Timori sulla crescita alzano lo spread secondo la BCE

 Italia e Spagna alimentano ancora i timori in Eurozona; secondo la BCE, lo spread cresce sui timori per l’occupazione e conclude “andrà peggio”. Parole poco confortanti arrivano dalla Banca Centrale Europea ed ancora una volta sono dirette proprio verso l’Italia. La preoccupazione per il mercato del lavoro e la crescita nel Bel Paese alimentano ancora una volta il dibattito che sempre più ci vede vicino alla Spagna.

Fino a qualche mese fa’ l’Italia doveva essere la nuova Grecia; dopo il default controllato di Atene e le Manovre Monti sembrava che l’attenzione si fosse finalmente spostata altrove (vedi Spagna) ed invece siamo ancora a parlare delle stesse cose a distanza di mesi. L’Italia, nonostante non è a rischio ne come la Grecia, ne come la Spagna, sembra ancora una volta nel centro del mirino come candidata al crollo, in barba anche al doppio fondo salva-stati attivo sull’Eurozona.

Valore azioni Generali

 Il quotidiano economico finanziario Milano Finanza ha recentemente intervistato Giovanni Perissinotto (Generali) circa l’andamento della compagnia assicurativa triestina. Stando a quanto affermato dal top manager della società, il trend della compagine societaria sarebbe sostanzialmente positivo per questo inizio 2012, che potrebbe pertanto segnare un punto di ripartenza nell’andamento delle attività societarie, dopo un 2011 certamente all’insegna delle criticità.

Stando ai dati di bilancio, infatti, il 2011 si è chiuso con un risultato operativo pari a 3,9 miliardi di euro, e un utile dimezzato a 856 milioni di euro. Il 2012 sembra invece essersi posto per il verso giusto, soprattutto sotto il profilo patrimoniale, considerato che il patrimonio netto nei soli primi due mesi dell’esercizio è incrementato di 2,4 miliardi di euro, mentre il coefficiente Solvency 1 sarebbe passato dal 117% di inizio anno al 132% di fine febbraio, evidenziando pertanto una maggiore solidità da parte della società.

Buongiorno Spa ha ceduto DioraNews a Sipa News

 Buongiorno SpA ha dichiarato di aver concluso la cessione di Diora News a Sipa News: la società è prevalentemente operante nel settore della fornitura di news digitali ai grandi operatori di telefonia in Francia e in alcuni paesi francofoni in Africa. A confermarlo è un comunicato recentemente diffuso a mezzo stampa, che ha di fatto formalizzato quanto già nell’aria da diverse ore, con anticipazioni da parte dei principali media di settore.

La cessione di Diora News fa pertanto seguito a un lungo processo di ristrutturazione strategica dell’azienda, che nel rispetto del proprio piano pluriennale industriale sta rifocalizzando investimenti e sforzi sull’attività business – to – consumer, già avviata con l’acquisizione di Dada.net, lo spin-off dell’attività business – to – business e la successiva cessione del prodotto Sms.at.

Carlyle sbarca a Wall Street con Ipo da 800 milioni di dollari

 La seconda società di private equity più grande degli Stati Uniti, Carlyle Group, sta per sbarcare a Wall Street con un’Ipo faraonica. L’obiettivo è collocare il 10% del proprio pacchetto azionario ad un prezzo che dovrebbe portare ad una raccolta compresa tra i 750 e gli 800 milioni di dollari. Lo sbarco alla borsa di Wall Street è previsto per l’inizio del mese di maggio prossimo. Con l’inizio della prossima settimana partirà anche il road show per preparare l’Ipo, grazie al contributo di 21 banche che dovranno poi collocare le azioni di nuova emissione agli investitori.

Crollo Nokia in borsa dopo allarme utili 2012

 A pochi giorni dall’annuncio del bilancio dei primi tre mesi del 2012, Nokia ha lanciato un inatteso profit warning (“allarme utili”) a causa delle difficoltà riscontrate sui mercati emergenti e per la contrazione dei margini di redditività nel settore degli smartphone. L’annuncio ha fatto crollare ieri i titoli Nokia alla borsa di Helsinki del 15% a 3.25€. In realtà, il titolo ha toccato ieri anche un minimo intraday a -19%, praticamente sui livelli che non si vedevano dal 1997.

Valore Apple a 600 miliardi di dollari

 Come era ampiamente prevedibile, Apple continua senza battute d’arresto la sua corsa in Borsa. La società ha già sfondato la soglia dei 600 miliardi di capitalizzazione, puntando direttamente al “bottino” grosso: i 1.000 miliardi di dollari. A sorprendere è invece la celerità con la quale la società di Cupertino, in California, sta stracciando qualsiasi record: a gennaio la capitalizzazione della società era di “soli” 400 miliardi di dollari, poi balzati a 500 miliardi a marzo e, a distanza di un solo mese, agli attuali 600 miliardi.

Per comprendere quanto sia straordinaria la corsa della società che fu di Steve Jobs basti considerare che fino ad oggi solamente Microsoft (e ai tempi della ben nota bolla speculativa) aveva raggiunto una cifra simile. Oggi Apple sembra essere in grado di far molto di più (per intenderci, vale già tre volte tutte le 40 società presenti nell’italiano indice FTSE MIB), e il traguardo dei 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione non sembra più un’utopia.

Risultati asta BOT 11 Aprile 2012

 Come noto, nella giornata di oggi sono stati collocati i Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza trimestrale ed annuale. Stando a quanto affermato dal comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze, gli importi collocati nelle transazioni d’asta Bot sarebbero stati in linea con le aspettative e con gli auspici del Ministero, con dettagli che andremo ora ad analizzare per scadenza.

Sul fronte dei Bot trimestrali, la richiesta è stata pari a 5,443 miliardi di euro, a fronte di un’offerta pari a 3 miliardi di euro. Ben maggiore la domanda per i Bot con scadenza annuale, che hanno totalizzato richieste per 12,127 miliardi di euro, a fronte di un’offerta complessiva per 8 miliardi di euro. La domanda si conferma così ampiamente eccedente le proposte, come d’altronde storicamente accade per i gettonatissimi titoli di stato a breve termine, sempre apprezzati dagli investitori, in qualità di “approdo” sicuro dei propri risparmi, anche considerando le turbolenze del medio lungo termine.

Crisi settore Utility 2012

 Il 2012 è finora un annus horribilis per il settore delle utility italiane, quasi tutte con le quotazioni di borsa ai minimi storici. In particolare le grandi municipalizzate localizzate nell’Italia settentrionale sono in profondo rosso da mesi e il crollo in borsa sta assumendo sempre più dei contorni imbarazzanti. Ieri A2A ha perso l’8,17%, toccando un nuovo minimo storico a 0.5105€, Iren ha ceduto il 4,33% formando un bottom assoluto a 0.508€. A2A quotava ieri a un centesimo in meno del valore di carico del Comune di Milano, ma anche i comuni di Torino e Genova, che controllano Iren, non se la passano meglio.

Settore bancario in recupero, Unicredit in testa

 Avvio positivo per la seconda giornata dell’ottava “corta”; sul FTSE-Mib cambia aria, almeno per i primi scambi, rispetto a quanto abbiamo visto ieri. Il crollo verticale sotto quota 15000 fin dalle prime battute ha fatto registrare nella giornata di ieri un nuovo massimo relativo sullo spread Btp-Bund che ha immediatamente incendiato il dibattito sull’effettiva uscita dalla fase di crisi. Con il differenziale ancora vicino ai 400 punti base è infatti difficile parlare di fine della crisi, anche se la situazione è comunque ben diversa da qualche mese fa’.

Nei giorni precedenti si è tornato a parlare di Italia come la Spagna. Le voci non considerano però il grande lavoro del Governo Monti orientato al medio periodo, ed oltretutto non considerano il fatto che gli Stati Europei si trovano dietro un “doppio firewall” che li protegge da nuovi casi simili alla Grecia. Questa consapevolezza sembra invece oggi presente sulle Piazze Europee, che avviano una seduta potenzialmente di inversione. La resistenza da controllare in close giornaliero si aggiorna a 14500 punti ed è ora questo il livello in grado di invertire la tendenza ribassista radicata ormai nel FTSE-Mib.

Ipotesi ricapitalizzazione Edison 2012

 Dopo il veto della Consob sul prezzo dell’Opa Edf su Edison a 0.84€, con i francesi pronti però a rilanciare secondo quanto richiesto dalla Commissione guidata da Giuseppe Vegas, si apre un nuovo fascicolo nel dossier della compagnia energetica italiana legato alla possibile ricapitalizazione entro quest’anno. Il riassetto di Foro Buonaparte resta ancora al centro di ipotesi e trattative, ma manca ancora un accordo definitivo per rilanciare la storica azienda italiana. Ora l’obiettivo è valutare attentamente la situazione finanziaria di Edison, già bocciata a “junk” (spazzatura) dall’agenzia di rating Standard & Poor’s.

Accordo Juventus-Fiat per esclusiva sponsor

 Novità in casa Agnelli: con una intesa recentemente siglata tra le parti, Fiat ha scelto di diventare nuovo sponsor della Juventus con il marchio Jeep. Uno sponsor che accompagnerà le magliette bianconere per i prossimi tre anni, e che porterà un discreto introito nelle casse della società sportiva, l’unica del macro gruppo Exor ad aver chiuso il 2011 con risultati contraddistinti dal segno meno.

Fiat SpA e la Juventus Football Club SpA” – si legge nella nota diramata a mezzo stampa – “hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding che prevede da parte di Fiat la sponsorizzazione della maglia da gioco della Juventus per le prossime tre stagioni sportive. Dal 1 luglio 2012, Fiat SpA diventerà quindi l’unico sponsor di maglia di Juventus, per tutte le competizioni, a fronte di un corrispettivo fisso di 35 milioni di euro per le prossime tre stagioni, oltre alla fornitura delle vetture del gruppo”.

Indagine SEC su attività Eni in Libia

 L’autorità statunitense SEC ha avviato un’indagine nei confronti di Eni e sulla francese Total, per possibili irregolarità finanziarie intervenute nel corso degli ultimi anni del regime del Colonnello Gheddafi. Un filone di inchiesta che il quotidiano Milano Finanza ha definito come “inaspettato”, e che coincide con il ritorno alla normalità delle attività libiche da parte della società italiana, dopo la lunga pausa imposta dalla guerra civile e dalla primissima ricostruzione.

A lanciare l’indiscrezione è stata il Wall Street Journal, che a sua volta riporta fonti della Procura generale di Triboli, dalla quale sarebbe partita una lettera all’indirizzo della Noc, con la richiesta di chiarimenti riguardo ai contratti sottoscritti con le compagnie petrolifere straniere, come la Eni e la Total. Tra le indagate dalla SEC, oltre alla coppia italo-francese di cui si è fatto cenno, anche la Marathon, la Glencore International e la Vitol.

Rendimenti BTP decennale in salita, pericolo spread

 Il tonfo di ieri a Wall Street si ripercuote sulle Borse Europee in apertura, con il FSTE- Mib che scende fin dai primi scambi sotto al livello critico di 15.000 punti, negando per la giornata di oggi ogni speranza di recupero. Lo spread ne risente immediatamente, con un balzo verso quota 400 che porta il differenziale a sfiorare immediatamente i 386 punti per poi consolidare la tendenza rialzista.

Torna nelle sale trading l’accostamento Italia-Spagna; quest’ultima, con un differenziale ben oltre i 400 punti che spaventano l’Italia, è la prossima candidata al default nell’Eurozona e nonostante i fondi salva-stato sono ormai definiti la situazione spaventa comunque gli investitori, che continuano a nutrire dubbi sul futuro dello Stato.

Il New York Times punta il dito sugli acquisti delle banche italiane e spagnole rivolti al mercato dei titoli di Stato; secondo l’autorevole fonte le condizioni dell’Eurozona sono ben diverse da qualche mese fa’, grazie sopratutto all’operato di Mario Monti, ma questo non basta a far uscire l’Italia dalla zona a rischio.

Bilancio Snai valutato dai revisori di Ernst&Young

 È stato necessario l’intervento di una società di revisione prestigiosa come Ernst&Young (la sede ufficiale si trova a Londra) per avere un parere positivo in merito al bilancio del 2011 di Snai: quali risultati è riuscita a conseguire il gruppo che gestisce scommesse e concorsi a pronostici? Nello specifico, questa stessa revisione ha messo in luce come il documento sia stato redatto in piena conformità a quelli che sono gli attuali principi contabili internazionali. Volendo essere ancora più precisi, la compagnia britannica ha focalizzato la propria attenzione su alcune indicazioni degli amministratori della celebre spa, vale a dire tutti quei fattori di incertezza e di dubbio che stanno caratterizzando la continuità aziendale, un elemento di cui non si può fare a meno in questi casi.