Come anticipato, è arrivata la firma tra Fiat e Chrysler: una lettera d’intenti non vincolante per la creazione di un’alleanza strategica globale. Il contratto vero e proprio è previsto per aprile: questo, dopo che la casa automobilistica americana fondata nel 1925 avrà ottenuto dal Tesoro l’approvazione del suo piano di risanamento.
Un accordo che, però, non ha influenzato positivamente l’andamento della Borsa: dopo un rialzo iniziale, il titolo Fiat è stato spinto ai minimi storici: -1,34% a 4,42 euro.
L’accordo non presenta novità rispetto a quanto trapelato in questi giorni frenetici per le due aziende: Chrysler, oltre ad avere accesso alla rete di distribuzione Fiat, si vedrà fornire dagli italiani licenze per usare piattaforme per veicoli a basso consumo, motori, componenti e trasmissioni, e li potrà adattare alle proprie esigenze e produrre nei propri impianti.
Ancora reggono i nuovi minimi annuali visti nella giornata del 21 Novembre e ancora inviolati. Mentre l’SPMIB arriva al target (20364) psicologico coincidente con i minimi del 2003, il MIBTEL si porta al di sopra dei 15119, area che ha funzione di supporto da ben 2 sedute consecutive.
L’ottava passata è stata timidamente positiva per le borse mondiali: l’SPMIB chiude la candela weekly mettendo a segno un +2.55%, corrispondenti a 544 punti indice in più rispetto alla chiusura della settimana precedente.
Con la chiusura della giornata di oggi si conclude la formazione della nuova candela weekly sul grafico settimanale dell’SPMIB: l’apertura di Lunedì 20 a quota 22245 non ha fornito segnali negativi e per ben 2 giornate si sono creati i presupposti per concretizzare l’inversione di breve: ipotesi smentita come vedremo successivamente. Tornando al weekly, diventa importantissima invece la chiusura di ottava a 19879: come si vede dall’immagine ci siamo portati al di sotto della linea rossa (i minimi del 2003) il che presuppone la continuazione del trend negativo nel medio-lungo periodo. Da osservare la situazione dell’RSI che registra una situazione di forte ipervenduto a livello settimanale, che in un modo (lateralizzazione e compressione dei prezzi) o nell’altro (parziale ripresa delle quotazioni) dovrà scaricarsi. Non è quindi il momento opportuno per investimenti da “cassettisti” in quanto potremo si assistere ad una ripresa delle quotazioni, ma il trend di medio-lungo periodo rimane assolutamente negativo.
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