Dopo le enormi turbolenze provocate dalla crisi subprime purtroppo non ancora finite, un’ altra vera e propria turbolenza, nel senso letterale del termine, potrebbe ulteriormente sconvolgere i mercati finanziari: stiamo parlando delle problematiche legate ai cambiamenti climatici, provocati dal riscaldamento globale, che potrebbero ulteriormente sconvolgere i già nervosissimi mercati finanziari. I mercati, infatti, non sono ancora preparati a gestire l’impatto delle variazioni estreme del clima, i cui disastrosi effetti sembrano destinati a diventare sempre più frequenti e sempre più virulenti, come l’ultimo terribile ciclone Ike abbattutosi con violenza sulle coste del Texas ha dimostrato.
Molti pensano a questo pericolo solo perché legato alle pesanti ripercussioni che hanno le catastrofi sulle assicurazioni (i cui risarcimenti sul tema sono passati dai 3,9 miliardi di dollari nel 1970 ai 23 miliardi di dollari del 2000 fino ai 108 miliardi del 2005 ed agli oltre 150 del 2006 ). Ma non è cosi, anche se secondo gli esperti di Kpmg, che hanno realizzato una ricerca sul tema, sono sei i settori principalmente a rischio e cioè: energia, trasporti, aviazione, turismo, sanità e finanza. Tutte le aree del business dovrebbero, però, riconsiderare le proprie attività nell’ottica della sostenibilità ambientale poiché le aziende che non rispetteranno i nuovi parametri saranno seriamente compromesse.