Piano industriale Salini Impregilo 2013-2016

 Salini Impregilo Spa, il nuovo colosso del settore delle costruzioni a livello globale nato dalla fusione tra il general contractor milanese e il gruppo capitolino controllato da Pietro Salini, ha presentato il nuovo piano industriale per il periodo 2013-2016. Il gruppo punta a conseguire un giro d’affari di 7,4 miliardi di euro da qui al 2016, con una crescita stimata a un tasso del 16% all’anno. L’ebitda è atteso a un miliardo di euro, mentre il risultato operativo (ebit) è stimato sopra i 670 milioni di euro.

Italia Independent Group in borsa il 28 giugno 2013

 E’ tutto pronto per lo sbarco in borsa di Italia Independent Group, azienda fondata da Lapo Elkann 6 anni fa e ora in procinto di approdare sul circuito Aim (Alternative investment market) di Borsa Italiana, che ha già dato l’autorizzazione per procedere con la quotazione. La società è stata fondata nel 2007 da Lapo Elkann, che controlla il 64% del capitale. Lo sbarco in borsa avverrà domani, venerdì 28 giugno 2013. Il gruppo è attivo nella produzione e commercializzazione di occhiali di lusso in carbonio firmati Italia Independent.

Banca Pop Milano target price tagliato a 0,38€ da Exane

 A Piazza Affari il titolo Banca Popolare di Milano sta evidenziando una perdita provvisoria dell’1,05% a 0,3209 euro. Il titolo della banca di Piazza Meda è tra i peggiori del settore bancario italiano nell’ultimo mese, complice la frenata del processo di modifica della governance e soprattutto lo stop alla trasformazione da banca cooperativa a società per azioni. Da inizio mese Bpm perde l’11%, ma è vicino a chiudere la sua decima settimana consecutiva in rosso. Intanto, il titolo Bpm è finito sotto la scure di Exane Bnp Paribas.

Spread Btp-Bund torna a 285 in attesa asta Btp

 Buona intonazione anche questa mattina per i mercati azionari europei, che rialzano la testa dopo aver subito pesanti perdite negli ultimi giorni. L’annuncio shock della FED sulla possibilità di azzerare il piano di quantitative easing entro metà 2014, il rischio credit crunch in Cina e il forte rialzo dei rendimenti sui titoli di stato sono soltanto alcune delle variabili-chiave che hanno influito sullo scenario di mercato, generando un clima di avversione per il rischio. Stamattina lo spread Btp-Bund è sceso fino a 285 punti base.

Italia nessun buco derivati secondo il Tesoro

 Il Tesoro prova a spegnere sul nascere l’esplosiva miccia innescata dal Financial Times su un possibile buco derivati, dovuto ad alcuni contratti stipulati alla fine degli anni ’90 per favorire l’ingresso dell’Italia nell’eurozona. Il Ministero dell’Economia è intervenuto sull’argomento, sottolineando che non esiste alcun pericolo per i conti pubblici italiani derivanti da operazioni in derivati finanziari. Secondo il Financial Times, invece, l’Italia rischia una perdita di 8 miliardi di euro per avere stipulato 8 contratti derivati con banche estere dal valore nozionale di 31,7 miliardi di euro.

Enel lancio bond ibrido ancora in stand-by

 Le condizioni poco favorevoli sui mercati obbligazionari stanno spingendo Enel a tenere in stand-by il lancio del nuovo bond ibrido. A confermare questa scelta è l’amministratore delegato del gruppo elettrico, Fulvio Conti, che in realtà già all’inizio del mese aveva fatto intendere che il bond sarebbe rimasto per qualche tempo fermo ai box in attesa di un miglioramento delle condizoni di mercato. Secondo quanto dichiarato da Conti, i mercati sarebbero ancora troppo nervosi e in casa Enel non c’è alcuna fretta di spingere sull’acceleratore per il lancio di questo bond.

Italia rischio perdite su derivati per 8 miliardi

 Un fulmine a ciel sereno per l’Italia, impegnata in un difficile cammino di ripresa da un punto di vista economico, finanziario e politico. Il Belpaese sembra stia tornando nel mirino della speculazione internazionale, con Piazza Affari ai minimi da 7 mesi e lo spread Btp-Bund volato sopra 310 punti base sui massimi a 5 mesi. A peggiorare la situazione è il recente flusso negativo di notizie. In particolare pesa la pubblicazione di un report da parte del quotidiano finanziario britannico Financial Times, secondo il quale l’Italia sarebbe esposta al rischio derivati.

Oro sotto 1.250 dollari ai minimi da settembre 2010

 Ancora un calo per le quotazioni dell’oro, che sui mercati asiatici hanno subito pesanti vendite in scia all’apprezzamento del dollaro americano dopo la diffusione degli ottimi dati sul settore immobiliare e la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti. I prezzi del metallo giallo hanno perforato il minimo della scorsa settimana, posto a 1.269 dollari, e hanno messo a punto una nuova accelerazione ribassista fino a 1.243 dollari l’oncia sui livelli più bassi da settembre 2010. La view degli analisti finanziari restano negativa per i prossimi mesi.

Spread Btp-Bund sopra 300 sui massimi a 5 mesi

 Torna la febbre da spread. Il pericolo è concreto, visto che il differenziale tra i titoli di stato italiani a dieci anni e quelli di pari scadenza tedeschi è tornato sopra la soglia psicologica dei 300 punti base. Lo spread Btp-Bund ha toccato un top intraday a 311 punti base, salendo sui livelli più alti degli ultimi 5 mesi. Le difficoltà evidenziate dai bond governativi italiani si sono riflesse sul listino azionario milanese FTSE MIB, che ha chiuso con un lieve passivo.

Italia possibile salvataggio per evitare il crack secondo Mediobanca

 Quello che doveva essere un report top secret, appannaggio di pochi intimi (probabilmente clienti del broker), è diventato un rapporto economico-finanziario di dominio pubblico. E’ il report stilato dagli specialisti di Mediobanca Securities, che hanno messo sotto la lente la situazione dell’Italia evidenziando tutti i rischi che corre il paese nei prossimi mesi. Già all’inizio del report non vengono inserite indicazioni confortevoli per risparmiatori, politici e investitori. Nel report si legge che “molto è cambiato, nulla è cambiato e l’investment case dell’Italia assomiglia a un revival del 1992”.

Investire in borsa sarà ancora conveniente nei prossimi anni

 Le turbolenze degli ultimi giorni stanno facendo diminuire l’appeal dell’azionario agli occhi degli investitori internazionali. Tuttavia, secondo James Ross, responsabili degli investimenti azionari globali di AllianceBernstein, anche se le borse hanno cominciato a “ballare” conviene ancora investire sulle azioni, in quanto le valutazioni correnti non sono care. Lo strategist ricorda che “il quantitative easing ha creato un ambiente artificiale in cui le azioni e i bond hanno potuto crescere contemporaneamente”. Tuttavia, secondo l’esperto questo trend non potrà proseguire anche in futuro.

Mediobanca abbandonerà modello di holding

 A Piazzetta Cuccia hanno scelto l’orientamento futuro dello storico istituto di credito milanese Mediobanca, che sarà sempre meno holding di partecipazioni e più banca. Venerdì il top management della banca ha presentato il nuovo piano industriale alla comunità finanziaria. L’amministratore delegato Alberto Nagel ha sottolineato la volontà di diventare sempre meno una banca d’affari, riducendo l’esposizione azionaria di 2 miliardi di euro per liberare risorse da investire in attività ad alto valore strategico: corporate & investment banking, retail & consumer banking e wealth management. Venerdì il titolo Mediobanca ha perso il 9,42% a 4,404 euro.

Come investire con l’inflazione ai minimi

 Fino a qualche mese fa l’inflazione era lo spauracchio tanto temuto dai policy makers, a causa delle continue iniezioni di liquidità effettuate dalle banche centrali. Oggi, invece, si teme un’accelerazione delle pressioni deflazionistiche, in un contesto macroeconomico caratterizzato da crescita modesta ed elevata disoccupazione sia negli Usa che in Europa. La parabola dell’inflazione è davvero molto strana, considerando che oggi è appena superiore all’1% in Italia e in Europa. Investire con l’inflazione ai minimi compota strategie di investimento leggermente diverse, rispetto a quando l’inflazione cresce a un tasso più elevato.

Telecom Italia a caccia di un partner industriale

 Archiviata la quinta settimana negativa consecutiva in borsa, con l’approdo in area 0,505 euro ai minimi da oltre 15 anni, Telecom Italia prova a guardare avanti e a dare una svolta al proprio futuro cercando il partner industriale strategico più appropriato. C’è da superare il sistema dei patti di sindacato e delle lunghe catene di controllo, preparando l’uscita dei soci finanziari da Telco. La holding che controlla il 22,45% di Telecom Italia è a sua volta partecipata, oltre che da Telefonica (46,18%), da tre big della finanza italiana.