Mercati valutari: euro debole sul dollaro

 Continua la fase di debolezza, anche se all’interno di un movimento laterale discendente molto contenuto, dell’euro. La moneta unica in data odierna, giovedì 23 giugno del 2011, è infatti scambiata contro il dollaro sotto l’area di 1,42 a seguito di dati macroeconomici, in particolare il PMI manifatturiero in Germania, al di sotto delle attese.

Commodities: salute alterna per oro e petrolio

 Oro e petrolio, quasi inutile aggiungere che si tratta delle due materie prime per eccellenza: ma in che condizione di salute versano attualmente? I ribassi di maggio sembrano ormai un ricordo lontano, soprattutto il prezioso metallo sta ora viaggiando su livelli molto interessanti, mentre l’oro nero è in estrema difficoltà, con una quotazione destinata a scendere nel corso del mese di luglio. In particolare, bisogna prestare la massima attenzione nel caso dei contratti futures petroliferi che prevedono una scadenza nel corso del prossimo mese, visto che si dovrebbe scendere addirittura al di sotto dei cento dollari al barile (98,50).

Unicredit apre la strada ad una cartolarizzazione da 14 miliardi

 Nessun bisogno impellente di liquidità, ma solo un’operazione attraverso la quale andare eventualmente a mettere nuovo fieno in cascina. Si è espresso così Federico Ghizzoni, Amministrazione Delegato di Unicredit, in merito al via libera da parte del Consiglio di Amministrazione ad una deliberazione che spiana la strada in futuro al possibile lancio di una operazione di cartolarizzazione per un controvalore complessivo pari a ben 14 miliardi di euro.

Riforma fiscale: Cisl e Uil, ultimo avviso ai naviganti

 La manifestazione nazionale di Cisl e Uil per dare, riguardo alla riforma fiscale, da attuare con urgenza, l’ultimo avviso ai naviganti. A dichiararlo è stato Raffaele Bonanni, Segretario generale della Cisl che, tra le righe, ha fatto intendere come l’attuale Governo in carica o abbassa la pressione fiscale sui lavoratori, creando anche opportunità di crescita, oppure è meglio che vada a casa.

Presidenza Bce: Bini Smaghi sacrificato per Draghi?

 Sarà Lorenzo Bini Smaghi, membro del board della Banca Centrale Europea, a sacrificare il proprio incarico per il via libera a Mario Draghi come presidente dell’Eurotower? Il premier Silvio Berlusconi si è espresso in questi termini, ricordando che le dimissioni dello stesso Bini Smaghi possono voler significare un sostegno migliore della Francia a questa candidatura. Per il momento, però, non ci sono state repliche a questa ipotesi. L’accordo tra Berlusconi e Sarkozy è preciso e include l’addio dell’unico italiano presente nel board della Bce per far posto a un banchiere francese.

Referendum: cosa cambia con la vittoria dei Sì

 Lo spoglio delle schede è terminato, il referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento ha raggiunto e superato di slancio il consueto quorum, un evento che non accadeva da addirittura sedici anni: i quasi 27 milioni di votanti hanno consentito di raggiungere un importante 57% di affluenza, con una vittoria preponderante dei Sì (94%). Che cosa cambierà ora dal punto di vista economico dopo questa consultazione? Esaminiamo ogni ambito uno per uno. Anzitutto, c’è il quesito sul nucleare: in questo caso si è espresso il 56,99% degli aventi diritto al voto, con il 94,8% di Sì e il 5,2% di No.

Famiglie italiane: rincaro dei debiti nell’ultimo quinquennio

 Non si scopre certo oggi che la crisi economica ha provocato dei problemi gravi alle famiglie del nostro paese, ma le statistiche mettono maggiormente in risalto questo allarme: le abitudini sono cambiate, tanto che nei cinque anni compresi tra il 2006 e il 2010 debiti e risparmi hanno viaggiato su due strade completamente diverse. Nel dettaglio, come ha messo in luce l’Adusbef, le passività in questione sono incrementate di ben 55 punti percentuali, attestandosi a quota 923,3 miliardi di euro, mentre un calo quasi identico nelle proporzioni ha visto come protagoniste le risorse finanziarie a disposizione.

Pensione integrativa: solo 23% a previdenza complementare

 Chi oggi ha dai 20 ai 25 anni, deve mettere in conto il fatto che tra una quarantina d’anni la pensione percepita, a parità di contributi versati dai propri padri, sarà decisamente più bassa. Per ovviare a questo problema servirebbe aderire ai fondi di previdenza complementare, ma i giovani sembra che non ne vogliano sapere e che, quindi, non stanno programmando a dovere il proprio futuro.

Istat: Pil, Italia spaccata in due

 Il nostro Paese, in termini di crescita economica, rimane spaccato in due. L’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, ha infatti rilevato e reso noto che, a fronte di un Pil 2010 cresciuto dell’1,3%, dopo il -5,2% del 2009, ed il -1,3% del 2008, il prodotto interno lordo non è cresciuto uniformemente su scala geografica.

Presidenza Bce: Draghi sgradito a Marine Le Pen

 Non si tratterà forse di un voto che influirà in modo negativo sull’elezione di Mario Draghi alla presidenza della Banca Centrale Europea, ma bisogna tenere conto anche di questo malumore: Marine Le Pen, numero uno del partito politico francese Front National, ha detto la sua in merito a questa nomina, precisando che l’attuale governatore della Banca d’Italia non ha alcuna credibilità in fatto di indipendenza. Sono parole piuttosto dure e precise e sono state pronunciate nel corso del programma Rai “In mezz’ora” di ieri.

Grecia nel baratro: Moody’s declassa il rating a Caa1

 Grandissimo rischio di insolvenza: per la Grecia non c’è pace dal punto di vista finanziario, meno che mai in questo momento in cui l’agenzia statunitense Moody’s ha deciso di declassare il rating ellenico da B1 a Caa1. Quest’ultimo giudizio rappresenta il terz’ultimo valore del credito e vuole significare che c’è il 20,4% di possibilità che il paese fallisca entro un anno. Che cosa ha spinto la compagnia a questa riduzione così pesante? Atene non viene ritenuta in grado di stabilizzare la situazione relativa al proprio debito pubblico senza una preventiva ristrutturazione.

Referendum 12-13 giugno: nucleare, quesito confermato dalla Cassazione

 La Corte di Cassazione in data odierna s’è pronunciata per confermare uno dei quesiti su cui gli italiani saranno chiamati ad esprimersi il prossimo 12 e 13 giugno 2011, quando su tutto il territorio nazionale ci sarà il referendum. Il quesito confermato è quello sul nucleare a fronte di un totale di 4 quesiti. Gli altri tre riguardano l’acqua con due quesiti, ed il quesito sul legittimo impedimento.

I referendum sull’acqua: vantaggi e svantaggi economici

 Dei quattro referendum che si terranno i prossimi 12 e 13 giugno, ben due sono dedicati all’acqua: il primo quesito chiede la cancellazione dell’articolo 23-bis della legge 133 del 2008, relativo all’affidamento e alla gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, mentre il secondo si riferisce alla determinazione delle tariffe del servizio idrico integrato in base alla remunerazione del capitale investito. È evidente, dunque, come le due questioni abbiano una rilevante importanza economica. Ma cosa prospettano esattamente i due fronti? I sostenitori del sì, quelli che in pratica vogliono abrogare le due norme, ritengono che l’acqua sia un bene fondamentale e l’accesso ad essa un diritto da difendere dalle logiche di privatizzazione.

Referendum 12-13 giugno: 4 quesiti e come si vota

 Dopo le Elezioni Amministrative, appena conclusesi, si pensa già al referendum del 12 e 13 giugno 2011, con gli italiani che saranno chiamati ad esprimersi su ben quattro quesiti. Trattasi, nello specifico, di un referendum con quesiti di tipo abrogativo, e la cui efficacia o meno, in relazione ai “SI'” ed ai “NO”, dipende dal raggiungimento o dal mancato raggiungimento del quorum rappresentato dal 50% più uno gli aventi diritto al voto.