E’ sempre più vicino il momento della quotazione di Moncler in borsa. Secondo indiscrezioni di stampa, la controllante Eurazeo vorrebbe dare il via all’Ipo entro fine 2013 o al massimo all’inizio del 2014. La casa di investimenti francese rilevò i piumini Moncler due anni fa e ora ha intenzione di dare un’accelerazione all’Ipo della società di abbigliamento italiana. Patrick Sayer, ex banchiere Lazard e ora a capo di Eurazeo, sta fiutando la possibilità di fare un buon affare in un contesto favorevole alle operazioni di private equity.
Redazione
Cipro rating tagliato da S&P a CCC
Continua a imperversare la bufera sulla piccola isola di Cipro, dove sono anche iniziati gli scontri in piazza tra la polizia e i dipendenti di alcune banche. Il paese è sull’orlo della bancarotta e ha necessariamente bisogno di un piano B d’emergenza per uscire dall’impasse che si è venuta a creare dopo la bocciatura del piano di salvataggio shock con prelievo sui depositi bancari, avanzato lo scorso week-end da Ue e Fmi per sbloccare gli aiuti finanziari da 10 miliardi di euro che Nicosia avrebbe bisogno per evitare la bancarotta.
Italia può fare la fine di Cipro secondo Medvedev
Il modo in cui l’Europa sta affrontando la crisi di Cipro sta facendo infuriare il premier russo Dmitry Medvedev, al quale non va proprio giù l’ipotesi di un prelievo forzoso sui depositi bancari. Tra l’altro bisogna ricordare che a Cipro si trovano ingenti capitali russi, finiti sull’isola per sfruttare il fisco particolarmente favorevole. Secondo Medvedev il prelievo straordinario dai conti correnti è una misura sbagliata, che a questo punto potrebbe ripetersi anche per futuri salvatagggi di altri paesi europei in evidenti condizioni di difficoltà finanziaria.
Bpm trasformazione in Spa piace alla borsa
La decisione di trasformare il modello della banca da popolare a Spa piace ai mercati e il titolo Banca Popolare di Milano continua a fare bene in borsa, dopo che ieri le azioni dell’istituto di credito di Piazza Meda avevano messo a segno una performance superiore all’11%. Stamattina, infatti, il titolo Bpm –quotato con il ticker PMI – evidenzia un rialzo del 4,88% a 0,516 euro. I prezzi sono già saliti fino a 0,518 euro, sui massimi delle ultime due settimane. Soltanto due giorni fa il titolo navigava in brutte acque alla borsa di Milano.
Fed taglia stime su Pil Usa 2013-2015
La Federal Reserve ha confermato la politica monetaria accomodante degli Stati Uniti, mantenendo invariati i tassi di interesse tra lo 0% e lo 0,25% e il piano di acquisto di bond da 85 miliardi di dollari al mese. Tuttavia l’istituto monetario di Washington ha abbassato le stime di crescita sull’economia americana per il periodo 2013-2015. La Fed, guidata dal governatore Ben Bernanke, stima comunque un graduale miglioramento già da quest’anno, dopo il basso ritmo di crescita registrato negli ultimi mesi.
Mediaset titolo ha perso troppo secondo Goldman Sachs
Giornata molto positiva in borsa per le azioni Mediaset, che a Piazza Affari mostrano un progresso del 4,74% a 1,636 euro. I prezzi sono saliti anche fino a 1,677 euro, toccando i livelli più alti delle ultime due settimane. A dare slancio al titolo in borsa è stato il report di Goldman Sachs, che ha alzato la propria raccomandazione a “neutral” dalla precedente valutazione “sell” (vendere le azioni). Il target price viene fissato a 1,7 euro per azione. Lo scorso 4 marzo il titolo era sceso a 1,451 euro, sui minimi da metà dicembre scorso.
Bpm bilancio 2012 in perdita per 430 milioni
La pulizia di bilancio di Banca Popolare di Milano porta il gruppo a dover far fronte a perdite superiori alle attese. I mercati non hanno apprezzato molto i dati di bilancio. A Piazza Affari le azioni Bpm hanno chiuso la seduta di borsa con un calo del 5% a 0,4428 euro. Il titolo è sceso sui livelli più bassi da fine dicembre scorso a 0,4402 euro. La perdita netta è stata di circa 430 milioni di euro, dovuta principalmente alle svalutazioni degli avviamenti e agli accantonamenti sui crediti.
Cipro dice no a piano anti-default
Torna a salire la tensione nell’area euro. Ieri pomeriggio il Parlamento cipriota ha detto no al piano anti-default proposto da Europa e Fondo Monetario Internazionale, che prevedeva il prelievo forzoso dai depositi bancari. Su 56 parlamentari, 36 hanno votato contro, 19 si sono astenuti e uno era assente. Ora per Cipro si fa largo l’ipotesi di un default disordinato, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per l’intera l’area euro. Le borse europee hanno chiuso tutte in ribasso, in particolare Milano (-1,6%) e Madrid (-2,2%). Lo spread Btp-Bund è salito a 336 punti.
Unicredit target price tagliato a 4,15€ da Ubs
Dopo aver assaggiato la scure di Fitch, Unicredit deve fare i conti anche con la parziale bocciatura di Ubs. A Piazza Affari il titolo della banca milanese accusa il colpo e mostra un ribasso dell’1,25% a 3,644 euro, quotando poco sopra il minimo intraday che attualmente è posto a 3,638 euro. Ieri, invece, le azioni della banca di Piazza Cordusio hanno perso il 3,61%. Gli analisti finanziari di Ubs hanno tagliato le stime di eps del 19% nel 2013 a 0,32 euro per azione.
Fiat immatricolazioni auto -15,8% a febbraio 2013
Il crollo del settore auto in Europa sembra non avere fine. A febbraio il trend sfavorevole non è stato invertito né parzialmente ridimensionato, anzi è avvenuto un nuovo record negativo. Secondo l’Associazione dei costruttori di auto europei (Acea), a febbraio 2013 le immatricolazioni di auto in Europa sono diminuite del 10,5% a 795.482 unità (Ue-27 + Efta). Nel bimestre gennaio-febbraio 2013 le nuove immatricolazioni di auto sono state 1,68 milioni, che equivalgono a una flessione del 9,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Come investire in borsa dopo l’effetto-Cipro
L’effetto-Cipro si fa sentire sui mercati finanziari, colpendo il sentiment degli investitori che ancora una volta sono costreetti a dover fare i conti con la crisi di uno dei paesi membri della sempre più fragile area euro. Il prelievo choc dai conti correnti delle banche cipriote, reso necessario per mettere in salvo la piccola isola (che conta soltanto per lo 0,2% del pil dell’eurozona), ha infranto un tabù e ora c’è preoccupazione sui mercati sulle modalità di salvataggio future di paesi in difficoltà. La sensazione è che, però, il caso di Cipro resterà isolato.
Quali rischi dai derivati finanziari
Sono stati gli strumenti finanziari più discussi degli ultimi anni. Possono scatenare gravi crisi finanziarie se il loro uso non avviene in modo corretto e mettere in ginocchio banche, aziende e Stati sovrani se ne viene fatto un uso eccessivamente speculativo. Si tratta dei contratti derivati, che oggi nel mondo valgono 9 volte il pil globale. I derivati sono contratti finanziari il cui valore deriva da altre variabili sottostanti: azioni, bond, tassi, valute, commodity, indici. Sono nati come strumento di copertura dai rischi (hedging), ma ormai vengono utilizzati quasi esclusivamente per fini speculativi.
Unicredit paga effetto-Cipro e outlook 2013
L’effetto-Cipro sta provocando forti vendite sui listini azionari europei, in particolare sul settore bancario. A Piazza Affari l’indice azionario FTSE MIB perde poco più del 2%, anche se in apertura la borsa milanese era in calo del 2,8%. Il titolo peggiore è al momento Unicredit, che risente però anche delle bocciature di alcuni broker e banche d’affari. Gli analisti finanziari hanno rivisto al ribasso le loro stime sulla banca di Piazza Cordusio, a seguito della pubblicazione dei risultati di bilancio riferiti all’esercizio 2012 e all’outlook per il 2013.
Cipro salvataggio shock con prelievo sui depositi
Brutta tegola per l’area euro. Nel week-end i ministri finanziari riuniti a Bruxelles hanno trovato l’accordo per il salvataggio di Cipro, ma a un prezzo molto alto per i cittadini ciprioti. A fronte di un pacchetto di aiuti finanziari da 10 miliardi di euro, che serviranno a Nicosia per evitare la bancarotta, è stata richiesta una misura straordinaria per garantire l’ammontare erogato da Ue e Fmi: la tassazione dei correntisti. E’ stato deciso di applicare una tassa del 9,9% sui depositi superiori ai 100mila euro detenuti nelle banche cipriote.