Azimut target price alzato da Goldman Sachs a 13 euro

 Giornata positiva per il titolo Azimut alla borsa di Milano, dove guadagna lo 0,18% a 11,18 euro. Le azioni della compagnia attiva nel risparmio gestito continuano a fare meglio del mercato, visto che oggi l’indice azionario italiano FTSE MIB segna un ribasso dello 0,2% dopo che la quotazione era salita sopra 17.000 punti ai massimi da marzo 2012. Azimut continua a fare bene a Piazza Affari, dopo uno strepitoso 2012 che ha incoronato la società di Via Cusani la regina dell’indice FTSE MIB con una performance dell’81,65%.

Boccata d’ossigeno per le banche da Basilea 3

Buone notizie per gli istituti di credito europei. Come da attese i governatori e i responsabili delle autorità di sorveglianza del Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria hanno approvato la revisione degli standard di liquidità per le banche previste dalla nuova normativa di Basilea 3. La riunione è avvenuta nel quartier generale della Banca per i Regolamenti Internazionali (Bri). La decisione è stata presa all’unanimità e dovrebbe così concedere una boccata d’ossigeno al settore del credito, in attesa dell’entrata in vigore delle nuove regole.

Come investire sul settore bancario europeo nel 2013 secondo Rbs

 Alberto Gallo, responsabile della strategia sul credito in Europa per Royal Bank of Scotland, è convinto che il vecchio continente attirerà grossi flussi di capitale grazie all’appetibilità dei rendimenti offerti. Nel comparto obbligazionario l’esperto guarda con grande interesse ai bond bancari senior, grazie ai passi in avanti che saranno compiuti nella direzione di una maggiore Unione bancaria, mentre tra i corporate bond preferisce puntare sugli high-yield bond. Secondo il guru di Rbs l’economia europea resterà in sofferenza, “ma il premio al rischio sui bond è ancora interessante rispetto ad altre aree geografiche”.

Azioni italiane con i migliori dividendi 2012

 Piazza Affari, oltre ad essere la piazza finanziaria probabilmente più sottovalutata d’Europa, è la borsa che offre ancora uno dei più genersoi dividend yield nel vecchio continente. In media nel 2012 il rendimento in termini di dividendi è stato pari al 4,2%, poco meno della cedola offerta attualmente dal Btp a dieci anni dopo la discesa dello spread sotto i 300 punti. In Europa il dividend yield medio si aggira intorno al 3,5%. Sul paniere principale FTSE MIB alcune blue chip continuano a offrire allettanti dividendi.

Piazza Affari chiusura -2,2% dopo dimissioni Monti

 Le borse europee hanno chiuso ieri quasi tutte sopra la parità, ad eccezione di Milano e Madrid. In territorio positivo gli indici di Wall Street. Piazza Affari si è conquistata la maglia nera in Europa, contagiando anche Madrid che ha chiuso con un calo di poco superiore al mezzo punto percentuale. L’indice azionario FTSE MIB ha chiuso la seduta con un ribasso del 2,2% a 15.354 punti, ma nell’intraday le perdite avevano toccato quasi i quattro punti percentuali. Pesano molto le dimissioni del premier Mario Monti.

Citigroup taglia 11mila dipendenti e vola in borsa

 Il terzo più grande istituto bancario degli Stati Uniti, ovvero il conglomerato finanziario Citigroup, ha annunciato un piano per ridurre la forza lavoro del 4%, allo scopo di abbattere i costi e aumentare l’efficienza. Ciò vuol dire che la banca americana taglierà 11.000 posti di lavoro. Si trata di una decisione in linea con il piano di trasformazione della banca, che il nuovo amministratore delegato Michael Corbat intende portare avanti nei prossimi mesi, dopo aver sostituito a ottobre scorso l’ex ad Vikram Pandit.

Sistema bancario chiede rinvio Basilea 3

 Il sistema bancario europeo, per l’autorevole voce della Federazione bancaria del vecchio Continente, ha chiesto il rinvio dell’introduzione delle norme di Basilea 3 in Europa. A far scaturire un simile atteggiamento la recente decisione assunta dagli Stati Uniti, che appena pochi giorni fa ha scelto di sospendere l’applicazione delle relative linee guida, prevista a partire dal 2013. A darne ufficiale comunicazione il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, nel corso di un incontro tenutosi a Gubbio.

Citigroup utile in forte calo

 Citigroup ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con risultati netti positivi, ma in forte calo. L’utile è infatti precipitato dell’88 per cento, a causa di una serie di oneri legati al valore del proprio debito, e alla cessione della partecipazione nella joint venture di brokeraggio. Vediamo nel maggior dettaglio quali sono stati i risultati economico finanziari conseguiti da una delle principali banche del mondo, e a quanto invece ammontava la stima effettuata dai principali analisti finanziari internazionali, in riferimento al trend assunto da uno dei principali player creditizi mondiali.

Jp Morgan trimestrale positiva

 Jp Morgan, una delle più importanti banche d’affari del mondo, ha annunciato i risultati relativi al terzo trimestre dell’anno. Un periodo, quello appena conclusosi, che si è caratterizzato per un incremento dell’utile netto piuttosto significativo, con un livello superiore a quello delle attese. La società guidata da Jamie Dimon sorprende pertanto le stime dei principali osservatori dei mercati finanziari, rilanciando l’ottimismo sul futuro a breve termine e, in particolar modo, sugli auspici di una inversione di tendenza del mercato immobiliare.

Settore banche americane 2012

 Secondo quanto affermano alcune recenti indagini compiute sul settore bancario americano, nel corso del 2012 i sei più grandi istituti di credito degli Stati Uniti avrebbero ottenuto il miglior risultati dal picco toccato nel corso del 2006, quando i profitti toccarono quota 83 miliardi di euro. E, nonostante i risultati previsionali per il 2013 siano ancora ottimistici, Wall Street non sembra essere pienamente convinta dal futuro a breve e medio termine del settore creditizio.

Intesa Sanpaolo opinioni sistema duale

Il quotidiano La Repubblica ha condotto un interessante approfondimento all’interno del sistema di gestione di Intesa Sanpaolo, uno dei big del credito europeo. La banca fondata sull’asse Torino – Milano utilizza (ancora) il sistema duale, abbandonato da altri player di riferimento (Mediobanca). Ma con quali risultati? A spiegarcelo le dichiarazioni del presidente del consiglio di sorveglianza di ISP, Giovanni Bazoli, che difende a spada tratta un sistema di gestione suddiviso tra il consiglio di amministrazione e un consiglio di sorveglianza.

Supervisione bancaria alla Bce

 Entro l’anno la supervisione bancaria in ambito Ue sarà affidata alla Banca Centrale Europea. È quanto emerso nello scorso fine settimana all’interno del workshop Ambrosetti a Cernobbio, dove Joaquin Almunia e Michel Barnier hanno avuto modo di rassicurare sui tempi di creazione della supervisione degli istituti di credito che fanno parte dell’area euro, indirizzando tale funzione in via esclusiva alla Banca Centrale Europea. Più lunghi sono invece i tempi di creazione dell’attesa Unione bancaria, che potrebbe tuttavia entrare in vigore già al termine del 2013.

Sindacati MPS sul piede di guerra

 Continua la guerra aperta tra i sindacati e il Monte dei Paschi di Siena, con i primi che accusano il top management dell’istituto di credito toscano di “giocare allo sfascio”. Un’accusa piuttosto dura – tutt’altro che inattesa – che è giunta a margine delle dichiarazioni dell’amministratore delegato Fabrizio Viola al quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore, nelle quali il manager, secondo i sindacati, avrebbero confermato “non solo il progetto sulla esternalizzazione del back-office, ma addirittura l’outsourcing dell’intera struttura del Consorzio Operativo e di altre attività”.

Licenziamenti banche italiane

 Per le banche italiane inizia (o prosegue, in alcuni casi) un’ondata di politiche di dimagrimento. Tutti i principali istituti di credito stanno infatti predisponendo dei tagli da attuare a margine delle trattative con i sindacati. In pole position sembra esserci Monte dei Paschi di Siena, ma a ruota dovrebbero seguire anche le negoziazioni di Banca Popolare di Milano (qui in accordo convertendo) e Ubi, mentre a settembre sarà la volta dei big del credito tricolore, Intesa e Unicredit, che già nel corso dell’ultimo mese di luglio hanno dovuto fronteggiare agitazioni e scioperi.