L’elezione di Obama porta ottimismo nelle piazze asiatiche: indici in rialzo e buone prestazioni delle principali società

 I titoli asiatici hanno immediatamente fatto rilevare dei rialzi generali all’annuncio dell’elezione di Barack Obama come presidente degli Stati Uniti: la vittoria del candidato democratico ha infatti portato maggiore ottimismo per quanto riguarda le speranze di risollevare l’economia globale dalla crisi creditizia. Toyota Motor Co., la quale deve la maggior parte delle sue vendite al mercato nordamericano, ha guadagnato ben 10 punti percentuali: Obama si è infatti impegnato al versamento di 175 miliardi di dollari come stimolo ai settori economici.

 

L’indice MSCI Asia Pacific è in rialzo del 4,8% ed ha chiuso a quota 94,52 yen alla borsa di Tokyo: tutti i gruppi industriali più importanti sono in crescita e altri positivi effetti sono stati avvertiti dall’indice giapponese Nikkei 225 Stock Average (+4,5%). I principali mercati asiatici hanno aperto le contrattazioni col segno positivo: l’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato 3,2 punti percentuali, guidato in particolare dalla società PCCW Ltd. di Richard Li, dopo che il miliardario e la China Network Communications Group Co. ha offerto 1,9 miliardi di dollari per il rilevamento di altri investitori.

 

Con la vittoria Obama finisce definitivamente l’era della deregulation economica di Greenspan,

 Il nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama potrebbe cambiare le regole finanziarie ereditate dall’era Greenspan, sostenuto da una solida maggioranza democratica al Congresso e dalla rabbia del popoloamericano per l’attuale crisi del sistema del credito. I sondaggi hanno mostrato che è stata l’economia il fattore decisivo per la vittoria di Obama sul repubblicano McCain, dando al nuovo presidente un chiaro mandato per realizzare quanto annunciato in campagna elettorale.

In un momento come questo, non possiamo affrontare altri quattro anni di incremento della spesa, tagli delle tasse indiscriminati o la totale mancanza di tutele regolamentari che lo stesso ex presidente della Federal Reserve Alan Greenspan ha ora giudicato un errore,

ha scritto Obama sul Wall Street Journal questa settimana.

Obama presidente: salgono i mercati, ma la situazione USA resta critica

 Le elezioni presidenziali portano forti rialzi anche a Wall Street. Ieri l’S&P 500 ha chiuso in rialzo del 4,1%, un rialzo del genere in concomitanza dell’elezione di un presidente non si era mai verificato da quando ha aperto il Nyse. La vittoria di Obama era data quasi per certa e quindi il mercato ha subito cercato di valutare il risultato politico. Da oggi presidenza e congresso tornano ad essere entrambi in mano ai democratici, sarà quindi più facile portare avanti una politica anti-crisi, senza gli scontri tra fazioni a cui abbiamo assistito durante il dibattito sul piano Paulson. Obama ha in mente un nuovo pacchetto da 175 miliardi di dollari a sostegno dell’economia: denaro che servirà a costruire nuove infrastrutture, a sostenere i soggetti più colpiti dalla crisi dei mutui, ad aiutare i produttori di automobili etc. Altre risposte però dovranno arrivare, a partire dalla crisi dei mercati (il cui sviluppo è ancora imprevedibile), dalle missioni militari e dalla crisi ambientale.

Istat: 7, 5 milioni i poveri in Italia nel 2007

Non sembra volersi sradicare la povertà in Italia. Secondo il rapporto dell’ Istat sulla povertà in Italia nel 2007, si trova in condizioni di povertà relativa circa l’11% delle famiglie residenti pari a  ben 2 milioni 653mila, con 20 mila famiglie in più rispetto all’anno 2006. Sono, quindi, 7 milioni 542 mila i poveri in Italia, pari al 12,8% della popolazione complessiva. Il fenomeno, che si è mantenuto stabile negli ultimi cinque anni, è maggiormente diffuso nelle regioni del Sud Italia dove si calcola che l’incidenza della povertà, circa il 22,5%, sia 4 volte superiore di quella registrata nel resto della penisola. Tra le regioni più colpite il primato spetta alla Sicilia e alla Basilicata con, rispettivamente, il 27,6% e 26,3%. Secondo i dati pubblicati dall’Istat, la povertà è più diffusa nelle famiglie numerose, con la presenza di tre o più figli, in particolare minorenni, ed inoltre, è legata a bassi livelli di istruzione, a bassi profili professionali e al mancato inserimento nel mercato del lavoro.

Prima perdita dal 2002 per Swiss Re a causa di errate scommesse sugli swap

 Swiss Reinsurance Co., una delle maggiori compagnie assicurative del mondo, ha fatto rilevare la sua prima perdita negli ultimi sei anni ed ha dovuto conseguentemente sospendere un programma di riacquisto di azioni, a seguito di scommesse sbagliate sugli swap creditizi. La società svizzera ha riportato un calo di circa il 5% alla borsa di Zurigo: la perdita totale del terzo trimestre del 2008 ammonta a 304 milioni di franchi svizzeri (259 milioni di dollari), dato non incoraggiante se confrontato col reddito netto ottenuto lo scorso anno (1,47 miliardi di franchi).

 

La stima media di otto analisti economici è stata di circa 150 milioni di franchi di profitto. Il comparto assicurativo è stato indebolito dalle persistenti perdite nei contratti venduti al fine di proteggere i clienti contro i declini dei titoli a reddito fisso: Swiss Re ha effettuato registrazioni per 289 milioni di franchi per quanto riguarda gli swap. Una situazione simile è stata vissuta dalla società statunitense American International Group Inc., che ha recentemente avuto bisogno di un prestito governativo di 85 miliardi di dollari al fine di porre un freno alla perdite sugli stessi prodotti.

 

Per Saipem report positivi di Ubs e Morgan Stanley: è il miglior petrolifero per fronteggiare la crisi

 Secondo Morgan Stanley ed Ubs, Saipem risentirà meno della concorrenza della caduta del prezzi del greggio, in quanto il suo portafoglio ordini è robusto, le sue capacità industriali riconosciute e la sua struttura finanziaria più che solida. Il titolo è caduto la settimana scorsa sui minimi dal gennaio del 2006 ed a questi prezzi incorpora uno scenario catastrofico che non avrebbe eguali nella storia recente dell’industria petrolifera. Entrambe le banche d’affari consigliano di acquistare il titolo. Le due banche d’affari hanno lavorato con energia sulle loro valutazioni per aggiornarle alla caduta del prezzo del greggio ed al peggioramento del quadro macro economico. La revisione è stata brutale e Ubs ha deciso, mediamente, un dimezzamento del target price delle società del settore. Morgan Stanley ha abbassato meno, ma solo perché aveva aggiornato di recente le sue aspettative. I due report concordano su molto aspetti e traggono anche le stesse conclusioni su Saipem: a 15 euro, dopo una discesa del 44% dall’inizio dell’anno, il titolo è da comprare perché sconta una caduta delle nuove commesse e pesantissime cancellazioni di ordini, eventi che contrastano con quanto comunicato dalla società in occasione della trimestrale.

Il Financial Times vede la bufera abbattersi sull’Europa

 Secondo il Financial Times nuvole, pioggia e lampi sono destinate a imperversare sui cieli europei nei prossimi mesi, in un parallelismo tra previsioni economiche e meteorologiche che fa ben capire quali sono stati gli effetti della crisi finanziaria sull’economia reale. In questo grafico (per vederlo è necessario iscriversi gratuitamente al sito del Financial Times) si possono vedere le previsioni di crescita per gli stati europei in chiave appunto di previsioni meteo. Per fare un esempio sull’Italia sono presenti nuvole cariche di pioggia, segno che le prospettive di crescita sono decisamente negative (crescita 0 per il 2008 e il 2009). Significativo poi è il confronto con le previsioni fatte ad aprile e a luglio: a colpo d’occhio possiamo notare un forte e continuo peggioramento dello scenario per tutti i paesi con l’Italia che è passata da +1,1% nelle stime di aprile all’attuale +0%.

Entro la fine del 2008 KKR diverrà una compagnia pubblica: la crisi economica sta rallentando la trasformazione

 KKR & Co. LP, la società finanziaria specializzata in particolare in operazioni di leveraged buyout e guidata da Henry Kravis e George Roberts, ha rimandato la pubblicazione dei suoi piani per la seconda volta in un anno, dato che la crisi del credito ha sempre più eroso il valore dei propri investimenti. La compagnia olandese, la quale sta progettando di diventare una compagnia pubblica rilevando la società che aveva creato nel 2006, avrà bisogno di un’altra settimana per poter completare la transazione.

 

KKR ha affermato che diverrà una compagnia pubblica entro la fine del 2008. Questo ritardo, come già sottolineato, è la conseguenza del rallentamento dell’economia globale e della forte crisi subita dai mercati finanziari a seguito della bancarotta di Lehman Brothers: la stessa società olandese ha fatto sapere che la difficile situazione dei mercati è continuata per tutto il mese di ottobre e a testimonianza di ciò c’è il calo di oltre 649 milioni di dollari nel valore degli investimenti che si è verificato negli ultimi tre mesi.