Analisi Tecnica: chiusura mensile per gli indici Mondiali

 Chiusura del mese disastrosa per gli indici mondiali e l’Italia ovviamente non è da meno.

Dall’apertura del mese di Febbraio a quota 17676 siamo ora a 15282 con una perdita percentuale del 14,79% in soli 28 giorni di calendario.
La media mobile veloce staziona ancora in area 33000, quindi non fornisce assolutamente indicazioni utili allo stato attuale. Intanto l’RSI mensile a 14 periodi si porta fortemente in ipervenduto in zona 15: quanto si potrà ancora continuare a scendere con questo ritmo? Dove vogliono arrivare i mercati?

Continuando di questo passo, lo zero è vicino, e difficilmente ci arriveremo. Insomma, anche se la crisi non è finita, è ora di fermarsi per evitare la chiusura delle Borse valori causa mancanza di compratori. Vista la condizione attuale, tecnicamente è necessario scaricare gli oscillatori, e la cosa può avvenire in due modi: lateralizzando oppure rimbalzando per diversi mesi. La seconda ipotesi attualmente non è probabile vista la situazione globale, pertanto per la prima volta ci si augura un laterale dei prezzi che salverebbero dal default degli indici.

Il vertice UE mette in luce la situazione allarmante dei paesi dell’est Europa

 I capi di Stato e di governo dell’Unione Europea riuniti a Bruxelles nel vertice anti-crisi, si sono detti contrari, Germania in testa, a un piano speciale di sostegno economico dei paesi dell’Europa dell’est, dichiarandosi comunque pronti a prendere in esame ogni caso singolarmente. La proposta che ha destato maggiori attriti all’interno della riunione è stata quella presentata dall’Ungheria, la quale ha richiesto un piano specifico da 160-190 miliardi di euro. I dati economici sui paesi dell’est Europa sono abbastanza evidenti e contribuiscono a rendere più cupo lo scenario finanziario globale. Credit Suisse ha proprio effettuato uno studio al riguardo, mettendo in luce come i paesi più vulnerabili all’attuale crisi si trovano in questa parte del mondo.

L’euro subirà forti ripercussioni dal prossimo taglio della BCE

 La Banca Centrale Europea è ormai in una situazione di forte pressione e seguirà l’esempio di altri istituti centrali come la Bank of England e la Federal Reserve per quanto riguarda la predisposizione di misure aggiuntive volte a combattere il profondo rallentamento dell’economia internazionale. Come annunciato ieri, presso l’Euro Tower di Francoforte si è dunque deciso, dopo aver già abbassato i tassi di mercato fino al 2% durante lo scorso mese di ottobre, di tagliare ulteriormente i tassi di 50 punti base nel corso del prossimo meeting in programma per il 5 marzo. Miguel Angel Fernandez Ordonez, membro del Consiglio dei Governatori della BCE, ha annunciato proprio questa settimana che i policy makers sono stati “obbligati” ad esaminare con attenzione l’uso potenziale di strumenti non convenzionali; inoltre, è in una buona fase la revisione dei passi da effettuare.

In arrivo il “bonus elettrico” per chi utilizza apparecchi salva-vita

 Il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha dato il via libera al cosiddetto “bonus elettrico”, il quale permetterà di ottenere uno sconto compreso tra i 60 e i 150 euro sulle bollette per le famiglie con bassi redditi e per quegli ammalati che sono costretti ad utilizzare macchinari elettrici salva-vita. Il bonus vale all’incirca 400 milioni di euro ed è retroattivo dal mese di gennaio 2008: l’iniziativa del governo si va a sommare alle altre misure attivate in favore delle famiglie, come la social card e i bonus sul gas. Come hanno precisato lo stesso ministro Scajola e Alessandro Ortis, presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas:

Si è riusciti a coinvolgere tutti i consumatori di energia elettrica al fine di aiutare in maniera solidale le famiglie più bisognose, senza andare a pesare in maniera eccessiva sulle altre famiglie e sulle aziende.

 

Assicurazioni: nel 2008 scende del 7% la raccolta premi. Per l’Ania niente allarmismi, il sistema è solido

 Il mercato italiano delle assicurazioni ha subito una brusca frenata nel corso del 2008. Lo comunica l’Ania, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, che ha registrato un calo nella raccolta premi pari a circa il 7%. In base alle stime dell’Ania le compagnie hanno raccolto un totale di 92 miliardi di euro contro i 99 miliardi registrati nel 2007. Perdite anche per il comparto Rc Auto, dove la raccolta si è fermata nel 2008 a 17,7 miliardi di euro, con un calo del 3,1%. Come spiega l’Ania, quella dell’Rc Auto è la contrazione più forte dal 1969, quando cioè venne istituito l’obbligo dell’assicurazione per le automobili.