Sospensione delle rate del mutuo con i Tremonti bond

 Il Tesoro ha posto delle condizioni interessanti agli istituti di credito nell’ambito della sottoscrizione degli ormai celebri Tremonti bond, soprattutto per quanto riguarda quelle persone che si trovano senza un lavoro o in cassa integrazione: per questi soggetti sarà infatti possibile sospendere per un periodo di 12 mesi le rate del mutuo. Contestualmente, sono stati previsti anche un aumento delle risorse per il credito da fornire alle piccole e medie imprese e degli accordi per anticipare alle imprese le risorse volte a finanziare la cassa integrazione.

La sottoscrizione di questo nuovo strumento finanziario comincerà a partire da oggi grazie a un decreto firmato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Il ministro Giulio Tremonti intende avviare, con queste obbligazioni che hanno preso il suo nome, una maggiore patrimonializzazione delle banche. Ovviamente gli istituti di credito italiani andranno a pagare come contropartita una cedola annuale che è compresa tra il 7,5% e l’8,5%: queste percentuali rimarranno in vigore per i primi anni, poi aumenteranno in maniera graduale soprattutto al fine di favorire il credito alle imprese e alle famiglie.

Mutui al 4%: una circolare ministeriale ne spiega il funzionamento

 La circolare 11434 pubblicata circa una settimana fa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze precisa e chiarisce quelli che erano stati i dubbi e le perplessità che avevano avanzato i clienti delle banche in merito al decreto anticrisi, in particolare per quanto riguarda la fissazione del “tetto” al 4% agli interessi da dover versare sui mutui a tasso variabile. Un primo chiarimento della circolare sottolinea come anche i prestiti che hanno tasso e durata variabile hanno diritto alla suddetta agevolazione: in questo caso il contributo statale evidenzierà i suoi effetti più sulla minor durata del mutuo che sull’ammontare della rata, la quale rimane fissa.

I mercati asiatici continuano ad essere in difficoltà: in calo bancari e materie prime

 I titoli asiatici hanno subito dei bruschi cali, portando l’indice di mercato regionale al suo livello più basso da cinque anni a questa parte. Una delle peggiori performance è stata sicuramente quella di Nomura Holdings Inc., la più grande società di intermediazione del Giappone, la quale ha perso ben 8,4 punti percentuali a seguito della vendita di una partecipazione da 3.1 miliardi di dollari. Non è andata certamente meglio a PetroChina Co., la principale compagnia petrolifera cinese, che ha subito un calo del 4,7% alla borsa di Hong Kong, a causa, in particolare, dell’andamento altalenante del greggio. C’è anche da sottolineare il rallentamento di Baoshan Iron & Steel Co., società specializzata appunto nella produzione di acciaio, la quale ha perso 3,8 punti percentuali immediatamente dopo l’annuncio di UBS AG secondo cui i produttori avrebbero sovrastimato la domanda.