Era solo questione di tempo; S&P già minacciava silenziosamente un downgrade all’Italia e probabilmente voleva aspettare la fiducia alla manovra per confermare le aspettative di crescita nulle, fatto sta che da oggi invece di una A+ il nome del Paese sarà accompagnato da una bella “A”.
Crescita nulla abbiamo detto, ed è proprio in base a questo che arriva il voto di S&P; secondo l’agenzia di rating infatti il Governo italiano non ha saputo prendere le misure per evitare la crisi ed incentivare la crescita e si prevede per il Paese un momento di stallo (se non recessione) causato proprio dall’impotenza della classe Governativa di fronte ai problemi.
In casa BMW si continuano a macinare utili a fronte di un fatturato in robusta ascesa. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia del secondo trimestre fiscale del produttore automobilistico tedesco, da sempre apprezzato per la solidità e l’affidabilità dei veicoli immessi sul mercato. Nel dettaglio,
Dopo la revisione dell’outlook, da “stabile” a “negativo”, sull’Italia, l’Agenzia di rating Standard & Poor’s ha allo stesso modo modificato il proprio orientamento su alcuni dei colossi quotati in Borsa a Piazza Affari. Tra questi c’è anche Enel, sulla quale Standard & Poor’s ha da un lato confermato i rating, ma dall’altro ha variato l’outlook da “stabile” a “negativo”.
L’Agenzia di rating Moody’s non fa sconti nel nostro Paese neanche al colosso bancario europeo
Considerando da un lato i vincoli normativi, sempre più stringenti, e dall’altro le incertezze legate al quadro macroeconomico, Banca Carige ha alzato il velo sul Piano Strategico 2011-2014 che, in accordo con quanto messo in risalto proprio dal Gruppo bancario, risulta essere improntato alla prudenza. Nel dettaglio, il Piano, tra l’altro, prevede il mantenimento della massima attenzione al profilo della liquidità tenendo conto di
Fatturato sul livello dei 4,4 miliardi di euro a fronte di un ebitda annuale a 385 milioni di euro. E’ questa la guidance 2011 che Parmalat ha confermato in concomitanza con l’esame e l’approvazione dei dati del primo trimestre 2011 da parte del Consiglio di Amministrazione. Nel dettaglio, il periodo gennaio-marzo 2011 s’è chiuso per il gruppo alimentare con un fatturato netto in aumento dell’8,9%, anno su anno, grazie soprattutto alle ottime performance di crescita registrate in alcuni Paesi esteri, tra cui il Canada, il
Il Monte dei Paschi di Siena ha archiviato il primo trimestre 2011 con dei dati che sono risultati essere i migliori dalla metà dell’anno 2008. A metterlo in risalto è stato proprio il Gruppo bancario quotato in Borsa a