La Fed propone nuove regole per le grandi società finanziarie

 La Federal Reserve ha proposto proprio nel corso della giornata di ieri di introdurre nuove regole per le società finanziarie di maggiori dimensioni: si tratta di una delle misure che la banca centrale americana sta selezionando per ridurre la minaccia di queste stesse compagnie nei confronti del sistema economico. In pratica, si andrebbero a corroborare le regole fissate dal Dodd-Franck Act del 2010, anche perché è forte l’intenzione di evitare il ripetersi della crisi di tre anni fa. Le proposte in questione sono precedute da una introduzione della Fed stessa, nella quale viene indicato come si vuole creare un insieme integrato di norme che sia in grado di ridimensionare la probabilità di fallimento sistemico delle società più importanti, oltre a minimizzare i danni prodotti al sistema.

Bmw e Audi alla conquista del mercato automobilistico cinese

 La Cina si appresta a diventare il secondo maggior mercato mondiale per quel che concerne le auto di lusso: il sorpasso ai danni della Germania (la leadership spetta ancora agli Stati Uniti) dovrebbe avvenire entro la fine di questo 2011, grazie soprattutto all’ottima domanda per due brand, Bmw e Audi. In effetti, il numero di vetture lussuose vendute nell’ex Impero Celeste quest’anno potrebbe addirittura salire del 39%, attestandosi a quota 939mila unità; al contrario, le vetture tedesche si fermeranno a 914mila unità, come confermato da diversi analisti ed economisti. Inoltre, le vendite nello stato asiatico sono destinate a crescere anche nel corso del 2012 (+16%), ben quattro volte al di sopra dei ritmi della Germania.

Come combattere l’evasione fiscale

 Il decreto salva-Italia ha il principale scopo di evitare il tracollo economico finanziario del nostro Paese, nonostante l’introduzione di operazioni difficili, fastidiose e impopolari come ad esempio l’IMU, l’innalzamento dell’addizionale regionale Irpef e le modifiche alla previdenza, proseguono i lavori per portare a termine l’operazione di risanamento dei conti pubblici, senza escludere la lotta all’evasione fiscale. É proprio l’evasione uno degli argomenti più discussi degli ultimi giorni, sia in Parlamento che sui media: oltre all’introduzione della soglia di 1.000 euro per gli acquisti in contanti, sarà acquisita una enorme quantità di informazioni da parte dell’anagrafe tributaria allo scopo di individuare eventuali operazioni volte a evitare il pagamento delle tasse.

Federconsumatori prepara class action sul prestito convertendo di Bpm

 Federconsumatori indirà un’assemblea a Milano per discutere della questione prestito convertendo di Bpm: alla fine del 2009 le banche per la loro debolezza patrimoniale sono ricorse al mercato e ai Tremonti Bond e BPM, optando per entrambe le soluzioni, ha lanciato un prestito destinato al pubblico che poi sarebbe stato convertito in azioni. Quando é arrivato il momento di convertire le il prestito obbligazionario in azioni, l’aumento di capitale da 800 milioni della Banca Popolare di Milano ha superato il 94 per cento di adesioni.

Asta positiva in Spagna, azionari Europei positivi

 L’esito positivo dell’asta dei titoli del debito spagnoli sembra riflettersi su tutto l’azionario Europeo ed Americano; nel Vecchio continente abbiamo il FTSE-Mib che si appresta a chiudere una giornata estremamente positiva (+2.17%) grazie al settore bancario che per il secondo giorno di fila regge l’andamento di Milano. Il +4.47% del FTSE- Banks è sorretto a sorpresa da Ubi Banca, la migliore non solo dell’indice settoriale ma anche di tutte le blue-chips con una performance del 7.13% che richiama però entro domani una discesa per le prese di profitto di brevissimo. A seguire Banca Popolare di Milano con 6.51% di guadagno e Unicredit con il 5.10% immediatamente sotto. Bene anche Intesa SanPaolo con il 5% preciso al momento ed il prezzo che oscilla intorno a 1.28 confermando la fiducia nel colosso italiano. Male invece Banca Mediolanum che con un misero 1.18% mostra evidenti difficoltà rispetto al resto del paniere.

L’eurozona vara l’aumento delle risorse per l’Fmi

 I ministri dell’eurozona hanno concordato proprio ieri il potenziamento delle risorse del Fondo Monetario Internazionale di 150 miliardi di euro: si tratta di una misura volta a contrastare in maniera ancora più efficace la crisi del debito, ma non è ancora chiaro se si potrà raggiungere il limite dei duecento miliardi, soprattutto alla luce del diniego britannico. La conference call in questione è durata ben tre ore e al termine di essa, gli stessi ministri hanno annunciato che le nuove garanzie di prestito nei confronti dell’organizzazione di Washington verranno messe a disposizione anche dalla Repubblica Ceca, dalla Danimarca, dalla Polonia e dalla Svezia, paesi che non fanno parte dell’unione monetaria.

Adiconsum delusa dalle mancate liberalizzazioni

 La delusione è palpabile, inutile negarlo, in molti si attendevano delle misure più coraggiose sulle liberalizzazioni, ma la manovra finanziaria non ha finora convinto da questo punto di vista: come ha spiegato l’Adiconsum, molti provvedimenti sono stati promessi e poi non realizzati, ma quello che ha indispettito maggiormente è stato il blocco di alcuni propositi, visto che un’apertura c’era effettivamente stata. Pietro Giordano, numero uno dell’associazione dei consumatori, ha anche precisato che non è la prima volta che si verifica una situazione simile, con un governo che propone e poi non mantiene la promessa, dunque si tratta purtroppo di un dejà vu.

Fondo Efsf e disciplina fiscale per ristabilire fiducia nell’Eurozona

 Ripristinare la disciplina fiscale all’interno dell’Unione Europea e rimodulare i compiti del Fondo di sostegno (Efsf) sono le due misure che potrebbero ristabilire la fiducia nell’Eurozona, allentare le pressioni sui bond e sulle banche. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di un’intervista al “Financial Times”. Il banchiere centrale ha chiarito che il raggio di azione della Bce é piuttosto circoscritto, che in assenza di un braccio più forte all’interno di questo mercato la crescita economica mondiale non si riprenderà facilmente e l’incertezza continuerà ad aumentare. Draghi ha anche espresso il suo rammarico per la situazione creatasi fra la Gran Bretagna e l’Unione europea dopo il mancato accordo sulla riforma dei Trattati.

Numeri dell’evasione fiscale in Italia

 L’evasione fiscale indica il comportamento dei contribuenti volto a ridurre o eliminare il prelievo fiscale imposto dal proprio Paese attraverso opportune norme: chi evade il fisco infatti vìola delle specifiche norme fiscali solitamente attraverso operazioni di vendita effettuate senza emissione di fattura, ricevuta o scontrino fiscale. Stiamo parlando delle cosiddette vendite in nero, che vanno dal semplice caffè al bar alle più consistenti compravendite di beni e soprattutto servizi. L’evasione fiscale si concretizza anche attraverso false dichiarazioni dei redditi con conseguente mancata o errata dichiarazione fiscale al quale segue quindi un mancato versamento dell’imposta, solitamente corrisposta in somma inferiore.

Piazza Affari recupera terreno, spread a 488

 Il listino azionario italiano recupera terreno dopo l’incertezza della scorsa ottava; dopo un’open negativo sotto a 14500 in pochi scambi il FTSE-Mib si porta al di sopra del supporto psicologico salendo oltre a 14750 nel corso della mattinata, dove ora lateralizza.  I maggiori istituti di credito sono positivi, ed è proprio questo il fattore che costringe a prendere il minimo del 14 Dicembre come inizio di un nuovo tracy+1 che ora stà cercando di superare i livelli critici e virare al rialzo, per recuperare le perdite dei scorsi giorni.

Abbiamo quindi Unicredit che guadagna il 5.65% portandosi a 0.7195 seguita da Mediobanca (+4.87%) a 4.7380 e Intesa SanPaolo al terzo gradino del podio momentaneamente con una performance del 4.61% che fa’ sfiorare quota 1.2750.

Passera esclude il ricorso a una nuova manovra

 L’intervento del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ieri sera alla trasmissione Che tempo che fa? era molto atteso, in quanto si era consapevoli che quanto avrebbe detto sarebbe stato di rilievo per quel che riguarda i dibattiti economici del paese: anzitutto, l’ex ad di Intesa Sanpaolo ha escluso il varo di una ulteriore manovra finanziaria, una ipotesi paventata dall’ex titolare del Tesoro Giulio Tremonti. Inoltre, è stato sottolineato come il governo Monti proseguirà con decisione nella lotta all’evasione fiscale, nella vendita delle frequenze televisive e nella strada della liberalizzazione di molte professioni, le misure ritenute più significative per rilanciare il sistema finanziario.

Schaeuble auspica ancora una modifica del Trattato di Lisbona

 Cambiare il Trattato di Lisbona per includere delle regole fiscali ancora più stringenti per le nazioni dell’Unione Europea: è questo secondo Wolfgang Schaeuble, ministro tedesco delle Finanze, l’intervento da realizzare con maggiore urgenza e che sarebbe stato auspicabile ottenere nei recenti summit dei leader comunitari. Schaeuble ha rilasciato un’intervista al quotidiano teutonico Frankfurter Allgemeine Zeitung, mettendo in luce quali sono le sue prese di posizione in questo preciso momento storico.

Fitch taglia rating a sette banche globali

 Si abbatte la scure di Fitch su ben sette banche globali: l’agenzia di rating declassa Barclays e Credit Suisse di due gradini da AA- ad A; Bank of America, Bnp Paribas, Citigroup, Deutsche Bank e Goldman Sachs passano da A+ ad A, Credit Agricole e Credit Mutuel passano a A+ da AA-. Declassamento anche per Danske Bank che da A+ giunge ad A, l’olandese Rabobank a AA da AA+, la finlandese Op-Pohjola Group a A+ da AA-. Rimane salva la Grecia: Fitch ha infatti deciso di abbassare l’outlook del Paese da stabile a negativo, confermando la tripla A di Parigi.

Liberalizzazioni e riforme strutturali

 Mario Monti si esprime nell’aula della Camera sottolineando l’importanza di non bloccare o rallentare il processo di liberalizzazione e di considerare le norme presenti nel decreto un inizio: il premier ricorda che presto seguiranno provvedimenti più meditati e organici in merito. Anche Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, si propone di battere le lobby e di continuare da gennaio a discutere del processo di liberalizzazione nonostante la competizione sia “il terrore” di tutti i conservatori, di destra, di centro e di sinistra. Il premier e il sottosegretario rappresentano due paladini, il primo si era già mosso in tal senso come capo della Commissione per la concorrenza dell’Unione Europea e il secondo al vertice dell’antitrust italiana.