Unioncamere presenta l’identikit dell’imprenditore

 Il 52% di chi fa impresa è stato motivato dalla fiducia in se stesso e dal desiderio di affermarsi. Insomma, una vera e propria scelta di vita. Lo afferma Unioncamere che, in una recente ricerca del proprio Centro Studi, presenta l’identikit dell’imprenditore. Non è, però, un quadro tutto a tinte rosa, quello che emerge dallo studio dell’organismo camerale. Infatti, in oltre il 34% dei casi più che da una scelta, la decisione di mettersi in proprio è stata ispirata da pura necessità, dopo aver perso un lavoro dipendente.

Il titolo di studio dell’imprenditore medio, in base alla stessa ricerca, è il diploma; la sua età oscilla tra i 30 e i 40 anni; il suo sesso è maschile.

Europa, nuove norme per i veicoli commerciali

 L’accordo raggiunto con i governi nazionali per rivedere i limiti alle emissioni di CO2 per i veicoli commerciali ha ricevuto il ‘via libera’ dal Parlamento europeo. Parte dell’accordo prevede incentivi per la produzione di furgoni che rispettino l’ambiente con basso consumo di carburante e penalità per chi viola la nuova normativa europea.

L’accordo è stato approvato con 534 voti favorevoli, 117 contrari e 15 astenuti. Ora si aspetta l’approvazione formale da parte del Consiglio.

Imprese, mani legate dalla burocrazia

 Tra i principali paesi dell’Unione Europea, l’Italia è quella dove burocrazia e fisco penalizzano maggiormente le piccole e medie imprese. Lo ricordano dalla Cgia di Mestre (Associazione Artigiani Piccole Imprese), dati alla mano. Così, sono messi in fila i quindici pagamenti richiesti che comportano una perdita di 285 ore ogni anno mentre è pari al 68,6% degli utili il prelievo fiscale a cui è sottoposta ogni azienda.

In particolare, in Europa, la Germania, stando sempre alla ricerca realizzata dalla Cgia di Mestre su dati della World Bank/IFC, richiede 215 ore per adempimenti burocratici e fiscali, la Spagna ne richiede 197, la Danimarca 135 e l’Irlanda soltanto 76.

Parlamento europeo, migliorare i servizi per le imprese

 “Bisogna migliorare le prestazioni e l’accessibilità (anche per via elettronica) dei cosidetti Sportelli unici per le imprese che offrono le informazioni a imprenditori interessati a fornire servizi trasnfrontalieri sulle norme sul lavoro, sulla previdenza sociale o in materia fiscale e di Iva“. E’ quanto sostengono i parlamentari europei in una risoluzione preparata da Evelyne Gebhardt (S&D, DE).

Nel documento, gli eurodeputati denunciano che la Direttiva servizi, approvata nel 2006, non ha avuto ancora una corretta applicazione con la conseguenza di non aver raggiunto l’obiettivo di facilitare la formazione di un mercato unico per i servizi.

Impresa in rosa, prevale il “fai da te”

 Imprenditrici sul lavoro e nella vita. Questo, in sintesi, il profilo della manager italiana in base a uno studio realizzato dalla Cna, Confederazione nazionale dell’artigianato, su 101 imprenditrici associate.

In particolare, è emerso che la manager-tipo è diplomata (56,4%), ha superato i 40 anni (70%), ha un’esperienza di più di dieci anni (73,3%) e lavora nel Nord Italia (51,5%).

Eni, accordo per cedere quota giacimento Elephant a Gazprom

 Eni ha siglato un accordo che pone le basi per la futura cessione a Gazprom da parte della stessa Eni della quota detenuta da quest’ultima (33,3%) nel consorzio per lo sviluppo del giacimento petrolifero libico di Elephant, nella zona desertica sud occidentale a quasi 800 chilometri da Tripoli.

Lo comunica una nota dell’Eni secondo la quale la quota ceduta a Gazprom è stata valutata circa 170 milioni di dollari. “L’accordo – aggiunge ancora il comunicato – sarà firmato nelle sedi competenti e sottoposto per approvazione alle autorità libiche“.

Commercio, imprese pessimiste sulla ripresa

 Non sono ottimiste le piccole imprese che operano nel commercio. Il dato è contenuto nell’indagine congiunturale su commercio e servizi a cura di Unioncamere relativa al IV trimestre del 2010 ma che butta uno sguardo sulle attese per il 2011.

Così, se le aziende con oltre venti dipendenti hanno una visione del futuro a tinte decisamente rosa e fanno registrare un + 22% nel saldo tra coloro che si aspettano un aumento delle vendite e quanti, invece, temono una diminuzione, ben diversa è la situazione nelle imprese di dimensioni inferiori. I piccoli esercenti, infatti, segnano un – 19% nel saldo tra ottimisti e pessimisti sul futuro del settore. E se, poi, si scorpora  lo stesso dato della grande distribuzione su base territoriale, si noterà che un atteggiamento più positivo (+ 10) è riscontrabile nelle regioni del Nord Italia mentre nelle altre parti del Paese si respira un’atmosfera più preoccupata.