacque per decidere le sorti della giornata di contrattazioni. Sotto a questo livello il close negativo è quasi inevitabile mentre al di sopra dello stesso la positività (che per ora sta disegnando un recupero a “V” molto poco credibile) continuerà fino a recuperare gli 11400 punti per stasera.

La Francia illustra il suo nuovo piano di budget

 Il ministro del Budget e dei Conti Pubblici francesi, Valerie Pécresse, ha illustrato proprio nel corso della giornata di ieri in sede di Consiglio dei Ministri, il progetto legislativo denominato Finances 2012: quali prospettive finanziarie vi sono per la nazione transalpina? Secondo la stessa Pécresse, il piano anti-deficit relativo al biennio 2011-2012 è volto a migliorare l’attuale situazione con una serie di misure mirate, come ad esempio l’introduzione di una tassa eccezionale sui redditi più elevati e altri provvedimenti, soprattutto fiscali (in primis l’imposta sulle compagnie assicurative e mutualistiche e il contributo supplementare sui redditi da capitale). La titolare del dicastero economico ha però rifiutato il termine che è stato coniato a tal proposito, vale a dire quello di “bilancio di rigore”.

Banca Popolare Vicenza, nuova filiale a New York

 Vicenza e New York distano tra di loro circa settemila chilometri, ma non sono mai state così vicine come in questo momento: in effetti, il Federal Reserve System consentirà a Banca Popolare di Vicenza di stabilire un ufficio di rappresentanza proprio nella metropoli nordamericana. Gli assets totali che verranno coinvolti con questa operazione specifica ammontano a quasi 51 miliardi di dollari. Come è noto, l’istituto di credito veneto fornisce soprattutto servizi all’ingrosso destinati a soggetti privati, professionisti e compagnie di medie dimensioni, allora come si spiega questa espansione oltreoceano?

Euro in caduta: ai minimi 8 mesi contro dollaro

 L’euro é sceso a livelli abbandonati otto mesi fa sul dollaro, toccando quota 1,3360. Sale invece lo yen e l’euro addirittura si posizione ai minimi da 10 anni sulla moneta giapponese, ormai sempre più forte. Il dollaro è sceso fino a 76,24 yen, l’euro ha toccato 101,90. Continua la sua salita la moneta britannica: la sterlina aumenta il suo valore insieme ad altre valute ad alto rendimento, la corone norvegese e svedese. Come era prevedibile, questo ribassamento é dovuto soprattutto ai timori relativi al debito della zona euro e le attese di maggiori dettagli sul piano dei funzionari europei per gestire la crisi.

S&P taglia rating di 11 enti locali

Le parole di Moody’s si sono rivelate profetiche: l’ultima manovra del Governo rischia di avere conseguenze negative sul rating delle Regioni e dei Comuni italiani, aveva sottolineato l’agenzia di rating e il giorno dopo Standard & Poor’s ha deciso di tagliare il giudizio sul debito italiano, declassandolo da A+ ad A. Due giorni fa é poi tornata a parlare Standard and Poor’s tagliando il voto a 11 enti locali che passano da A+ ad A. Le province che hanno subìto il declassamento sono: Mantova e Roma, le Regioni Sicilia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria e Marche, e ancora Genova, Bologna e Milano. Anche Torino ha subìto un giudizio poco clemente: rivisto da stabile a negativo l’outlook, seppur ad A il rating sul debito a lungo termine.

Agenzie di Rating: scure su enti locali

 Anche se dopo il taglio di rating per l’Italia ed il tardivo taglio sul debito USA le agenzie di rating hanno perso molta credibilità la loro influenza è ancora forte e molte decisioni operative degli investitori retail dipendono ancora dai giudizi delle agenzie.

Se lo spread BTP-Bund sale veloce quando il mercato è in crisi e scende lentamente anche quando gli indici recuperano e la situazione tenta di stabilizzarsi è anche colpa del rating USA che ha allontanato gli investitori mettendo tutti sull’attenti. L’effetto del periodo complessivamente negativo si estende anche ai CTZ che nell’asta di oggi sfiorano un rendimento del 4.511% andando vicino ai massimi del 2008 (come è successo ai Bot) confermando il rischio massimo di questo periodo altamente volatile.

Danimarca, si inasprisce la crisi bancaria

 Il più che probabile default della Grecia sta praticamente oscurando le situazioni finanziarie di altri paesi europei, quando invece l’attenzione dovrebbe essere mantenuta alta anche ad altre latitudini: è il caso della Danimarca, alle prese con una profonda crisi del proprio sistema bancario, inasprita dal recente piano governativo volto a imporre una tassa sui prestatori. La misura fiscale in questione rappresenta una vera e propria minaccia, anche perché gran parte degli istituti della nazione scandinava non hanno accesso al mercato dei finanziamenti in questo preciso momento storico. Lo stress a cui sono sottoposte le banche stesse, inoltre, non aiuta a consolidare la stabilità di fondo.

Bruxelles abbozza la tassa sulle transazioni finanziarie

 Una ipotetica tassa sulle transazioni finanziarie continua a dividere gli addetti ai lavori di tutto il mondo: tra i detrattori figura anche il Tesoro degli Stati Uniti e diversi membri dell’eurozona, ma ciò non ha impedito a Bruxelles di approntare una bozza di progetto che verrà reso pubblico nei prossimi giorni. Che cosa ha in mente di preciso la Commissione Europea? Da qualche tempo il presidente Josè Manuel Barroso freme per questa introduzione, tanto che si parla già della settimana prossima come il periodo più adatto per la presentazione in questione. Negli ambienti comunitari, comunque, già circola questo documento, quindi si conosce qualche dettaglio e alcune linee guida, come ad esempio le aliquote da applicare.

Grecia pronta a tutto: ma non é il capro espiatorio

 Il Governo greco é pronto a tutto per superare questo periodo di crisi e ridare lustro all’antico Paese, ma allo stesso modo ci tiene a sottolineare che della questione ellenica non si faccia un “capro espiatorio” dell’Area dell’euro. Atene non è il problema centrale, in quanto detiene solo il 3 per cento del debito pubblico della zona, come ha affermato il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos in un discorso in questi giorni a Washington, smentendo anche la notizia riportata da alcuni quotidiani secondo cui sarebbe stata presa in considerazione un default ordinato con un ‘haircut’ del 50% per i creditori. Il governo quindi si dichiara pronto a prendere le iniziative necessarie, qualsiasi costo politico occorra, ma non vuole che si indichi la Grecia come l’origine di tutti i mali.