Vista è più protetto di XP ma meno di Windows 2000

Un pacchetto di sicurezza firewall e antimalware), rappresenta un valido strumento per riparare il Pc dai virus. Le prestazioni di questi prodotti in termini di capacità di bloccare, scovare ed eliminare software maligni variano da pacchetto a pacchetto. Le differenze riguardano soprattutto la funzione antimalware: la percentuale di malware rilevati varia dal 100% di alcuni pacchetti a meno del 40% di altri. I produttori dei pacchetti di sicurezza tendono a pubblicizzare sempre di più la funzione antiphishing , sistema che dovrebbe essere in grado di riconoscere e bloccare l’accesso ai siti-truffa contenuti nelle e-mail. Un test effettuato da Altroconsumo ha rilevato parecchi di questi software (tranne alcuni a pagamento) non sono stati impeccabili, per cui, la miglior protezione contro il phishing rimane quella di non credere a email che chiedono di cliccare su link o di inserire dati.

Problemi nella vendita di biglietti aerei online con tutte le compagnie

Una indagine promossa dalla Ue ha evidenziato le scorrettezze sui siti di vendita dei biglietti aerei online. La tendenza generale dei problemi del settore è la seguente: i prezzi ingannevoli rappresentano il problema principale, riscontrato nel 58% dei siti web oggetto dell’indagine; irregolarità connesse ai termini contrattuali sono presenti nel 49% dei siti (indicazioni non riportate, riportate in un’altra lingua, caselle già spuntate per servizi opzionali).

L’inchiesta è stata aperta dalla commissaria Ue ai consumatori Meglena Kuneva allo scopo di mettere fine ad ogni pratica scorretta alla conclusione dell’indagine, entro il primo maggio 2009. La commissaria sottolinea

Non si può accettare che un consumatore su tre che prenota un biglietto aereo online venga imbrogliato o indotto in errore e confuso, ci sono problemi gravi e persistenti per quanto riguarda la vendita dei biglietti con tutte le compagnie.

Un sito web su tre (137 su 386 controllati in origine dai 13 Stati membri che hanno partecipato all’indagine) sono stati sottoposti a provvedimenti coercitivi nel corso degli ultimi sette mesi a motivo della violazione delle norme comunitarie per la protezione dei consumatori.

Il mercato della pubblicità on line raggiunge 1 miliardo di euro

Si è svolto ieri lo IAB 2008, nella sua seconda edizione romana; IAB sta per Interactive Adevertising Bureau e tema del forum era ovviamente il mercato della pubblicità in rete. Presenti 2500 professionisti e 18 aziende leader del settore per confrontarsi e capire quale futuro avrà un mercato come quello del business pubblicitario in rete.

Layla Pavone, presidente dello IAB prevede che il mercato arrivi a quota un miliardo di euro, vista la significativa crescita che ha registrato annualmente, toccando percentuali del 40%. La prossima frontiera sarà invece rappresentata dai video pubblicitari, rubando ancora di più la scena alla televisione, il cui mercato pubblicitario appare ormai saturo ed in crescita solo del 2-3% l’anno.

Il mercato della pubblicità in rete è riuscito a ritagliarsi il suo spazio anche in Italia, ed il Web sta conquistando sempre più adepti: in marzo gli utenti sono stati il 5% di più del mese precedente. E cresce sempre di più anche il tempo di utilizzo incrementato del 145%, togliendo spazio al consumo degli altri media.

Yahoo: gli investitori insorgono, Jerry Yang ha tirato troppo la corda?

Dopo il ritiro dell’offerta da parte di Micorsoft e la conclusione delle trattative, avvenuto di domenica, gli analisti si attendevano un brusco crollo delle azioni di Yahoo e così è stato. Il titolo è arrivato infatti a perdere il 22% a Wall Street (più di 8 miliardi bruciati) con conseguente guadagno di Google (+ 1,38%) la cui posizione di leadership appare sempre più consolidata.

Giudizio negativo dei mercati quindi sulla gestione delle trattative da parte di Jerry Yang, ma non solo. Anche tra gli azionisti serpeggia il malumore, al punto che due fondi pensione hanno già annunciato la possibilità di ricorrere a delle class action per ottenere risarcimento visto il premio volatilizzatosi con la rottura delle trattative.

I maggiori azionisti del motore di ricerca si sono scagliati contro Yang, accusandolo di non aver valutato attentamente i loro interessi ma di avere condotto la trattativa con “il cuore”, essendo il fondatore della società e quindi troppo legato all’indipendenza di Yahoo da non vedere i reali vantaggi di una vendita a Microsoft.

GTECH di Lottomatica ha acquisito il 90% di St Enodoc Holdings Limited

GTECH è un’azienda leader nella tecnologia di gioco e società di servizi, fornisce tecnologia innovativa e contenuti creativi. L’azienda, controllata al 100% da Lottomatica S.p.A., ha acquisito il 90% di St Enodoc Holdings Limited, operatore leader nella gestione completa dei servizi per i giochi white label, con sede a Gibilterra, e controllate, inclusa St Minver Limited, per un valore in contanti pari a 28 milioni di euro. Ne dà notizia un comunicato di Lottomatica. Gtech stima di pagare fino a 13,6 milioni di euro aggiuntivi calcolati in base al rendimento del business nel 2008 e nel 2009. Il dieci per cento di St Enodoc rimane a Gary Shaw, fondatore e Presidente, fino al 2012, momento in cui sia Mr. Shaw che Gtech avranno il diritto di indurre Gtech all’acquisto delle azioni di Mr. Shaw. La società prevede di finanziare l’operazione attraverso la disponibilità di cassa.

In un momento in cui continuiamo ad espandere la nostra presenza nel settore del gioco via Internet, St. Enodoc ci appare come la giusta scelta. St Enodoc fornisce servizi tecnologici ad alcuni dei più rinomati marchi in Europa i quali operano nei giochi del bingo interattivo, del poker e dei casinò, incluso il supporto tecnico specializzato per le reti peer-to-peer per la gestione di frodi e collusioni.

ha dichiarato Jaymin B. Patel, Presidente e CEO di GTECH. E noi aggiungiamo che si trattava di una scelta sicuramente appetibile: nell’ultimo bilancio del 30 Giugno 2007, St Enodoc ha registrato entrate per circa 13,7 milioni di euro.

Offerte delle banche per il mobile banking

Abbiamo parlato pochi giorni fa di come il mobile banking rappresentasse sempre di più la nuova frontiera dei rapporti con le banche e con i conti correnti, forse più di quanto lo sia l’Internet Banking. Le banche lo hanno capito e si sono affrettate a stipulare contratti con gli operatori di telefonia mobile. Vediamo che costi hanno questi servizi.

Fineco ha creato un sito di Mobile per fare trading anche quanto non si ha a dispozione un pc senza alcun costo aggiuntivo: l’utilizzo del sito è gratuito e le commissioni applicate sono uguali a quelle del sito web, mentre il costo della navigazione varia a seconda dell’operatore telefonico. Per quanto riguarda il banking vero e proprio è possibile ricevere via telefono il saldo ed i movimenti del conto, la lista dei bonifici e i movimenti delle carte, anche questi senza costi aggiuntivi.

Intesa San Paolo dal canto suo offre i medesimi servizi di trading e banking se stipulate un conto che li comprende, come zero tondo. Intesa ha inoltre stipulato un accordo con Tim già dal 2004 per offrire il servizio di mobile banking ed ha avuto 10 mila adesioni nei soli primi tre mesi ed ha subito trovato un accordo anche con Vodafone.

Anche Banca Toscana offre il servizio su tutti i cellulari, sia Gsm che Wap, ed anche in questo caso non ci sono costi di accesso nè di attivazione così come gli sms di richiesta informazione hanno un costo stabilito dall’operatore mentre quelli di risposta sono gratuiti.

Yahoo-Microsoft, la saga potrebbe concludersi molto presto

Lo ha detto Steve Ballmer:

Entro 48 ore qualcosa succederà

E lo ha riportato il Wall Street Journal. Da giorni si attende una qualche svolta, o meglio la si attende da quando è scaduto l’ultimatum lanciato da Microsoft, al termine del quale avrebbero potuto anche intraprendere un’altra strada per raggiungere l’obiettivo. La via alternativa era un opa ostile, volta a scavalcare Jerry Yang ed il cda di Yahoo.

Ora però si fa strada anche un’altra possibilità, almeno stando alle indiscrezioni rivelata dal quotidiano newyorchese; Ballmer potrebbe alzare l’offerta, proprio come aveva richiesto il board di Yahoo in una lettera resa pubblca in cui affermavano che l’operazione poteva essere conclusa ma solo di fronte ad un’offerta più consistente.

Il mobile banking conquista tutti

Mobile Banking è un termine usato per indicare le operazioni bancarie e finanziarie come transazioni, pagamenti o semplicemente controllo dei movimenti nel proprio conto corrente tramite un servizio mobile, come un cellulare. L’avvento di Internet ha rivoluzionato il mondo del business, con la possibilità di fare trading on line, gestire il proprio conto solo in rete da casa o stipulare mutui dal computer. L’ultimo arrivato, se così si può definire è il mobile banking, che ha riscosso un enorme successo negli ultimi anni.

Quasi tutte le banche ormai offrono la possibilità ai propri clienti di usufruire di speciali servizi di mobile e seguire così i propri investimenti tramite un semplice sms. Chi inoltre possiede cellulari di ultima generazione con servizi UMTS come Iphone possono ricevere informazioni ancora più dettagliate, come l’intero estratto conto.

Il mobile banking ha successo principalmente tra i giovani, o comunque tra coloro, che utilizzano abitualmente i servizi di home banking dal pc. Secondo una ricerca di Juniper Research il mercato è comunque destinato a crescere molto: più di 800 milioni di persone lo useranno entro il 2011.

RSS Awareness Day: iscrivetevi al feed!

Oggi è il Primo Maggio ed è, naturalmente, la festa dei lavoratori. Forse non tutti sanno che oggi è anche l’RSS Day, ovvero il giorno dedicato al popolare formato per la distribuzione dei contenuti web. In occasione di questa particolare “festività” vi invitiamo ad iscrivervi al feed di FinanzaLive. In questo modo avrete sempre sott’occhio le ultime novità dal mondo economico, le indicazioni dei prodotti più remunerativi, le news finanziarie più importanti e le più utili per i vostri investimenti. Se ancora non conoscete il funzionamento dei feed RSS vi invito a scoprirlo attraverso il video che trovate dopo il salto o consultando la relativa voce su Wikipedia.

Conto Genius One di Unicredit, tutto a 1 euro?

Il conto corrente deve essere scelto con attenzione in base alle proprie esigenze e la sottoscrizione deve avvenire solo dopo un’attenta analisi delle caratteristiche del cono in questione. Dopo aver analizzato Zero Tondo di Intesa San Paolo, tocca a Genius One di Unicredit Banca. Si tratta innanzitutto di un conto che permette di fare tutte le operazioni on line per cui se voi ed Internet non andate d’accordo non fa per voi (ma visto che mi state leggendo i vostri rapporti con la rete non sono così male, no?).

Della famiglia dei conti Genius, One è probabilmente l’ultimo arrivato. Come gli altri ha costi bloccati fino al 2010, mentre la differenza sta nel costo mensile: 1 euro (oltre al bollo ovviamente). Le spese e le commissioni non sono incluse se effettuate in filiale: le operazioni allo sportello vi costeranno 2 euro (per questo motivo sceglietelo solo se poi farete tutto dal web); la commissione per i prelievi allo sportello è di 2 euro, oltre ai costi per i bonifici e gli assegni.

Zerotondo di Intesa & S.Paolo: zero spese e possibilità di un piccolo investimento

Esiste un conto corrente con: spese zero, bancomat e/o Carta di credito (per pagamenti e prelievi gratis, bonifici In/Out gratis, addebito delle bollette in conto (Gas, Enel, Telecom) gratis e perché no, un po’ di interesse? Ebbene, forse pretendiamo troppo, però esiste qualcosa che si avvicina: i conti “correnti zero spese”.

Molte le banche che offronto conti correnti a 0 spese di canone annuo. Tra questi ricordiamo: Banca Antonveneta con Conto Internet; Banca Sella con Web Sella; Credem Conto Senza Spese e con il conto Senza Spese Web; conto corrente Unicredit zero spese; banca Intesa&S.Paolo con conto Zerotondo, il cui nome deriva dal fatto che il canone mensile è completamente gratuito, ma anche il tasso creditore è, nostro malgrado quasi zerotondo. Intesa, per il suo c/c, offre Carta Intesa, ovvero il Bancomat per effettuare prelievi, gratuiti solo nelle filiali proprie, la Carta Clessidra, per la rateizzazione dei pagamenti. Inoltre sono gratuite le spese di gestione quali rendicontazione trimestrale e le comunicazioni di legge, e tutte le operazioni online relative a versamenti quali bonifici, pagamenti tasse ed imposte eccetera.Si può inoltre effettuare un versamento al mese allo sportello, senza pagare spese (i versamenti in eccedenza a quello mensile si pagano). E’ il conto ideale per chi utilizza Internet per effettuare le operazioni, altrimenti allo sportello si pagano (a parte una al mese che come abbiamo detto è gratuita). Se invece si hanno meno di 26 anni anche le operazioni che vengono effettuate allo sportello sono completamente gratuite! Un altro vantaggio è che rispetto ad altri conti correnti, Zerotondo si può anche aprire comodamente on-line.

Banche leggere e moneta elettronica, arriva la concorrenza per PayPal e le carte prepagate

Il successo e la diffusione della moneta elettronica è andata di pari passo con lo sviluppo delle tecnologie informatiche e telematiche al punto che si sono moltiplicati gli strumenti di pagamento on line. Abbiamo spesso parlato di questo tema noi di Finanza Live, confrontando i costi delle carte prepagate e spiegandovi come funzionano metodi di pagamento come PayPal. Ma forse non tutti sanno che esistono degli istituti autorizzati a rilasciare moneta elettronica, gli IMEL.

Moneta elettronica? Si tratta di una moneta virtuale, acquistata presso gli istituti autorizzati, appunto gli IMEL, e tramite la quale è possibile fare acquisti; vi ricordate quando non c’erano ancora i cellulari e per telefonare dalle cabine pubbliche si usavano delle carte e non i gettoni? Il funzionamento è pressochè quello.