Bank Rossii, banca centrale della Russia, ha provveduto a svalutare il rublo per la terza volta in una settimana: la valuta russa ha così raggiunto il più basso livello nei confonti del dollaro da gennaio 2006. Tale provvedimento è stato preso per far fronte all’indebolimento della crescita economica causato dal raggiungimento da parte del petrolio della quotazione di 39 dollari a barile. Il rublo ha perso circa 0,9 punti percentuali nei confronti di dollaro ed euro, ed è stato scambiato a quota 33,7 alla borsa di Mosca, dopo che la banca centrale aveva permesso che la valuta potesse scendere di un altro punto percentuale.
C’è inoltre da dire che la moneta russa si è anche indebolita nei confronti del dollaro dello 0,7% e dello 0,8% nei confronti dell’euro (chiudendo in questo caso a quota 39,9407). Come già detto, il greggio, principale fonte di esportazione del paese, si è notevolmente avvicinato ai 39 dollari al barile ed è prossimo a raggiungere un livello del 75%. Il governo russo ha bisogno del petrolio per bilanciare il suo budget del 2009, raggiungendo una media di 70 dollari. Mikhail Galkin, a capo della ricerca finanziaria della MDM Bank di Mosca, ha così commentato la situazione:
Finchè il petrolio rimarrà in una situazione così depressa, la banca centrale non avrà altra scelta che attuare continue svalutazioni.
Uno sguardo di medio periodo all’indice di bandiera mostra una situazione quanto più incerta che mai. L’ottava passata ha disegnato sul grafico weekly una candela inside, la prima di una lunga serie ad avere un range piuttosto ristretto. Quanto più la compressione dei prezzi sarà duratura, quanto più violento sarà il movimento che ne scaturirà: quindi se anche questa ottava non presenterà forti escursioni bisognerà definire il trading-range per considerare le rotture che avverranno. Per quanto riguarda gli swing sempre sul grafico weekly, attualmente è confermato il massimo relativo decrescente a 23300, che diventa allo stato attuale un punto di ingresso per operazioni di medio periodo rialziste nel qual caso venga superato. Da notare la probabile formazione di un nuovo punto d’ingresso definito da uno swing di massimo ancora incompleto posto a 20020: se nella settimana attuale (o nelle prossime) scenderemo al di sotto dei 18600 anche questo livello diventerà utile per ingressi long con un rischio contenuto.