Sede legale Fiat rimane in Italia

 La sede legale di Fiat rimane in Italia. Almeno per il momento e almeno stando a quanto affermato dal Lingotto all’interno di un comunicato nel quale si precisa che il trasferimento del quartier generale “non è all’ordine del giorno”. Ai media internazionali la compagnia torinese sembra così replicare in maniera netta a quanto affermato da Bloomberg che, a titolo di indiscrezione, aveva ipotizzato un simile passaggio di consegne tra il suolo tricolore e quello nordamericano.

Comune di Detroit è in bancarotta

 La crisi economica e finanziaria che imperversa su Detroit ormai da decenni ha messo definitivamente k.o. la città americana, tanto che il governatore repubblicano dello Stato americano del Michigan, Rick Snyder, ha annunciato la nomina di un emergency financial manager per la città. Detroit è stata praticamente commissariata per rischio bancarotta, per cui il sindaco Dave Bing e il consiglio comunale hanno di fatto chiuso la loro esperienza. Il manager che sarà incaricato per risolvere questa emergenza finanziaria resterà in carica per 18 mesi, con l’obiettivo di fermare l’aumento del deficit e dell’indebitamento della città.

Fiat titolo non resterà a lungo sopra 4€ secondo Citi

 La nuova ottava di borsa non si apre nel migliore dei modi per il titolo Fiat, che a Piazza Affari è al momento il peggiore del listino milanese FTSE MIB con un ribasso dell’1,33% a 4,44 euro. A dare una spinta verso il basso alle azioni della casa automobilistica torinese è la conferma della view negativa di Citigroup sul titolo. Gli esperti della banca d’affari americana si chiedono come Fiat riuscirà davvero a ridurre il debito. Il pessimismo di Citi si traduce con un rating “sell” (vendere le azioni).

Fiat e Chrysler verso fusione completa

Fiat e Chrysler “diventeranno un’unica identità. Ma non so dire oggi dove, come, e quando. Lo scopo è avere un’unica organizzazione che gestirà il settore auto. Serve un’azienda sola che produca auto in tutto il mondo con tutti i marchi che abbiamo. Dobbiamo studiare il modo più intelligente per portare a termine questa operazione”. Ad affermarlo, nel recente incontro con la stampa, l’amministratore delegato del gruppo torinese, Sergio Marchionne.

Fiat rally in borsa su possibile accordo Jeep in Cina

La nuova ottava si è aperta con forti acquisti sul titolo Fiat alla borsa di Milano, grazie a una notizia molto positiva per il marchio Jeep. Infatti, la casa automobilistica torinese potrebbe annunciare a breve – in occasione dell’annuale auto show di Detroit – un accordo con la cinese Guangzhou Autombile Group Co Ltd (GAC) per la produzione ddi moelli a marchio Jeep in Cina. E’ importante sottolineare che GAC è già partner di Fiat per la produzione della berlina compatta Viaggio, che al momento registra circa 6mila ordininativi mensili.

Fiat quota in Chrysler salirà al 65%

Fiat ha esercitato la seconda opzione d’acquisto sulla quota della controllata americana Chrysler in mano al fondo Veba, un socio di minoranza. L’opzione si riferisce al 3,32% del capitale di Chrylser. In base ai calcoli del Lingotto, l’esborso per questa quota si aggira intorno ai 198 milioni di dollari (pari al cambio attuale a 150 milioni di euro circa). La casa automobilistica torinese controlla il 58,5% di Chrysler e ha il diritto di comprarsi dal fondo Veba il 3,32% di Chrysler ogni sei mesi, fino a un massimo del 16,6%.

Contenzioso Fiat – Veba su Chrysler

 Nella giornata di ieri si è diffusa la notizia secondo cui Fiat e Veba sarebbero protagoniste di un contenzioso legale per la decisione del prezzo dell’esercizio di opzione sul 3,3 per cento del capitale di Chrysler in mano proprio a Veba. Un segnale che gli analisti (e la Borsa) hanno interpretato molto negativamente, poiché potrebbe aprire dei margini di seria difficoltà per le future trattative sulla partecipazione Chrysler in questione. Ma cosa potrebbe accadere in seguito a tale contenzioso ancora agli albori?

Fiat aumenta quota in Chrysler

 L’unione Fiat-Chrysler sembra aver dato buoni frutti: Chrysler restituisce i prestiti ricevuti dal governo statunitense. La vendita di 1,37 milioni di auto nel 2011, il 26% in più rispetto al 2010, ha permesso all’azienda di riprendersi dalla crisi: secondo gli analisti non sarà facile raggiungere quota 6 milioni di vetture vendute entro la fine del 2014, come si era prefissato l’ad Sergio Marchionne. Difficoltà non da attribuire al lavoro di Chrysler ma all’attuale recessione economica in atto, che non risparmierà neanche il settore delle auto. La quota di 6 milioni però non rappresenta solo un miraggio, potrebbe essere un obiettivo reale se Fiat decidesse di legare con un’azienda in Asia, dove il gruppo non ha ancora una posizione di rilevo.

Fiat e Chrysler: entro il 2012 4,2 milione di auto vendute

L’AD di Fiat, Sergio Marchionne, nella mattinata di oggi è intervenuto presso la conferenza degli industriali britannici e non si è lasciato scappare l’occasione per parlare dell’ormai forte binomio FiatChrysler che in questi ultimi mesi sta dando parecchie soddisfazione a Marchionne. L’a.d. di Fiat ha dichiarato che entro il 2014 si riuscirà a raggiungere l’obbiettivo di 6 milioni di unità vendute, toccando i 4,2 milioni nel 2012, diventando così il quinto gruppo mondiale.

Fiat dice addio all’ANFIA

 Fiat annuncia l’uscita dall’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica. L’ad Sergio Marchionne ha dichiarato durante l’assemblea dell’Associazione che si tratta di una scelta fatta ragionevolmente, che nulla ha a che vedere con ragioni politiche. La verità, stando alle parole del numero uno del Lingotto, é che Fiat non puo’ permettersi di operare in Italia in un quadro di incertezze. Marchionne sottolinea che il settore auto europeo non ha saputo cogliere le opportunità presentatesi con la crisi e dare un taglio netto a quelli che sono i modelli del passato, anche se hanno rappresentato dei best seller. Così Sergio Marchionne risponde a chi prevede in questa mossa un disimpegno di Fiat dall’Italia.

Chrysler: aumentano le vendite Usa, miglior dato dal 2007

 Non è tutto oro quello che luccica: questa massima calza a pennello per descrivere le ultime vicende che vedono coinvolta Chrysler e le sue vendite commerciali negli Stati Uniti. In particolare, è emerso come le vetture della compagnia americana abbiano fatto registrare un rialzo di ben ventisette punti percentuali nel corso del mese di settembre, la miglior performance da addirittura quattro anni a questa parte. Il traino è stato sostenuto in larga misura dalle vetture di maggiori dimensioni, come ad esempio i Pickup e i Suv. Il dato è sicuramente incoraggiante, ma va comunque contestualizzato.

Marchionne vola a Detroit per parlare con i sindacati Chrysler

Sergio Marchionne ha lasciato nella tarda serata di ieri il salone dell’auto di Francoforte per dirigersi a Detroit per cercare di portare a termine le trattative relative al rinnovo del contratto dei dipendenti del settore auto, che scadrà alle ventiquattro di questa notte, per gli stabilimenti Fiat e Chrysler in USA. L’a.d. di Fiat non ha quindi partecipato alla riunione dell’ACEA, l’Associazione dei costruttori europei, che si è tenuta nella mattinata di oggi al Salone dell’auto di Francoforte.

Marchionne, conferma i target per il 2011 di Fiat e Chrysler

 Sergio Marchionne durante il salone dell’automobile a Francoforte, ha colto l’occasione per confermare i target per l’anno 2011, per le due aziende da lui gestite; la Fiat e la Chrysler. Marchionne ha poi aggiunto “Il 2011 e il 2012 sono comunque anni difficili per il comparto dell’auto, in particolare in Europa. Per l’Italia sara’ totalmente debole”. Per i modelli ancora in produzione a Mirafiorinessuna decisione e’ stata presa, stiamo analizzando la situazione” ha concluso Marchionne, dichiarando che “entro quale settimana decideremo” se produrre o meno i suv Alfa e Jeep nello stabilimento come accordato con i sindacati nell’ultimo incontro.

Cgil e la Fiat: Camusso, Marchionne rispetti gli impegni

 Nel nostro Paese l’Ad di Fiat e di Chrysler Sergio Marchionne deve rispettare gli impegni, così come li rispetta a Detroit. Questo è quanto, tra l’altro, in un’intervista al quotidiano “La Repubblica”, ha dichiarato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, sottolineando come le accuse mosse contro il Sindacato che dirige siano parole che sono state già sentite, e come i dubbi sul disimpegno della Fiat in Italia restino.