Si avvicina l’accordo sul gas tra Russia e Ucraina dopo le pressioni dell’UE

 Sembra ormai molto vicino l’accordo tra il primo ministro russo, Vladimir Putin, e il suo omologo ucraino, Yulia Timoshenko, riguardo alle forniture di gas naturale: in tal modo sarà possibile riavviare gli equipaggiamenti verso l’Europa dopo quasi due settimane di sospensione. Una serie di documenti predisposti per stabilire i prezzi di copertura e le tariffe di transito del gas dovrebbero infatti essere preparati a partire da domani, permettendo in tal modo di far riprendere le esportazioni russe attraverso l’Ucraina, così come ha affermato la stessa Timoshenko dopo un meeting a Mosca con Putin. I due primi ministri si sono accordati affinchè l’Ucraina possa ottenere uno sconto del 20% sui prezzi che pagherà quest’anno per il gas proveniente dalla Russia: Putin ha precisato che l’accordo è stato raggiunto per dar modo all’ex repubblica sovietica di mantenere le tariffe attualmente in vigore per il trasporto del carburante verso l’Europa.

La svolta nella vicenda del gas tra le due nazioni è dunque arrivata, in particolare dopo che alcuni commissari dell’Unione Europea, la quale ha notevolmente sofferto delle riduzioni adottate nel periodo più critico della vicenda, hanno aumentato la loro pressione verso le due parti per cercare di trovare una soluzione in tempi rapidi. OAO Gazprom, la più grande compagnia russa e il maggior estrattore al mondo, aveva sospeso lo scorso 7 gennaio i flussi di gas naturale verso l’Europa, dopo la rottura delle trattative a causa della discordanza di vedute sui prezzi da applicare. Ora, Russia e Ucraina sono pronte ad adottare una formula europea di prezzo per i rifornimenti ed il transito di gas durante il prossimo anno.

I dati negativi sull’economia USA spingono lo staff di Obama a rivedere i programmi di sostegno finanziario

 Il presidente eletto statunitense Barack Obama dovrà valutare attentamente con tutta probabilità un piano di salvataggio bancario che possa unire “iniezioni” di nuovo capitale ai vari passi necessari per affrontare nella maniera migliore il problema degli assets nocivi, i quali sono di ostacolo ai bilanci dei prestatori. Il team economico di Obama provvederà inoltre ad utilizzare una parte importante dei 350 miliardi di dollari che avanzeranno dal Troubled Asset Relief Program, al fine di favorire i proprietari di immobili che vogliono evitare il pignoramento. La liquidazione dei titoli finanziari di questa settimana e il continuo rallentamento dell’economia statunitense sono i due punti che preoccupano maggiormente Timothy Geithner, il segretario del Tesoro designato dal neo-eletto presidente e il capo delle strategie economiche del nuovo team, Lawrence Summers, al punto che sarà necessario mettere a punto un programma ancora più dettagliato.

Giappone, Shirakawa: condizioni finanziarie sempre più aspre

 Le condizioni finanziarie del Giappone? Sempre più aspre – e in tempi sempre più stretti. A confermarlo oggi è il governatore della banca del Giappone Masaaki Shirakawa. A dicembre la Boj ha tagliato il suo tasso chiave allo 0,10%. Inoltre, per aiutare le imprese a far fronte alla crisi, ha deciso di comprare temporaneamente commercial paper direttamente.

La Boj continuerà a fare del suo meglio come banca centrale per portare l’economia giapponese su un sentiero di crescita sostenibile con la stabilità dei prezzi

Come spiega il Governatore, l’economia mondiale rallenta rapidamente, e questo processo sta coinvolgendo anche i paesi emergenti, anche se si comportano ancora relativamente  bene. In Giappone, però, l’economia si starebbe deteriorando, le spese di investimenti stanno diminuendo e consumi e produzione stanno rallentando. Il Paese, dunque, dovrà probabilmente affrontare condizioni ancora più dure. Staremo a vedere cosa accadrà al prossimo meeting di politica monetaria della Boj, il 21 e 22 gennaio.

Le previsioni economiche di Bankitalia accentuano il dissidio tra governo e banca centrale

 Non sono positive le previsioni economiche della Banca d’Italia riguardo all’andamento dell’economia del nostro paese: quest’ultima, infatti, secondo l’istituto creditizio, dovrebbe subire la sua peggiore contrazione da più di trent’anni a questa parte. Bankitalia ha inoltre precisato in una dichiarazione pervenuta via e-mail che:

Se si dovessero tenere in considerazione le misure adottate dal governo, l’economia dovrebbe scendere di 2 punti percentuali, per poi riprendersi ed espandersi dello 0,5% nel 2010.

L’ultima contrazione economica di questo tipo in Italia si era verificata nel 1975. Le previsioni economiche della banca centrale sono notevolmente peggiori rispetto a quanto avevano annunciato Confindustria e Confcommercio, le quali avevano dichiarato che la contrazione economica sarebbe stata dell’ordine, rispettivamente, dell’1,3% e dello 0,6%.

Nortel presenta istanza di fallimento. Richiesto il “chapter 11”

La crisi economica colpisce ancora. La Nortel Networks Corp., azienda canadese leader riconosciuto nella fornitura di funzionalità di comunicazione, ha presentato istanza di fallimento. L’azienda, infatti, ieri ha fatto richiesta del cosiddetto “chapter 11“, il regime di amministrazione controllata che le permetterebbe di scongiurare la bancarotta. La richiesta di protezione riguarda il Canada, gli Stati Uniti e anche diverse filiali europee. Difficile la situazione in cui si trova attualmente la Nortel: le vendite sono notevolmente diminuite, soprattutto nelle zone del Nord America, con perdite di oltre 3 miliardi e mezzo di dollari ed il conseguente licenziamento di migliaia di dipendenti.

Il caso Madoff complica la situazione di HSBC e UBS, che potrebbero subire pesanti perdite

 HSBC Holdings Plc e UBS AG potrebbero rischiare di subire perdite per 3,2 miliardi di dollari: tali perdite sono strettamente collegate al caso Madoff, riguardo in particolare ad alcune contestazioni sui doveri di custodia finanziaria in Lussemburgo ed Irlanda. Lo scorso 12 gennaio il ministro delle finanze della Francia, Christine Lagarde, aveva inviato una lettera al primo ministro del Lussemburgo e della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, in cui veniva sottolineato come sia attualmente in gioco l’immagine dell’industria finanziaria europea. Gli assets finanziari europei sono infatti cresciuti del 59% negli ultimi sei anni, raggiungendo quota 6,8 trilioni di euro, dato che sono stati resi appetibili dalle regole che proteggevano gli investitori.