Nikkei sui massimi a 8 mesi dopo elezioni politiche

 Continua a salire la borsa di Tokyo, a poche ore dalla vittoria del partito dei liberaldemocratici (Ldp) alle elezioni politiche in Giappone. Il Nikkei-225 ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,94% a 9.829 punti, salendo così sui livelli più alti degli ultimi 8 mesi e mezzo. Come da previsioni ha vinto il leader dell’opposizione, ovvero il nazionalista Shinzo Abe. Viene considerato un falco in tema di politica estera e ha intenzione di portare avanti una politica monetaria ultra-espansiva per favorire la svalutazione dello yen, la ripresa dell’export e dell’economia nazionale.

Cina taglia i tassi di interesse

 Mossa a sorpresa da parte del Governo Cinese; senza annunci o preavvisi, è stato deciso il taglio dei tassi di interesse per la prima volta in tre anni di 25 punti base. Il tasso di interesse sui prestiti a un anno passa quindi dal 6,56% al 6,31% mentre quello sui depositi a un anno scende dal 3,5% al 3,25%. Negli anni precedenti sono stati alzati i tassi in questione ben tre volte, di cui due nel 2010 e una nel 2011.

Invariati invece i tassi in Inghilterra; la Bank of England lascia invariato il tasso allo 0.50%, ed infatti non erano previsti cambiamenti in questo senso. La risposta del mercato è immediata; il rialzo dei giorni precedenti trova conferma grazie alle nuove politiche monetarie del Dragone che, nonostante la fase di crisi che stà attraversando, consolida la sua presenza nel mondo finanziario con scelte ragionate e sopratutto condivise.

Investimento cinese per Italcementi

 Italcementi ha effettuato un importante investimento nella West Chine Cement, principale operatore della regione dello Shaanxi, quotato fin dal 2010 alla Borsa di Hong Kong. Un impiego che ha portato il gruppo della famiglia Pesenti a rilevare il 6,25 per cento del capitale della società cinese, conquistando in tal modo un posto nel consiglio di amministrazione.

Italcementi ha così scelto di razionalizzare la propria presenza societaria in Asia, con il conferimento della partecipazione Fuping Cement (acquisita da Italcementi nel 2007) e la quota del 35% del capitale di Shifeng Cement (acquisito dalla Fuping Cement nel 2010), all’interno della West China Cement a fronte di un aumento di capitale riservato, che permetterà alla Italcementi di diventare in questa maniera il terzo azionista della società, con una quota che – come già ricordato – sarà di circa 6,25 punti percentuali.

Investimento cinese per Brembo

 Brembo ha lanciato un nuovo maxi investimento internazionale da 70 milioni di euro: a beneficiare dell’impiego della società guidata da Alberto Bombassei – recentemente uscito sconfitto nella corsa per occupare la poltrona più prestigiosa di Confindustria – è un impianto industriale che sorge nei pressi di Nanchino, in Cina, e che servirà alla compagnia per occupare una posizione di maggior rilievo nel mercato del Paese asiatico.

Come peraltro confermato da Bombassei (sebbene la motivazione fosse abbastanza comprensibile) la ragione sottostante alla scelta di compiere questo nuovo, imponente passo in avanti nei confronti del mercato cinese è duplice: da una parte riunire le linee produttive in un’unica grande fabbrica, nella quale le sinergie operative potranno esser poste in opportuna luce; dall’altra parte, poter gestire da vicino i rapporti con le principali società automobilistiche clienti, che proprio in Cina hanno delocalizzato parte dei propri impianti.

Spread sotto i 480 punti grazie al Pil cinese

 Buona parte delle borse asiatiche dopo la pubblicazione di un positivo dato macroeconomico da parte della Cina, che conferma come il suo prodotto interno lordo sia cresciuto nel quarto trimestre oltre le previsioni dei macroeconomisti. La crescita economica del Paese si sarebbe infatti caratterizzata per un ritmo pari a 8,9 punti percentuali contro gli attesi 8,7 punti percentuali, pur in lieve rallentamento (- 0,2%) rispetto ai 9,1 punti percentuali del trimestre precedente. 

Complessivamente, il 2011 cinese si è contraddistinto per una crescita del Pil pari al 9,2%, contro il 10,4% del 2010. Dati in flessione rispetto alle basi di confronto, ma pur sempre denotanti l’ottima spinta della locomotiva del Paese asiatico che – nonostante la crisi del mondo “occidentale” – sembra non perdere terreno rispetto alla linea guida tracciata per garantirgli il raggiungimento, nel medio lungo periodo, del ruolo di leadership mondiale.