Anche banca Intesa Sanpaolo farà ricorso ai Tremonti bond

 È previsto per il consiglio di gestione del prossimo 20 marzo il via libera da parte di banca Intesa Sanpaolo al ricorso ai cosiddetti Tremonti bond. Ad annunciare la notizia è stato proprio l’amministratore delegato del gruppo bancario, Corrado Passera, intervenuto nel corso del forum di Cernobbio della Confcommercio (la confederazione generale che raggruppa commercio, turismo, servizi, professioni e piccole e medie imprese). Si tratta, in questo caso, del secondo istituto creditizio che fa questo passo, dopo l’iniziativa intrapresa recentemente dal Banco Popolare. Dalle parole di Passera è emerso come uno dei temi che dovranno essere maggiormente affrontati e studiati è quello della vigilanza sulle banche:

Gli istituti di credito hanno già mostrato come siano seriamente intenzionati a collaborare, ma non credo sia necessario affidare il controllo sul credito alle prefetture; non è un’idea saggia.

 

Gruppo Montepaschi in soccorso dei clienti in difficoltà. Prevista la sospensione del pagamento della rata

Aiutare le famiglie in difficoltà attraverso una serie di iniziative anti-crisi. E’ quanto ha annunciato di fare il Gruppo Montepaschi che nei giorni scorsi ha adottato un pacchetto di misure a sostegno dei clienti in difficoltà a causa della crisi economica. Il pacchetto anti-crisi Consumer Lab, realizzato in accordo con le maggiori associazioni dei consumatori, prevede quattro mosse per soccorrere i clienti che hanno perso il lavoro, che sono in cassa integrazione, che hanno rate arretrate o hanno figli minori o anziani a carico. La misura più rilevante annunciata da Mps consiste nella sospensione del pagamento delle rate del mutuo per i clienti in difficoltà.

BNP Paribas annuncia perdite per l’ultimo trimestre 2008: pronto un piano statale di sostegno

 BNP Paribas SA, maggior banca della Francia per quanto riguarda il valore di mercato, ha annunciato di aspettarsi una perdita di circa 1,4 miliardi di euro per il quarto trimestre del 2008: è stato soprattutto l’andamento altalenante del titolo dell’istituto creditizio e dei bond di mercato a portare a un consistente calo negli investimenti bancari. Il dato non è certo incoraggiante se confrontato con il reddito netto ottenuto da BNP Paribas solamente un anno fa e che ammontava a 1,01 miliardi di euro: la banca francese, la quale ha sede a Parigi, ha voluto precisare in una nota che il reddito netto relativo a tutto il 2008 è stato pari a 3 miliardi di euro. Come ha spiegato la stessa BNP Paribas:

Il quarto trimestre dell’anno appena terminato è stato caratterizzato da dei movimenti eccezionalmente violenti che si sono verificati nei mercati di capitale. Il settore degli investimenti bancari ha subito una perdita di 2 miliardi di euro al loro d’imposta.

“Vaffanbanka!” manuale di autodifesa economica e finanziaria a rendimento garantito

 Sappiamo ora, che non possiamo fidarci dei report delle potenti istituzioni mondiali: questa gente è buona solo a farsi gli “affari loro”. Sappiamo anche, che quando un promotore finanziario ci vuole propinare un PAC, è bene pensarci due volte. Ma allora, escludendo i trader (che per la loro “professione” è fondamentale seguire un certo tipo di studi), come fa’ un semplice cittadino a capire dove investire? Deve armarsi di buona volontà ed iniziare a studiare l’Economia e la Finanza? Non per forza.

Anche se delle basi è giusto averle poiché la materia ci tocca direttamente (sia che vogliamo investire o meno, non si può sentir parlare di tasso fisso e variabile, PIL, disoccupazione, debito pubblico, azioni, obbligazioni e storcere il naso), basta solamente un po’ di buonsenso e una corretta informazione per non farci spennare.

Prima previsione negativa dal 2002 per i profitti di BOC Hong Kong

 BOC Hong Kong (Holdings) Ltd ha lanciato il primo avvertimento da sei anni a questa parte riguardo a un calo dei profitti rispetto alla sua quotazione iniziale: tale evento potrebbe portare a nuove previsioni negative in relazione ai guadagni delle banche della città asiatica. BOC Hong Kong, la quale rappresenta il maggior istituto creditizio per volume di assets nella città, ha fatto sapere nella giornata di ieri che Bank of China, da cui essa dipende, estenderà una garanzia di credito di circa 2,5 miliardi di dollari per rafforzare il capitale di base della sua unità. BOC Hong Kong ha stilato delle previsioni di profitto secondo cui nel 2008 vi sarà un calo considerevole della crescita e un declino nel valore dei suoi investimenti creditizi.

 

Kenny Tang, direttore esecutivo della società Redford Securities Co. di Hong Kong, ha espresso il suo parere riguardo a tale situazione:

Per il mercato questo segnale rappresenta la conferma che vi sono potenzialmente molte banche che effettueranno previsioni negative per le loro holdings.

Numerose banche di Hong Kong, tra cui Bank of East Asia Ltd., terzo maggior istituto per assets della città, e Dah Sing Banking Group Ltd., hanno già provveduto a informare che la crisi finanziaria globale indebolirà notevolmente i profitti.

 

Intesa Sanpaolo emette un bond da 1,25 miliardi di euro senza garanzia statale

La banca italiana Intesa Sanpaolo ha emesso un bond da 1,25 miliardi di euro senza la garanzia da parte del Tesoro. L’operazione, normale in un mercato tranquillo ma coraggiosa ed importante in questo periodo di forte crisi finanziaria, è la prima in Italia, in seguito al crack di Lehman Brothers e la seconda in tutta Europa dopo quella di Bnp Paribas. Il prestito obbligazionario, della durata di 5 anni, è stato emesso da Intesa Sanpaolo senza la garanzia dello Stato e ha finalmente riaperto anche in Italia il mercato obbligazionario, dormiente da mesi.

Conti dormienti: lunedi scade il termine per il risveglio

Sono ancora quattro i giorni utili per recuperare in extremis i conti dormienti in banca prima del definitivo passaggio delle somme al Fondo ministeriale. Entro lunedi 15 dicembre (compreso), infatti, i titolari o i loro eredi di conti dormienti o di rapporti contrattuali fermi da più di dieci anni presso gli istituti di credito, hanno la possibilità di recuperare le proprie somme. Il tutto, come spiega l’Associazione bancaria italiana, con una semplice operazione di sportello: basta la richiestra dell’estratto conto, la notifica di variazione di residenza o di domicilio, la richiesta di un carnet di assegni o la comunicazione di voler continuare il rapporto. Le operazioni cosiddette “in automatico”,  come i bonifici effettuati da terzi o i Rid, invece, non concorrono ad interrompere la dormienza del conto.

Banca Sella lancia il conto corrente “Tuo Clic Mobile” per i telefonini

L’arrivo degli smartphone, i cellulari innovativi con grandi schermi touchscreen e collegamento alla rete Internet, ha rivoluzionato non solo il mondo della telefonia ma anche quello dei servizi bancari. Oltre agli ormai consueti conti correnti online gestibili comodamente dal computer di casa, ci sono, infatti, anche i nuovi prodotti bancari su cui è possibile operare direttamente attraverso il proprio cellulare. Nasce cosi il Mobile banking offerto in Italia, da diversi istituti di credito come Fineko, Poste Italiane e Banca Sella. Quest’ultima, da tempo impegnata nell’applicazione delle nuove tecnologie, ha lanciato un nuovo conto corrente per i telefonini.

Licenziamenti e joint venture in vista per unità di Credit Suisse

 Credit Suisse Group AG, la seconda banca della Svizzera, sta progettando di tagliare alcuni posti di lavoro all’interno della sua unità di garanzie finanziarie ed è inoltre pronta a considerare una vendita o una joint venture per una parte della sua divisione di gestione degli assets: la banca svizzera procederà a tali operazioni a causa dei sempre peggiori andamenti dei mercati finanziari. Le riduzioni di staff, che potrebbero verificarsi verso la fine del 2008, si aggiungono ai 500 licenziamenti annunciati solamente due settimane fa.

 

Le dimensioni di questi ulteriori tagli del personale, in aree lavorative che includono anche il comparto dei diritti di proprietà, sono ancora da valutare. La divisione contava circa 21.300 impiegati alla fine di settembre. Dirk Hoffmann-Becking, analista inglese della Sanford Bernstein & Co., ha così commentato la notizia:

In testa alla lista vi sono senza dubbio le banche di investimento. Mi aspetto che Credit Suisse riduca gli affari ciclicamente carenti, come le sottoscrizioni e il settore consultivo.

Per quanto riguarda la sua unità finanziaria, Credit Suisse sta tentando di dare maggiore impulso ai profitti, dopo le perdite di 359 milioni di franchi svizzeri (302 milioni di dollari) conseguite nei primi nove mesi del 2008.

 

Mizuho sosterrà il capitale vendendo numerose azioni privilegiate

 Mizuho Financial Group Inc., seconda banca del Giappone per quanto riguarda il volume delle entrate, sta pianificando di vendere circa 300 miliardi di yen (3,3 miliardi di dollari) in azioni privilegiate al fine di dare nuovo vigore al capitale, ridotto da un numero crescente di prestiti sbagliati e dalle perdite negli investimenti azionari. Il direttore generale della banca asiatica, Terunobu Maeda, ha confermato l’operazione durante una conferenza stampa a Tokyo. Tali titoli, i quali non possono essere convertite in azioni comuni, potrebbero essere vendute principalmente ad investitori istituzionali giapponesi. Mizuho, che ha già investito una cifra pari a 1,2 miliardi di dollari in Merrill Lynch & Co. quest’anno, sta tentando di sfruttare i suoi investitori, dopo che la crescita dei debiti e le perdite nelle società azionarie hanno causato il drastico taglio delle previsioni per i profitti delle cinque maggiori banche del Giappone.

 

Altri prestatori potrebbero agire allo stesso modo, anche perchè il Nikkei 225 Stock Average ha già perso più di 24 punti percentuali nel mese di ottobre. David Marshall, direttore gestionale della società Fitch Ratings, ha rilasciato al riguardo una intervista:

Le banche giapponesi stanno cominciando a divenire scarsamente capitalizzate. Credo che per esse abbia maggior senso dare più vigoria al capitale, al fine di preservare la fiducia nei loro confronti.

Nel dettaglio, Mizuho ha fatto rilevare la sua seconda perdita netta negli ultimi tre trimestri. Il titolo della banca giapponese è sceso di 6,6 punti percentuali ed ha chiuso a quota 254,5 yen alla borsa di Tokyo.

 

Mitsubishi UFJ è entrata nella peggiore crisi degli ultimi 21 anni: imminenti le vendite di azioni per sostenere il capitale

 Mitsubishi UFJ Financial Group Inc., la banca giapponese che ha investito 9 miliardi di dollari in Morgan Stanley, ha annunciato che provvederà a vendere una cifra superiore ai 990 milioni di yen (10,7 miliardi di dollari) in azioni per dare nuovo vigore al suo capitale. Mitsubishi, che rappresenta la più grande banca della nazione asiatica, potrebbe vendere inoltre più di 600 miliardi di yen in azioni comuni nei 12 mesi seguenti al prossimo 4 novembre: per quanto riguarda invece le azioni privilegiate, verranno vendute agli investitori per una somma pari a 390 miliardi di yen.

 

La banca giapponese ha conseguito oggi la maggior perdita degli ultimi 21 anni: diversamente dagli istituti creditizi statunitensi ed europei, costretti ad accrescere il proprio capitale, Mitsubishi sta sostenendo il suo bilancio tramite l’acquisto delle partecipazioni di Morgan Stanley e andando a prendere il controllo della affiliata statunitense. Keisuke Moriyama, analista bancario giapponese, ha espresso la sua opinione riguardo la situazione della banca asiatica:

Le banche giapponesi vorrebbero utilizzare il capitale per accrescerlo ed investirlo in banche straniere, il che rappresenta un fattore positivo. Se non dovessero avere denaro a disposizione, non ci sarà nessuna trattativa.

BPI venderà 15 miliardi di pesos in bond: la banca filippina è alla ricerca di nuove acquisizioni

 La Bank of the Philippine Islands, il principale istituto bancario della nazione asiatica per valore di mercato, ha approvato un piano per poter vendere ben 15 miliardi di pesos (315 milioni di dollari) in bond: l’operazione è volta a finanziare le nuove opportunità di acquisizione. La banca filippina, nota soprattutto per la sua attività di prestito, potrebbe vendere una cifra che si aggira tra i 10 e i 15 miliardi di pesos in quello che dovrebbe essere la vendita più sostanziosa per quanto riguarda una banca del paese asiatico.

 

Jaime Augusto Zobel de Ayala, portavoce della Bank of Philippine Islands e membro della Ayala Corp., ha annunciato la scorsa settimana che il gruppo potrebbe essere interessato nell’acquisizione dell’unità filippina della American International Group Inc. Jojo Gonzales, analista della Philippine Partners Inc. di Manila, ha così commentato l’annuncio:

Non credo che pagheranno interessi così alti sui bond. Il sistema finanziario della nazione asiatica è ancora molto liquido. BPI è una garanzia per quanto riguarda i servizi bancari, oltre ad essere la banca più proficua: non è stata coinvolta in nessun fallimento ed è pronta ad accrescere il suo capitale.