Mps nella bufera per scandalo derivati

 Brusco risveglio per il settore bancario italiano, che si pensava fosse immune al virus dei derivati finanziari. Qualche mese fa le operazioni con i derivati di Jp Morgan destarono scalpore e fecero riaffiorare brutti ricordi legati alla crisi finanziaria del 2007-2008. Warren Buffet, il finanziere plurimiliardario a capo della Berkshire Hathaway, definì i derivati come “armi di distruzione di massa”. Molti grandi istituti di credito sono stati messi in ginocchio dal “mostro dei derivati”, ma un simile scandalo non aveva praticamente mai sfiorato le banche italiane. Banca Mps ha dimostrato il contrario.

Ubi Banca aumento coperture su crediti difficili 2012

 Il settore bancario italiano si è scoperto nuovamente fragile e ancora a rischio shock. Oltre al nuovo caso derivati di Banca Mps, preoccupa anche la situazione patrimoniale di Ubi Banca. Secondo quanto riportato dai quotidiani finanziari, la Banca d’Italia – a seguito di un’ispezione terminata lo scorso 17 ottobre – avrebbe mosso forti critiche a Ubi Banca per la gestione dei crediti di Ubi Leasing. Secondo gli esperti di Via Nazionale non ci sarebbero stati chiarimenti esaustivi su alcune pratiche problematiche. Così Bankitalia presenterà un esposto alla magistratura per accertamenti.

Banche italiane nessun rimborso dei prestiti BCE

 Le banche italiane non dovrebbero restituire subito il denaro preso in prestito dalla BCE nel corso delle ultime aste di rifinanziamento, che l’istituto di Francoforte ha lanciato per la prima volta nell’estate del 2009 per dare ossigeno agli istituti di credito europei usciti malconci dalla crisi finanziaria generata dal crollo dei mutui subprime e di Lehman Brothers. Tuttavia, in quell’occasione la durata delle aste dell’Eurotower erano di breve durata fino a dodici mesi. Lo scoppio della crisi dell’euro ha reso necessaria una nuova mossa in tal senso.

Unicredit resta “top pick” per Deutsche Bank

La banca d’affari tedesca Deutsche Bank si è occupata del settore bancario italiano, evidenziando i rischi e le opportunità che le azioni bancarie potranno riservare agli investitori nel corso del 2013. L’inizio è senza dubbio brillante, grazie al forte appetito per il rischio sui mercati finanziari e al crollo dello spread verso 250 punti base. La top pick per Deutsche Bank resta sempre Unicredit, che ieri ha chiuso la seduta di borsa con un rialzo del 2,41% a 4,34 euro. Da inizio anno il titolo guadagna il 17,1% alla borsa di Milano.

Banca Mps ecco chi c’è dietro il rally in borsa

 Uno dei temi caldi a Piazza Affari negli ultimi giorni è stato il rally specttacolare di Banca Mps, che a partire dallo scorso 4 gennaio ha iniziato un movimento rialzista esplosivo che ha portato la quotazione da 0,235 euro a 0,313 euro nel giro di un paio di sedute (+33%). Alla base dell’impetuoso strappo dei prezzi sembra ci sia stata la regia di alcuni grandi investitori isituzionali, che hanno preso posizione sul titolo sfruttando il buon momento dei listini azionari e il forte calo dello spread.

Banche italiane promosse da Intermonte e Credit Suisse

 Dopo una partenza in territorio negativo, l’indice FTSE MIB è tornato a salire con decisione e attualemente quota in area 17.460 per una performance positiva dello 0,4%. A trainare il listino azionario milanese ci sono sempre i titoli bancari, in particolare Bca Pop Milano, Intesa SanPaolo e Banca Mps. A favorire la ripresa dei titoli bancari, che a inizio seduta mostravano un andamento molto incerto, sono stati i report di Intermonte ma soprattutto di Credit Suisse. In particolare la banca svizzera ritiene che il rally delle banche possa proseguire.

Banca Mps nessuna scalata in corso secondo Profumo

 Alessandro Profumo, presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, ha allontanato le ipotesi di una possibile scalata sul terzo gruppo bancario più grande d’Italia. Secondo Profumo, il rastrellamento azionario avvenuto in questo inizio 2013 non è stato orchestrato da una “regia nascosta”. Intanto ieri è avvenuto un summit tra i vertici della banca senese e la Fondazione Mps in vista dell’assemblea sull’emissione dei Monti-bond, che saranno sottoscritti dal Tesoro italiani per un controvalore pari a 3,9 miliardi di euro. In borsa il titolo Banca Mps ha chiuso ancora in rialzo: +1,44% a 0,2965 euro.

Chi comprerà Monte Paschi?

 Negli ultimi giorni si sono fatte sempre più insistenti le voci di un concreto interesse di alcuni fondi di investimento esteri nei confronti di Monte dei Paschi di Siena. Secondo alcuni trader, le evoluzioni delle quotazioni del titolo, avvenute nei tempi più recenti, sarebbero relative alla vendita totale o alla riduzione parziale delle proprie posizioni corte sul titolo, con una valanga di acquisti riconducibile alla ricopertura su posizioni short (almeno il 4% del capitale sarebbe stato venduto allo scoperto negli scorsi mesi).

Piazza Affari sale sui massimi da agosto 2011

 Grande momento per la borsa italiana, spinta soprattutto dai titoli bancari che nelle ultime settimane hanno beneficiato del forte calo dello spread e della recente decisione del Comitato di Basilea di allentare le stringenti condizioni previste dalla nuova normativa sui vincoli di liquidità. Nella seduta di ieri Piazza Affari si è dimostrata ancora una volta la regina d’Europa, facendo nettamente meglio rispetto alle altre borse continentali. Secondo alcuni addetti ai lavori gli investitori iniziano anche a speculare sul risultato delle prossime elezioni, che dovrebbero consegnare un esecutivo pro-euro e impegnato sulla strada delle riforme.

Banche italiane promosse da Ubs

 La banca d’affari svizzera Ubs ha pubblicato un report nel quale ha posto la sua attenzione sulle prospettive relative al settore bancario italiano. Ubs prevede progressi dalla seconda metà del 2013, a seguito di un graduale miglioramento del contesto macroeconomico e politico in Italia e in Europa. A Piazza Affari i titoli bancari hanno beneficiato del report di Ubs, spingendo al rialzo l’indice azionario FTSE MIB in area 17.170 punti (+1,3%). Tra i titoli bancari migliori c’è sempre Banca Mps (+3,7% a 0,289 euro), seguita da Unicredit (+3,26% a 4,176 euro) e Banco Popolare (+3,08% a 1,471 euro).

Speculazione Banca Mps

 Giornata di realizzi sui titoli bancari a Piazza Affari, dopo il rally degli ultimi giorni favorito dal crollo dello spread Btp-Bund sotto 270 punti base e dalla revisione degli accordi di Basilea 3 sui vincoli di liquidità per gli istituti di credito europei. Le prese di beneficio interessano soprattutto Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha iniziato il nuovo anno in grande spolvero passando da area 0,23 euro a 0,313 euro. Il top toccato ieri è il livello più alto da aprile 2012. Stamattina, però, il titolo cede l’1,98% a 0,2766 euro.

Mps supera 0,31 euro ai top degli ultimi 9 mesi

 Non si ferma il rally in borsa di Banca Mps, che anche stamattina sta evidenziando la migliore performance nell’indice azionario italiano principale FTSE MIB, attualmente in territorio positivo ma solo dello 0,05%. Grazie alla revisione degli accordi di Basilea 3 l’indice FTSE MIB è volato sopra 17mila punti, trainato soprattutto dal settore bancario. Banca Monte dei Paschi di Siena, spinta da volumi record, è salita fino a 0,313 euro sui livelli più alti da inizio aprile 2012. Attualmente il titolo guadagna il 9,36% a 0,2887 euro.

Come investire sul settore bancario europeo nel 2013 secondo Rbs

 Alberto Gallo, responsabile della strategia sul credito in Europa per Royal Bank of Scotland, è convinto che il vecchio continente attirerà grossi flussi di capitale grazie all’appetibilità dei rendimenti offerti. Nel comparto obbligazionario l’esperto guarda con grande interesse ai bond bancari senior, grazie ai passi in avanti che saranno compiuti nella direzione di una maggiore Unione bancaria, mentre tra i corporate bond preferisce puntare sugli high-yield bond. Secondo il guru di Rbs l’economia europea resterà in sofferenza, “ma il premio al rischio sui bond è ancora interessante rispetto ad altre aree geografiche”.

Banca Mps stop ai Monti-bond dalla Bce

 Il dossier Banca Monte dei Paschi di Siena è seguito attentamente dai policy makers europei. L’approvazione condizionata da parte della Commissione UE all’emissione dei Monti-bond da parte dell’istituto bancario senese trova ora un nuovo ostacolo, che arriva ancora una volta dall’Europa. Questa volta è Mario Draghi, governatore della Bce, a smorzare gli entusiasmi a Rocca Salimbeni. Il banchiere centrale vuole che il pagamento degli interessi sui Monti-bond al Tesoro italiano non avvenga attraverso l’emissione di altro debito, bensì permettendo a Via XX Settembre di entrare nel capitale della banca toscana.