Piazza Affari sale sui massimi da agosto 2011

 Grande momento per la borsa italiana, spinta soprattutto dai titoli bancari che nelle ultime settimane hanno beneficiato del forte calo dello spread e della recente decisione del Comitato di Basilea di allentare le stringenti condizioni previste dalla nuova normativa sui vincoli di liquidità. Nella seduta di ieri Piazza Affari si è dimostrata ancora una volta la regina d’Europa, facendo nettamente meglio rispetto alle altre borse continentali. Secondo alcuni addetti ai lavori gli investitori iniziano anche a speculare sul risultato delle prossime elezioni, che dovrebbero consegnare un esecutivo pro-euro e impegnato sulla strada delle riforme.

Banche italiane promosse da Ubs

 La banca d’affari svizzera Ubs ha pubblicato un report nel quale ha posto la sua attenzione sulle prospettive relative al settore bancario italiano. Ubs prevede progressi dalla seconda metà del 2013, a seguito di un graduale miglioramento del contesto macroeconomico e politico in Italia e in Europa. A Piazza Affari i titoli bancari hanno beneficiato del report di Ubs, spingendo al rialzo l’indice azionario FTSE MIB in area 17.170 punti (+1,3%). Tra i titoli bancari migliori c’è sempre Banca Mps (+3,7% a 0,289 euro), seguita da Unicredit (+3,26% a 4,176 euro) e Banco Popolare (+3,08% a 1,471 euro).

Speculazione Banca Mps

 Giornata di realizzi sui titoli bancari a Piazza Affari, dopo il rally degli ultimi giorni favorito dal crollo dello spread Btp-Bund sotto 270 punti base e dalla revisione degli accordi di Basilea 3 sui vincoli di liquidità per gli istituti di credito europei. Le prese di beneficio interessano soprattutto Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha iniziato il nuovo anno in grande spolvero passando da area 0,23 euro a 0,313 euro. Il top toccato ieri è il livello più alto da aprile 2012. Stamattina, però, il titolo cede l’1,98% a 0,2766 euro.

Mps supera 0,31 euro ai top degli ultimi 9 mesi

 Non si ferma il rally in borsa di Banca Mps, che anche stamattina sta evidenziando la migliore performance nell’indice azionario italiano principale FTSE MIB, attualmente in territorio positivo ma solo dello 0,05%. Grazie alla revisione degli accordi di Basilea 3 l’indice FTSE MIB è volato sopra 17mila punti, trainato soprattutto dal settore bancario. Banca Monte dei Paschi di Siena, spinta da volumi record, è salita fino a 0,313 euro sui livelli più alti da inizio aprile 2012. Attualmente il titolo guadagna il 9,36% a 0,2887 euro.

Come investire sul settore bancario europeo nel 2013 secondo Rbs

 Alberto Gallo, responsabile della strategia sul credito in Europa per Royal Bank of Scotland, è convinto che il vecchio continente attirerà grossi flussi di capitale grazie all’appetibilità dei rendimenti offerti. Nel comparto obbligazionario l’esperto guarda con grande interesse ai bond bancari senior, grazie ai passi in avanti che saranno compiuti nella direzione di una maggiore Unione bancaria, mentre tra i corporate bond preferisce puntare sugli high-yield bond. Secondo il guru di Rbs l’economia europea resterà in sofferenza, “ma il premio al rischio sui bond è ancora interessante rispetto ad altre aree geografiche”.

Banca Mps stop ai Monti-bond dalla Bce

 Il dossier Banca Monte dei Paschi di Siena è seguito attentamente dai policy makers europei. L’approvazione condizionata da parte della Commissione UE all’emissione dei Monti-bond da parte dell’istituto bancario senese trova ora un nuovo ostacolo, che arriva ancora una volta dall’Europa. Questa volta è Mario Draghi, governatore della Bce, a smorzare gli entusiasmi a Rocca Salimbeni. Il banchiere centrale vuole che il pagamento degli interessi sui Monti-bond al Tesoro italiano non avvenga attraverso l’emissione di altro debito, bensì permettendo a Via XX Settembre di entrare nel capitale della banca toscana.

Banca Mps via libera ai Monti-bond

 Banca Monte dei Paschi di Siena tira un sospiro di sollievo. Arriva il via libera ai Monti-bond, che sanciscono praticamente il salvataggio della banca da parte del governo. Ieri è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge salva infrazioni europee. All’articolo 8 c’è la nuova disciplina dei Monti-bond, ovvero le obbligazioni che l’istituto di credito senese emetterà a favore del Tesoro per raggiungere gli obiettivi sui requisiti di rafforzamento del capitale richiesti dall’Eba, ovvero l’european banking authority. Stamattina in borsa il titolo Banca Mps guadagna l’1,3% a 0,2022 euro.

Banca Mps rating tagliato a spazzatura da S&P

 Brutta tegola per Banca Monte dei Paschi di Siena. L’istituto più antico d’Italia è finito ne lmirino dell’agenzia di rating Standard & Poor’s che ha deciso di tagliare il giudizio sul merito di credito di lungo periodo a BB+ da BBB- confermando l’outlook negativo, che apre la strada a nuovi downgrade nei prossimi mesi. Il declassamento effettuato da S&P porta l’istituto bancario senese al livello “junk” (spazzatura), collocandolo così tra gli emittenti più speculativi. Sul finire di ottobre anche Moody’s aveva bocciato Mps al rating “spazzatura”, portando il giudizio a Ba2 da Baa3.

Banca Mps appeal speculativo su dossier Monti-bond

 Il titolo Banca Monte dei Paschi di Siena è in leggero rialzo questa mattina a Piazza Affari, dopo che ieri le azioni della banca senese avevano sperimentato un progresso del 6,86%. Stamattina, a poco più di un’ora dall’inizio delle contrattazioni di borsa, il titolo Banca Mps guadagna lo 0,32% a 0,2171 euro. Il titolo ha toccato un massimo intraday a 0,2196 euro, il massimo più alto dallo scorso 8 novembre. L’appeal speculativo del titolo deriva dal fatto che ancora non è stata trovata un’intesa sui cosiddetti Monti-bond.

Ristrutturazione Monte Paschi opinioni Fondazione

Qualcosa, anche in Mps, sembra muoversi per il verso giusto. A sostenerlo è la Fondazione della banca, azionista di riferimento (ma in fase prevedibilmente calante), che ha colto l’occasione per apprezzare il lavoro di ristrutturazione organizzativa che è stato intrapreso fino ad oggi dal management dell’istituto di credito toscano. Un lavoro che è “basato anche su scelte dolorose e coraggiose, fiduciosa del fatto che verrà trovata una sintesi tra le irrinunciabili esigenze industriali di razionalizzazione della ‘macchina operativa’ e la necessità di mantenere la centralità dei dipendenti. Questo per incrementare l’efficienza e la profittabilità del gruppo, migliore tutela per il futuro sia per gli azionisti che per il personale” – ha dichiarato la Fondazione per il tramite del suo numero 1.

Mps riduce le esternalizzazioni

 Le principali sigle sindacali rendono noto che il management dell’istituto di credito Monte dei Paschi di Siena avrebbe ridotto le esternalizzazioni di personale da 2.300 unità a 1.600 unità. Una decisione che è stata accolta favorevolmente dai rappresentanti dei lavoratori dell’istituto bancario, ma che tuttavia non distoglie l’attenzione dalle conseguenze di quanto sta accadendo all’interno dei piani alti dell’azienda di credito toscana. Cerchiamo pertanto di comprendere cosa potrà accadere ai lavoratori di Mps in questo nostro breve approfondimento.

Sindacati MPS sul piede di guerra

 Continua la guerra aperta tra i sindacati e il Monte dei Paschi di Siena, con i primi che accusano il top management dell’istituto di credito toscano di “giocare allo sfascio”. Un’accusa piuttosto dura – tutt’altro che inattesa – che è giunta a margine delle dichiarazioni dell’amministratore delegato Fabrizio Viola al quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore, nelle quali il manager, secondo i sindacati, avrebbero confermato “non solo il progetto sulla esternalizzazione del back-office, ma addirittura l’outsourcing dell’intera struttura del Consorzio Operativo e di altre attività”.

Co.co. bond per Monte Paschi di Siena

 Monte dei Paschi di Siena, l’istituto di credito più antico d’Italia, attualmente al centro di una intricata vicenda che ha conseguito ampio risalto mediatico, starebbe valutando l’ipotesi di emettere un Co.co. bond per potersi rafforzare sotto il profilo patrimoniale. A confermarlo è l’amministratore delegato della società, Fabrizio Viola, durante una recente conference call con la quale ha presentato i risultati trimestrali conseguiti dalla società.

L’obiettivo è palese: cercare di soddisfare quanto prima i requisiti domandati dall’EBA, che vorrebbe le banche italiane più solide patrimonialmente. L’authority europea nel settore bancario avrebbe in particolar modo richiesto a Monte dei Paschi di Siena un’iniezione di nuovi capitali pari ad almeno 3,23 miliardi di euro: gli osservatori affermano che alla banca senese mancherebbe ancora un miliardo di euro. Di qui l’intenzione di lanciare tale strumento finanziario.

Indagine per aggiotaggio su MPS

 Non sembra esserci pace per la banca più antica d’Italia. Dopo una puntata di Report che ha profilato l’immagine deprimente di un istituto che ha visto tempi migliori, ieri mattina la Guardia di Finanza ha fatto visita negli uffici di Rocca Salimbeni. Coordinato dal sostituto procuratore Antonino Nastasi, il nucleo operativo dei finanziari di Roma ha perquisito e acquisito documenti anche a Firenze, Roma, Milano, Mantova e Padova.

Le indagini e le investigazioni avrebbero altresì riguardato il Comune e la Provincia, dove sarebbero stati prelevati alcuni atti amministrativi, e le abitazioni private del presidente e del provveditore della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Gabriello Mancini e Claudio Pieri, dell’ex direttore generale Marco Parlangeli, e di Antonio Vigni,  allora dg dell’istituto, oltre alla casa e allo studio professionale dell’ex presidente Giuseppe Mussari, attuale vertice dell’Associazione bancaria italiana. Ad ogni modo, stando a quanto sta emergendo in queste ultime ore, tra gli indagati non vi sarebbero né Mussari né Mancini.