Giappone: timori recessione, intanto HangSeng -4,3% e Shanghai -7%

Secondo le autorità monetarie giapponesi, gli organismi internazionali e le banche di investimento, il Paese asiatico sarebbe seriamente influenzato dalla debolezza del mercato immobiliare, dal rallentamento degli investimenti domestici ed esteri. Inoltre, la possibile recessione negli Stati Uniti, uno dei suoi principali soci finanziari, e le elevate quotazioni del petrolio, stanno peggiorando il quadro di riferimento internazionale. Quindi i timori di una recessione globale hanno raggiunto il gigante nipponico. La Bank of Japan indica che la crescita del Pil giapponese si posizionerà all’interno del range 1%- 1,5% per l’anno fiscale in corso (che si concluderà a marzo).

I timori per una recessione in Giappone e la brutta chiusura dei mercati statunitensi di venerdì scorso hanno di nuovo affossato i listini asiatici , Tokyo e Seul chiudono con un ribasso del 4,0% e Hong Kong del 4,25%. Le Piazze europee non potevano non risentire della situazione generale e aprono tutte con ribassi tra l’1,0 e il 2,0%, la nostra Piazza Affari non fa eccezione. Tra i peggiori Alitalia (-3,12%) sulle voci che vedrebbero rimessa in discussione la cessione ad AirFrance della nostra Compagnia di Bandiera, Saipem (-2,64), male anche Unicredit (-2,54%).

Eurispes: carovita, italiani sempre più poveri

L’Eurispes nel Rapporto Italia 2008, presentato a Roma, ha rilevato che soltanto un terzo delle famiglie italiane (esattamente il 38,2%) riesce ad arrivare alla fine del mese. In un anno è raddoppiata la percentuale dei nuclei familiari che ricorrono ai prestiti passando dal 5 al 10%. È quindi un’Italia sempre più povera quella descritta dal Rapporto Eurispes del 2008. Sono 5 milioni le famiglie a rischio povertà. Pochissime quelle che riescono ancora a risparmiare qualcosa alla fine del mese: il 13,6% contro il 25,8% del 2007 e il 27,9% del 2008. Venti milioni i lavoratori sottopagati.

Il 78,5% degli italiani nutre poi pessimismo e sfiducia nella situazione economica. Questo sentimento di pessimismo è il più alto registrato nel corso degli ultimi 6 anni. Soltanto il 10,9 % dei cittadini continua a guardare con speranza al futuro dell’economia italiana. L’istituto ha anche sondato la percezione degli italiani rispetto al caro-vita: per più di 9 italiani su 10 (il 19% in più rispetto all’anno precedente) nel corso del 2007 i prezzi sono aumentati.

Tod’s assegna 1400 euro ai dipendenti, titolo in rialzo.

Tod’s S.p.A. è l’azienda di calzature della famiglia Della Valle, è quotata presso la Borsa valori di Milano. È stata fondata agli inizi del Novecento da Filippo Della Valle, nonno degli odierni proprietari Diego e Andrea Della Valle. Il gruppo conta 7 stabilimenti per le calzature e 2 per la pelletteria. Tod’s opera nel mercato delle calzature con i marchi Tod’s e Hogan, nell’abbigliamento con il marchio Fay. I principali azionisti sono: Diego Della Valle che detiene il 61.489%, direttamente ne detiene il 2.802% , tramite la Diego Della Valle & C. SAPA il 6.059% , tramite la DI VI Finanziaria SAPA di Diego Della Valle & C. il 52.628%; Andrea Della Valle che detene il 2.819%, ed infine la OPPENHEIMERFUNDS INC. con il 5.028%.

La situazione in Borsa di questi ultimi giorni per Tod’s è stata più che positiva, ben intonata nel paniere del Midex. Il titolo ha registrato un rialzo dell’1,62% passando di mano a 39,53 euro, su un massimo di 41,48 euro. Citigroup ha alzato la raccomandazione su Tod’s a ‘buy’ dal precedente sell, abbassando tuttavia il target price a 42,7 euro da 47,7 euro.

L’euro scende rispetto a dollaro e yen. Borsa Orientale in ribasso.

Dopo qualche ora dall’apertura delle contrattazioni nelle piazze finanziarie del Vecchio Continente la moneta unica viene scambiata a 1,4615 rispetto al biglietto verde, in calo sia rispetto alle ultime rilevazioni della Banca Centrale Europea (1,4790) sia rispetto ai valori registrati in tarda serata di ieri a New York (1,4650). Scende la divisa europea rispetto alla moneta giapponese, l’euro vale 156,90 yen dai 157,30 yen delle indicative della BCE delle giornate scorse. Il deprezzamento dell’euro contro il dollaro è legato in prevalenza all’aumento delle attese degli investitori su un rallentamento della crescita dell’economia del Vecchio Continente dopo le dichiarazioni di alcuni membri della BCE rilasciate nella giornata di ieri. Yves Mersch, membro del Consiglio Direttivo dell’istituto di Francoforte, ha affermato che l’espansione economica del Vecchio Continente evidenzierà un forte rallentamento, è possibile quindi che la BCE possa seguire le strategie monetarie espansive della Federal Reserve, ossia che si realizzino tagli sul costo del denaro.

No recessione, solo rallentamento crescita: post-Bernanke

Dopo il calo degli ultimi giorni in seguito alle dichiarazioni di Ben Bernanke, la Federal Reserve di cui Bernanke e’ presidente è pronta ad approvare nuovi tagli dei tassi d’interesse se necessario. Lo ha affermato lo stesso presidente precisando che lo scopo e’ sostenere la crescita e l’economia per evitare che gli Usa entrino in una fase di recessione.

Cambi: euro si rafforza, perde sterlina.

10/01/08. Per scongiurare un effetto contagio dell’ondata di pessimismo che segna gli USA, si poteva pensare che la Bce avrebbe diminuito i tassi di interesse. Tuttavia La Banca centrale europea ha lasciato i tassi d’interesse invariati, mantenendo il tasso principale al 4%. Lo ha deciso oggi il Consiglio direttivo dell’istituto a Francoforte. Con la decisione di oggi la Banca centrale mantiene il tasso di rifinanziamento principale al 4,00%, quello marginale al 5,00% e quello sui depositi overnight al 3,00%.