L’imposta di registro sui contratti di locazione: cos’è e come va pagata

 Quando si parla di imposta di registro sui contratti di locazione la legge di riferimento è il D.P.R. del 26 aprile 1986 numero 131, definito appunto “Testo Unico sull’imposta di registro”, che all’articolo 17 espressamente prevede che:

L’imposta dovuta per la registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili nel territorio statale, nonché per le cessioni, risoluzioni e proroghe è liquidata dalle parti contraenti e assolta entro 30 giorni mediante versamento del relativo importo.

Tra l’altro, la Finanziaria 1998 ha introdotto l’obbligo di registrare i contratti di locazione immobiliare, anche se l’importo è minimo: sono esenti dall’obbligo di registrazione solo quei contratti che hanno una durata inferiore ai trenta giorni all’anno. Le modalità di tassazione dei contratti di locazione variano comunque a seconda della tipologia dell’immobile.

Italcementi incorpora Ciments Francais. Al via la riorganizzazione societaria

 Italcementi assorbirà Ciments Francais. Il Consiglio di Amministrazione di Italmobiliare, società che gestisce Italcementi, ha, infatti, approvato il piano di ristrutturazione del gruppo che prevede l’incorporazione in Italcementi della società Ciments Francais. Tramite dell’operazione sarà la holding Siif di diritto francese, posseduta al 100% da Italcementi. Il piano, che porterà vantaggi alla stessa Italmobiliare, mira ad una razionalizzazione della struttura societaria del gruppo attraverso l’individuazione di uno schema societario più chiaro e lineare. Alla base dell’importante riorganizzazione societaria di Italcementi ci sono anche motivazioni strategiche ed economiche: rafforzare l’immagine del gruppo, aumentare l’efficienza e la focalizzazione della gestione industriale e migliorare il controllo del cash-flow. Il tutto per permettere ad Italcementi di affrontare al meglio la crisi che si è abbattuta come un uragano sui mercati finanziari di tutto il mondo.

Analisi Tecnica: Dow Jones peggiore rispetto all’Europa

 Tra tutte le piazze mondiali, quelle sicuramente peggiori da un punto di vista grafico/tecnico sono quelle americane: S&P500 e Dow Jones Industrial Average minacciano nuovi minimi e contengono i rialzi da parecchie sedute.
Infatti, mentre i più importanti indici del vecchio continente (S&P-MIB, Dax, Eurostoxx, FTSE, CAC) davano vita nelle scorse sedute ad un mini-rally rialzista arrivato per gran parte di loro al 50% di rintracciamento sull’ultimo ribasso importante, l’America stazionava sugli stessi valori creando un trading-range.
Compressione dei prezzi che capita in un momento di attesa ed indecisione: sarà da monitorare l’uscita decisa dei prezzi (supportata da forti volumi di scambio) dal range 8333-7721 per avere indicazioni sui movimenti futuri anche di medio periodo.
Analizzando nei time frame più brevi e squadrando i prezzi con il tempo secondo la metodologia di Gann, si ricavano nuovi livelli operativi, validi fintantoché il minimo del 12/02 rimarrà inviolato: 7852, 7974 e 8161 i più vicini ai prezzi correnti, da segnare sul grafico e monitorare, seguendone le violazioni da parte dei prezzi, supportate volendo anche da indicatori tecnici quali RSI o medie mobili veloci, nonchè dal volume di scambi.

La Cgil propone una “tassa di solidarietà” sui redditi superiori ai 150.000 euro

 Nel corso della programmazione televisiva domenicale del pomeriggio appena concluso è arrivata la proposta della Cgil circa l’applicazione di una tassa cosiddetta “di solidarietà” per tutti quei redditi che sono superiori ai 150.000 euro annui: ospite a Domenica in, il segretario confederale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Agostino Megale, ha rivelato i dati di una ricerca dell’Ires (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali), secondo cui l’introduzione di un tale tipo di tributo sarebbe un interessante mezzo di finanziamento degli ammortizzatori sociali, nonché una fonte importante in favore dei precari.

ISTAT: nel 2008 PIL italiano ridotto dello 0,9%

 Notizie poco positive secondo le stime preliminari dell’ISTAT: nel quarto trimestre del 2008 il PIL è sceso dell’1,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto allo stesso trimestre del 2007. Un calo così considerevole non si registrava dal 1980 (anno in cui per la prima volta divenne possibile raffrontare le serie storiche). La situazione non migliora in Europa, la crisi sta avendo effetti sempre più disastrosi sulle economie delle nazioni: nel quarto trimestre del 2008 il PIL ha subìto un calo dell’1,5% sia nell’eurozona che nei Ventisette. Ecco i dati di alcuni Paesi europei: Germania -2,1%; Francia -1,2%; Olanda, -0,9%; Usa -1,8%; Gran Bretagna -0,2%.

Silvio Berlusconi commenta i dati, rammentando la sua preoccupazione per l’attuale crisi:

Il G7 apre anche alla Cina nel tentativo congiunto di superare la crisi economica

 Il gruppo dei sette principali ministri finanziari, riunito in questi giorni a Roma, ha votato un ordine del giorno volto ad affrontare la dura flessione economica che si protrarrà per tutto il 2009. Il G7 e i banchieri centrali hanno annunciato in una dichiarazione congiunta di essere al lavoro per ristabilire la fiducia nei mercati ed essere di sostegno all’economia mondiale. Durante il meeting vi è stata anche la previsione secondo cui l’effetto finale dei pacchetti di salvataggio individuale si farà sentire soltanto nel lungo termine. I policy makers si erano riuniti dopo l’annuncio della scorsa settimana di una contrazione subita dall’economia tedesca e soprattutto dopo che la fiducia dei consumatori statunitensi aveva raggiunto il suo minimo storico dal 1981.

Analisi Tecnica settimanale dell’indice S&P-Mib

 L’indice italiano dei 40 titoli a maggior capitalizzazione apre le contrattazioni Lunedì ad un valore di 18312, lasciando intendere una forte pressione rialzista sul listino. Smentiti in pochi giorni i compratori, ci si riversa sulle vendite chiudendo le posizioni e affondando l’indice fino a toccare un minimo di 17487 per poi concludere la settimana a 17731 mettendo a segno una performance negativa del 3,81%. Niente di grave sembra, considerata la formazione di una candela inside sul grafico weekly, ma scendendo nei frame la situazione si aggrava decisamente.
Proprio sul grafico daily vediamo come Lunedì l’indice rompe 18477 per poi ricredersi immediatamente il giorno successivo portandosi al di sotto della resistenza e iniziando il conteggio di minimi per l’inversione del Main Trend di Gann: conteggio che risulta complesso e pieno di opportunità malgrado la situazione complessa.

L’Economista Mascherato: L’insospettabile logica che fa’ muovere i soldi

 L’apparente difficoltà dietro alle tematiche Economiche e Finanziarie tiene alla larga i curiosi, con la semplice paura di trovarsi ad affrontare una materia “troppo complessa” e piena di numeri. La mancanza poi di un’educazione economica nelle scuole dell’obbligo (materia mai presa in considerazione per l’inserimento nel programma didattico) contribuisce a non formare correttamente persone e famiglie, vittime poi dei raggiri e delle truffe più banali.
Soffermandoci sull’economia (che è quella che più da vicino influisce sulla vita delle persone), chiariamo subito un punto: al 90% si tratta di strategia e non di matematica. Strategie pubblicitarie, di marketing e quant’altro.
Il libro di Tim Harford (giornalista Inglese per il Financial Times, ex professore a Oxford e collaboratore della Banca Mondiale) presenta una serie di situazioni comuni e li spiega sotto il profilo economico-strategico: Perché il prezzo di un caffè è diverso da un bar all’altro? Perché non farete mai un affare comprando un’auto usata? Chi paga realmente gli sconti al supermercato?
Queste domande e tante altre troveranno risposta nel libro intitolato “L’economista Mascherato” edito da Rizzoli e venduto al prezzo di copertina di 16 euro.

Nonostante il buon andamento del titolo in Borsa, Air France taglierà 2.000 posti di lavoro

 Air France-KLM Group, maggior compagnia aerea europea, nonché partner principale di Alitalia, ha annunciato di voler provvedere al licenziamento di più di 2.000 dipendenti, a causa dei bassi profitti provenienti dalla vendita dei biglietti e della riduzione dei volumi del carico aereo. I tagli all’occupazione, i quali riguarderanno il 3% dell’attuale forza lavoro della compagnia francese, verranno realizzati nel corso di quest’anno fiscale: Air France ha conseguito una perdita netta pari a 505 milioni di euro nel trimestre conclusosi il 31 dicembre 2008, a fronte di un profitto annuo di 139 milioni di euro.