I macchinisti della Boeing Co. hanno cominciato a tornare a lavorare oggi, dopo aver accettato un nuovo contratto che prevede un aumento del 15%: si è così concluso uno sciopero che aveva reso inattivi gli impianti di fabbricazione di aerei per ben otto settimane e che aveva inoltre provocato un taglio dei profitti pari a 10,3 milioni di dollari al giorno. Il nuovo contratto, di durata quadriennale, è stato approvato la scorsa notte dal 74% dei votanti, così come è stato annunciato dall’International Association of Machinists and Aerospace Workers.
Secondo Scott Carson, top manager della Boeing:
Si attende con ansia il momento in cui il team di lavoratori torni insieme per poter riavviare i lavori di costruzione di aerei per i nostri clienti.
La seconda compagnia al mondo per quanto riguarda la costruzione di aerei commerciali potrebbe avere bisogno di un altro mese per assestare al meglio le linee di assemblaggio. Lo sciopero indetto dai 27.000 membri della Boeing degli stati di Washington, Oregon e Kansas ed avviato lo scorso 6 settembre, è costato alla società statunitense circa 100 milioni di dollari in perdite per ogni giorno senza lavoro. Richard Aboulafia, analista statunitense esparto di consulenze nell’ambito dell’aviazione, si è così espresso al riguardo:
La maggior parte del lavoro di riassestamento sarà ben effettuato, nonostante richiederà più di un anno. Un altro fattore positivo è che nessuna compagnia aerea ha cancellato i suoi ordini a causa dello sciopero.