Il mercato della pubblicità su Internet, la nuova frontiera

Il 2007 è stato l’anno del boom della pubblicità in rete: la crescita è stata del 41%. L’incremento riguarda tutte le forme di pubblicità, dai banner a quelle di ultima generazione, come sponsorship e keywords, a dimostrazione di come il mondo della pubblicità su Internet sia in continua evoluzione. Tra gennaio e novembre gli investimenti pubblicitari hanno superato gli 8.050 milioni.

Solo in Italia gli investimenti hanno raggiunto i 680 milioni di euro, con un +39% rispetto al 2006, e nel 2008 potrebbero raggiungere il miliardo. Ormai tutti sono sicuri che non si tratti più di una fase, ma di un trend consolidato e destinato a continuare a crescere. Nielsen, l’azienda leader nelle analisi di mercato, ha confermato in un convegno le previsioni di crescita per l’anno a venire, prevedendo un +2,9% solo per il settore Italia, ed un 33,6% a livello globale.

L’euro compie 10 anni. Volatilità sul mercato, ma chiude in rialzo rispetto a dollaro

Per alcuni è la causa di tutti i nostri mali, per altri è l’ancora di salvezza di un Paese che si dibatte tra instabilità politica evitandoci una iperinflazione. Secondo gli operatori, la volatilita’ dell’euro di questi giorni e’ anche figlia dell’incertezza sulle prossime mosse della Bce che a detta di alcuni potrebbe tagliare i tassi in marzo, difatti dopo una seduta molto altalenante che l’ha portato a sfondare al rialzo quota 1,49 e al ribasso quota 1,47, l’euro ha terminato a quota 1,4833 dollari (da 1,4816). La divisa europea ha perso invece rispetto allo yen a 157,87 (da 158), mentre ha guadagnato sulla sterlina a 0,7538 (da 0,7450). Che l’euro sia amata o odiata, la Commissione europea ha deciso di celebrare i dieci anni dell’euro – nato nel 1999, tre anni prima di entrare nei portafogli di milioni di europei – con una moneta commemorativa. E saranno i cittadini dell’Unione a scegliere la faccia della moneta da due euro che sarà coniata nel 2009 dalle zecche nazionali con un unico disegno uguale per tutti. Per votare basta andare sul sito messo a disposizione dalla Commissione europea e scegliere tra le cinque monete preselezionate dai direttori delle zecche.

Do you Yahoo!

Una mossa attesa da tutti: da almeno tre anni la voce che vedrebbe Microsoft tentare la scalata a Yahoo per contrastare Google rimbalza dai giornali ai blog alle tv. Oggi non si tratta più di rumors però: ieri il gruppo di Bill Gates ha ratificato l’Opa da 45 miliardi di dollari. Nello specifico l’offerta messa sul piatto è il pagamento agli azionisti di 31 dollari in contanti o 0,9509 azioni Microsoft per ogni titolo, pari ad un premo del 62% rispetto alla chiusura di ieri.

L’operazione potrebbe già essere chiusa nel secondo semestre 2008. Proprio qualche giorno fa dopo la diffusione dei conti Microsoft alla UBS investor conference aveva parlato di obiettivi alquanto ambiziosi: il raggiungimento di un market share del 40% nel digital advertising in cinque anni, contro il 6% attuale.

Altre società potrebbero presentare offerte per Yahoo ma quello che conta è che il colosso Google non potrà farlo; in quanto possessore di una quota di mercato decisamente predominante una sua scalata a Yahoo andrebbe contro l’Antitrust. E’ bene ricordarsi che Google detiene il 75% dei clienti nella ricerca mondiale su web, un dato che difficilmente appare contrastabile.

Conti pubblici: + 300 milioni di euro, no recessione europea

Saldo positivo a gennaio per il settore statale grazie all’incremento delle entrate fiscali oltre a una diversa calendarizzazione del pagamento degli interessi. Il buon andamento dei conti continua ad essere alimentato quindi dalle entrate fiscali, in costante aumento. Il ministero dell’Economia sottolinea, con soddisfazione, che l’ultimo avanzo di cassa registrato nel mese di gennaio risale al 2001. Lo scorso mese, spiega il Ministero dell’Economia, si e’ realizzato un avanzo pari, in via provvisoria, a circa 300 milioni di euro, con una differenza di circa 1.500 milioni rispetto al dato del mese di gennaio 2007, in cui si e’ registrato un fabbisogno di 1.231 milioni. Quindi il dato, è tanto più rilevante se si fa un confronto con il mese di gennaio 2007.

Migliora il fabbisogno di cassa del Tesoro, peggiorano le attese d’inflazione. Con i conti pubblici di gennaio in attivo per 300 milioni di euro e un carovita che, secondo le previsioni degli economisti, sfiora ormai il 3%. I dati dell’Istat saranno resi noti martedì, ma Mister Prezzi, il nuovo garante nominato dal governo Prodi, già lancia l’allarme sostenendo che dobbiamo attendere per martedì un dato che non sarà confortevole.

Enel vola grazie a Endesa

Enel chiude il 2007 con i ricavi e gli utili in crescita: secondo i dati preliminari il gruppo ha registrato un +13,2% nei ricavi, a 43,6 miliardi di euro contro i 38,5 del 2006. Il margine operativo lordo ha superato i 10 miliardi di euro con un incremento maggiore del 25%. L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 56 miliardi di euro, in conseguenza all’acquisizione del 67,5% del capitale sociale di Endesa.

Come sottolineato da Fulvio Conti, amministratore delegato, malgrado Endesa sia stata consolidata proporzionalmente solo a partire dall’ultimo trimestre, il suo contributo si è già fatto sentire. Il balzo del margine operativo lordo ha permesso di confermare il dividendo a 0,49 ad azione, cosa che molti analisti ritenevano improbabile.

Il dato sull’indebitamento stona tra gli altri, ma è dovuto alla campagna acquisti portata avanti da Enel in Spagna in cordata con Acciona, costata 27 miliardi. Anche sul fronte russo l’Opa su Ogk-5 potrebbe costare altri 2,5 miliardi. Alcune case di rating in vista della attesa crescita dell’indebitamento avevano già rivisto al ribasso le raccomandazione, ma Fulvio Conti si è detto sicuro che già a partire dal 2008 il debito possa cominciare a ridursi.

Unipol chiude il 2007 con un aumento del 27% a oltre 460 mln di euro

Il gruppo Unipol ha esaminato i dati preconsuntivi dell’esercizio 2007: sulla base di questi l’utile netto consolidato, al lordo della quota di pertinenza di terzi, è stimato superiore a 460 milioni di euro, +27% rispetto ai 362 milioni del 2006, ed in linea con il piano industriale 2006-2009. Dal comunicato diffuso risulta che nel comparto assicurativo la raccolta aggregata è stimata pari a 4.285 milioni nei rami Danni, +5,5%, ma 4.645 nel settore Vita, -27%. La quota di mercato relativa all’andamento dei premi auto e non auto è prevista in aumento, con crescite registrate rispettivamente del 4% e del 7%. Il calo invece del comparto Vita è conseguenza anche della scadenza dell’accordo di bancassicurazione con il Banco Mps relativo alla società Quadrifoglio Vita.

Unipol ha messo in atto lo sviluppo della rete di vendita, che ora dispone di 282 filiali, 17 in più rispetto allo scorso anno, con la crescita della vendita diretta pari a +13% (9.100 mln). L’esame dei dati definitivi del progetto di bilancio avverrà nella riunione del Cda prevista per il 20 marzo ed i dati definitivi saranno diffusi il 30 marzo, giorno in cui sarà anche ufficializzata la distribuzione del dividendo straordinario di 1 miliardo di euro.

ISTAT: in Italia inflazione frena. Eurolandia: da 3,1% a 3,2%

In Italia l’Istat ha reso noto l’andamento dei prezzi alla produzione industriale che, a dicembre, sono calati rispetto a novembre dello 0,1 per cento (contro il +1,1% registrato a novembre rispetto al mese di ottobre). L’inflazione annuale nell’area euro è prevista al 3,2% a gennaio, secondo la stima flash diffusa da Eurostat, in aumento rispetto al 3,1% di dicembre. Inoltre molti stenteranno a crederci, ma gli stipendi crescono più del costo della vita. Lo dice ancora l’Istat secondo cui nel corso del 2007 l’aumento medio registrato dai salari è stato del 2,2% e quello delle retribuzioni contrattuali orarie del 2,3% rispetto all’anno precedente. Cinque punti percentuali in più rispetto all’inflazione media annua che nel 2007 è cresciuta dell’1,8%.

Il tasso di disoccupazione nella zona euro si è stabilizzato al 7,2%. Il valore, corretto con le variazioni stagionali, si riferisce a dicembre 2007 ed si è abbassato di poco rispetto al 7,8% registrato a dicembre 2006. Per l’UE27 il tasso di disoccupazione si è abbassato di quasi un punto percentuale rispetto a dicembre 2007: 6,8% contro 7,6% dell’anno precedente. I valori più bassi sono stati registrati nei Paesi Bassi (2,9%) e in Danimarca (3,1%), mentre i più elevati in Slovenia (10,8%) e in Spagna (8,6%). Ben 24 Stati membri hanno registrato un abbassamento del loro tasso di disoccupazione annuale e solo in 3 Stati si è verificato un innalzamento. Le diminuzioni più consistenti si sono avute in Polonia (dall’11,8% all’8,1%) e in Bulgaria (dall’8,2% al 5,8%), mentre l’aumento più forte lo ha avuto la Spagna (dall’8,2% all’8,6%).

Bulgari rende noto il fatturato 2007: risultati “brillanti”

Bulgari nel 2007 ha aumentato i propri ricavi del 13,7% a cambi comparabili (+8,2% a cambi correnti) con entrate pari a 1.093,3 milioni di euro rispetto ai 1.010,4 del 2006. Nel quarto trimestre 2007 le vendite del gruppo sono state pari a 347,7 milioni di euro rispetto ai 323,6 ricavati nello stesso periodo dello scorso anno.

Andando ad analizzare per segmenti le vendite del gruppo si trovano aumenti in tutti i settori merceologici. La gioielleria, il core business, è cresciuto del 20,1%; buona anche la performance degli orologi, +8,2%. Più limitato ma conforme alle attese il dato sulle vendite degli accessori +1,2%, nettamente inferiore rispetto a quello del 2006, +19%, ma dovuto alla debolezza del mercato di riferimento, quello giapponese. Buone anche le vendite dei profumi di tutta la linea, +15,5%.

Le vendite di orologi sono state in qualche periodo dell’anno influenzate dalle difficoltà di reperimento di alcuni componenti. Per questo motivo il gruppo è deciso ad investire nell’integrazione verticale delle categoria: nel quarto trimestre ha acquisito la svizzera Finger e ha fatto propri i macchinari e il know-how della Leschot.

Generali: annunciata la strategia internazionale, 1 miliardo per le acquisizioni

Anche le Generali guardano ad est per il futuro: entro il 2012 il gruppo italiano stima investimenti per un valore totale di 1 miliardo di euro. In pratica la quota di premi originata dai mercati est-europei, pari oggi al 3,5%, dovrebbe salire all’8%, e poi anche raggiungere il 10%. L’obiettivo è di raddoppiare il volume dei premi realizzati con la joint venture costituita con il ceco Ppf da 2,6 miliardi a 6. Il sodalizio è stato ufficializzato ieri da Balbinot, amministratore delegato delle Generali, e Ladislav Bartonicek a Praga. Per l’occasione è stato fatto il punto sulle strategie internazionali di espansione del gruppo.

Direzione Romania: il gruppo ha fatto un’offerta per la Asiban, valutata tra i 150 e i 250 milioni, ed è entrato nella short list, in competizione con diversi altri gruppi assicurativi internazionali, tra cui l’italiana Fondiaria. Lo scopo è comunque quello di consolidare la propria leadership in tutta l’area del centro-est-Europa: in Polonia, Turchia e, appunto, Romania, il gruppo cercherà tramite acquisizioni di acquisire posizioni. In Russia l’obiettivo è il mercato vita, per ora poco sviluppato ma con un grande potenziale.

Usa: Pil cresce dello 0,6% e la Fed taglia i tassi

Ieri i listini di New York erano in rosso a metà seduta e sul mercato prevaleva la prudenza in attesa della decisione della Fed. La diffusione del dato sul Pil aveva accresciuto le aspettative verso nuovi tagli dei tassi. Nel quarto trimestre l’economia Usa è cresciuta dello 0,6%. Nel 2007 la crescita del prodotto interno lordo è stata del 2,2%, la peggiore performance in 5 anni. I segnali di rallentamento dell’economia pervenuti fanno pensare che gli Usa stiano attraverdando una fase pre-recessione. I consumi ad esempio sono cresciuti solo del 2%, confermando così che se le aziende riescono comunque a produrre e vendere è solo grazie alle esportazioni, favorite dal cambio, e non certo dal mercato domestico.

Davanti a questo scenario la Fed è nuovamente intervenuta sui tassi, azione attesa dal mercato e che non ha colto di sorpresa nessuno. I Fed Fund sono stati abbassati al 3%, mentre il tasso di sconto è sceso a 3,50%. La decisione è stata presa a larga maggioranza, con un solo voto contrario di Richard Fischer, presidente della Fed di Dallas. La decisione è stata motivata dalla situazione di “considerevole stress” in cui versa l’economia statunitense, nella speranza che l’inflazione nei prossimi mesi sia più moderata.