Opa Fondiaria-Sai: certezza del mercato e tutela delle minoranze

A fine gennaio Fondiaria-Sai ha promosso un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni di Immobiliare Lombarda. Il valore dell’operazione è di oltre 200 milioni di euro. Il corrispettivo dell’Opas sarà liquidato in parte in azioni di Milano Assicurazioni detenute da Fondiaria-Sai e in parte in contanti. Advisor finanziario dell’operazione è Kpmg Finance.

Solo alcuni mesi fa il Testo Unico della Finanza ha abbassato la soglia utile per esercitare lo squeeze out (cioè l’esproprio delle azioni nei confronti di chi non le vuole vendere) dal 98% al 95%, ovvero chi a seguito di un’opas acquisisce almeno il 95% delle azioni, ha diritto di ottenere il restante 5%. In tal modo si facilita chi vuole impossessarsi dell’intero capitale di una società quotata e rende più difficile il compito alle minoranze oppositrici.

Atlantia: approvato bilancio 2007

Atlantia è dal maggio 2007 la nuova denominazione sociale di Autostrade S.p.A. Atlantia, holding di partecipazioni e strategie di portafoglio nel settore delle infrastrutture e delle rete per la mobilità e la comunicazione, controlla il 100% del capitale di Autostrade per l’Italia, la maggiore concessionaria di costruzioni e gestione di autostrade a pedaggio in Italia, che insieme alle sue concessionarie controllate si posiziona ai primi posti in Europa.

Il Consiglio di Amministrazione di Atlantia S.p.A., riunitosi ieri sotto la presidenza di Gian Maria Gros-Pietro, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio d’esercizio 2007 di Atlantia S.p.A. e il bilancio consolidato 2007. I ricavi consolidati attestati sono pari a 3.272 milioni di euro, in aumento del 4,1% rispetto al 2006 , il margine operativo lordo (EBITDA) pari a 2.068 milioni di euro, in aumento del 4,0% rispetto al 2006. Considerati l’andamento del traffico nei primi mesi del 2008, lo sviluppo delle attivita’ collaterali e il consolidamento integrale sull’intero esercizio delle societa’ acquisite all’estero nel corso del 2007, le previsioni economiche per l’esercizio in corso consentono di stimare anche un andamento migliorativo della gestione rispetto ai risultati dell’esercizio precedente.

Expandi: il mercato finanziario delle small caps

Il Mercato Expandi è’ un mercato per le società di piccole dimensioni che vogliono reperire nuovi capitali minimizzando il costo e i tempi della quotazione. La capitalizzazione minima per Expandi è 1 milione di Euro. Non impone cambiamenti o integrazioni degli organi societari (es. CdA, Comitati, Investor Relator) e non impone (una volta che la società è quotata) la redazione delle trimestrali (ma solo bilancio e relazione semestrale) e la documentazione necessaria per la quotazione è limitata. Una volta decisa la quotazione, impegna l’imprenditore e il top management per tempi limitati (la quotazione si concretizza in 2-4 mesi). L’ammissione al mercato viene subordinata alla verifica della sussistenza di indicatori economico-finanziari negli ultimi due esercizi. La società deve infatti presentare negli ultimi due esercizi: risultato operativo lordo positivo, Risultato ordinario positivo, Risultato netto positivo (solo consolidato se redatto); rapporto debito finanziario netto/risultato operativo lordo inferiore a 4 (solo consolidato se redatto); il risultato netto dell’ultimo esercizio deve essere almeno pari a 100.000 euro (solo consolidato se redatto); il rapporto debito finanziario netto/risultato operativo lordo inferiore a 4 (solo consolidato se redatto). La negoziazione dei titoli delle società quotate su detto mercato avviene tramite il meccanismo dell’asta, con prezzo di chiusura, attualmente sono previste due aste al giorno. La società quotata può comunque chiedere la contrattazione continua qualora detta richiesta sia assistita da uno specialista che assicuri la liquidità del titolo.

L’indice Big Mac dell’Economist: il tasso di cambio con un panino

Quanti hamburger compriamo con un euro? Quanti con uno yuan? E con un dollaro? Mentre noi compriamo questi panini per un fugace (ma pesante!) spuntino, la celeberrima rivista “The Economist” attraverso l’ indice del Big Mac, dichiara quali valute sono attualmente apprezzate o deprezzate rispetto al dollaro statunitense. Il Big Mac, panino della multinazionale McDonald’s ha delle caratteristiche alquanto desiderabili per gli economisti: viene venduto in moltissimi Paesi ed è considerato un bene perfettamente omogeneo perché identico ovunque. Per capire se una valuta è o non apprezzata rispetto al dollaro, basta confrontare il prezzo in dollari del Big Mac per ognuno dei Paesi del campione: se il prezzo locale convertito in dollaro al tasso di cambio corrente è maggiore del prezzo degli USA, allora la valuta locale è apprezzata rispetto al dollaro USA.

Cina: inflazione in crescita da 11 anni, diminuisce la massa monetaria

In Cina rallenta la crescita della massa monetaria segnando a febbraio un +17,5% rispetto all’anno precedente. Lo comunica la Banca Popolare della Cina sul suo sito web. Il dato segue il +18,9% registrato a gennaio ed è leggermente inferiore al +17,8% atteso dagli economisti. Gli investimenti diretti stranieri in Cina a febbraio hanno evidenziato un aumento del 38%, alimentando i timori per la crescita della liquidità e dell’ inflazione. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente gli investimenti stranieri sono saliti all’equivalente di 6,9 miliardi di dollari, facendo totalizzare nei primi due mesi del 2008 un rialzo del 75% a 18,1 miliardi di dollari.

Bear Stearns lancia il primo ETF a gestione attiva

Negli Stati Uniti gli ETF (una via di mezzo tra azioni e fondi) hanno registrato una crescita esponenziale negli ultimi 10 anni, soprattutto a partire dal 2000. Il numero ha raggiunto le 124 unità, con un patrimonio domestico passato dai 2 miliardi di dollari del 1993 ai 92,8 miliardi di dollari di fine febbraio 2003, secondo le cifre diffuse dalla Investment Company Institute (ICI), l’associazione nazionale americana delle società di investimento registrate presso la SEC. Lunedì 30 settembre 2002 gli ETF hanno fatto il loro debutto anche a Piazza Affari sul segmento MTF del Mercato Telematico Azionario italiano. Gli Exchange Traded Funds attualmente quotati sono 10, di cui 3 su indici USA (S&P 500; MSCI USA Information Technology; Dow Jones Industrial Average), la capitalizzazione degli strumenti sfiora i 3 miliardi di Euro (2973,56 milioni di Euro).

Bear Stearns Asset Management Inc. ha annunciato in questi giorni il lancio sull’American Stock Exchange del primo ETF a gestione attiva: il Bear Stearns Current Yield Fund. L’ETF, che sarà negoziabile dal 18 marzo prossimo, ha un costo totale annuo massimo (almeno sino al 10 marzo 2009) dello 0,35% e prevede di distribuire mensilmente i dividendi. L’ETF, costituito sotto forma di Delaware Statutory Trust, può investire in un’ampia varietà di titoli denominati in dollari, anche di enti stranieri: obbligazioni di Stato, governative, bancarie e societarie, emissioni di debito delle amministrazioni locali statunitensi, ABS e MBS (titoli obbligazionari i cui pagamenti delle cedole e della parte di capitale sono garantiti da un complesso di mutui ipotecari), titoli illiquidi (sino al 15%), strumenti del mercato monetario, derivati.

Allianz-Ras: 2007 positivo, possibili incrementi dei dividendi

RAS fu fondata nel 1838, controllata dall’Adriatico Banco di Assicurazioni, una compagnia fondata nel 1826 a Trieste. La sede è stata poi spostata da Trieste a Milano alla fine della prima metà del ‘900. Negli anni ottanta Allianz entrò nel capitale di RAS fino a controllarne il 55% nel 2005. Ad ottobre 2005 la società tedesca ha lanciato un’OPA sul rimanente 45% e alla conclusione dell’operazione si è giunti alla fusione tra Allianz AG e RAS Holding dalla quale è nata Allianz SE. Il marchio RAS è stato così sostituito dal marchio Allianz RAS . Allianz S.p.A quindi nasce dell’aggregazione in un unico soggetto delle tre storiche compagnie RAS, Lloyd Adriatico e Allianz Subalpina.

L’esercizio fiscale 2007, presentato in un comunicato Allianz di pochi giorni fa, è stato un anno positivo per il Gruppo Allianz. Il Gruppo ha incrementato i ricavi, il risultato operativo e l’utile netto rispetto all’esercizio precedente, nonostante il difficile contesto che ha caratterizzato i mercati finanziari nella seconda metà del 2007. L’utile operativo è balzato a 10,9 miliardi di euro con un incremento del 9%, contro i 10 miliardi di euro nel 2006.

Analisi fondamentale: storia e prospettive di un’azienda (parte seconda)

Molti elementi fondamentali vengono dai dati dei bilanci aziendali (ricordiamo che il bilancio è composto da stato patrimoniale, che indica crediti e debiti dell’azienda oltre al suo patrimonio, dal conto economico che indica costi, ricavi e utile d’esercizio ed infine la nota integrativa). É molto importante paragonare i dati del bilancio di un’azienda con quelli degli anni precedenti e delle altre società operanti nello stesso settore per capire se una situazione positiva o negativa si protrae o meno nel tempo o è solo una situazione temporanea e raffrontare le posizioni delle varie aziende per poter effettuare la migliore scelta. Tagli indici non sono altro che rapporti ossia semplici divisioni tra due dati di bilancio. Ecco gli indici più importanti:

Analisi fondamentale: storia e prospettive di un’azienda (parte prima)

Cosa si domanda un investitore prima di decidere se acquistare o meno un certo numero di titoli? Ovviamente cerca di capire quanto convenga investire in quella determinata impresa, per cui si chiede: di che società si tratta? Come opera? In che mercato? Contro quali concorrenti? Con che prospettive? Bene, questi sono gli interrogativi risolti dall’analisi fondamentale: essa esamina bilanci, informazioni societarie e analisi di mercato, intervista clienti, fornitori e anche il management. Inizieremo oggi una breve rassegna della letteratura sull’analisi fondamentale e analizzeremo il significato dei termini che sentiamo più spesso, nei prossimi articoli analizzeremo il significato dei più importanti indici. Ecco alcuni termini che spesso sentiamo menzionare, ma di cui molti non ne conoscono il preciso significato:

Geox: risultato netto di 123 milioni, ma crollano le azioni

Durante un viaggio in Nevada, poco più di 10 anni fa, Mario Moretti Polegato decide di fare una passeggiata. Infastidito dal surriscaldamento dei piedi causato dalle scarpe con le suole gomma che indossava, fora entrambe le suole di gomma con un coltello. Ecco le origini della “scarpa che respira”. Successivamente Moretti Polegato lavora nei laboratori di una piccola azienda calzaturiera di proprietà della famiglia, mette a punto la tecnologia per le suole in gomma e la brevetta immediatamente.

Oggi il gruppo Geox prevede di raddoppiare il numero di negozi monomarca nei prossimi tre anni, passando dai 724 Geox shop di fine 2007 ai circa 1500 nel 2010. Solo nel 2008 sono previste circa 300 aperture, di cui 40 in Italia e 90 nel resto d’Europa, secondo quanto dichiarato l’amministratore delegato del gruppo Diego Balzanello durante la conferenza stampa di presentazione dei conti 2007 e degli obiettivi 2008-2010. Geox chiude il 2007 con ricavi in crescita del 26% a 770,2 milioni e con un risultato netto di 123 milioni (+26%). Nel corso dell’esercizio l’ebitda è stato di 200,9 milioni (+31%), l’ebit di 179,7 milioni (+33%). La posizione finanziaria netta positiva passa dai 78,2 milioni del 31 dicembre 2006 ai 106,8 milioni del 31 dicembre 2007. Il free cash flow del 2007 è positivo per 74,1 milioni (56,6 mln nel 2006).

Opa da parte degli azionisti di maggioranza: Ducati delistata da Piazza Affari?

Ducati Motor Holding S.p.A. è un’azienda motociclistica italiana, con sede a Bologna, i cui motocicli sono conosciuti in tutto il mondo per le loro prestazioni e per il design. Il 2007 ha rappresentato per Ducati MH il ritorno all’utile, la società motociclistica ha chiuso lo scorso esercizio con un giro d’affari di quasi 398 milioni di euro, in aumento del 30,5% rispetto ai 305 milioni dell’anno precedente. Il margine operativo lordo è più che raddoppiato, passando da 27 milioni a 55 milioni di euro. Parallelamente, la marginalità è cresciuta dall’8,9% al 13,8%. I principali azionis ti sono: Invest International Holdings Ltd., tramite World Motor S.A; Hospitals of Ontario Pension Plan, tramite World Motors White Sca; BS Investimenti SGR S.p.A, tramite World Motor Red Sca; Columbia Wanger Asset Management LP; Reach Capital Management LLC ; Giorgio Seragnoli, tramite King S.p.A. Il titolo Ducati è quotato alla Borsa di Milano, forse non ancora per molto.

Calo immatricolazioni, ma Fiat mantiene la quota di mercato

Gennaio di segno negativo per il mercato italiano dell’auto (-7,3%). Infatti nel primo mese dell’anno le immatricolazioni di auto nuove sono calate a 232.207 unita’. Meno grave il calo in Europa, il mercato dell’auto occidentale ha mostrato in gennaio una contrazione, nell’area dei paesi EU15 + EFTA, le immatricolazioni sono diminuite dell’1,7% rispetto allo stesso mese dell’anno passato, con un volume pari all’incirca a 1.207.000 vetture. Complessivamente nell’Europa allargata dei 28 paesi sono state immatricolate quasi 1.309.000 vetture con un calo dello 0,3% Segno negativo anche per il mercato francese (-5,6%) che, come la Spagna, ha scontato l’introduzione del nuovo sistema di tassazione “bonus-malusapplicato al momento dell’immatricolazione, volto a penalizzare i veicoli maggiormente inquinanti e a favorire al contempo, mediante il riconoscimento di un incentivo, l’acquisto di quelli più ecologici.

Delocalizzazione produttiva: subfornitura preferita a produzione in loco?

L’economia italiana, basata prevalentemente su imprese di medie dimensioni, sta attraversando una profonda e inevitabile trasformazione. Interi processi produttivi vengono delocalizzati allo scopo di ridurre i costi di produzione, mentre grazie all’allargamento a nuovi Stati membri il potenziale commerciale dell’Est Europa è in continua crescita. La delocalizzazione diventa un sistema strategico e determinante per la sopravvivenza, intraprendere un’attività d’impresa non è facile, questo soprattutto al Meridione dove le possibilità di crescita sono limitate ed esiste il rischio d dover regalare parte dei guadagni alle organizzazioni criminali quali mafia, camorra, sacra corona unita. Le parole d’ordine sono dunque: sopravvivere, competere, ridurre i costi, alzare la qualità. I consumi interni stagnano, colpa della recessione e del caro-euro.

Le esportazioni faticano, per la concorrenza estera, le frodi e contraffazioni e ovviamente l’apprezzamento reale dell’euro: se occorrono tante monete (per esempio dollari) per acquistare un euro, allora i compratori americani non acquisteranno i prodotti da noi europei perché dovendo pagare in euro, pagherebbero cifre elevate solo a causa del cambio. Ecco perché avere una moneta unica forte è un’arma a doppio taglio, rafforza l’economia, l’affidabilità del sistema economico che la utilizza ma lede alle esportazioni. Un modo per svalutare la moneta in maniera innocua è che i Governi adoperino una politica monetaria restrittiva, ovvero abbassare i tassi di interesse . In questo modo gli investitori esteri non avranno molti vantaggi nel comprare titoli europei dato che hanno un rendimento basso, quindi non comprando titoli europei non compreranno neanche euro ed inevitabilmente il prezzo dell’euro (il cambio) diminuirebbe perché si avrebbe una inferiore domanda di euro.