Fotovoltaico incentivi 2011, bonus aggiuntivo del 10% per il Made in UE

 Il Quarto Conto Energia introduce un bonus aggiuntivo del 10% concesso, rispetto alle tariffe incentivanti ordinarie, per quegli impianti che utilizzino moduli fotovoltaici e altri componenti “Made in UE”. Quarto Conto Energia, con il Decreto Ministeriale del 05/05/2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12/05/2011, stabilisce i criteri per incentivare la produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici. Il fotovoltaico rappresenta una delle piu’ semplici ed economiche possibilita’ di realizzazione di impianti a fonte di energia rinnovabile. Nello specifico Quarto Conto Energia stabilisce i criteri per usufruire dei vari benefici (possono usufruire degli incentivi definiti nel provvedimento tutti gli impianti, di potenza non inferiore a 1 kW, che entrano in esercizio dopo il 31/05/2011 e fino al 31/12/2016).

Piazza Affari: -4% il Fib, spread Btp-Bund oltre quota 400

 Altra giornata catastrofica: dopo il gap-down del 19 Settembre arriva il secondo salto di prezzo in open di questa ottava, la penultima di Settembre 2011.

L’open del mercato porta il Mib direttamente sotto i 13750 punti con un beneficio immediato per le opzioni put su scadenza Ottobre che schizzano in alto immediatamente; la reazione immediata dello spread Btp-Bund che supera velocemente i 400 punti completa il nuovo quadro ribassista che si sta delineando impostando avvicinando Piazza Affari ad un punto di non ritorno.

Il declassamento coinvolge anche sette banche italiane

 I declassamenti portano come principale conseguenza altri declassamenti: Standard & Poor’s ha affilato ancora di più la propria scure e, dopo il debito pubblico italiano, si è scagliata anche contro i principali istituti di credito del nostro paese. L’agenzia americana di rating ha infatti provveduto a tagliare la valutazione relativa a ben sette banche, una operazione che, casualmente o meno, è coincisa con un altro declassamento, vale a dire quello deciso da Moody’s nei confronti di Fiat. Non c’è dubbio che il gruppo maggiormente colpito sia Intesa Sanpaolo: in effetti, nonostante le rassicurazioni dell’amministratore delegato Corrado Passera, il rating di lungo termine è stato rivisto al ribasso, cos’ come quello di ben tre controllate, vale a dire Banca Imi, Cassa di Risparmio di Bologna e Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (in tutti e tre i casi si è passati da A+ ad A).

Acquisto del pc: il finanziamento Apple-Agos Ducato

 Tra gli svariati finanziamenti tra cui si può scegliere figura anche quello molto interessante messo a disposizione dalla Apple Financial Services, il ramo finanziario del celebre colosso americano: in pratica, e non poteva essere altrimenti, si tratta di una soluzione che viene messa a disposizione per l’acquisto di un personal computer. Nel dettaglio, viene offerta la possibilità di assicurarsi attrezzature, servizi e software di interesse attraverso un apposito pagamento in rate mensili, operazione che viene posta in essere mediante l’addebito nel conto corrente bancario o in quello postale. Appare scontato precisare che la stessa Apple non agisce da sola in questo caso, ma si avvale di una partnership importante, ovvero quella di Agos Ducato, la società per azioni che vanta una presenza ventennale sul mercato del nostro paese e che fa capo alla francese Crédit Agricole.

Buoni vacanza assistiti da contributo statale 2011

 Buoni Vacanza Italia è un’associazione non profit, quindi con la caratteristica di perseguire finalità socialmente rilevanti e di pubblica utilità, senza finalità di lucro e di distribuzione di utili. Costituita tra FITuS RETI del turismo sociale e Assoturismo-Confesercenti, Confturismo-Concommercio e Federturismo-Confindustria, a questa associazione fa capo il Sistema Nazionale dei Buoni Vacanze in Italia, di cui attualmente spesso sentiamo parlare. Buoni Vacanze Italia è un impresa sociale no-profit, il cui scopo é quello di migliorare l’accesso al turismo per i cittadini: per le categorie più deboli con l’emissione di buoni vacanza agevolati, per giovani, anziani, disabili.

Finanziamento a fondo perduto per avviare un’attività produttiva

 Si parla spesso di finanziamenti a fondo perduto, ovvero quei particolari prestiti spesso erogati da enti locali o comunitari destinati alle attività produttive ed in particolare a determinate categorie di futuri imprenditori: giovani, donne, disoccupati o persone residenti in specifiche zone del Paese, come per esempio il Mezzogiorno. Questi finanziamenti si chiamano “a fondo perduto” proprio perchè si può usufruirne senza doverli restituire, essi hanno lo scopo di agevolare una determinata attività o area e non di guadagnare o lucrare sugli interessi. Una volta ricevuti quindi, vengono investiti totalmente nell’attività e non bisogna restituirli alla regione o all’ente che li ha emessi. Occorre però fare delle distinzioni tra i vari finanziamenti a fondo perduto.

OCSE, aumenta il costo della manodopera in Italia +0,6%

Nel secondo trimestre di questo 2011, i costi della manodopera nell’area Ocse sono aumentati dello 0,6%, per il terzo periodo consecutivo. Aumenti più marcati nella zona degli Stati Uniti, con un +0,8% mentre in Italia si è arrivati ad un +0,6%. Il Giappone resta quasi paro, con un solo +0,1% con un precedente +1,1%. L’aumento del costo della manodopera, spiega l’Ocse, è stato causato da una diminuzione della produttiva, contro un aumento della remunerazione del lavoro per unità di manodopera.

Piazza Affari mossa dai rating: scure di Moody’s su Fiat

 Open nella media per Piazza Affari in questo 21 Settembre; la perdita attuale di poco superiore al mezzo punto percentuale è quasi una ventata d’aria fresca confronto ai ribassi a cui ci siamo abituati. Considerando anche la scure di Moody’s su Fiat, oltre che le notizie in zona Euro ancora una volta contrastanti e poco orientate alla ripresa, si può dire che fin’ora Piazza Affari tiene.

La negatività è quindi da inserire in un contesto più grande per accorgersi che la situazione è positiva e resterà tale fino a che non verrà perso in close daily il supporto psicologico dei 14000 punti. A sostegno del listino delle blue-chips  troviamo Ansaldo in testa con un guadagno prossimo al 5%. A seguire Impregilo con il 2% di guadagno e subito dopo Terna che chiude il podio con 1.53% di guadagno a 2.66 euro per azione.

Atenei italiani, il Miur ammorbidisce il commissariamento

 Il muso mostrato dal Ministero dell’Istruzione alle università italiane non sembra più essere duro come nei mesi scorsi: l’ultimo testo normativo che è stato approntato a tal proposito dal dicastero di Viale Trastevere è il decreto denominato “Disciplina del dissesto finanziario delle università e del commissariamento degli atenei”. Come ci si comporterà dunque con quelle strutture che rischiano la bancarotta? L’intento è sempre quello di proporre un adeguato commissariamento, ma stavolta in una forma più leggera e meno severa. La legge in questione ha già ottenuto l’approvazione da parte del Senato e della Camera, quindi ora sarà il turno del Consiglio dei Ministri per quel che riguarda il suo esame.

PepsiCo concretizza il frazionamento dei business

 Gli azionisti di PepsiCo Incorporated potrebbe riuscire a guadagnare anche un interessante 49%, ma soltanto nel caso in cui l’ad Indra Nooyi dovesse rendere concreta la scissione del business delle bevande da quello degli snack: in pratica, si sta per realizzare uno smembramento molto simile a quello che ha visto coinvolta Kraft Foods. La conglomerata americana, leader mondiale proprio per quel che riguarda la commercializzazione di snack e seconda maggior produttrice di bevande, ha intenzione di non ripetere le performance finanziarie del 2010, quando il titolo perse quasi dieci punti percentuali. Tra l’altro, la compagnia di Purchase è riuscita a vaporizzare ben undici miliardi di euro del proprio valore di mercato in pochissimi mesi.

Il sistema bancario italiano é solido

 È stata questa l’affermazione del commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia, il quale ha definito il sistema bancario italiano “una fortuna per il paese” la cui solidità forse proteggerà il Belpaese dai rischi di liquidità che potrebbero invece derivare dall’incertezza nei mercati relativamente al debito pubblico italiano. Nonostante quindi il peggioramento della crisi sui debiti pubblici e le continue tensioni sui mercati di rifinanziamento, l’impatto sul sistema bancario potrebbe essere irrilevante, anche se non é da escludere in futuro la necessità di ulteriori ricapitalizzazioni per le banche nostrane, oltre a quelle già evidenziate per i nove istituti che non hanno superato i passati stress test in Europa.

Piano decennale per la crescita lanciato da Tremonti

 Lo avevano chiesto le parti sociali e l’Europa e il ministro dell’economia non ha tardato a dare una risposta. Un piano decennale per la crescita é il tavolo per lo sviluppo che si è svolto ieri al Tesoro. Il piano dovrà toccare quattro punti fondamentali: il lavoro, le imprese, il credito e lo Stato. Entro un mese il piano sarà pronto e getterà le basi per una nuova economia, più solida e affidabile. Sono questi i propositi del ministro, che per rilanciare la crescita passerà velocemente alla parte concreta, subito dopo il completamento dello studio del piano, si procedera’ alla “manutenzione” delle misure varate soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture. Il tavolo di confronto al Tesoro si riunirà ancora mercoledi della prossima settimana.

Standard & Poor’s risponde a Berlusconi: “Noi apolitici”

La decisione presa da Standard & Poor’s di declassare il rating italiano portandolo da ‘A+/A-1+’ ad ‘A/A-1’ ha fatto il giro del mondo, sono state tante le dichiarazioni rilasciate dai vari esperti di economia del settore europeo e dai vari capi di stato europei. Il tedesco Faz afferma che è un “colpo basso all’Italia”. Sul quotidiano economico Handelsblatt campeggia già la dichiarazioni di Berlusconi in merito a questa notizia: “Berlusconi furibondo per il declassamento dell’Italia”.

Piazza Affari dopo il down-grade di Standard & Poor’s

 Era solo questione di tempo; S&P già minacciava silenziosamente un downgrade all’Italia e probabilmente voleva aspettare la fiducia alla manovra per confermare le aspettative di crescita nulle, fatto sta che da oggi invece di una A+ il nome del Paese sarà accompagnato da una bella “A”.

Crescita nulla abbiamo detto, ed è proprio in base a questo che arriva il voto di S&P; secondo l’agenzia di rating infatti il Governo italiano non ha saputo prendere le misure per evitare la crisi ed incentivare la crescita e si prevede per il Paese un momento di stallo (se non recessione) causato proprio dall’impotenza della classe Governativa di fronte ai problemi.